Inchiesta COVID: mancata Zona Rossa in Val Seriana e assenza del Piano Pandemico aggiornato

 

COVID Inchiesta di Bergamo.2023

Chiusa l’inchiesta su quanto accadde nella Bergamasca nella primavera 2020 con la mancata zona rossa in Valle Seriana: una ventina gli indagati per epidemia colposa. La Guardia di Finanza ha avviato le notifiche degli avvisi di garanzia per i reati di epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo e rifiuto di atti di ufficio a carico di 19 indagati. Tra questi ci sono anche l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte e l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente appena riconfermato della Lombardia Attilio Fontana e il suo ex assessore al Welfare, Giulio Gallera. Ma anche i consulenti scientifici principali del governo: il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro; il coordinatore del primo Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo; l’allora capo della Protezione Civile Angelo Borrelli e il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli. E poi ancora diversi dirigenti chiave del ministero della Salute, alcuni dei quali tuttora nel pieno delle loro funzioni.

Sarebbero tre i filoni dell’indagine:

1) la chiusura e riapertura dell’ospedale di Alzano,

2) la mancata “zona rossa” in Val Seriana e

3) l’assenza di un piano pandemico aggiornato per contrastare il rischio lanciato dall’Oms

 

Tra fine febbraio e l’aprile 2020, nella Bergamasca l’eccesso di mortalità fu di 6.200 persone rispetto alla media dello stesso periodo degli anni precedenti, tanto che nella relazione per l’apertura dell’anno giudiziario il procuratore Chiappani disse che l’inchiesta aveva “accertato gravi omissioni da parte delle autorità sanitarie, nella valutazione dei rischi epidemici e nella gestione della prima fase della pandemia”. ( Fonte: Libero Quotidiano )

Inchiesta COVID: mancata Zona Rossa in Val Seriana e assenza del Piano Pandemico aggiornatoultima modifica: 2023-03-02T10:10:35+01:00da tiberis1