MIELOMA MULTIPLO – Vantaggi degli anticorpi bispecifici BCMAxCD3 rispetto alla terapia CAR-T nella forma recidivata di mieloma multiplo

J&J

I vantaggi dell’anticorpo bispecifico BCMAxCD3 Tecvayli ( Teclistamab ) rispetto alla terapia CAR-T nel mieloma multiplo recidivato

Teclistamab ( Tecvayli ) non solo ha mostrato un’efficacia comparabile con le terapie a base di cellule T CAR+ ( terapia CAR-T ), ma è più semplice da somministrare e ha una maggiore disponibilità.

Quali vantaggi offre Teclistamab in monoterapia per i pazienti con mieloma multiplo recidivato tardivo rispetto alla terapia con cellule CAR-T ?

Teclistamab è stato il primo anticorpo bispecifico approvato nel mieloma multiplo. Simile alla terapia con cellule CAR-T, è attualmente approvato per i pazienti che hanno avuto 4 precedenti linee di terapia, tra cui un inibitore del proteasoma, farmaci immunomodulatori e un anticorpo anti-CD38.

Il vantaggio di Teclistamab è l’immediata disponibilità. La terapia con cellule CAR-T richiede tempi di produzione significativi, e talvolta mancata produzione, che potrebbero ritardare la disponibilità del trattamento per i pazienti.

Questi svantaggi non-rappresentano un problema per un anticorpo bispecifico, perché gli anticorpi sono pre-preparati.

 

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MIELOMA MULTIPLO – La combinazione di due anticorpi bispecifici Teclistamab e Talquetamab produce risposte elevate, simili a quelle della terapia a cellule CAR-T

Janssen Oncology

La combinazione di due anticorpi bispecifici Teclistamab e Talquetamab produce risposte elevate, simili a quelle prodotte dalla terapia a cellule CAR-T, nel mieloma multiplo recidivante refrattario. Gli anticorpi bispecifici limiteranno molto l’impiego della terapia cellulare, gravata da un iter procedurale complesso

Il mieloma multiplo diventa più difficile da trattare man mano che i pazienti recidivano o diventano refrattari al trattamento.

I dati dello studio RedirecTT-1 hanno indicato che l’impiego di anticorpi bispecifici ad alta attività nel mieloma, Teclistamab e Talquetamab potrebbero potenzialmente produrre risposte ad alta efficacia in questa popolazione di pazienti.

I promettenti risultati preliminari osservati con la combinazione, anche in pazienti con malattia extramidollare, supportano fortemente la continuazione delle ricerche in questo settore.

Teclistamab

Teclistamab ( Teclistamab-cqyv; Tecvayli ) ha ricevuto l’approvazione dalla Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense nell’ottobre 2022 come anticorpo bispecifico standardizzato ( o pronto all’uso ) somministrato come trattamento sottocutaneo per pazienti adulti con mieloma multiplo recidivante o refrattario che hanno ricevuto in precedenza almeno quattro linee di terapia, tra cui un inibitore del proteasoma, un agente immunomodulatore e un anticorpo monoclonale anti-CD38.

Teclistamab è l’unico anticorpo bispecifico BCMA×CD3 approvato con uno schema di dosaggio personalizzato basato sul peso per il trattamento del mieloma multiplo recidivante refrattario esposti a tripla classe.

Nell’agosto 2022, Teclistamab ha ricevuto l’approvazione dalla Commissione Europea come anticorpo bispecifico pronto all’uso, somministrato come trattamento sottocutaneo, nei pazienti adulti con mieloma multiplo recidivante o refrattario che hanno ricevuto almeno tre linee terapeutiche precedenti, incluso un agente immunomodulatore , un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38.

Teclistamab è una terapia anticorpale bispecifica di prima classe che coinvolge le cellule T e che attiva il sistema immunitario legandosi al recettore CD3 espresso sulla superficie delle cellule T e all’antigene di maturazione delle cellule B ( BCMA ) espresso sulla superficie delle cellule T, sulla superficie delle cellule del mieloma multiplo e di alcune cellule sane del lignaggio B.

Talquetamab

Talquetamab è un anticorpo bispecifico che si lega al recettore CD3 espresso sulla superficie delle cellule T e al recettore GPRC5D, un nuovo bersaglio del mieloma multiplo che è altamente espresso sulla superficie delle cellule del mieloma multiplo e delle plasmacellule non-maligne, nonché su alcuni tessuti sani come le cellule epiteliali della pelle e della lingua.

Nel maggio 2021 e nell’agosto 2021, Talquetamab ha ottenuto la designazione di farmaco orfano per il trattamento del mieloma multiplo rispettivamente dalla FDA statunitense e dalla Commissione Europea. Talquetamab ha inoltre ottenuto la designazione di terapia rivoluzionaria dalla FDA statunitense nel giugno 2022 per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo recidivante o refrattario che hanno ricevuto in precedenza almeno quattro linee terapeutiche, tra cui un inibitore del proteasoma, un agente immunomodulatore e un anticorpo anti-CD38.

Nell’agosto 2023, la FDA statunitense ha approvato Talvey ( Talquetamab-tgvs; Talquetamab ), una terapia bispecifica di prima classe per il trattamento dei pazienti con mieloma multiplo pesantemente pretrattato.

Nel gennaio 2021, Talquetamab ha ottenuto la designazione PRIME dalla Commissione Europea; nell’agosto 2023, la Commissione Europea ha approvato Talquetamab, per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo recidivante e refrattario.

ENGLISH VERSION

Multiple myeloma becomes progressively more difficult to treat as patients relapse or become refractory to treatment.

The RedirecTT-1 data have suggested the use of bispecific antibodies with high activity in myeloma, Teclistamab and Talquetamab, may have potential to yield high efficacy responses in this patient population.

The promising preliminary results observed with the combination, even in patients with extramedullary disease, are highly supportive of continued investigation.

Teclistamab

Teclistamab ( Teclistamab-cqyv; Tecvayli ) has received approval from the U.S. Food and Drug Administration ( FDA ) in October 2022 as an off-the-shelf ( or ready to use ) bispecific antibody that is administered as a subcutaneous treatment for adult patients with relapsed or refractory multiple myeloma who have received at least four prior lines of therapy, including a proteasome inhibitor, an immunomodulatory agent and an anti-CD38 monoclonal antibody.

Teclistamab is the only approved BCMA×CD3 bispecific antibody with a personalized, weight-based dosing schedule for the treatment of triple-class exposed relapsed or refractory multiple myeloma ( RRMM ).

In August 2022, Teclistamab has received approval from the European Commission as an off-the-shelf bispecific antibody administered as a subcutaneous treatment for adult patients with relapsed or refractory multiple myeloma who have received at least three prior lines of therapy, including an immunomodulatory agent, a proteasome inhibitor, and an anti-CD38 antibody.

Teclistamab is a first-in-class, bispecific T-cell engager antibody therapy which activates the immune system by binding to the CD3 receptor expressed on the surface of T cells and to the B cell maturation antigen ( BCMA ) expressed on the surface of multiple myeloma cells and some healthy B-lineage cells.

Talquetamab

Talquetamab is a bispecific T-cell engaging antibody that binds to the CD3 receptor expressed on the surface of T cells and G protein-coupled receptor class C group 5 member D ( GPRC5D ), a novel multiple myeloma target is highly expressed on the surface of multiple myeloma cells and non-malignant plasma cells, as well as some healthy tissues such as epithelial cells of the skin and tongue.

In May 2021 and August 2021, Talquetamab was granted Orphan Drug Designation for the treatment of multiple myeloma by the U.S. FDA and the European Commission, respectively. Talquetamab was also granted Breakthrough Therapy Designation from the U.S. FDA in June 2022 for the treatment of adult patients with relapsed or refractory multiple myeloma who have previously received at least four prior lines of therapy, including a proteasome inhibitor, an immunomodulatory agent, and an anti-CD38 antibody.

In August 2023, U.S. FDA has approved Talvey ( Talquetamab-tgvs; Talquetamab ), a first-in-class bispecific therapy for the treatment of patients with heavily pretreated multiple myeloma.

In August 2023, European Commission has approves Talquetamab ( Talvey ), a novel bispecific therapy for the treatment of patients with relapsed and refractory multiple myeloma.

Source: Janssen 2023

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ANTICORPI BISPECIFICI BCMAxCD3: Elrexfio versus Tecvayli nel mieloma multiplo

Elrexfio

La battaglia degli anticorpi bispecifici BCMAxCD3 nel mieloma multiplo: Elrexfio vs Tecvayli / Pfizer vs Janssen

L’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato l’anticorpo bispecifico BCMAxCD3 Elrexfio di Pfizer come un’altra opzione di trattamento standard per le persone con mieloma multiplo che hanno esaurito almeno quattro precedenti linee di terapia.

Il nuovo farmaco sarà un diretto concorrente di Tecvayli ( Teclistamab ) di Janssen, un altro bispecifico BCMAxCD3 che è stato autorizzato per la commercializzazione negli Stati Uniti nell’ottobre 2022 e, come il suo rivale, viene somministrato tramite iniezione sottocutanea.

La concorrenza si estende anche ad altre terapie dirette a BCMA per il mieloma multiplo di linea successiva, tra cui un paio di terapie CAR-T per via endovenosa – Abecma ( Idecabtagene vicleucel) e Carvykti ( Ciltacabtagene autoleucel ) – che sono terapie cellulari che hanno procedure di produzione complesse.

Elrexfio, il cui principio attivo è Elranatamab, è stato approvato dalla FDA in base ai risultati dello studio di fase 2 MagnetisMM-3, che ha mostrato un tasso di risposta globale ( ORR ) del 58% in pazienti sottoposti ad almeno quattro precedenti linee di trattamento, incluso un inibitore del proteasoma, un agente immunomodulatore e un anticorpo monoclonale anti-CD38, senza aver ricevuto una terapia con un farmaco anti-BCMA.

Un sottogruppo di pazienti con un follow-up più lungo ha mostrato un tasso di risposta globale del 61%, compreso il 35% di risposte complete. Dopo quasi 15 mesi, la durata mediana della risposta non è stata ancora raggiunta; si stima che la probabilità di raggiungere quel punto temporale senza progressione della malattia sia del 71,5%.

I risultati di efficacia sono simili a quelli ottenuti dallo studio MajesTEC-1 che ha permesso l’approvazione di Tecvayli, con un tasso di risposta globale del 63%, compreso il 45% di risposte complete ( sebbene lo studio includesse anche alcuni pazienti con tre precedenti linee di terapia ).

L’anticorpo bispecifico di Pfizer verrà lanciato con un leggero vantaggio rispetto a Tecvayli di Janssen nella frequenza di dosaggio, poiché può essere somministrato a settimane alterne dopo un ciclo iniziale di 14 dosi settimanali, mentre il farmaco di Janssen deve essere somministrato settimanalmente per tutto il periodo.

Tuttavia, Janssen dispone già di dati dallo studio MajesTEC-1 che hanno dimostrato che Tecvayli mantiene l’efficacia con il dosaggio bisettimanale, e sta cercando l’approvazione di questo nuovo schema posologico.

Per quanto riguarda la sicurezza, entrambi i bispecifici presentano nella scheda tecnica avvertenze per la sindrome da rilascio di citochine ( CRS ) e la neurotossicità e devono essere prescritti nell’ambito di una strategia di valutazione e mitigazione del rischio ( REMS ).

Pfizer ha in programma di lanciare Elrexfio nelle prossime settimane e ha fissato un prezzo di listino del farmaco di circa $ 41.500 al mese, leggermente superiore al prezzo mensile di $ 39.500 di Tecvayli al momento del lancio.

Sia Pfizer che J&J, nel frattempo, stanno lavorando per far impiegare i propri farmaci il più precocemente possibile. In Europa, Tecvayli è già un’opzione di terza linea basata sui dati MajesTEC-1, ma Janssen è intenzionata ad associare Tecvayli con l’anticorpo Darzalex ( Daratumumab ), un anti-CD38, nello studio di fase 3 MajesTEC-3, che interessa pazienti con mieloma multiplo che hanno ricevuto da una a tre precedenti linee di terapia.

Nel frattempo, Pfizer sta conducendo lo studio MagnetisMM-5 di Elrexfio in combinazione con Darzalex come seconda linea e MagnetisMM-7 in cui Elrexfio viene utilizzato come terapia di mantenimento per i pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi sottoposti a trapianto di midollo osseo.

Il mieloma multiplo è un tumore del sangue che colpisce le plasmacellule prodotte nel midollo osseo. Ci sono più di 34.000 nuovi casi di mieloma multiplo diagnosticati ogni anno solo negli Stati Uniti e 176.000 a livello globale. Nonostante i progressi del trattamento, attualmente non esiste una cura.  Tratto da PharmaPhorum

 

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EHA23 PODCAST – Studio MM-014: combinazione Pomalidomide, Daratumumab e Desametasone a basso dosaggio nel mieloma multiplo recidivato o refrattario

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BMS

REPORT DAL CONGRESSO DELL’EHA ( EUROPEAN HEMATOLOGY ASSOCIATION  ) 2023

PODCAST – STUDIO MM-014: la combinazione Pomalidomide ( Imnovid ), Daratumumab ( Darzalex ) e Desametasone a basso dosaggio nel mieloma multiplo recidivato o refrattario dopo trattamento con Lenalidomide

 

 

Studio MM-014

Con un follow-up a lungo termine, i pazienti con mieloma multiplo recidivato / refrattario trattato con il regime DPd ( Daratumumab, Pomalidomide e Desametasone ) ha dimostrato una sopravvivenza globale favorevole. Il profilo di sicurezza del regime DPd è risultato simile agli studi precedenti senza che venissero identificati nuovi segnali di sicurezza. Questi dati hanno indicato che il regime Daratumumab, Pomalidomide e Desametasone è vantaggioso per le persone con mieloma multiplo recidivato / remittente che hanno esaurito i benefici della Lenalidomide nella precedente linea di trattamento.

MM-014 Trial

With long-term follow-up, patients with relapsed or refractory multiple myeloma treated with DPd ( Daratumumab, Pomalidomide and low-dose Dexamethasone ) have demonstrated favorable overall survival. The safety profile of DPd was similar to previous reports with no new safety signals identified. These data suggest that DPd is beneficial for patients with relapsed or refractory multiple myeloma who have exhausted benefits of Lenalidomide in earlier line of treatment.

 

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EHA 2023 PODCAST – Studio IKEMA: tripletta Isatuximab Carfilzomib e Desametasone nel mieloma multiplo recidivante positivo per 1q21

Sanofi.3

REPORT DAL CONGRESSO DELL’EHA ( EUROPEAN HEMATOLOGY ASSOCIATION  ) 2023

PODCAST – STUDIO IKEMA: maggiore efficacia della tripletta Isatuximab ( Sarclisa ) Carfilzomib e Desametasone rispetto alla doppietta Carfilzomib e Desametasone nel mieloma multiplo recidivante positivo per 1q21

 

Studio IKEMA

Nell’analisi di sottogruppo dello studio IKEMA i risultati nel lungo follow-up nei pazienti con stato positivo per 1q21 ( con o senza anomalie cromosomiche ad alto rischio ) hanno continuato a mostrare maggiori benefici in termini di sopravvivenza libera da progressione e risposte più profonde con la tripletta Isatuximab Carfilzomib e Desametasone rispetto a Carfilzomib e Desametasone, in modo coerente con la popolazione complessiva e le precedenti analisi ad interim. Questi dati forniscono sostegno all’impiego della tripletta Isatuximab Carfilzomib e Desametasone anche nei pazienti con mieloma multiplo recidivante positivi per 1q21, una popolazione difficile da trattare.

IKEMA Trial

1q21 abnormalities affect progression-free survival ( PFS ) in multiple myeloma patients. The results at long-term follow- up of patients with 1q21+ status ( with orwithout HRCA [ high-risk chromosomal abnormalities ] ) in the IKEMA study continue to show greater PFS benefit and deeper responses with Isa-Kd [ Isatuximab – Carfilzomib, Dexamethasone ] than Kd [ Carfilzomib, Dexamethasone ], consistent with the overall population and earlier 1q21+ subgroup interim analyses. Thus, they support Isa-Kd as an effective treatment option also for difficult-to-treat, 1q21+ patients with relapsed multiple myeloma.

 

Xagena Ematologia

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Mieloma multiplo esposto a tripla classe: Ide-cel aumenta la sopravvivenza libera da progressione rispetto alle terapie standard

 

BristolMyersSquibb

Mieloma multiplo: sulla base dei risultati di KarMMa-3, Idecabtagene vicleucel è la prima e unica terapia CAR-T a dimostrare di essere superiore rispetto ai regimi standard nel mieloma multiplo recidivato e refrattario esposto a tripla classe in uno studio di fase 3 randomizzato e controllato

Nelle prime linee di trattamento per il mieloma multiplo, vengono spesso utilizzati regimi costituiti da agenti immunomodulatori, inibitori del proteasoma e anticorpi monoclonali anti-CD38 per la gestione della malattia. Tuttavia, in molti pazienti esposti alla tripla classe, il mieloma multiplo può recidivare o diventare refrattario. Sono necessarie nuove opzioni di trattamento.

I risultati dello studio KarMMa-3 con Idecabtagene vicleucel ( Ide-cel; Abecma ) hanno chiaramente dimostrato il vantaggio di un uso precoce di una terapia con cellule CAR T nel fornire una più lunga sopravvivenza libera da progressione per i pazienti con mieloma multiplo recidivato e refrattario rispetto agli attuale regimi standard.

Secondo Sergio Giralt, Memorial Sloan Kettering Cancer Center ( New York; Stati Uniti ), per i pazienti con mieloma multiplo recidivante esposti a tripla classe, la sopravvivenza libera da progressione mediana è di soli 4.6 mesi e non esiste un approccio terapeutico standard stabilito che fornisca risposte durature. Nello studio KarMMa-3, Idecabtagene vicleucel ha mostrato efficacia in una popolazione con malattia storicamente difficile da trattare, con un significativo miglioramento della sopravvivenza libera da progressione e risposte profonde e durature.

Questi risultati di KarMMa-3 introducono il potenziale per questa terapia con cellule CAR T anti-BCMA di diventare uno standard di cura nelle prime fasi del trattamento per il mieloma multiplo recidivato e refrattario.

Abecma è una terapia con cellule CAR T diretta contro l’antigene BCMA

 

Ematologia.it

ENGLISH VERSION

In earlier lines of treatment for multiple myeloma, regimens consisting of immunomodulatory agents, proteasome inhibitors, and anti-CD38 monoclonal antibodies are often used to help manage the disease. However, in many patients who are triple-class exposed, multiple myeloma can relapse or become refractory. New treatment options are needed.

Results from the KarMMa-3 study with Idecabtagene vicleucel ( Ide-cel; Abecma ) have clearly demonstrated the benefit of earlier use of a CAR T cell therapy in providing the longest progression-free survival for patients with relapsed and refractory multiple myeloma compared to current standard regimens.

According to Sergio Giralt, Memorial Sloan Kettering Cancer Center ( New York; U.S. ),

for relapsing triple-class exposed multiple myeloma patients, median progression-free survival is just 4.6 months and there is no established standard treatment approach that provides durable responses. In KarMMa-3 study, Idecabtagene vicleucel has shown efficacy among a population with historically difficult-to-treat disease, with a significant improvement in progression-free survival and deep and lasting responses.

These results from KarMMa-3 introduce the potential for this anti-BCMA CAR T cell therapy to become a standard of care earlier in the treatment course for relapsed and refractory multiple myeloma.

Abecma, a first-in-class anti-BCMA CAR T cell therapy that has shown clear clinical benefit across lines of therapy for patients with triple-class exposed relapsed and refractory multiple myeloma to provide the best chance for lasting disease control.

Based on results from KarMMa-3, Idecabtagene vicleucel is the first and only chimeric antigen receptor ( CAR ) T cell therapy to demonstrate superiority over standard regimens in triple-class exposed relapsed and refractory multiple myeloma in a randomized, controlled phase 3 trial.

KARMMA-3: KEY POINTS / PUNTI CHIAVE

Ide-cel ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) rispetto ai regimi standard.

La sopravvivenza libera da progressione mediana è stata di 13,3 vs 4,4 mesi.

 

Xagena in Ematologia

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Storia dell’Ematologia: gli IMiD, Agenti immunomodulanti di Celgene

Celgene

IMiD, Agenti immunomodulanti

Gli agenti IMiD ( ImmunoModulatory imide Drugs ) sono piccole molecole sviluppati da Celgene. Si tratta di composti disponibili per via orale per il trattamento di alcuni tumori ematologici.

Si ipotizza che gli agenti IMiD agiscano tramite meccanismi di azione multipli. Hanno dimostrato di aumentare l’attivazione e la proliferazione delle cellule T e la proliferazione della proteina IL-2 e l’attività delle cellule T CD8+ effettrici.

Gli agenti IMiD hanno dimostrato inoltre di influire sulla stimolazione e sull’espressione delle cellule Natural Killer ( NK ), agendo sia dall’interno dell’ambiente cellulare, per stimolare il sistema immunitario ad attaccare le cellule tumorali, sia attaccando direttamente queste ultime.

Oltre alle proprietà immunomodulanti, si ipotizza che gli agenti IMiD presentino un’attività antitumorale e antiangiogenica. Il portafoglio di agenti IMiD di Celgene è diventato un fattore fondamentale nella ricerca sul mieloma multiplo, con un numero sempre crescente di studi su questi composti come elementi di combinazione in diverse contestualizzazioni della malattia.

DAL TALIDOMIDE ALLA LENALIDOMIDE E ALLA POMALIDOMIDE

Il Talidomide, sviluppato dalla società tedesca Grünenthal, entrò sul mercato europeo alla fine degli anni ’50 come una sorta di farmaco miracoloso.

All’epoca, il Talidomide veniva prescritto come sedativo e come trattamento per l’asma, l’ipertensione e l’emicrania, tra le altre condizioni. È stato anche commercializzato nelle donne in gravidanza per curare la nausea mattutina.

Era considerato così sicuro che in Germania era disponibile senza prescrizione medica.

Ma solo pochi anni dopo è diventato chiaro che questo farmaco miracoloso era, in realtà, estremamente pericoloso. Si è scoperto che il Talidomide causa gravi difetti alla nascita. Migliaia di bambini sono nati in Europa con arti simili a pinne.

Il Talidomide fu ritirato dal mercato in Europa e altrove, e non è mai stato approvato per la vendita dalla Agenzia regolatoria FDA negli Stati Uniti.

Il farmaco è stato relegato per decenni nei libri di testo come un ammonimento sulla regolamentazione lassista dei farmaci, e non molto altro.

Poi, all’inizio degli anni ’90, i ricercatori che lavoravano sull’AIDS scoprirono che il Talidomide era in grado di potenziare una parte del sistema immunitario, sulla base di un precedente lavoro che aveva mostrato un ruolo del Talidomide nella lebbra.

Vedendo il potenziale commerciale, Celgene mostrò interesse per il Talidomide, brevettandolo con il nome di Thalomid Celgene.

Nel 1998 Celgene ottenne dalla FDA l’approvazione di Thalidomid come trattamento per la lebbra.

Alcuni anni dopo l’arrivo sul mercato di Thalomid, Celgene modificò la molecola togliendo un atomo di ossigeno e aggiungendo un atomo di azoto, creando un nuovo gruppo amminico. L’azienda chiamò il nuovo farmaco Revlimid, e il principio attivo Lenalidomide.

Nel 2006, Celgene fu abile ad espandere il mercato del Thalomid – e successivamente del Revlimid – ottenendo l’approvazione come “farmaco orfano” per promuoverlo come uno dei pochi farmaci in grado di rallentare il progresso del mieloma multiplo.

La designazione di farmaco orfano conferì alla società incentivi fiscali speciali e diritti esclusivi sul mercato per Thalomid per 7 anni.

ENGLISH VERSION

Thalomid is Celgene’s brand name for Thalidomide, which hit the market in Europe in the late 1950s as a sort of miracle drug.

Back then, Thalidomide was prescribed as a sedative and as a treatment for asthma, hypertension and migraines, among other conditions. It was also marketed to pregnant women to treat morning sickness. It was considered so safe that in Germany, it was available without a prescription.

But just a few years later it became clear this wonder drug was, in reality, wildly dangerous. It turned out to cause severe birth defects. Thousands of babies were born in Europe with flipper-like limbs.

Thalidomide was pulled off the market in Europe and elsewhere and was never approved for sale by the FDA in the United States. The drug was relegated for decades to textbooks as a cautionary tale about lax drug regulation and not much more.

Then, in the early 1990s, AIDS researchers found that Thalidomide boosted a part of the immune system, based on earlier work that suggested a role for Thalidomide in leprosy.

Seeing commercial potential, Celgene pulled Thalidomide out of the pharmaceutical dustbin and dubbed it Thalomid. It got approval from the FDA in 1998 as a treatment for leprosy.

A few years after Thalomid hit the market, Celgene altered it a bit by removing an oxygen atom and adding a nitrogen atom, creating a new amino group. The company called the new drug Revlimid ( Lenalidomide ).

In 2006, Celgene was able to expand the market for Thalomid — and later Revlimid — by winning “orphan drug” approval to sell it as one of the only drugs that could slow the progress of multiple myeloma. The orphan drug designation gave the company special tax incentives and exclusive rights to the market Thalomid for seven years. ( Source: NPR )

REVLIMID ( Lenalidomide )

Revlimid ha le seguenti indicazioni terapeutiche

a) Mieloma multiplo – Revlimid come monoterapia è indicato per la terapia di mantenimento dei pazienti adulti con mieloma multiplo di nuova diagnosi sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali. Revlimid in regime terapeutico di associazione con Desametasone, o Bortezomib e Desametasone, o Melfalan e Prednisone è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con

mieloma multiplo non precedentemente trattato che non sono eleggibili al trapianto. Revlimid, in associazione con Desametasone, è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con mieloma multiplo sottoposti ad almeno una precedente terapia.

b) Sindromi mielodisplastiche – Revlimid come monoterapia è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con anemia trasfusione-dipendente dovuta a sindromi mielodisplastiche ( MDS ) a rischio basso o intermedio-1, associate ad anomalia citogenetica da delezione isolata del 5q, quando altre opzioni terapeutiche sono insufficienti o inadeguate.

c) Linfoma mantellare – Revlimid come monoterapia è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con linfoma mantellare recidivato o refrattario

d) Linfoma follicolare – Revlimid in associazione con Rituximab ( anticorpo anti-CD20 ) è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con linfoma follicolare ( grado 1-3a ) precedentemente trattato.

IMNOVID ( Pomalidomide )

Imnovid ha le seguenti indicazioni terapeutiche

Mieloma multiplo

a) Imnovid, in associazione con Bortezomib e Desametasone, è indicato nel trattamento dei pazienti adulti con mieloma multiplo sottoposti ad almeno una precedente terapia comprendente Lenalidomide.

b) Imnovid, in associazione con Desametasone, è indicato nel trattamento dei pazienti adulti con mieloma multiplo recidivato e refrattario, sottoposti ad almeno due precedenti terapie, comprendenti sia Lenalidomide che Bortezomib, e con dimostrata progressione della malattia durante l’ultima terapia.

Celgene è stata acquistata da BMS nel 2019. Nel luglio 2022 BMS ha completato la fusione con Celgene. La fusione per incorporazione tra le due aziende ha dato vita a una tra la pipeline più ampie e diversificate nel mondo farmaceutico

BMS

 

 

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