Aggiornamento in Gastroenterologia by Xagena

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Esiti a breve termine della chirurgia laparoscopica rispetto alla chirurgia a cielo aperto per i pazienti con tumore del basso retto: studio LASRE

L’efficacia della chirurgia laparoscopica rispetto alla chirurgia a cielo aperto per i pazienti con tumore del basso retto non è stata stabilita.
È stata confrontata l’efficacia a breve termine della chirurgia laparoscopica rispetto alla chirurgia a cielo aperto per il trattamento del tumore del basso retto in uno studio clinico multicentrico randomizzato di non-inferiorità condotto in 22 ospedali terziari in tutta la Cina.
I pazienti in attesa di resezione con intento curativo del tumore del basso retto sono stati randomizzati per sottoporsi a chirurgia laparoscopica o a chirugia a cielo aperto. Tra il 2013 e il 2018, 1.070 pazienti sono stati randomizzati a chirurgia laparoscopica ( n=712 ) o a cielo aperto ( n=358 ).
Il follow-up previsto era di 5 anni. L’analisi dei dati è stata eseguita da aprile 2021 a marzo 2022.
I pazienti eleggibili sono stati randomizzati a ricevere chirurgia laparoscopica o chirurgia a cielo aperto.
Gli esiti a breve termine includevano esiti patologici, esiti chirurgici, guarigione postoperatoria e complicanze postoperatorie a 30 giorni e mortalità.
In totale 1.039 pazienti ( 685 in laparoscopia e 354 in chirurgia a cielo aperto ) sono stati inclusi nell’analisi intent-to-treat modificata [ mITT ] ( età mediana, 57 anni; 620 uomini, 59.7%; malattia clinica stadio TNM II/III in 659 pazienti ).
Il tasso di escissione mesorettale completa è stato dell’85.3% ( 521 su 685 ) nel gruppo laparoscopico versus 85.8% ( 266 su 354 ) nel gruppo a cielo aperto ( differenza, -0.5%; P=0.78 ).
Il tasso di margini di resezione circonferenziali e distali negativi è stato del 98.2% ( 673 su 685 ) vs 99.7% ( 353 su 354 ) ( differenza, -1.5%; P=0.09 ) e  99.4% ( 681 su 685 ) vs 100% ( 354 su 354 ) ( differenza, -0.6%; P=0.36 ), rispettivamente.
Il numero mediano di linfonodi recuperati è stato 13.0 vs 12.0 ( differenza, 1.0; P=0.39 ). Il gruppo laparoscopico ha presentato un tasso più elevato di preservazione dello sfintere ( 491 su 685, 71.7%, vs 230 su 354, 65.0%; differenza, 6.7%; P=0.03 ) e durata più  breve di ospedalizzazione ( 8.0 vs 9.0 giorni; differenza, -1.0; P=0.008 ).
Non c’è stata alcuna differenza significativa nel tasso di complicanze postoperatorie tra i 2 gruppi ( 89 su 685, 13.0%, vs 61 su 354, 17.2%; differenza, -4.2%; P=0.07 ).
Nessun paziente è deceduto entro 30 giorni.
In questo studio clinico randomizzato su pazienti con tumore del basso retto, è stato dimostrato che la chirurgia laparoscopica eseguita da chirurghi esperti fornisce esiti patologici paragonabili alla chirurgia a cielo aperto, con un tasso di conservazione dello sfintere più elevato e un recupero postoperatorio favorevole. ( Xagena2022 )
Jiang WZ et al, JAMA Oncol 2022; 8: 1607-1615

Aggiornamento in Gastroenterologia: Microbiota intestinale

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La composizione del microbiota intestinale è associata all’immunogenicità del vaccino contro il virus SARS-CoV-2 e agli eventi avversi

Il microbiota intestinale gioca un ruolo chiave nella modulazione della risposta immunitaria dell’ospite.
E’ stato condotto uno studio prospettico osservazionale per esaminare la composizione del microbiota intestinale in associazione con le risposte immunitarie e gli eventi avversi negli adulti che hanno ricevuto il vaccino inattivato ( CoronaVac; Sinovac ) o il vaccino a RNA messaggero ( mRNA ) ( BNT162b2; Pfizer-BioNTech; Comirnaty ).
E’ stato effettuato il sequenziamento shotgun metagenomico nei campioni di feci di 138 vaccinati per COVID-19 ( 37 vaccinati CoronaVac e 101 BNT162b2 ) raccolti al basale e 1 mese dopo la seconda dose di vaccinazione.
I marcatori immunitari sono stati misurati mediante test di neutralizzazione del virus surrogato SARS-CoV-2 ed ELISA per la ricerca di IgG del dominio di legame del recettore [ RBD ] di Spike.
E’ stata riscontrata una risposta immunitaria significativamente più bassa nei riceventi CoronaVac rispetto al vaccino BNT162b2 ( p inferiore a 0.05 ).
Il Bifidobacterium adolescentis era persistentemente più alto nei soggetti con anticorpi neutralizzanti elevati contro il vaccino CoronaVac ….

CONTINUA SU MediExplorer.it – LINK: https://mediexplorer.it/articolo/la-composizione-del-microbiota-intestinale-associata-allimmunogenicit-del-vaccino-contro-il-virus-sars-cov-2-e-agli-eventi-avversi

Aggiornamento in Gastroenterologia: Sanguinamento associato agli anticoagulanti diretti orali

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Anticoagulanti orali diretti: Rivaroxaban è associato a tassi più elevati di sanguinamento gastrointestinale 

I tassi di sanguinamento gastrointestinale per anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) e Warfarin ( Coumadin ) sono stati ampiamente confrontati.
Tuttavia, gli studi basati sulla popolazione che hanno confrontato i tassi di sanguinamento gastrointestinale tra i diversi anticoagulanti DOAC sono limitati.
Sono stati confrontati i tassi di sanguinamento gastrointestinale tra Apixaban ( Eliquis ), Dabigatran ( Pradaxa ) e Rivaroxaban ( Xarelto ) in uno studio di coorte nazionale basato sulla popolazione condotto nel National University Hospital islandese e 4 ospedali regionali in Islanda. ( CONTINUA SU GASTROENTEROLOGIA.NET )

 

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Cancro allo stomaco: le complicanze postoperatorie e l’efficacia oncologica non sono variate tra gastrectomia laparoscopica e gastrectomia a cielo aperto

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Gastrectomia laparoscopica versus a cielo aperto per il carcinoma gastrico

L’efficacia e la sicurezza oncologica della gastrectomia laparoscopica sono in discussione per la popolazione occidentale con tumore gastrico prevalentemente avanzato sottoposto a trattamento multimodale.
In 10 Centri con esperienza del tratto gastrointestinale superiore nei Paesi Bassi, i pazienti con adenocarcinoma gastrico resecabile ( cT1-4aN0-3bM0 ) sono stati assegnati in modo casuale a gastrectomia laparoscopica o a cielo aperto.
L’esito primario era la degenza in ospedale. Le analisi sono state eseguite per intention-to-treat.
È stato ipotizzato che la gastrectomia laparoscopica porti a una degenza ospedaliera più breve, a meno complicanze postoperatorie e a uguali esiti oncologici. …….

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Vedolizumab appare più efficace nella colite ulcerosa e meno …

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Cancro gastrico localmente avanzato resecabile: la chemioterapia neoadiuvante Docetaxel, Oxaliplatino e S-1 è efficace e tollerabile

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Docetaxel, Oxaliplatino e S-1 neoadiuvanti più chirurgia e S-1 adiuvante versus chirurgia e S-1 adiuvante per il cancro gastrico avanzato resecabile

La chemioterapia adiuvante dopo la gastrectomia D2 è standard per il tumore gastrico localmente avanzato resecabile ( LAGC ) in Asia.
Sulla base dei risultati positivi per la chemioterapia perioperatoria negli studi europei di fase III, lo studio di fase III PRODIGY ha valutato se Docetaxel, Oxaliplatino e S-1 neoadiuvanti ( DOS ) seguiti da chirurgia e S-1 adiuvante potessero migliorare gli esiti rispetto al trattamento standard nei pazienti coreani con LAGC resecabile.
I pazienti di età compresa tra 20 e 75 anni, con ECOG performance status di 0-1 e con adenocarcinoma primario gastrica o della giunzione gastroesofagea confermato istologicamente ( stadiazione clinica TNM: T2-3N+ o T4Nany ) sono stati assegnati in modo casuale alla chirurgia D2 seguita da S-1 adiuvante ( 40-60 mg per via orale due volte al giorno, giorni 1-28 ogni 6 settimane per 8 cicli; gruppo SC ) o DOS neoadiuvante ( Docetaxel 50 mg/m2, Oxaliplatino 100 mg/m2 per via endovenosa al giorno 1, S-1 40 mg/m2 per via orale due volte al giorno, giorni 1-14 ogni 3 settimane per tre cicli ) prima dell’intervento chirurgico D2, seguito da S-1 adiuvante ( gruppo CSC ).
L’obiettivo primario era la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) con CSC rispetto a SC. Sono state eseguite due analisi di sensibilità: intent-to-treat e analisi di sopravvivenza PFS di riferimento…….
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Aggiornamento sulla Malattia di Crohn by Xagena

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Malattia di Crohn: efficacia e sicurezza nel lungo periodo di Ustekinumab durante il secondo anno di terapia

Ustekinumab ( Stelara ) è un anticorpo monoclonale completamente umano che si lega specificamente alla subunità proteica p40 condivisa dalle citochine IL-12 e IL-23, approvato per la malattia di Crohn …


 

Terapia di induzione con l’inibitore selettivo della interleuchina-23 Risankizumab nella malattia di Crohn da moderata a grave

Il pathway interleuchina-23 ( IL-23 ) è implicato geneticamente e biologicamente nella patogenesi della malattia di Crohn. E’ stata valutata l’efficacia e la sicurezza di Risankizumab, un anticorpo m …


 

Remissione clinica nei pazienti con malattia di Crohn moderata-grave trattati con Filgotinib

Filgotinib è un inibitore selettivo della Janus chinasi 1 ( JAK1 ), somministrato per via orale una volta al giorno.  Lo studio FITZROY ha esaminato l’efficacia e la sicurezza di Filgotinib per …


 

Malattia di Crohn attiva: Mongersen produce miglioramento endoscopico e risposta clinica

I risultati ad interim di uno studio di fase 1b hanno mostrato che il trattamento per 12 settimane con Mongersen ha prodotto miglioramento endoscopico, risposta clinica e remissione nei pazienti con m …


 

AZD9056, un antagonista orale del recettore purinergico P2X7, migliora i sintomi della malattia di Crohn

I dati di uno studio di fase 2a hanno mostrato che AZD9056, un antagonista del recettore purinergico P2X7, orale, può migliorare in modo sicuro i sintomi nei pazienti con malattia di Crohn moderata-gr …


 

Pazienti con malattia di Crohn: la terapia con Adalimumab ha un effetto benefico sul metabolismo osseo

Infliximab ( Remicade ) ha dimostrato di avere effetti benefici sul metabolismo osseo nei pazienti con malattia di Crohn ( CD ), anche se l’esatto meccanismo non è stato ancora completamente chiarito. …


 

Gestione della malattia di Crohn dopo resezione intestinale

La maggior parte dei pazienti con malattia di Crohn ha bisogno di una resezione intestinale, ma la maggior parte di questi pazienti andrà successivamente incontro a una recidiva della malattia con nec …


 

Malattia di Crohn: il trattamento con Adalimumab migliora la crescita dei pazienti pediatrici con ritardo di crescita

I bambini con malattia di Crohn presentano spesso compromissione della crescita. Lo studio IMAgINE 1 ha dimostrato la sicurezza e l’efficacia di Adalimumab ( Humira ) riguardo alla induzione e al mant …


 

Mongersen, un oligonucleotide antisenso orale diretto contro Smad7, nella malattia di Crohn in fase attiva

L’infiammazione correlata alla malattia di Crohn è caratterizzata da attività difettiva della citochina immunosoppressiva, fattore di crescita trasformante beta 1 ( TGF-beta1 ), a causa dell’alta espr …


 

Infliximab come ponte per la remissione mantenuta da terapia con antimetabolita nella malattia di Crohn

L’interruzione della terapia con Infliximab ( Remicade ) nei pazienti con malattia di Crohn durante una concomitante terapia con antimetabolita è considerata essere superiore se attuata dopo un period …


 

Malattia di Crohn: efficacia e sicurezza di Certolizumab pegol

E’ stata eseguita una revisione sistematica e una meta-analisi di dati provenienti da studi clinici randomizzati e controllati ( RCT ) con l’obiettivo di valutare l’efficacia e la sicurezza di Certoli …


 

Malattia di Crohn: efficacia e sicurezza di Adalimumab 80 mg a settimana

L’ottimizzazione della terapia anti-TNF ( fattore di necrosi tumorale ) è spesso richiesta nei pazienti con malattia di Crohn. In caso di risposta parziale o perdita di risposta nei confronti di Adali …


 

Terapia di combinazione Azatioprina e Infliximab nella malattia di Crohn moderata-grave

L’efficacia comparativa e la sicurezza della terapia con Infliximab ( Remicade ) e Azatioprina ( Imuran ) da soli o in combinazione nella malattia di Crohn, non sono bene definite.Uno studio randomizz …


 

Relazione tra proteina C-reattiva e risposta clinica dopo terapia con Ustekinumab nella malattia di Crohn

Uno studio, controllato con placebo, di pazienti ( n=104 ) con malattia di Crohn ha esaminato la terapia di induzione con Ustekinumab ( Stelara ).Nei pazienti trattati con Ustekinumab, il 49% ha raggi …


 

Azatioprina o 6-Mercaptopurina per l’induzione della remissione nella malattia di Crohn

I risultati degli studi clinici controllati sull’efficacia di Azatioprina ( Imuran ) e 6-Mercaptopurina ( Purinethol ) per il trattamento della forma attiva della malattia di Crohn sono controve …