Reuters – Il direttore dell’FBI: “ La Cina ha nascosto l’origine del Covid, è un incidente di laboratorio ”

Wuhan.3

FBI director says China lab leak likely caused COVID pandemic

 

FBI Director Christopher Wray said on Tuesday the agency has assessed that a leak from a laboratory in Wuhan, China, likely caused the COVID-19 pandemic.

“The FBI has for quite some time now assessed that the origins of the pandemic are most likely a potential lab incident in Wuhan,” Wray told Fox News.

His comments follow a Wall Street Journal report on Sunday that the U.S. Energy Department has assessed with low confidence the pandemic resulted from an unintended lab leak in China. ( Reuters )

In un’intervista alla Fox News, Wray ha detto che il Covid probabilmente è stato causato «da un incidente in laboratorio a Wuhan». Il governo cinese però, ha proseguito, ha impedito con ogni mezzo di fare luce e ha gettato ombre su ogni inchiesta e valutazione che l’America ed esperti di altri Paesi stavano facendo. Secondo Wray sarà quasi impossibile arrivare a una verità definitiva proprio per la mancanza di collaborazione della Cina.

L’Fbi è la seconda agenzia americana in pochi giorni a rivelare il «fondato sospetto» sull’origine del Covid in laboratorio. Domenica il Wall Street Journal aveva riferito che il Dipartimento dell’Energia è allineato sulla medesima linea. 

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L’ingresso del virus SARS-CoV-2 nelle cellule umane dipende dall’enzima di conversione dell’angiotensina 2 ( ACE2 ), che può essere sovraregolato dagli inibitori del sistema renina-angiotensina ( RAS ).
È stata esaminata l’ipotesi secondo cui l’interruzione del trattamento cronico con ACE-inibitori ( ACEI ) o bloccanti del recettore dell’angiotensina II ( ARB; sartani ) attenui il decorso della COVID-19 di recente insorgenza.
ACEI-COVID era uno studio a gruppi paralleli, randomizzato, controllato, in aperto, condotto in 35 Centri in Austria e Germania.
Sono stati arruolati pazienti di età pari o superiore a 18 anni che presentavano una recente infezione sintomatica da virus SARS-CoV-2 e venivano trattati cronicamente con inibitori ACE o sartani.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale all’interruzione o alla continuazione dell’inibizione di RAS per 30 giorni.

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La sospensione degli Ace inibitori e dei sartani non ha avuto effetti significativi sulla gravità massima di COVID-19 ma può portare a una guarigione più rapida e migliore

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È stata esaminata l’ipotesi secondo cui l’interruzione del trattamento cronico con ACE-inibitori ( ACEI ) o bloccanti del recettore dell’angiotensina II ( ARB; sartani ) attenui il decorso della COVID-19 di recente insorgenza.
ACEI-COVID era uno studio a gruppi paralleli, randomizzato, controllato, in aperto, condotto in 35 Centri in Austria e Germania.
Sono stati arruolati pazienti di età pari o superiore a 18 anni che presentavano una recente infezione sintomatica da virus SARS-CoV-2 e venivano trattati cronicamente con inibitori ACE o sartani.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale all’interruzione o alla continuazione dell’inibizione di RAS per 30 giorni.
L’esito primario era il punteggio massimo di valutazione dell’insufficienza d’organo sequenziale ( SOFA ) entro 30 giorni, in cui la morte è stata valutata con il punteggio SOFA massimo ottenibile.
Gli endpoint secondari erano l’area sotto il punteggio SOFA aggiustato per la morte ( AUC SOFA ), il punteggio SOFA medio, l’ammissione alla terapia intensiva, la ventilazione meccanica e la morte.
Le analisi sono state effettuate su base intention-to-treat modificata. ……

 

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Isavuconazolo nel trattamento della sinusite fungina invasiva

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I pazienti trattati con Isavuconazolo ( Cresemba ) come terapia primaria o di salvataggio per la sinusite fungina invasiva hanno registrato tassi di sopravvivenza globale dell’82% a 42 giorni e del 70% a 84 giorni. I risultati provengono da una analisi post-hoc di due studi di fase 3 su Isavuconazolo, che hanno identificato 50 pazienti affetti da sinusite fungina invasiva

E’ stata effettuata una analisi post-hoc degli studi internazionali di fase 3 SECURE e VITAL che hanno arruolato pazienti dal 2007 al 2013 ( SECURE ) e dal 2008 al 2013 ( VITAL ).
SECURE aveva confrontato Isavuconazolo e Voriconazolo come trattamento primario per la malattia fungina invasiva negli adulti dovuta ad Aspergillus e ad altri funghi filamentosi, mentre VITAL aveva valutato il trattamento primario o di salvataggio con Isavuconazolo negli adulti con aspergillosi invasiva con insufficienza renale o adulti con malattia fungina invasiva a causa di muffe rare.

Sono stati esaminati i dati di tutti i pazienti in entrambi gli studi trattati con Isavuconazolo e con almeno un sito sinusale di malattia fungina invasiva.
I principali risultati dello studio erano la sopravvivenza globale e la risposta clinica e globale all’Isavuconazolo.

Dei 50 pazienti inclusi nello studio, 44 avevano sinusite fungina invasiva diagnosticata mediante biopsia sinusale ( 43 ) o cerebrale ( 1 ) e 6 avevano probabile malattia fungina invasiva in un sito remoto ma …..

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Uno studio di coorte nel Regno Unito ha esaminato i fattori di frequenza e di rischio per l’infezione persistente da papillomavirus umano ( HPV ) in giovani donne prima della introduzione della vaccin …

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