Aggiornamento in Infettivologia: Infezione ricorrente da Clostridioides difficile

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SER-109, una terapia del microbioma orale per l’infezione ricorrente da Clostridioides difficile

Le attuali terapie per l’infezione ricorrente da Clostridioides difficile non affrontano il microbioma perturbato, che supporta la germinazione delle spore di Clostridioides difficile in batteri produttori di tossine.
SER-109 è un microbioma terapeutico sperimentale composto da spore di Firmicutes purificate per il trattamento dell’infezione ricorrente da Clostridioides difficile.
È stato condotto uno studio di fase 3, in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo in cui i pazienti che avevano avuto tre o più episodi di infezione da Clostridioides difficile ( incluso l’episodio acuto qualificante ) hanno ricevuto SER-109 o placebo ( 4 capsule al giorno per 3 giorni ) dopo il trattamento antibiotico standard.
L’obiettivo primario di efficacia era mostrare la superiorità di SER-109 rispetto al placebo nel ridurre il rischio di recidiva dell’infezione da Clostridioides difficile fino a 8 settimane dopo il trattamento.
La diagnosi mediante test delle tossine è stata eseguita all’ingresso dello studio e la randomizzazione è stata stratificata in base all’età e all’agente antibiotico ricevuto.  
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Il responsabile della task force anti-COVID d’Israele: “ Con Omicron orizzonte diverso …. possibile normalità in un paio di mesi ”

Shahar Arnon Israele

Arnon Shahar, responsabile della task force anti-COVID del Maccabi Healthcare Services in Israele, parla di una “nuova frontiera“. Il fattore Rt è sceso sotto la soglia 1 e si è attestato a 0.90.

IL GOVERNO ISRAELIANO INTANTO HA APPROVATO UN ALLENTAMENTO ALLE NORME ANTI-CONTAGIO. A PARTIRE DA LUNEDÌ IL GREEN PASS NON SARÀ PIÙ RICHIESTO PER ENTRARE NEI RISTORANTI, A TEATRO, AL CINEMA E IN PALESTRA, DOVRÀ ESSERE ESIBITO SOLO PER DISCOTECHE ED EVENTI AFFOLLATI AL CHIUSO, DOVE DECADE IL TETTO MASSIMO DI PARTECIPANTI.

La lotta alla pandemia da SARs-CoV-2 sta cambiando … “adesso abbiamo anche le terapie antivirali: Paxlovid ( Pfizer ) o Molnupiravir ( Merck & Co ). Tra poco arriverà anche Evusheld di Astrazeneca ( anticorpo monoclonale ). …. Forse non sconfiggeremo questo virus, che sembra decidere per noi, ma probabilmente ci convivremo andando verso l’endemia “.

QUANDO QUESTO POTREBBE SUCCEDERE ?

Se non ci saranno altri problemi o grosse sorprese con le varianti e in considerazione della velocità di Omicron magari verso aprile, forse anche un po’ prima.

ALCUNI SCIENZIATI RITENGONO CHE SOMMINISTRARE IL VACCINO A INTERVALLI MOLTO BREVI POSSA ESSERE POCO UTILE. ISRAELE È IL PAESE PIONIERE DEL BOOSTER E ORA DELLA QUARTA DOSE. EMERGE QUESTO RISCHIO ?

Non emerge, ma capisco perfettamente e lo abbiamo tenuto in considerazione perché conosciamo la vaccinologia. Ci sta che possa essere poco utile o addirittura controproducente, ma nel rapporto tra rischi e benefici prevalgono i secondi. Vale la pena dare una protezione in più e i vaccini, ormai lo sappiamo, danneggiano molto meno di quello che ci si potesse aspettare. Non penso che vaccineremo ogni quattro mesi la popolazione, non sarà la nostra strategia che comunque abbiamo dovuto cambiare nel corso del tempo. Il virus cambia e noi cambiamo con lui. Devo dire che non è più la stessa malattia ….

….. È una guerra ora diversa perché abbiamo nell’arsenale gli antivirali che sono destinati alle persone ad alto rischio di Covid grave.

FUTURO … ?

PROBABILMENTE AVREMO IL VACCINO ANTI-COVID OGNI 9 O OGNI 12 MESI. SE IL VIRUS RIMARRÀ OMICRON NEL GIRO DI 2 MESI POTREMO INTRAVEDERE LA NORMALITÀ. Anche se non credo che toglieremo la mascherina così velocemente come hanno fatto in altri Paesi. Anzi penso che la mascherina debba rimanere quasi per sempre, a prescindere dal COVID, dove ci sono le persone fragili. Fondamentale sarà il sequenziamento e il monitoraggio.

ARTICOLO: https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/02/05/israele-il-capo-della-task-force-anti-covid-con-omicron-orizzonte-diverso-ancora-malati-e-morti-ma-possibile-normalita-in-un-paio-di-mesi/6476680/

 

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Aggiornamento in Infettivologia: ACE inibitori & COVID

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COVID-19: interruzione versus continuazione degli inibitori del sistema renina-angiotensina. Studio ACEI-COVID

L’ingresso del virus SARS-CoV-2 nelle cellule umane dipende dall’enzima di conversione dell’angiotensina 2 ( ACE2 ), che può essere sovraregolato dagli inibitori del sistema renina-angiotensina ( RAS ).
È stata esaminata l’ipotesi secondo cui l’interruzione del trattamento cronico con ACE-inibitori ( ACEI ) o bloccanti del recettore dell’angiotensina II ( ARB; sartani ) attenui il decorso della COVID-19 di recente insorgenza.
ACEI-COVID era uno studio a gruppi paralleli, randomizzato, controllato, in aperto, condotto in 35 Centri in Austria e Germania.
Sono stati arruolati pazienti di età pari o superiore a 18 anni che presentavano una recente infezione sintomatica da virus SARS-CoV-2 e venivano trattati cronicamente con inibitori ACE o sartani.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale all’interruzione o alla continuazione dell’inibizione di RAS per 30 giorni.

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