Pre-ASCO: Carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in fase iniziale. I dati dello studio KEYNOTE-671 e le decisioni entro fine anno della FDA su Keytruda

MSD

Keytruda ( Pembrolizumab ) di Merck ( MSD ) ha già una posizione dominante nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) metastatico, ma l’inibitore del checkpoint può avere il predominio anche nella malattia allo stadio iniziale ?

Con KEYNOTE-671, Keytruda si propone sia per il trattamento neoadiuvante preoperatorio che per il trattamento adiuvante postoperatorio. L’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti FDA ha già accettato una domanda riguardante questa indicazione e ha fissato una data target per la decisione al 16 ottobre 2023.

Per quanto riguarda la potenziale concorrenza in questa indicazione, AstraZeneca ha recentemente presentato i dati di fase 3 per Imfinzi ( Durvalumab ) nel contesto perioperatorio. Ma i dati della sperimentazione AEGEAN sono probabilmente troppo immaturi per supportare una domanda presso la FDA.

Nello studio AEGEAN, Imfinzi perioperatorio ha ridotto del 32% il rischio di recidiva, progressione o decesso nei pazienti con tumore NSCLC resecabile in stadio da 2 a 3b dopo un follow-up mediano di soli 11,7 mesi. Lo studio ha raggiunto presto l’endpoint primario e il 35% dei pazienti non aveva nemmeno iniziato il trattamento adiuvante.

Opdivo ( Nivolumab ) di Bristol Myers Squibb ( BMS ) ha ottenuto il via libera dalla FDA come trattamento neoadiuvante dopo aver dimostrato che può migliorare la sopravvivenza libera da eventi ( EFS ) del 37% nel tumore NSCLC in stadio da 1b a 3a nello studio CheckMate-816.

In CheckMate-816, Opdivo nel setting neoadiuvante ha registrato un miglioramento assoluto di 18,5 punti percentuali rispetto al controllo, raggiungendo una sopravvivenza EFS a 2 anni del 63,8%.

In AEGEAN, Imfinzi perioperatorio ha fornito 10,9 punti percentuali di miglioramento sul controllo con una sopravvivenza libera da eventi a 2 anni al 63,3%.

I trattamenti neoadiuvanti & adiuvanti sono necessari nei tumore NSCLC in fase iniziale ?

Gli oncologi si sono a lungo chiesti se i trattamenti neoadiuvanti e adiuvanti siano entrambi necessari per il tumore NSCLC in fase iniziale.

Lo studio KEYNOTE-671 non sarà in grado di rispondere a questa domanda per il fatto che ha arruolato diverse popolazioni; lo stesso vale per Opdivo nel setting neoadiuvante.

Sarà necessario progettare uno studio ad hoc per risolvere la questione.

Fonte: Fierce Pharma, 2023

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Tumore al polmone non-a-piccole cellule: Osimertinib associato alla chemioterapia migliora la sopravvivenza libera da progressione

AstraZeneca

Studio FLAURA2: Osimertinib ( Tagrisso ) associato alla chemioterapia ha prodotto significativi miglioramenti riguardo alla sopravvivenza libera da progressione nel cancro ai polmoni non-a-piccole cellule localmente avanzato o metastatico con mutazione EGFR

Sono stati annunciati i risultati di uno studio di fase 3 che ha valutato Osimertinib ( Tagrisso ) in combinazione con la chemioterapia in alcuni pazienti con carcinoma polmonare.

Lo studio FLAURA2 in fase avanzata ha arruolato 586 pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) localmente avanzato o metastatico con mutazione del recettore del fattore di crescita epidermico ( EGFRm ).

I pazienti sono stati trattati con Osimertinib 80 mg una volta al giorno in compresse orali in combinazione con chemioterapia più Cisplatino o Carboplatino ogni 3 settimane per 4 cicli, seguiti da Osimertinib con Pemetrexed di mantenimento ogni 3 settimane.

La combinazione ha dimostrato forti miglioramenti nella sopravvivenza libera da progressione rispetto al solo Osimertinib.

I risultati di sicurezza sono stati coerenti con i profili stabiliti di ciascun medicinale.

Lo studio è in corso e continuerà a valutare l’endpoint secondario della sopravvivenza globale ( OS ).

Si stima che ogni anno a 2,2 milioni di persone in tutto il mondo venga diagnosticato un cancro ai polmoni, con il tumore non-a-piccole cellule che rappresenta fino all’85% di tutti i casi di cancro ai polmoni.

Alla maggior parte di tutti i pazienti con tumore NSCLC viene diagnosticata una malattia avanzata e fino al 15% dei pazienti con tumore NSCLC negli Stati Uniti e in Europa ha EGFRm NSCLC.

La combinazione ha anche dimostrato un miglioramento significativo della risposta patologica completa, un doppio endpoint primario, rispetto alla sola chemioterapia, in un’analisi ad interim precedentemente riportata.

Informazioni tratte dalla Letteratura internazionale su Osimertinib & Tagrisso ( Database OncoBase.it )

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