La Stampa – Vitamina D sotto processo. L’AIFA: “ C’è stato un abuso del farmaco ”

Vitamina DAlcuni studi hanno dimostrato come la Vitamina D assunta come medicinale o integratore non sia utile a prevenire le fratture nei sani. L’AIFA ha abbassato i valori del sangue sotto i quali il medicinale può essere richiesto dal medico

Sarà sempre più difficile per i medici prescrivere la vitamina D. Aifa dà il via a una nuova stretta sul farmaco, sospettato di essere usato in modo inappropriato. Per ottenerlo gratuitamente, il valore di questa vitamina nel sangue dovrà essere inferiore a 12 e non più a 20 nanogrammi per millilitro. L’Agenzia del farmaco ha quindi abbassato la soglia sotto la quale si ritiene ci sia una carenza e una buona parte di coloro che ricevevano il medicinale gratuitamente non lo potranno più richiedere.

La motivazione addotta dall’Aifa è scientifica e non economica. La decisione è stata infatti assunta dopo aver esaminato due gradi studi clinici randomizzati, uno statunitense, l’altro europeo. “Entrambi hanno concluso che la supplementazione con dosi di vitamina D più che adeguate e per diversi anni, oltre 5 nel primo e 3 nel secondo, non è in grado di modificare il rischio di frattura nella popolazione sana, senza fattori di rischio per osteoporosi”, scrive Aifa. I risultati sono confermati anche tra chi ha livelli più bassi di vitamina D. La stessa Agenzia ha evidenziato che sempre la letteratura scientifica dimostrerebbe la non sussistenza di elementi “per considerarla un ausilio importante” al rafforzamento del sistema immunitario. 

La Vitamina D è chiamata “Vitamina del Sole”, perché il suo percorso metabolico viene iniziato dal sole, tramite i raggi UVB ( ultravioletti di tipo B ) che trasformano il 7-deidrocolesterolo in pro-Vitamina D3 e pre-Vitamina D3 ( nella cute ), in Pre-Vitamina D2 ( nei vegetali ) e successivamente nella Vitamina D attivata [ 1α,25(OH)2D ].

Dal momento che la maggior parte della vitamina D viene recepita dai raggi del sole, una sua carenza può derivare da comportamenti che impediscano l’esposizione ai raggi solari, come il vestirsi troppo coperti, l’utilizzare protezioni solari troppo elevate o restare al chiuso per lunghe ore. La vitamina D viene “dispersa” anche a causa di comportamenti poco sani come l’abuso di alcol e il consumo di sostanze stupefacenti. Inoltre, l’uso di certi farmaci può influire sulla quantità di vitamina D custodita dal nostro organismo. ( Fonte: La Stampa )

Rischi da eccesso di assunzione di Vitamina D

L’eccesso di vitamina D può provocare una calcificazione diffusa a livello dei vari organi, con conseguente vomito, diarrea e spasmi muscolari. Poiché la vitamina viene immagazzinata nel grasso corporeo e rilasciata lentamente nel flusso sanguigno, gli effetti della tossicità possono durare per diversi mesi dopo aver interrotto l’assunzione di integratori

 

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