MORTE ANDREA PURGATORI – Il Giallo della Morte di Andrea Purgatori. Un errore diagnostico ? Cancro al polmone con metastasi cerebrali ?

 

 

Purgatori Andrea

PER LA MORTE DI ANDREA PURGATORI SONO STATI INDAGATI IL PROF GUALDI E UN TECNICO – IL DUBBIO, COME DENUNCIA LA FAMIGLIA, È CHE AL GIORNALISTA SAREBBERO STATE DIAGNOSTICATE METASTASI AL CERVELLO CHE POTREBBERO NON ESSERCI MAI STATE. IL SOSPETTO SAREBBE CONFERMATO DAI RESPONSI FIRMATI DA MEDICI E PROFESSORI UNIVERSITARI – LO SCONTRO TRA DOTTORI SULLE METASTASI AL CERVELLO. UNO DEI 2 DICE: “CURE SBAGLIATE MA LE CONSEGUENZE TERAPEUTICHE NON HANNO INCISO SULLA PROGNOSI” – PER CAPIRE SE FOSSERO PRESENTI METASTASI AL CERVELLO, LA PROCURA HA DECISO CHE… ( Dagospia )

A ricostruire gli ultimi mesi di Purgatori e la sequenza delle diagnosi e delle cure presso alcune cliniche della capitale è il quotidiano il Domani. Tutto inizia il 24 aprile, nemmeno tre mesi fa: Purgatori, descritto come molto attento al suo stato di salute, “si ricovera nella clinica privata Villa Margherita“. Si sente stanco e si sottopone ad alcuni controlli. Da lì emergono valori delle analisi sballate, “riscontrati da una tac e una biopsia”. Da Villa Margherita i risultati vengono inviati “in una famosa clinica sull’Aurelia, la Casa di Cura Pio XI“. Siamo ai primi di maggio: a formulare una pesantissima “diagnosi di tumore al polmone con metastasi diffuse agli organi vicini e al cervello” è “il professor Gianfranco Gualdi, responsabile della radiologia e riconosciuto esperto della materia”. Per il medico la situazione è molto grave e richiede un intervento immediato: a quel punto Purgatori, che prosegue normalmente la propria vita individuale e professionale e si sente bene, viene “dirottato in una terza clinica dove sulla base della diagnosi decidono di iniziare immediatamente cicli di radioterapia ad altissimo dosaggio”. Eppure lui si sente bene, tanto da stupire i medici per la discrepanza tra il suo quadro clinico (“che corrisponde a quello di un malato terminale con un’aspettativa di vita non superiore ai sei mesi“) e le sue condizioni.
Purgatori cerca un centro d’eccellenza per la radioterapia, che conferma la diagnosi e la cura precedentemente stabiliti. Lui continua anche a lavorare, nel frattempo, e registra una puntata della sua trasmissione “Atlantide” il 17 maggio. Pochi giorni dopo le sue condizioni peggiorano: i farmaci lo rendono affaticato e confuso, ma nella prima clinica dove era stato diagnosticato il cancro in fase avanzata spiegano che la terapia sta funzionando. L’equipe medica che lo segue infatti, spiega che le metastasi si sono ridotte. E di molto. Un presunto miglioramento clinico che non trova riscontro nelle condizioni del paziente, che precipitano. Non beve, non mangia, non riesce più a svolgere una vita autonoma come prima. A quel punto scatta un nuovo ricovero a giugno, sempre a Villa Margherita. E lì c’è una nuova tac, dalla quale emerge un’altra verità clinica: non c’è nessuna metastasi al cervello, soltanto alcune ischemie cerebrali.

Ma nonostante la diagnosi sia completamente diversa da quella che ha portato Purgatori a intraprendere la radioterapia, per i medici è coerente col il quadro clinico del paziente. Alla tac segue “due giorni dopo anche una risonanza magnetica al cervello esaminata dal neuroradiologo Alessandro Bozzao, professore ordinario della Sapienza”: l’accertamento “esclude la presenza di metastasi”. Anche in questo caso l’esito dell’esame è di segno opposto rispetto alla diagnosi iniziale, tanto da volere ripetere nuovamente l’esame “incrociandolo con quello eseguito alla Pio XI, prima di emettere il suo verdetto: non solo le metastasi non ci sono, ma non ci sarebbero mai state”. “I famigliari – scrive Il Domani – apprenderebbero pure di «una tremenda lite tra Gualdi e Bozzao», che però resta sulla sua posizione: tutti i radiogrammi effettuati fin dall’inizio confermano la sola diagnosi di ischemia cerebrale, una patologia forse curabile”.

A quel punto il giornalista torna a casa, ma le sue condizioni peggiorano: l’8 luglio viene portato in ambulanza all’Umberto I. Le sue condizioni “sono gravissime”. I famigliari, in ospedale, parlano con un radiologo “che in quei momenti concitati si preoccupa di confermare alla famiglia la presenza delle famose metastasi al cervello”. Si tratta di un medico che oltre a lavorare nell’ospedale romano, collaborava con Gualdi alla Pio XI ed «era uno dei firmatari del referto del giorno 8 maggio da cui era partita la diagnosi». Undici giorni dopo il ricovero, il 19 luglio, Andrea Purgatori muore. ( Tratto da Il Fatto Quotidiano )

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Aggiornamenti dalla Letteratura scientifica internazionale per gli Oncologi

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DECISION MAKING IN ONCOLOGIA – L’IMPORTANZA DEI CONTENUTI NELL’ASSUNZIONE DELLE DECISIONI TERAPEUTICHE

Xagena propone all’oncologo un Sistema Easy & Fast di AGGIORNAMENTO ONLINE ON DEMAND SU SPECIFICI TEMI

L’ONCOLOGO ha sempre meno tempo da dedicare alla lettura delle Riviste scientifiche. Xagena propone i propri DATABASE consultabili come un classico motore di Ricerca: es OncoBase.it

Esempi:

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2) – Apalutamide – https://lnkd.in/dEaSfjy

3) – Atezolizumab – https://lnkd.in/du6MYRD

4) – Avelumab – https://lnkd.in/dsAhzDS

5) – Cabozantinib – https://lnkd.in/gCskfEfW

6) – Capmatinib – https://lnkd.in/d-9ZrZS

7) – Cemiplimab – https://lnkd.in/eViAusqz

7) – Darolutamide – https://lnkd.in/d_K9cxK

8) – Dostarlimab – https://lnkd.in/eW_ViyAs

9) – Durvalumab – https://lnkd.in/gVaGEKFy

10) – Enzalutamide – https://lnkd.in/g6JRsC4C

12) – Larotrectinib – https://lnkd.in/gcQutaxi

13) – Lenvatinib – https://lnkd.in/gTBxsgjq

14) – Niraparib – https://lnkd.in/eYVKKmuA

15) – Nivolumab – https://lnkd.in/dnaW5Sv

16) – Olaparib – https://lnkd.in/e3wMHj4u

17) – Osimertinib – https://lnkd.in/dT-DJS8

18) – Pembrolizumab – https://lnkd.in/dcKjeCM

19) – Ribociclib – https://lnkd.in/dCVjgMJ

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Terapia Target: Tabrecta a base di Capmatinib nel tumore al polmone non-a-piccole cellule con mutazione METex14

Novartis Oncology

In molti casi di tumore del polmone non-a-piccole cellule, a seconda delle mutazioni rilevate, è possibile individuare la terapia più adatta. Per questo motivo la profilazione molecolare, il riconoscimento della mutazione e gli approcci terapeutici mirati diventano fondamentali

La mutazione METex14 ricopre una importanza particolare poiché, a differenza di molte delle mutazioni che conosciamo, essa è espressa in buona percentuale anche nei fumatori.

Capmatinib ( Tabrecta ) può rappresentare un’opzione terapeutica per i pazienti con questo tipo di mutazioni che siano in progressione nonostante un trattamento standard di prima linea. Si tratta di pazienti che manifestano un’alta incidenza di metastasi cerebrali contro cui Capmatinib ha mostrato un’azione specifica.

Tabrecta a base di Capmatinib nel cancro al polmone non-a-piccole cellule con mutazione METex14

L’AIFA ( Agenzia Italiana del Farmaco ) ha ammesso alla rimborsabilità Tabrecta ( Capmatinib ), un nuovo farmaco orale indicato per i pazienti con carcinoma al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con mutazione METex14, in progressione dopo un trattamento con un inibitore di checkpoint immunitario e/o una chemioterapia a base di Platino.

Questo è il primo trattamento mirato per le persone affette da tumore NSCLC METex14.

L’efficacia e la tollerabilità di Capmatinib sono state valutate nello studio multicentrico, in aperto, di fase II GEOMETRY MONO-1 che ha arruolato pazienti con tumore NSCLC con disregolazione di MET in 7 coorti di trattamento, alle quali i pazienti sono stati assegnati sulla base della linea di terapia e del tipo di alterazione di MET.

I risultati dello studio hanno fatto registrare un tasso di risposta obiettiva del 44% dei casi e di sopravvivenza complessiva mediana ( mOS ) di 14,85 mesi. Inoltre, i dati di real world hanno messo in luce una sopravvivenza complessiva ( OS ) di 17,2 mesi.

Il tumore al polmone non-a-piccole cellule rappresenta circa l’80-85% di tutti i carcinomi polmonari e nel 2022, in Italia, ha fatto registrare circa 44.000 diagnosi e circa 34.000 decessi.

Il tumore polmonare è una patologia silenziosa che non dà sintomi evidenti nelle fasi precoci e che quindi nella maggior parte dei casi viene diagnosticata in fase tardiva, quando è già in una fase localmente avanzata ( stadio IIIb ) o metastatica ( stadio IV ).

Circa la metà dei pazienti che sviluppano tumore NSCLC può presentare mutazioni genetiche. In particolare, il 3-4% presenta la skipping dell’esone 14 di MET ( METex14 ) che determina la perdita della trascrizione di una parte del gene, in genere mutualmente esclusiva rispetto alle altre mutazioni note. A causa di questa mutazione le cellule tumorali producono una forma anomala della proteina MET.

La mutazione METex14 favorisce la crescita e la proliferazione tumorale e rappresenta un fattore prognostico negativo, a cui si aggiunge l’età avanzata della popolazione coinvolta: infatti l’età mediana alla diagnosi è di 73,7 anni contro i 64,2 anni della popolazione che non presenta questa mutazione.

Inoltre, i pazienti con mutazione METex14 sviluppano una forma aggressiva di malattia e manifestano una alta incidenza di metastasi cerebrali o ossee, alle quali si associa una bassa sopravvivenza e un alto impatto sulla qualità di vita.

Fonte: Novartis, 2023

 

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Key Update in Oncologia & OncoEmatologia di Gilead

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Le vendite dei prodotti Cell Therapy sono aumentate del 64% a 448 milioni di dollari nel primo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022.

• Le vendite di Yescarta ( Axicabtagene ciloleucel ) sono aumentate del 70% a 359 milioni di dollari nel primo trimestre del 2023, trainate principalmente dall’aumento della domanda di linfoma a grandi cellule B recidivato o refrattario ( “R/R” ) ( “LBCL” ).

• Le vendite di Tecartus ( Brexucabtagene autoleucel ) sono aumentate del 40% a 89 milioni di dollari nel primo trimestre del 2023, trainate principalmente dall’aumento della domanda di linfoma mantellare R/R e leucemia linfoblastica acuta dell’adulto R/R ( “ALL” ).

Le vendite di Trodelvy ( Sacituzumab govitecan ) sono aumentate del 52% a 222 milioni di dollari nel primo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022, trainate principalmente dall’aumento dell’adozione nel carcinoma mammario triplo negativo metastatico negli Stati Uniti e in Europa, nonché dal lancio dell’indicazione per carcinoma mammario metastatico HR+/HER2- pretrattato negli Stati Uniti.

Aggiornamenti chiave in Oncologia

• Approvazione della FDA per Trodelvy per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma mammario non-resecabile localmente avanzato o metastatico HR+/HER2- che hanno ricevuto terapia a base endocrina e almeno due terapie sistemiche aggiuntive nel setting metastatico;

• Presentati i risultati positivi di un’analisi di follow-up a 3 anni di Tecartus nello studio di fase 2 ZUMA-3 su pazienti con leucemia linfoblastica acuta R/R all’European CAR T-cell Meeting;

• Presentati i dati positivi dello studio di fase 2 TROPHY-U-01 di Trodelvy per il trattamento del carcinoma uroteliale metastatico al Simposio sui tumori genitourinari dell’American Society of Clinical Oncology ( ASCO );

• Completata l’acquisizione di Tmunity, una società biotecnologica privata in fase clinica, che fornisce programmi preclinici e clinici, inclusa una piattaforma tecnologica CAR T che può essere applicata a una varietà di CAR T per migliorare l’attività antitumorale, nonché processi di produzione rapidi;

• Annunciati i risultati della sopravvivenza globale primaria dello studio di fase 3 ZUMA-7 per il trattamento iniziale dei pazienti adulti con linfoma a grandi cellule B R/R, che ha mostrato un miglioramento statisticamente significativo per Yescarta nella sopravvivenza globale rispetto al trattamento precedente.

Fonte: Gilead, 2023

ENGLISH VERSION

Cell Therapy product sales increased 64% to $448 million in the first quarter of 2023 compared to the same period in 2022.

• Yescarta ( Axicabtagene ciloleucel ) sales increased 70% to $359 million in the first quarter of 2023, primarily driven by increased demand in relapsed or refractory ( “R/R” ) large B-cell lymphoma ( “LBCL” ).

• Tecartus ( Brexucabtagene autoleucel ) sales increased 40% to $89 million in the first quarter of 2023, primarily driven by increased demand in R/R mantle cell lymphoma and R/R adult acute lymphoblastic leukemia ( “ALL” ).

Trodelvy sales increased by 52% to $222 million in the first quarter of 2023 compared to the same period in 2022, primarily driven by increased adoption in metastatic triple-negative breast cancer in the United States and Europe, as well as the launch of the indication for pretreated HR+/HER2- metastatic breast cancer in the United States.

Key Updates in Oncology

• Received FDA approval of Trodelvy for the treatment of adult patients with unresectable locally advanced or metastatic HR+/HER2- breast cancer who have received endocrine-based therapy and at least two additional systemic therapies in the metastatic setting;

• Presented positive results from a three-year follow-up analysis of Tecartus in the phase 2 ZUMA-3 study of patients with R/R ALL at the European CAR T-cell Meeting;

• Presented positive data from the phase 2 TROPHY-U-01 study of Trodelvy for the treatment of metastatic urothelial cancer at the American Society of Clinical Oncology Genitourinary Cancers Symposium;

• Completed the acquisition of Tmunity, a clinical stage private biotech company, which provides preclinical and clinical programs, including an investigational “armored” CAR T technology platform that has the potential to be applied to a variety of CAR Ts to enhance anti-tumor activity, as well as rapid manufacturing processes;

• Announced primary overall survival results from the phase 3 ZUMA-7 study for initial treatment of adult patients with R/R LBCL, which has shown a statistically significant improvement for Yescarta in overall survival versus historical treatment.

Source: Gilead, 2023

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La combinazione Enzalutamide più Leuprolide ha ridotto il rischio di metastasi del 58% nel carcinoma prostatico sensibile agli ormoni non-metastatico rispetto a placebo più Leuprolide

Astellas

Lo studio EMBARK è il primo studio a dimostrare un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza libera da metastasi utilizzando la combinazione di Enzalutamide ( Xtandi ) e Leuprolide negli uomini con cancro alla prostata non-metastatico sensibile agli ormoni. I risultati presentati al 2023 American Urological Association Annual Meeting

Risultati positivi di prima linea dello studio di fase 3 EMBARK dell’inibitore di segnalazione del recettore degli androgeni, Xtandi ( Enzalutamide ), nel carcinoma prostatico non-metastatico sensibile agli ormoni ( nmHSPC ) ad alto rischio di recidiva biochimica ( BCR ).

Xtandi è già uno standard di cura per il carcinoma prostatico metastatico sensibile agli ormoni ( mHSPC ), il carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione ( mCRPC ) e il carcinoma prostatico non-metastatico resistente alla castrazione ( nmCRPC ).

Il tumore nmHSPC rappresenta uno stadio precoce della malattia, in cui non vi sono prove rilevabili della diffusione del cancro in parti distanti del corpo; inoltre in questa fase il tumore risponde ancora ai trattamenti tesi ad abbassare i livelli del testosterone.

Alcuni pazienti rimangono a più alto rischio di recidiva biochimica dopo il trattamento primario; questo può provocare metastasi.

Lo studio EMBARK ha raggiunto il suo endpoint primario, dimostrando un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo nella sopravvivenza libera da metastasi ( MFS ) per i pazienti trattati quotidianamente con Enzalutamide più Leuprolide rispetto al placebo più Leuprolide.

Lo studio ha anche raggiunto un endpoint secondario chiave di un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della sopravvivenza libera da metastasi per i pazienti trattati con Enzalutamide in monoterapia rispetto a placebo più Leuprolide.

Ulteriori endpoint secondari chiave hanno raggiunto la significatività statistica, compreso il tempo alla progressione dell’antigene prostatico specifico ( PSA ) e il tempo al primo utilizzo della nuova terapia antineoplastica.

È stata osservata anche una tendenza positiva nell’endpoint secondario chiave della sopravvivenza globale, ma questi dati non erano ancora maturi al momento dell’analisi.

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Forum Oncologico

ONCOLOGIA Update

Epatocarcinoma: trattamento adiuvante con Atezolizumab e Bevacizumab

Cancro al polmone non-a-piccole cellule operabile: benefici dal trattamento a base di Durvalumab nel setting neoadiuvante e adiuvante

Melanoma ad alto rischio: risultati promettenti associando all’inibitore di PD-1 Pembrolizumab un vaccino antitumorale terapeutico personalizzato

Archivio

Oncologia di Precisione: Larotrectinib nei tumori positivi alla fusione NTRK

Carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico: terapia di prima linea con la combinazione Padcev e Keytruda

Cancro alla prostata ormono-sensibile metastatico: quali pazienti possono trarre maggior beneficio con Darolutamide ?

OncoGinecologia – Efficacia di Pembrolizumab più chemioterapia nel cancro dell’endometrio in stadio 3-4

L’anticorpo monoclonale anti-PD-L1 Durvalumab ha dimostrato di migliorare la sopravvivenza nei pazienti con cancro ai polmoni non-a-piccole cellule

Novità nel trattamento del carcinoma uroteliale metastatico: Sacituzumab govitecan, un coniugato anticorpo-farmaco

Nivolumab nel trattamento del cancro uroteliale: risultati del follow-up a 3 anni

ASCO GU 2023: efficacia di Pembrolizumab in monoterapia nei pazienti con cancro alla vescica non-muscolo-invasivo ad alto rischio non-responder a BCG

2023 GU Cancers Symposium: Dati a 3 anni della combinazione Opdivo & Cabometyx nel carcinoma a cellule renali

Oncologia: Keytruda più chemioterapia ha migliorato la sopravvivenza senza progressione nel cancro dell’endometrio

Cancro al fegato: approvato negli Stati Uniti Imjudo a base di Tremelimumab in combinazione con Durvalumab

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Epatocarcinoma: trattamento adiuvante con Atezolizumab e Bevacizumab

Roche.2

Epatocarcinoma: trattamento adiuvante con un inibitore di PD-L1 e un inibitore di VEGF

Quattro su cinque persone con epatocarcinoma che ricevono un intervento chirurgico con intento curativo possono ancora vedere il tumore ritornare. Pertanto, esiste un urgente bisogno di trattamenti adiuvanti per prevenire recidive precoci e migliorare i tassi di sopravvivenza.

Nello studio IMbrave050, nel setting adiuvante del carcinoma epatocellulare, Atezolizumab ( Tecentriq ) più Bevacizumab ( Avastin ) riduce il rischio di recidiva della malattia del 28%.

Fino all’80% delle persone con questo tipo di carcinoma epatocellulare presenta una recidiva della malattia, affrontando una prognosi peggiore e una sopravvivenza più breve.

Atezolizumab più Bevacizumab è stato il primo trattamento in oltre un decennio a migliorare significativamente la sopravvivenza globale rispetto allo standard di cura esistente, sulla base dei dati dello studio IMbrave150. La combinazione di Atezolizumb è diventata rapidamente uno standard di cura nel carcinoma epatocellulare non-resecabile ed è chiaramente definita come trattamento di prima linea preferito in diverse linee guida cliniche internazionali.

English Version

In IMbrave050 study, adjuvant hepatocellular carcinoma setting, Atezolizumab ( Tecentriq ) plus Bevacizumab ( Avastin ) reduces the risk of disease recurrence by 28%.

Up to 80% of people with this type of hepatocellular carcinoma experience disease recurrence, at which point they are faced with poorer prognosis and shorter survival.

Atezolizumab plus Bevacizumab was the first treatment in over a decade to significantly improve overall survival over the existing standard of care, based on data from the IMbrave150 study. The Atezolizumb combination quickly became a standard of care in unresectable hepatocellular carcinoma and is clearly defined as a preferred front-line treatment in multiple international clinical guidelines.

Combinazione di Atezolizumab e Bevacizumab nel carcinoma epatocellulare operato o sottoposto ad ablazione

Sono stati presentati i nuovi dati di uno studio di fase 3 riguardante Atezolizumab ( Tecentriq ) in combinazione con Bevacizumab ( Avastin ) in alcuni pazienti con carcinoma epatocellulare ( HCC ), il tipo più comune di tumore al fegato primario.

L’analisi di IMbrave050 ha mostrato che Atezolizumab in combinazione con Bevacizumab ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da recidiva ( RFS ) nei pazienti con epatocarcinoma ad aumentato rischio di recidiva dopo resezione o ablazione con intento curativo.

La combinazione di Atezolizumab ha ridotto il rischio di recidiva del cancro del 28%, rispetto alla sorveglianza attiva, a un follow-up mediano di 17.4 mesi.

I dati sulla sopravvivenza globale ( OS ) erano immaturi al momento dell’analisi ad interim.

La sicurezza sia di Atezolizumab che di Bevacizumab è risultata coerente con il profilo di sicurezza noto di ciascun medicinale e con la malattia di base.

Il cancro al fegato è la terza causa principale di morte oncologica, con oltre 900.000 persone diagnosticate con la malattia ogni anno a livello globale.

Se diagnosticato nella fase iniziale, può essere prescritto un intervento chirurgico per rimuovere il tumore primario. Tuttavia, si stima che il 70-80% delle persone con epatocarcinoma in fase iniziale vada incontro a recidiva della malattia dopo l’intervento chirurgico, che è associato a prognosi peggiore e a più breve sopravvivenza.

Fonte: American Association for Cancer Research ( AACR ) Annual Meeting 2023

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Cancro al polmone non-a-piccole cellule operabile: benefici dal trattamento a base di Durvalumab nel setting neoadiuvante e adiuvante

AstraZeneca

Carcinoma polmonare non-a-piccole cellule operabile: l’impiego di Durvalumab ( Imfinzi ) nel setting neoadiuvante e adiuvante aumenta la sopravvivenza priva di eventi

Schema terapeutico dello studio AEGEAN:
Setting neoadiuvante: Durvalumab + chemioterapia
Setting adiuvante: Durvalumab

Risultati promettenti sono stati osservati con Durvalumab ( Imfinzi ) somministrato prima e dopo l’intervento chirurgico nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) resecabile in fase iniziale.

I risultati intermedi dello studio di fase 3 AEGEAN, che sta valutando l’inibitore PD-L1 in combinazione con la chemioterapia nel setting neoadiuvante prima dell’intervento chirurgico e come monoterapia dopo l’intervento chirurgico ( setting adiuvante ), hanno mostrato una riduzione del 32% il rischio di recidiva, progressione della malattia o morte.

La combinazione aveva anche dimostrato un miglioramento significativo della risposta patologica completa ( pCR ), rispetto alla sola chemioterapia, in un’analisi ad interim precedentemente riportata.

Lo studio AEGEAN continuerà come previsto per valutare gli endpoint secondari chiave, tra cui la sopravvivenza libera da malattia ( DFS ) e la sopravvivenza globale ( OS ).

A livello mondiale, circa 2.2 milioni di persone riceve diagnosi di cancro ai polmoni annualmente, con il tumore del polmone non-a-piccole cellule a rappresentare fino all’85% dei casi.

Mentre circa il 25-30% dei pazienti ha diagnosi abbastanza precoce da permettere un intervento chirurgico con intento curativo, la maggior parte alla fine svilupperà una recidiva nonostante la resezione completa del tumore e la chemioterapia adiuvante.

Durvalumab è un anticorpo monoclonale umano che si lega alla proteina PD-L1 e ne blocca l’interazione con le proteine PD-1 e CD80, contrastando le tattiche di evasione immunitaria del tumore e rilasciando l’inibizione delle risposte immunitarie.

Imfinzi è già approvato in ambito curativo per alcuni pazienti con tumore NSCLC non-resecabile, nonché per il trattamento del carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio esteso.

Oltre alle sue indicazioni nel cancro del polmone, Imfinzi detiene anche approvazioni nel cancro del tratto biliare localmente avanzato o metastatico, nel carcinoma epatocellulare non-resecabile e nel cancro alla vescica in fase avanzata precedentemente trattato.

Fonte: American Association for Cancer Research ( AACR ) Meeting, 2023

Lo studio di fase 3 AEGEAN ha mostrato che il regime basato su Durvalumab ( Imfinzi ) ha migliorato significativamente i risultati nel carcinoma polmonare resecabile, confermando ulteriormente l’importanza della diagnosi precoce e il trattamento del carcinoma polmonare nei primi stadi della malattia dove i pazienti hanno il più alto potenziale di guarigione.

Secondo John Heymach, oncologo presso MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas ( Stati Uniti ), molti pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) resecabile sperimentano recidiva della malattia. L’aggiunta di Durvalumab alla chemioterapia sia prima che dopo l’intervento chirurgico ha il potenziale per diventare una terapia di riferimento che può alterare il decorso della malattia oncologica, aumentando significativamente il potenziale di cura.

 

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OncoGinecologia – Efficacia di Pembrolizumab più chemioterapia nel cancro dell’endometrio in stadio 3-4

MSD

I risultati dello studio NRG-GY018 hanno mostrato che Pembrolizumab ( Keytruda ) più la chemioterapia può rappresentare una nuova importante opzione immunoterapica di prima linea per le pazienti con cancro dell’endometrio in stadio 3-4 

Il cancro dell’endometrio è il tipo più comune di cancro ginecologico e le pazienti con malattia in stadio avanzato o ricorrente affrontano una prognosi infausta con opzioni terapeutiche limitate

 

Merck ( MSD al di fuori degli Stati Uniti e del Canada ) ha riportato risultati positivi da uno studio di fase 3 con Pembrolizumab ( Keytruda ), una terapia anti-PD-1, in combinazione con la chemioterapia per alcune pazienti con cancro dell’endometrio.

Lo studio NRG-GY018 ha raggiunto il suo endpoint primario, dimostrando che Pembrolizumab più chemioterapia standard di cura ( Carboplatino e Paclitaxel ) ha migliorato in modo significativo la sopravvivenza libera da progressione come trattamento di prima linea nelle pazienti con stadio 3-4 o carcinoma endometriale ricorrente rispetto alla sola chemioterapia.

Questo risultato è stato osservato in pazienti il cui tumore presentava sistema di riparazione del mismatch competente ( pMMR ) o malfunzionamento del sistema di riparazione del mismatch ( dMMR ).

Nella coorte pMMR di 591 pazienti valutabili, dopo un follow-up mediano di 7.9 mesi, il regime a base di Pembrolizumab ha ridotto significativamente il rischio di progressione della malattia o morte del 46% rispetto alla sola chemioterapia.

La coorte dMMR di 225 pazienti valutabili ha visto una riduzione del rischio del 70% con la terapia di combinazione rispetto alla sola chemioterapia dopo un follow-up mediano di 12 mesi.

A livello globale, il cancro dell’endometrio è il sesto tumore più comune nelle donne, e il 15° tumore più comune in assoluto. Solo negli Stati Uniti, si stima che nel 2023 ci saranno circa 66.000 nuovi casi di cancro dell’utero e circa 13.000 decessi a causa della malattia.

Keytruda ha già due indicazioni approvate per alcuni pazienti con carcinoma dell’endometrio negli Stati Uniti come trattamento combinato con Lenvatinib ( Lenvima ) di Eisai e come singolo agente.

I dati sono stati pubblicati su The New England Journal of Medicine ( NEJM ).

Fonte: 2023 SGO ( Society of Gynecologic Oncology ) Annual Meeting on Women’s Cancer

 

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FDA: nuova guida per la conduzione degli studi clinici in oncologia finalizzati all’approvazione accelerata

FDA

La FDA ha proposto miglioramenti per gli studi clinici in oncologia a sostegno dell’approvazione accelerata. Il vantaggio degli studi clinici randomizzati rispetto agli studi a braccio singolo

La Food and Drug Administration ( FDA ) degli Stati Uniti ha pubblicato una nuova bozza di guida per migliorare gli studi clinici in oncologia utilizzati per supportare le domande di approvazione accelerata.

Nell’ambito del percorso di approvazione accelerato, l’Autorità di regolamentazione statunitense può approvare prima le terapie per malattie gravi come il cancro, a condizione che le aziende conducano studi per confermare il beneficio clinico previsto.

Se uno studio di conferma dimostra che un farmaco fornisce un beneficio clinico, la FDA gli concede l’approvazione tradizionale. Tuttavia, per molti anni si è temuto che questi studi non fossero sempre condotti e che alcuni farmaci in seguito si rivelassero inefficaci.

La guida, Clinical Trial Considerations to Support Accelerated Approval of Oncology Therapeutics, discute un potenziale vantaggio degli studi clinici randomizzati rispetto agli studi a singolo braccio.

” Se correttamente progettato ed eseguito, uno studio controllato randomizzato fornisce una valutazione più solida dell’efficacia e della sicurezza e consente confronti diretti con un braccio di controllo concomitante, ” si afferma nella guida.

La FDA suggerisce due approcci: uno basato su un singolo studio controllato randomizzato per supportare sia un’approvazione accelerata che per verificare il beneficio clinico ( l’approccio “one-trial” ), e un altro basato su due studi, uno per ottenere l’approvazione e l’altro di conferma.

L’approccio “one-trial” ha il vantaggio di fornire una verifica più rapida dei benefici, affermando: ” L’approccio one-trial mantiene l’efficienza nello sviluppo del farmaco fornendo un accesso anticipato a un farmaco sperimentale utilizzando il percorso di approvazione accelerato, assicurando nel contempo l’effettuazione di una sperimentazione post-marketing per verificare i benefici a lungo termine in modo tempestivo.’

Secondo Richard Pazdur, direttore del Centro di eccellenza oncologico della FDA “ Il Programma di approvazione accelerata della FDA ha fornito ai pazienti oncologici un accesso anticipato a nuovi trattamenti che possono cambiare la pratica clinica.

Il Centro di eccellenza oncologico della FDA ha anche lanciato ” Project Confirm “, un’iniziativa volta a promuovere la trasparenza dei risultati relativi all’approvazione accelerata delle indicazioni oncologiche. Il Progetto ha finora sviluppato un database con informazioni sullo stato di tutte le approvazioni accelerate in oncologia, un modello che è stato adottato dal Centro per la valutazione e la ricerca sui farmaci della FDA per tutte le approvazioni accelerate.

English version

FDA issues draft guidance aimed at improving oncology clinical trials for accelerated approval

The U.S. Food and Drug Administration ( FDA ) issued draft guidance, Clinical Trial Considerations to Support Accelerated Approval of Oncology Therapeutics, regarding clinical trial design considerations to support accelerated approval applications. The accelerated approval pathway is commonly used for approval of oncology drugs in part due to the serious and life-threatening nature of cancer and because of available intermediate clinical endpoints likely to predict clinical benefit.

“ The FDA’s accelerated approval program has provided patients with cancer earlier access to novel treatments that can be practice changing,” said Richard Pazdur, MD, Director of the FDA’s Oncology Center of Excellence.

The draft guidance discusses the design of clinical trials, and ways to improve the data available at the time of accelerated approval and reduce clinical uncertainty for patients by initiating postmarketing confirmatory studies in a timely manner. Specifically, the draft guidance addresses the design, conduct and analysis of data through two randomized clinical trial approaches – conducting two separate randomized controlled clinical trials or using one trial for both accelerated approval and to verify clinical benefit. The draft guidance also provides considerations for sponsors to determine the adequacy of single-arm studies to support an application.

For drugs granted accelerated approval, postmarketing confirmatory trials have been required to verify and describe the anticipated clinical benefit. The draft guidance discusses a potential advantage of randomized clinical trials–compared to single-arm trials – by highlighting that use of the one-trial approach, in appropriate cases, may not require separate clinical trials because longer term follow-up in the same trial could fulfill a postmarketing requirement to verify clinical benefit. Moreover, confirmatory trials that are in progress at the time of accelerated approval are more likely to result in a timely verification of clinical benefit, therefore minimizing the period of uncertainty for patients.

In a commentary in the New England Journal of Medicine in 2022. Oncology Center of Excellence staff outlined the concepts included and expanded upon in the draft guidance. The Oncology Center of Excellence has also launched Project Confirm, as an initiative that promotes the transparency of outcomes related to accelerated approval for oncology indications and fosters discussion and research on the accelerated approval program. The project developed a searchable database with information on the status of all oncology accelerated approvals, a model that was then adopted by FDA’s Center for Drug Evaluation and Research for all accelerated approvals.

Source: FDA, 2023

 

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