Stop alla commercializzazione di Strattera capsule rigide, un farmaco per il trattamento del disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività

Strattera

Interruzione definitiva della commercializzazione di Strattera ( Atomoxetina ) capsule rigide

La Società Farmaceutica Eli Lilly ha informato relativamente all’interruzione definitiva della commercializzazione di Strattera ( Atomoxetina ) capsule rigide.

Strattera è attualmente disponibile in Italia in capsule rigide da 10, 18, 25, 40, 60, 80 e 100 mg.

Eli Lilly interromperà la commercializzazione di Strattera capsule rigide in Italia dal 30 settembre 2023. L’interruzione della commercializzazione di questo medicinale è dovuta a limiti di fornitura e non a problemi di sicurezza o di efficacia.

Dopo la scadenza dei lotti di Strattera capsule rigide attualmente in commercio, non saranno disponibili nuovi lotti di medicinale.

Per assicurare un’interruzione sicura del trattamento con Strattera capsule rigide e, se necessario, per passare a una terapia alternativa,

• i pazienti devono consultare i propri medici prescrittori e non interrompere l’assunzione di Strattera capsule rigide senza consultare il proprio medico;

• si consiglia ai medici prescrittori di non emettere prescrizioni nuove o ripetute di Strattera capsule rigide;

• si consiglia ai medici prescrittori di rivalutare i pazienti attualmente in trattamento e di passare a un trattamento alternativo adeguato;

• si consiglia ai farmacisti di indirizzare i pazienti al proprio medico o altro medico prescrittore per un consiglio sulla terapia

Fonte: AIFA, 2023

 

Strattera contiene Atomoxetina, un inibitore selettivo del meccanismo di trasporto pre-sinaptico della noradrenalina, ed è usato per il trattamento del disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività ( ADHD ). E’ usato nei bambini sopra i 6 anni di età, nei giovani e negli adulti.
E’ usato solamente come parte di un trattamento generale della malattia che richiede anche interventi che non prevedono l’uso di medicinali, come la terapia di supporto psicologico e comportamentale.

Non deve essere usato come trattamento dell’ADHD in bambini sotto i 6 anni di età, poiché non è noto se questo farmaco funziona o è sicuro in queste persone.

Negli adulti Strattera è usato per il trattamento dell’ADHD quando i sintomi sono molto fastidiosi e influenzano il suo lavoro o la sua vita sociale e quando ha avuto i sintomi della malattia da bambino.

Come funziona ?

Strattera aumenta i livelli di noradrenalina nel cervello. La noradrenalina è una sostanza chimica prodotta naturalmente che aumenta l’attenzione e riduce l’impulsività e l’iperattività nei pazienti con ADHD. Questo medicinale è stato prescritto per aiutare a controllare i sintomi dell’ADHD. Questo medicinale non è uno stimolante e pertanto non dà dipendenza. Possono essere necessarie alcune settimane dall’inizio del trattamento con questo medicinale affinché i suoi sintomi migliorino completamente.

 

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Antidepressivi SSRI: Disfunzione sessuale e ottundimento emotivo

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Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, noti anche con la sigla abbreviata SSRI, sono una classe di farmaci antidepressivi.
Si ritiene siano in grado di modificare la concentrazione nel cervello di alcuni neurotrasmettitori responsabili della regolazione del tono dell’umore e in particolare di aumentare la concentrazione della serotonina bloccando il principale processo biologico di eliminazione di questa dal vallo sinaptico ( reuptake ).

Gli inibitori di SSRI vengono utilizzati in un’ampia varietà di disturbi psichiatrici, tra cui: depressione maggiore, disturbi d’ansia ( attacchi di panico, ansia generalizzata, disturbo ossessivo-compulsivo ), disturbi dell’alimentazione ( bulimia, binge-eating ), disturbo post-traumatico da stress.

Le principali molecole appartenenti alla categoria dei farmaci SSRI sono: Citalopram ( Elopram, Seropram ); Escitalopram ( Cipralex, Entact ); Fluoxetina ( Prozac, Fluoxetil, Fluoxeren, Fluoxetina generica ); Fluvoxamina ( Dumirox, Fevarin, Maveral, Fluvoxamina generica ); Paroxetina ( Daparox, Sereupin, Seroxat, Paroxetina generica ); Sertralina ( Zoloft, Tatig, Serad, Sertralina generica )

Disfunzione sessuale e ottundimento emotivo

Comunemente le persone che assumono antidepressivi SSRI ( e anche SNRI [ inibitori del riassorbimento della serotonina e della noradrenalina ) lamenti effetti collaterali riguardo alla sfera sessuale, che si configurano in disfunzione erettile nell’uomo e difficoltà nella lubrificazione nella donna, incapacità di raggiungere l’orgasmo, calo della libido e più raramente diminuzione della sensibilità genitale.
La percentuale di persone che sperimenta questo tipo di effetti collaterali varia molto in base agli studi: i primi ne stimavano una prevalenza attorno all’8-14% ( ma ciò si è rivelato un dato sottostimato perché i pazienti non erano propensi a riportare tali effetti ) mentre le attuali indagini post-marketing portano tale percentuale al 60-70%. Alcuni studi arrivano ad una prevalenza del 100%. Secondo i risultati di una recente indagine, il 70% delle donne lamenta una significativa diminuzione della libido e il 40% una totale perdita dell’iniziativa sessuale che nel 60% dei casi ha condotto a difficoltà relazionali. Percentuali simili sono state rilevate anche negli uomini.
Uno studio del 2009 condotto da un gruppo di ricercatori dell’università di Oxford ha trovato che gli inibitori SSRI causano nella maggior parte dei pazienti trattati ottundimento emotivo, espresso come apatia e una minore capacità di provare empatia ed emozioni positive. A causa di ciò alcuni pazienti hanno sviluppato ideazioni suicidarie ed uno è arrivato ad infliggersi autolesionismo nella speranza di provare emozioni.
Le disfunzioni sessuali e l’ottundimento emotivo sono un sintomo tipico anche di molte patologie ansioso-depressive: i sintomi tipici riguardano soprattutto il calo del desiderio e la disfunzione erettile, ma non la difficoltà a raggiungere l’orgasmo e l’anestesia genitale, che sembrano invece essere peculiare caratteristica degli antidepressivi serotoninergici. Può accadere che alcuni effetti collaterali, in particolare le disfunzioni sessuali, persistano per un tempo indefinito ( forse irreversibilmente ) dopo la sospensione del trattamento, generando la disfunzione post-SSRI. ( Fonte: AIFA )

 

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Aggiornamento in Psichiatria: Antibiotici & Rischio di suicidio

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Aggiornamento in Medicina

Associazione tra inizio di assunzione di fluorochinoloni e ricovero ospedaliero o visita al Pronto soccorso per suicidio

È stata valutata l’associazione tra l’inizio di assunzione dei fluorochinoloni e il ricovero in ospedale o la visita al Pronto soccorso per suicidalità in uno studio di coorte basato sulla popolazione del database IBM MarketScan, USA.
Hanno partecipato 2.756.268 adulti ( età maggiore o uguale a 18 anni ) che hanno iniziato ad assumere un fluorochinolone orale ( Ciprofloxacina, Levofloxacina, Moxifloxacina, Gemifloxacina, Ofloxacina, Gatifloxacina, Norfloxacina, Lomefloxacina, Besifloxacina ) o un antibiotico di confronto nel periodo 2003-2015, e hanno trascorso almeno 6 mesi di iscrizione continua al Piano sanitario e una diagnosi di polmonite o infezione del tratto urinario ( UTI ) 3 giorni o meno prima della data di inizio del farmaco.
Gli antibiotici di confronto erano Azitromicina nella coorte di polmonite e Trimetoprim-Sulfametossazolo nella coorte di infezione del tratto urinario.
I partecipanti sono stati abbinati all’interno di ciascuna coorte per punteggio di propensione, calcolato da un modello di regressione logistica multivariabile che includeva 57 covariate di base.
L’esito primario era il ricovero in ospedale o la visita al Pronto soccorso per ideazione suicidaria o autolesionismo entro 60 giorni dall’inizio del trattamento.
I modelli di rischio proporzionale di Cox sono stati utilizzati per stimare i rapporti di rischio.
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La Repubblica: gli attuali antidepressivi sono poco efficaci. I nuovi medicinali per la depressione a base di Ketamina

Spravato

Depressione: spazio a droghe e allucinogeni. I nuovi antidepressivi

Secondo uno studio dell’Ocse, l’uso di antidepressivi è cresciuto del 147% tra 2000 e 2020. Ma i risultati restano modesti. Arrivano intanto i primi medicinali a base di funghi magici, Lsd, Ketamina ed Ecstasy

Gli attuali antidepressivi non hanno un’efficacia convincente. Le revisioni sulla loro capacità di migliorare la condizione dei pazienti si aggirano tra il 30% e il 60% delle persone trattate.

Il problema di fondo della depressione – non sappiamo cos’è, né da dove nasce – resta intatto però anche con l’arrivo di una categoria completamente nuova di farmaci. Quelli che fino a ieri erano chiamati droghe o allucinogeni.

Psilocibina ( il principio attivo dei funghi magici ), Lsd, Mdma ( Ecstasy ) e l’anestetico Ketamina sono da alcuni anni testati come antidepressivi, per combattere le dipendenze o alcuni disordini alimentari. In diversi casi hanno anche ricevuto l’approvazione delle Autorità regolatorie e possono essere comunemente usati nella cura dei pazienti.

E’ stato autorizzato dall’Autorità regolatoria degli Stati Uniti ( FDA ) e dall’Autorità regolatoria dell’Unione Europea /( EMA ) il farmaco Spravato a base di Esketamina.

Spravato è uno spray nasale riservato alla depressione maggiore nei pazienti che non hanno tratto benefici dai farmaci tradizionali. La particolarità è che il paziente deve restare nello studio dello psichiatra, sotto osservazione, fino a quando l’azione della sostanza non è terminata: anche per diverse ore. ( Fonte: La Repubblica )

Spravato

Spravato ( Esketamina ), in combinazione con un SSRI o un SNRI, è indicato per gli adulti con disturbo depressivo maggiore resistente al trattamento, che non hanno risposto ad almeno due diversi trattamenti con antidepressivi nel corso dell’attuale episodio depressivo da moderato a grave.

Spravato, in combinazione con una terapia antidepressiva orale, è indicato negli adulti con un episodio da moderato a grave di disturbo depressivo maggiore, come trattamento acuto di breve termine, per la rapida riduzione dei sintomi depressivi, che in base al giudizio clinico costituiscono una emergenza psichiatrica.

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Aggiornamento in Psichatria: Disturbo da uso di Cannabis

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Aggiornamento in Medicina

Associazione di condizioni comportamentali e mediche in comorbilità con il disturbo da uso di Cannabis in gravidanza

L’uso prenatale di Cannabis continua ad aumentare, ma gli studi sulle caratteristiche demografiche, psichiatriche e mediche associate all’uso di Cannabis in gravidanza sono limitati dalle dimensioni e dall’uso dell’autovalutazione e spesso non considerano il disturbo da uso di Cannabis ( CUD ) o i disturbi concomitanti da uso di sostanze ( SUD ).
Comprendere i fattori associati a disturbo da uso di Cannabis in gravidanza è fondamentale per la progettazione di interventi mirati.
È stata esaminata la prevalenza di condizioni psichiatriche e mediche concomitanti di donne in gravidanza statunitensi ricoverate in ospedale con e senza disturbo da uso di Cannabis per disturbi concomitanti da uso di sostanze.
Lo studio ha analizzato i dati sulle dimissioni ospedaliere utilizzando il database Healthcare Cost and Utilization Project State Inpatient Database 2010-2018 in 35 Stati.
Le regressioni lineari ponderate hanno verificato se la prevalenza di condizioni psichiatriche e mediche differisse tra gli individui con e senza una diagnosi di disturbo da uso di Cannabis al ricovero.
Sono stati identificati i ricoveri ospedalieri di pazienti in gravidanza di età compresa tra 15 e 44 anni con diagnosi di disturbo da uso di Cannabis.
Per il confronto sono state identificate pazienti in gravidanza di età compresa tra 15 e 44 anni senza una diagnosi di disturbo da uso di Cannabis.
Le pazienti sono state ulteriormente stratificate in base a pattern di disturbi concomitanti da uso di sostanze: altro disturbo da uso di sostanze, inclusa almeno una sostanza controllata; altro disturbo da uso di sostanze, escluse le sostanze controllate; nessun altro disturbo da uso di sostanze.
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Top News / Aterosclerosi – Le controversie dello studio REDUCE-IT Biomarkers

Icosapent etile: i nuovi dati sui biomarcatori aumentano i timori sui risultati dello studio REDUCE-IT

Una nuova analisi dello studio REDUCE-IT ha riacceso i timori che il beneficio mostrato dall’Olio di pesce ad alto dosaggio, Icosapent etile ( Vazkepa ), potrebbe essere stato correlato ai danni causa …

Ginecologia

Rischio meningioma. Limitata dall’EMA la prescrizione di farmaci ginecologici con Nomegestrolo o Clormadinone

Il Comitato per la Valutazione dei Rischi per la Farmacovigilanza ( PRAC ) dell’EMA ( European Medicine Agency ) ha raccomandato nuove misure per minimizzare il rischio di meningioma con medicinali co …

Infettivologia

La probabilità di causare Long COVID è maggiore con la variante Delta rispetto alla variante Omicron

Uno studio di ricercatori del King’s College London ha rilevato che la probabilità di sperimentare il Long COVID era tra il 20-50% in meno durante il periodo Omicron rispetto al periodo Delta. I ri …

APhA: iperprescrizione dei fluorochinoloni nonostante il rischio di gravi reazioni avverse

L’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), ha ricevuto segnalazioni di centinaia di migliaia di eventi avversi gravi associati ai fluorochinoloni da oltre 60.000 pa …

Obesiologia

Tirzepatide, un farmaco antidiabetico, riduce il peso corporeo fino al 20% nelle persone con obesità

L’obesità è una malattia cronica che si traduce in una sostanziale morbilità e mortalità globale. Uno studio ha valutato l’efficacia della Tirzepatide nel trattamento dell’obesità. La Tirzepatide è …

Psichiatria

Clozapina, un antipsicotico, associato a rischio di tumori ematologici

Un nuovo studio ha evidenziato che il trattamento a lungo termine con Clozapina ( Clozaril, Leponex ) è associato a un piccolo, ma significativo, rischio di neoplasie ematologiche negli individui con … 

Vaccini

Confermato l’aumento di trombosi venosa cerebrale con il vaccino COVID di AstraZeneca

Un nuovo studio scandinavo ha confermato i dati precedenti che avevano mostrato tassi aumentati di trombosi venosa cerebrale e trombocitopenia dopo il vaccino COVID-19 di AstraZeneca. Lo studio ha …

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Top News – Depressione grave: Ketamina versus Esketamina

Depressione grave: l’uso off-label della Ketamina per via endovenosa ha prodotto risultati promettenti rispetto all’Esketamina per via nasale in uno studio retrospettivo

Un’analisi comparativa ha mostrato che la Ketamina per via endovenosa può avere potenziali vantaggi rispetto ad Esketamina spray nasale ( Spravato ) per migliorare la depressione grave in un contesto …

Agorafobia

Trattamento farmacologico per il disturbo di panico con o senza agorafobia

Sono stati identificati classi di farmaci e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ( SSRI ) con alti tassi di remissione e basso rischio di eventi avversi nel trattamento del disturbo …

Cannabis

Pazienti con emorragia subaracnoidea: l’uso recente di Cannabis è associato a ischemia cerebrale ritardata

Tra i pazienti con emorragia subaracnoidea aneurismatica, quelli con un consumo recente di Cannabis avevano maggiori probabilità di avere un’ischemia cerebrale ritardata rispetto a quelli senza un uso …

Depressione

La depressione è correlata a un aumentato rischio di scompenso cardiaco, morte per cardiomiopatia ipertrofica

La diagnosi di depressione è fortemente associata a un aumentato rischio di morte cardiaca improvvisa ed eventi di scompenso cardiaco nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica ( HCM ). Sono stati …

Ideazione suicidaria

Ketamina per il trattamento acuto dell’ideazione suicidaria grave

Si è cercato di confermare i benefici anti-suicidio a rapida insorgenza della Ketamina a breve termine e a 6 settimane, nel complesso e in base al gruppo diagnostico in uno studio prospettico, in dopp …

FarmaExplorer

Schizofrenia: la combinazione Xanomelina e Trospio ha migliorato il punteggio totale alla scala PANSS rispetto al placebo

Uno studio di fase 2 ha mostrato che Xanomelina associata a Trospio nel trattamento dei pazienti con schizofrenia ha prodotto…

Esposizione al Litio durante la gravidanza e il periodo postpartum nelle donne con disturbo bipolare

Non ci sono dati certi riguardo ai rischi nell’uso del Litio durante la gravidanza nelle donne con disturbo bipolare. E’…

Farmaci antipsicotici versus terapia cognitiva comportamentale versus combinazione di entrambi nelle persone con psicosi

Poche evidenze sono disponibili per i confronti testa-a-testa di interventi psicosociali e interventi farmacologici nella psicosi. Si è stabilito se…

 

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Aggiornamento in Medicina

Rischio di morte per suicidio a seguito di trattamento con terapia elettroconvulsiva per la depressione

I precedenti studi che hanno esaminato il rischio di morte per suicidio dopo il trattamento con terapia elettroconvulsiva hanno fornito risultati confondenti, e la conseguente incertezza sul profilo rischio-beneficio della terapia elettroconvulsiva può aver contribuito al suo sottoutilizzo.
È stato confrontato il rischio di morte per suicidio dopo il ricovero psichiatrico tra gli individui con depressione che erano stati esposti a terapia elettroconvulsiva con quelli che non l’avevano subita.
È stato condotto uno studio di coorte retrospettivo ponderato per il punteggio di propensione che ha utilizzato dati sanitari a livello di popolazione per adulti con depressione che erano stati ammessi a un Reparto psichiatrico designato in Ontario ( Canada ) per più di 3 giorni tra il 2007 e il 2017.
L’esito primario era la morte per suicidio identificata utilizzando le cartelle cliniche entro 365 giorni dalla dimissione.
È stato utilizzato il modello dei rischi proporzionali di Cox per stimare il rapporto di rischio specifico per causa ( csHR ) per gli individui esposti alla terapia elettroconvulsiva e non esposti alla terapia elettroconvulsiva.
Gli esiti secondari erano la morte per suicidio e la mortalità per tutte le cause.
Nella coorte analitica, c’erano 67.327 record di ospedalizzazione psichiatrica ( 27.231 uomini e 40.096 donne; età media 45.1 anni ), di cui 4.982 sono stati esposti a terapia elettroconvulsiva e 62.345 non-erano stati esposti a terapia elettroconvulsiva.
Non erano disponibili dati sull’etnia
Nelle analisi ponderate per il punteggio di propensione, la terapia elettroconvulsiva è stata associata a un rischio significativamente ridotto di morte per suicidio ( csHR 0.53 ).
Tener conto della morte non-per-suicidio come rischio concorrente non ha avuto alcun effetto sui risultati.
La terapia elettroconvulsiva è stata anche associata a un rischio significativamente ridotto di mortalità per qualsiasi causa ( 0.75 ), ma non di morte non-per-suicidio ( 0.83 ).
Tra gli individui ricoverati in ospedale con depressione, la terapia elettroconvulsiva è associata a un rischio significativamente ridotto di morte per suicidio nell’anno successivo alla dimissione.
Questo studio rafforza l’importanza della terapia elettroconvulsiva, in particolare per le persone con grave depressione. ( Xagena2022 )
Kaster TS et al, Lancet Psychiatry 2022; 9: 435-446

Antipsicotici: rischio di tumori ematologici con la Clozapina

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Il trattamento prolungato con il farmaco per la psicosi Clozapina associato al rischio di neoplasie ematologiche

A differenza di altri antipsicotici, l’uso a lungo termine di Clozapina è associato ad un aumento delle probabilità di neoplasie ematologiche. L’uso a lungo termine della Clozapina ha un effetto maggiore sulla mortalità dovuta a linfoma e leucemia rispetto all’agranulocitosi. Tuttavia, è importante riconoscere che il rischio assoluto è piccolo rispetto alla riduzione del rischio assoluto di mortalità per tutte le cause osservata in precedenza. I risultati suggeriscono che i pazienti e gli operatori sanitari dovrebbero essere informati sui segni premonitori di neoplasie ematologiche e i medici di salute mentale dovrebbero prestare attenzione ai segni e ai sintomi di neoplasie ematologiche nei pazienti trattati con Clozapina.

ENGLISH VERSION

Unlike other antipsychotics, long-term Clozapine use is associated with increased odds of haematological malignancies. Long-term Clozapine use has a higher effect on mortality due to lymphoma and leukaemia than due to agranulocytosis. However, acknowledging that the absolute risk is small compared with the previously observed absolute risk reduction in all-cause mortality is important. The results suggest that patients and caregivers should be informed about warning signs of haematological malignancies, and mental health clinicians should be vigilant for signs and symptoms of haematological malignancy in patients treated with Clozapine.

Source: The Lancet 2022

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Aggiornamento in Psichiatria: Terapia dell’osteoporosi associata a depressione e ansia

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Terapia dell’Osteoporosi: Alendronato associato a depressione ansia

Rispetto ad altri trattamenti di prima linea per l’osteoporosi, la terapia con Alendronato ( Fosamax ) ha prodotto un aumento del rischio di depressione e ansia, secondo un’analisi delle segnalazioni di eventi avversi.
La terapia con bifosfonati, principalmente Alendronato, è tra i trattamenti più prescritti per l’osteoporosi, una malattia che colpisce più di 10 milioni di statunitensi di età superiore ai 50 anni. Recentemente, case report hanno mostrato che l’Alendronato e altri bifosfonati possono aumentare i sintomi depressivi.
Per valutare queste associazioni, sono state analizzate più di 100.000 segnalazioni di eventi avversi dal sistema di segnalazione FAERS della FDA ( Food and Drug Administration ) e il database globale delle reazioni avverse ai farmaci VigiAccess dell’OMS ( organizzazione Mondiale della Sanità ).
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