Aggiornamento in Reumatologia: Dolore al ginocchio nei pazienti con osteoartrosi e sovrappeso o obesità

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Aggiornamento in Medicina

Effetto della dieta e dell’esercizio fisico sul dolore al ginocchio nei pazienti con osteoartrosi e sovrappeso o obesità

Alcuni programmi per la perdita di peso e l’esercizio fisico che hanno avuto successo in studi condotti nei centri accademici non sono stati valutati in contesti comunitari.
Si è determinato se l’adattamento di una dieta ed esercizio fisico all’ambito della comunità abbiano portato a una riduzione statisticamente significativa del dolore, rispetto a un gruppo di controllo, al follow-up a 18 mesi.
È stata condotta una sperimentazione clinica randomizzata, in cieco, in contesti comunitari nelle contee urbane e rurali della Carolina del Nord ( Stati Uniti ).
I pazienti erano uomini e donne di età pari o superiore a 50 anni con artrosi del ginocchio e sovrappeso o obesità ( indice di massa corporea [ BMI ] maggiore o uguale a 27 ). L’arruolamento ( n=823 ) è avvenuto tra il 2016 e il 2019, con follow-up terminato nel 2021.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a un intervento di dieta ed esercizio fisico ( n=414 ) o a un gruppo di controllo ( n=409 ) per 18 mesi.
L’esito primario era la differenza tra i gruppi nel punteggio del dolore al ginocchio WOMAC ( Western Ontario and McMaster Universities Osteoarthritis Index; intervallo, da 0, nessuno, a 20, grave; differenza minima clinicamente importante, 1.6 ) nell’arco di 18 mesi, testato utilizzando un modello lineare misto a misure ripetute con aggiustamenti per le covariate.
C’erano 7 esiti secondari, incluso il peso corporeo.
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Decisioni terapeutiche in Reumatologia ? L’utilità del database ReumaBase.it

ReumaBase

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ReumaBase.it, strutturato come un motore di ricerca, permette al medico, sia esso generalista sia specialista, di ottenere in modo facile ( EASY ) & rapido ( FAST ), informazioni utili per la propria professione.

Il medico ha sempre meno tempo per leggere riviste scientifiche di alto livello. Su Internet le Riviste sono sparse, e non esistono Database di semplice e rapida consultazione per affrontare tematiche professionali.

ReumaBase.it contiene, attualmente, più di 1440 news. Ogni anno è previsto l’inserimento di 120 news di aggiornamento

VANTAGGI di ReumaBase.it

1) Selezione delle News professionali

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3) Testi in Lingua italiana

L’uso della lingua italiana favorisce molti medici con scarsa padronanza della lingua inglese

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Top News: Gotta & Insufficienza cardiaca

Associazione tra uso di Colchicina per la gotta acuta e gli esiti clinici nell’insufficienza cardiaca scompensata acuta

La gotta è una comune comorbidità nei pazienti con insufficienza cardiaca ed è spesso associata ad esacerbazioni acute durante il trattamento per insufficienza cardiaca scompensata. Sebbene la Colchi … 

Gotta

I pazienti con gotta hanno maggiore probabilità di sperimentare un evento cardiovascolare dopo una riacutizzazione

I pazienti con gotta hanno maggiori probabilità di sperimentare un evento cardiovascolare a seguito di una riacutizzazione. Oltre ai tradizionali fattori di rischio cardiovascolare, l’infiammazione è …

Lupus eritematoso sistemico

Iberdomide, un modulatore della proteina cereblon: risultati promettenti nel lupus eritematoso sistemico

Uno studio di fase 2 ( A Study to Evaluate the Efficacy and Safety of CC-220 in Subjects With Active …
Spondilite anchilosante

Efficacia e sicurezza di Upadacitinib per la spondilite anchilosante in forma attiva, refrattaria alla terapia biologica

L’obiettivo dello studio è stato quello di valutare l’efficacia e la sicurezza di Upadacitinib ( Rinvoq ), un inibitore della Janus chinasi ( JAK ), nei pazienti con spondilite anchilosante attiva ( A …

Agenzie regolatorie ( EMA & FDA )

Rinvoq ha ottenuto il riconoscimento europeo per la spondiloartrite assiale non-radiografica

Rinvoq ( Upadacitinib ) è stato approvato dalla Commissione Europea per il trattamento della spondiloartrite assiale non-radiografica ( nr-axSpA ) attiva negli adulti la cui risposta ai FANS risul … 

La FDA ha approvato l’iniezione di Krystexxa co-somministrata con Metotrexato per la gotta

Krystexxa ( Pegloticasi ) è stata approvata dalla FDA ( Food and Drug Administration ) in associazione a Metotrexato. Pegloticase è attualmente l’unico farmaco approvato dalla Agenzia regolatoria sta …

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Novità in Farmacologia: l’impiego di Rinvoq esteso a tutto lo spettro delle spondiloartriti assiali

 

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Il campo d’impiego di Upadacitinib ( Rinvoq ), un JAK inibitore, si è ampliato a tutto lo spettro delle spondiloartriti assiali ( radiografiche e non-radiografiche ) e ai pazienti non-responder ai farmaci biologici

Lo studio SELECT-AXIS 2 nr-axSpA ha dimostrato la capacità di Upadacitinib di migliorare in modo significativo l’attività di malattia, il dolore, la funzione e la qualità di vita dei pazienti con spondiloartrite assiale non-radiografica ( nr-axSpA ) rispetto al placebo, dimostrando un favorevole profilo di sicurezza.

La Commissione Europea ha approvato Upadacitinib ( 15 mg, una volta al giorno ), una terapia orale per il trattamento della spondiloartrite assiale non-radiografica, nei pazienti adulti con segni oggettivi di infiammazione, come indicato dall’innalzamento dei livelli della proteina C-reattiva e/o dalla risonanza magnetica per immagini ( MRI ), con risposta non-soddisfacente ai farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ).

Upadacitinib ha inoltre ricevuto un’estensione d’uso nell’Unione Europea per l’indicazione già approvata della spondiloartrite assiale radiografica ( spondilite anchilosante ), al fine di includere dati su pazienti con spondiloartrite assiale radiografica attiva che hanno presentato una risposta inadeguata ai farmaci biologici antireumatici modificanti la malattia ( bDMARD ), sulla base dei risultati dello studio clinico di fase 3 SELECT-AXIS 2 AS bDMARD-inadequate response.

Spondilite anchilosante: Upadacitinib efficace e sicuro anche nei pazienti refrattari ai farmaci biologici

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Aggiornamenti in Reumatologia by Xagena

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Sicurezza ed efficacia di Abatacept nella sclerosi sistemica cutanea diffusa precoce: studio ASSET

Abatacept ( Orencia ) è risultato ben tollerato dai pazienti con sclerosi sistemica cutanea diffusa precoce in uno studio di fase 2, randomizzato in doppio cieco, con potenziale efficacia a 12 mesi. …


 

Upadacitinib o Abatacept nell’artrite reumatoide

Upadacitinib ( Rinvoq ) è un inibitore selettivo della Janus chinasi ( JAK ) per via orale per il trattamento dell’artrite reumatoide. L’efficacia e la sicurezza di Upadacitinib rispetto ad Abatacep …


 

Risonanza magnetica dell’articolazione e valutazione dell’asse GM-CSF / CCL17 in pazienti con artrite reumatoide trattati con Otilimab

Otilimab è un anticorpo monoclonale umano che inibisce il fattore stimolante le colonie di granulociti – macrofagi ( GM-CSF ), un driver in molte condizioni infiammatorie immuno-mediate. È stato val …


 

Otilimab, anticorpo anti-GM-CSF nei pazienti con artrosi della mano

Il fattore stimolante le colonie di granulociti-macrofagi ( GM-CSF ) è un mediatore chiave di segni e sintomi nei modelli preclinici di artrosi. Sono state esaminate l’efficacia, la sicurezza e la …


 

Secukinumab versus Adalimumab per il trattamento dell’artrite psoriasica attiva: studio EXCEED

Gli studi testa-a-testa sull’artrite psoriasica sono utili per guidare il processo decisionale clinico. Lo studio EXCEED ha valutato l’efficacia e la sicurezza di Secukinumab ( Cosentyx ), rispetto …


 

Efficacia e sicurezza a 5 anni di Secukinumab per spondilite anchilosante: studio MEASURE 2

Secukinumab ( Cosentyx ), un anticorpo monoclonale completamente umano che inibisce direttamente l’interleuchina 17A ( IL-17A ), ha mostrato un miglioramento significativo e duraturo dei segni e dei s …


 

Sicurezza di Baricitinib per il trattamento dell’artrite reumatoide in una mediana di 3 anni di trattamento

Baricitinib ( Olumiant ) è un inibitore selettivo orale della Janus chinasi ( JAK ) 1 e JAK2, approvato per il trattamento di pazienti con artrite reumatoide attiva. Poiché Baricitinib, come altri f …


 

Rituximab induce con successo la remissione dopo recidiva di vasculite associata ad ANCA

Rituximab ( MabThera ), usato insieme ai glucocorticoidi, è altamente efficace nel re-indurre la remissione tra i pazienti recidivati con vasculite associata ad ANCA. Prima della disponibilità di u …


 

Terapia di associazione Leflunomide – Idrossiclorochina nei pazienti con sindrome di Sjögren primaria: studio RepurpSS-I

La sindrome di Sjögren primaria è una malattia autoimmune sistemica caratterizzata da disfunzione della ghiandola secretoria, per la quale non è disponibile una terapia efficace. Basandoci sulle pr …


 

Bimekizumab per l’artrite psoriasica attiva

La doppia neutralizzazione dell’interleuchina 17A ( IL17A ) e dell’interleuchina 17F ( IL17F ) è un potenziale nuovo approccio terapeutico nell’artrite psoriasica. È stato valutato Bimekizumab, un a …


 

Guselkumab nei pazienti con artrite psoriasica attiva naive-ai-farmaci biologici: studio DISCOVER-2

La via interleuchina-23 ( IL-23 ) / T-helper 17 è implicata nella patogenesi dell’artrite psoriasica. Guselkumab ( Tremfya ), un inibitore di IL-23 che lega specificamente la subunità p19 di IL-23, …


 

Ixekizumab per pazienti con spondiloartrite assiale non-radiografica: studio COAST-X

Ixekizumab ( Taltz ), un anticorpo monoclonale interleuchina-17A ( IL-17A ) ad alta affinità, aveva in precedenza dimostrato efficacia nella spondiloartrite assiale radiografica, nota anche come spond …


 

Guselkumab nei pazienti con artrite psoriasica attiva naive-ai-farmaci biologici o che avevano precedentemente ricevuto un trattamento con inibitori del TNF-alfa: studio DISCOVER-1

Molti pazienti con artrite psoriasica hanno una risposta inadeguata agli inibitori del fattore di necrosi tumorale ( TNF ). Guselkumab ( Tremfya ), un inibitore specifico dell’interleuchina-23 ( IL- …


 

Efficacia a lungo termine e sicurezza di Secukinumab nei pazienti con artrite psoriasica: risultati a 5 anni dallo studio FUTURE 2

Secukinumab ( Cosentyx ) è un inibitore dell’interleuchina-17A [ IL-17A ] utilizzato nel trattamento dei pazienti con artrite psoriasica attiva. Nello studio di fase 3 FUTURE 2, Secukinumab ha mostr …


 

Avacopan appare essere sicuro, efficace e superiore ad altri trattamenti nella vasculite associata ad ANCA

Uno studio ha mostrato che Avacopan appare essere sicuro ed efficace e produce benefici non-riscontrabili con altri trattamenti, inclusa la terapia cronica con Prednisone, nella vasculite associata ad …

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Reumatologia: quasi un terzo dei regimi farmacologici è stato cambiato al momento della vaccinazione contro il COVID-19 – Il peso crescente del paziente nelle decisioni terapeutiche

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Il 27.9% dei regimi immunomodulatori o immunosoppressivi è stato modificato nel periodo della vaccinazione COVID-19, con i pazienti responsabili della maggior parte delle modifiche.

A causa dei timori sulla alterazione immunitaria e sull’immunosoppressione, i pazienti con malattie reumatiche sistemiche potrebbero modificare i propri farmaci al momento della vaccinazione COVID-19 per ottimizzare la loro risposta immunitaria e mitigare gli effetti collaterali del vaccino.

Per esaminare i cambiamenti del trattamento al momento della vaccinazione COVID-19 tra i pazienti con malattia reumatica, Barbhaiya e colleghi del Hospital for Special Surgery di New York ( USA ) hanno inviato tramite e-mail un questionario a 7.505 persone che erano state visitate almeno una volta in un grande Centro di reumatologia a New York tra il 1 aprile 2018 , e il 21 aprile 2020.

L’indagine ha raccolto dati sui farmaci immunomodulatori e immunosoppressivi durante la vaccinazione COVID-19, comprese le informazioni sul fatto che le dosi fossero state assunte prima del previsto, ritardate o saltate del tutto. Agli intervistati è stato anche chiesto chi avesse avviato il cambiamento: un reumatologo, un altro medico o loro stessi.

Tra i 2.753 individui che hanno risposto al sondaggio a marzo, un totale di 1.852 ha riferito di aver ricevuto almeno una dose di vaccino e ha fornito risposte complete alle domande sulla modifica del farmaco, e sono stati quindi inclusi nell’analisi corrente.

Cambiamenti terapeutici effettuati prima della vaccinazione

Secondo i ricercatori, al momento della prima dose di vaccino c’erano 1.373 segnalazioni di uso di immunomodulatori o corticosteroidi.

Prima della prima dose di vaccino, è stato modificato il 15.7% dei programmi di trattamento. Tra questi, 41 ( 19.1% ) farmaci sono stati assunti prima del previsto mentre 174 ( 80.9% ) sono stati ritardati o saltati.

I farmaci, coinvolti nel cambiamento, includevano: farmaci biologici, farmaci antireumatici modificanti la malattia sintetici convenzionali( csDMARD ), Idrossiclorochina, corticosteroidi e piccole molecole.

Tra queste categorie, le più comuni alterazioni hanno riguardato gli inibitori del TNF ( 22.8% ) e il Metotrexato ( 26.5% ) e avevano maggiori probabilità di essere ritardati o saltati intorno alla vaccinazione COVID-19, piuttosto che presi in anticipo. Pazienti e medici erano ugualmente responsabili delle modifiche alla prima dose di vaccino.

Alla seconda dose, il 27.9% di 899 regimi di trattamento è stato alterato. Tra queste modifiche ai farmaci, il 41.8% è stato ritardato o saltato tra la prima e la seconda dose di vaccino, il 16.3% è stato assunto prima del previsto e il 41.8% è stato ritardato o saltato dopo la seconda dose di vaccino. Gli inibitori del TNF hanno rappresentato il 16.3% delle alterazioni mentre il Metotrexato ha rappresentato il 33.5% delle variazioni intorno alla seconda dose di vaccino.

I pazienti erano responsabili del 49.4% delle modifiche alla seconda dose, rispetto al 46.2% raccomandato da un reumatologo e al 4.4% da un altro medico. Tra i farmaci immunosoppressivi o immunomodulatori assunti prima della seconda dose di vaccino, il 73.2% è stato iniziato dai pazienti. Nel frattempo, i reumatologi erano responsabili del 52.4% dei trattamenti ritardati o saltati dopo la seconda dose di vaccino.

I ricercatori sono rimasti sorpresi dalla scoperta che molte delle modifiche ai farmaci al momento della vaccinazione anti-COVID erano dirette dal paziente e non sotto la guida del loro reumatologo. Alcune modifiche ai farmaci, come quelle relative alla modifica dei programmi di dosaggio del Metotrexato prima della dose del vaccino, o qualsiasi modifica relativa agli inibitori del TNF o all’Idrossiclorochina, non erano coerenti con le migliori pratiche consigliate dalla task force dell’American College of Rheumatology.

Fonte: The Lancet Rheumatology, 2021

Aggiornamento sulla Gotta: Terapia ipouricemizzante

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Aggiornamento in Medicina

Gotta: la terapia ipouricemizzante può ridurre il rischio di diabete mellito di tipo 2

Precedenti ricerche avevano suggerito che la gotta sia un fattore di rischio indipendente per ipertensione, diabete mellito, insulino-resistenza e obesità.
Secondo i risultati di uno studio, la terapia per abbassare l’acido urico ( ULT ) può ridurre il rischio di diabete mellito di tipo 2 nei pazienti con gotta.
Sebbene la gotta sia un noto fattore di rischio per il diabete di tipo 2, la relazione tra terapia ipouricemizzante e rischio di diabete di tipo 2 rimane non ben definita.

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Artrite: Glucocorticoidi e Rischio cardiovascolare

Glucocorticoidi e rischio cardiovascolare nei pazienti con artrite reumatoide

L’artrite reumatoide ( AR ), insieme all’uso dei glucocorticoidi, è associata a malattie cardiovascolari.
La sicurezza cardiovascolare dei glucocorticoidi nell’artrite reumatoide è controversa e può essere correlata alla dose e alla durata dell’uso.

Lo scopo dello studio è stato quello di determinare se l’inizio della terapia con glucocorticoidi nei pazienti naive ( mai trattati ) agli steroidi con artrite reumatoide aumentasse il rischio di eventi cardiovascolari ( CVE ) in modo dose- e durata-dipendente nel breve periodo.

Sono stati analizzati i dati del Registro CorEvitas ( ex Corrona ) RA. I ricercatori hanno raccolto dati tra il 1° ottobre 2001 e il 31 marzo 2018, identificando 48.535 adulti arruolati. 

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EMA: il farmaco per l’artrite Xeljanz associato a rischio di infarto e di tumori

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EMA: Xeljanz ( Tofacitinib ) associato ad aumento del rischio di eventi avversi cardiovascolari maggiori e neoplasie maligne rispetto agli inibitori del TNF-alfa nei pazienti con artrite reumatoide

Nello studio clinico completato ( A3921133 ) su pazienti affetti da artrite reumatoide di età pari o superiore a 50 anni con almeno un fattore di rischio cardiovascolare aggiuntivo è stata osservata un’aumentata incidenza di infarto miocardico con Tofacitinib ( Xeljanz ) rispetto ai pazienti trattati con un inibitore del TNF-alfa.

Lo studio ha rilevato con Tofacitinib rispetto ai pazienti trattati con un inibitore del TNF-alfa anche un’aumentata incidenza di neoplasie maligne ( escluso il cancro della pelle non-melanoma ), e in particolare cancro al polmone e linfoma.

Tofacitinib deve essere usato solo se non sono disponibili alternative terapeutiche adeguate in pazienti di età superiore a 65 anni, in pazienti fumatori o ex-fumatori, pazienti con altri fattori di rischio cardiovascolare e pazienti con altri fattori di rischio di malignità.

I medici prescrittori devono discutere con i pazienti i rischi associati all’uso di Xeljanz, inclusi infarto miocardico, cancro al polmone e linfoma.

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WARNING FDA – Artrite reumatoide: Xeljanz associato a maggior rischio cardiovascolare e oncologico rispetto agli inibitori del TNF

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REUMATOLOGIA: STUDIO DI SICUREZZA DI XELJANZ VERSUS INIBITORI DEL TNF NEI PAZIENTI CON ARTRITE REUMATOIDE

WARNING FDA: più alta incidenza di reazioni avverse cardiovascolari maggiori ( soprattutto, infarto miocardico ) e di cancro ( soprattutto, tumore al polmone ) con Xeljanz ( Tofacitinib ) versus inibitori del TNF nell’artrite reumatoide

L’obiettivo principale dello studio era valutare la sicurezza di Tofacitinib ( Xeljanz ) a due dosi ( 5 mg due volte al giorno e 10 mg due volte al giorno ) rispetto a un inibitore del TNF ( TNFi ) in pazienti con artrite reumatoide di età pari o superiore a 50 anni che avevano almeno un fattore di rischio cardiovascolare aggiuntivo. ( Fonte: Pfizer, Link: https://lnkd.in/dz9BxJ8 )

Versione in italiano: https://reumatologia.net/articolo/i-risultati-degli-endpoint-co-primari-dello-studio-post-marketing-sulla-sicurezza-di-xeljanz-in-pazienti-con-artrite-reumatoide

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