Imperial College London: “ la variante Omicron causa sintomi più lievi e tra il 15 e il 45% di possibilità in meno di essere ricoverati rispetto alla variante Delta ”

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Il contagio da variante Omicron sembrerebbe causare sintomi più lievi e meno gravi rispetto alla variante Delta. È quanto risulta da uno studio dell’Imperial College condotto in Gran Bretagna tra il primo e il 14 dicembre

La riduzione del rischio è nell’intervallo tra il 15 e il 25% quando l’endpoint è la presenza in ospedale, e del 40-45% in meno quando si utilizza un ricovero della durata di 1 giorno o più giorni.

Queste riduzioni di rischio di ospedalizzazione debbano essere bilanciate con un maggior rischio di infezione causato dalal variante Omicron.

Negli individui che a causa di una precedente infezione con altra variante hanno acquisito immunità naturale al virus, il rischio di ospedalizzazione causato dalla variante Omicron è ridotto di circa il 50%, mentre il rischio di degenza ospedaliera superiore a un giorno è ridotto del 61%.

La stratificazione del rischio di ospedalizzazione per stato di vaccinazione rivela poi un quadro ancora più complesso. Sembra infatti vi sia un’apparente differenza tra coloro che hanno ricevuto il vaccino AstraZeneca rispetto al vaccino Pfizer o Moderna, come ciclo primario ( prima e seconda dose ). I rapporti di rischio per la frequenza ospedaliera con Omicron per Pfizer e Moderna sono simili a quelli osservati per la Delta, mentre i rapporti di rischio con Omicron sono generalmente inferiori rispetto a Delta per i vaccinati con AstraZeneca.

Date le dimensioni limitate dei campioni, lo studio presenta dei limiti di interpretazione.

In termini generali, le stime dello studio suggeriscono che gli individui che hanno ricevuto almeno due dosi di vaccino rimangono sostanzialmente protetti contro l’ospedalizzazione, anche se la protezione contro l’infezione viene ampiamente persa contro la variante Omicron.

Il professor Neil Ferguson dell’Imperial College di Londra ha dichiarato: “ La nostra analisi mostra prove di una moderata riduzione del rischio di ospedalizzazione associato alla variante Omicron rispetto alla variante Delta. Tuttavia, questo sembra essere compensato dalla ridotta efficacia dei vaccini contro l’infezione con la variante Omicron. Data l’elevata trasmissibilità del virus Omicron, rimane il rischio per i servizi sanitari di far fronte alla crescente domanda se i casi di Omicron continuassero a crescere al ritmo osservato nelle ultime settimane “.

Fonte: Imperial College London

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La variante Omicron si replica meglio di Delta nei bronchi ma non nei polmoni

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I dati preliminari in laboratorio hanno mostrato che la variante Omicron si replica meglio a livello bronchiale

La variante Omicron è stimata avere una capacità di contagio maggiore della variante Delta, che la porterebbe ad essere uno dei virus a maggior trasmissione aerea.

Il tasso di raddoppio dei casi è molto veloce, 2-3 giorni, questo potrebbe far collassare gli ospedali in breve tempo.

Ricercatori dell’Università di Hong Kong, hanno dimostrato che la variante Omicron si moltiplica circa 70 volte più velocemente all’interno dei bronchi rispetto alla variante Delta e raggiunge livelli elevati di concentrazione in questa zona velocemente: 48 ore dopo l’infezione.

Le molte mutazioni di Omicron ( 32 solo nella proteina Spike ) sembrano aver favorito l’ingresso nelle cellule umane, con conseguente elevata replicazione.

A livello del tessuto polmonare la variante Omicron si è dimostrata circa 10 volte meno efficiente rispetto alla Delta o alla versione originale del virus. Questo dato potrebbe suggerire che Omicron potrebbe causare una malattia meno grave rispetto a Delta.

Tuttavia, sono necessari altri dati per confermare la minore aggressività.

Il primo studio real world è stato condotto nel Sudafrica, ed è stato dimostrato che 2 dosi del vaccino Pfizer-BioNTech hanno ridotto le ospedalizzazioni del 70% rispetto ai non-vaccinati, anche se le reinfezioni sono maggiori.

Tuttavia, il Sudafrica ha caratteristiche diverse rispetto all’Italia. Pertanto è necessario aspettare i dati europei.

Fonte: Imperial College London

Le conclusioni dello studio dell’ Imperial College London: Omicron versus Delta

Presi assieme, i test di replicazione hanno mostrato che la variante SARS-CoV-2 Omicron ha aumentato l’idoneità replicativa nelle cellule primarie derivate dal tratto respiratorio superiore umano rispetto alla variante Delta precedentemente dominante. Ciò suggerisce che almeno parte della rapida crescita di Omicron osservata nel Regno Unito di fronte a un’onda Delta precedente è dovuta all’elevata trasmissibilità del virus tra le persone risultante da un’efficiente replicazione nasale. Questo, agendo in combinazione con l’evasione del controllo da parte di anticorpi neutralizzanti preesistenti, suggerisce che è probabile che Omicron si diffonda rapidamente indipendentemente dal precedente vaccino o dallo stato di infezione e richiederà una combinazione di misure NPI ( Interventi Non-Farmacologici ) per un controllo efficace nella comunità.

Taken together the replication assays here show that the SARS-CoV-2 Omicron variant has increased replicative fitness in primary cells derived from human upper respiratory tract compared to the previously dominant Delta variant. This suggests that at least part of the rapid growth of Omicron observed in UK in the face of a preceding Delta wave is due to high transmissibility of the virus between people resulting from efficient nasal replication. This, acting in combination with evasion of control by pre-existing neutralizing antibodies suggests that Omicron is likely to spread rapidly regardless of prior vaccine or infection status, and will require a combination of NPI measures for effective control in the community.

 

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