I componenti di una fisarmonica

LE VARIE PARTI DELLA FISARMONICA

LE VARIE PARTI DELLA FISARMONICA
I VARI COMPONENTI DELLA FISARMONICA
A cura di Massimo
Questa e’ una lista di parole associate con la fisarmonica di cui diamo il significato.
È stata separata in due sezioni per semplificare le ricerche, una sulla fisarmonica ed una di termini musicali generali che sono facilmente correlati con essa. Se volete aggiungere qualche termine, prego, speditecelo!

 

Premessa
La fisarmonica è uno strumento meraviglioso, ha le proprietà dell’organo unite a quelle del pianoforte. Come il primo infatti può mantenere il suono costante quanto si vuole. Come il secondo permette una infinita gradazione tra il pianissimo e il fortissimo. Come il primo ha ricchezza e varietà timbrica, come il secondo permette grande virtuosismo nell’uso e ricchezza nel tocco delle note. Inoltre, grazie al mantice, ha particolarità espressive tutte sue: si può variare l’intensità del suono durante l’emissione e si possono ottenere diversi effetti caratteristici.
Strumento in apparenza semplice, è invece il risultato dell’incontro dell’evoluzione di vari strumenti:. Il mantice, i somieri e i tiranti delle voci e delle combinazioni, dovuti alla tecnica organaria, le ance dovute all’augusto antenato cinese, lo Sheng. E la tipica tastiera a bottoni che deriva direttamente dai primi organetti diatonici, il meccanismo dei bassi, evoluto da quello della concertina, dovuto allo studio di un eminente scienziato inglese. La tastiera a pianoforte dovuta alla fisarmonica dell’800 (accessorio del pianoforte e montato o sotto o a lato di esso) e all’armonium. E tanta ricerca e voglia di migliorare messa in campo da moltissimi artigiani e famiglie di artigiani abili e coraggiosi, tra cui ricordiamo Mariano Dallapè e Paolo Soprani, per citare i più famosi.
Il tutto concentrato in poco spazio e in uno strumento agevolmente portatile che permette di eseguire qualsiasi repertorio musicale. Di cui si è subito impadronito il popolo minuto, quello che non poteva permettersi i costosi strumenti delle classi ricche, ma che aveva voglia di fare musica, di suonare, di danzare e di cantare.
Gli strumenti ad ancia sono stati una vera rivoluzione nel campo musicale, con centinaia di nuovi strumenti dei quali pochi sono sopravvissuti ed arrivati ai nostri giorni: fisarmoniche, bajan slave, organetti diatonici, bandoneon, concertina inglese e tedesca, armonium (ma sta scomparendo), melodica e, ultima, ma comunque probabile antenata di tutti questi, l’armonica a bocca. Tutti strumenti della musica popolare, disdegnati dalla cosiddetta musica colta, quella che “se uno non fa il conservatorio non è un musicista”.
Di queste origini dimesse è sintomo la difficoltà che ha avuto la fisarmonica a farsi accettare dai conservatori, e l’importante modifica che l’ha trasformata in bajan nell’Europa orientale e ha portato lo sviluppo del convertitore dei bassi nell’Europa occidentale. Consci delle capacità espressive dello strumento, generazioni di fisarmonicisti hanno lavorato perché gli fosse riconosciuto uno spazio accanto agli altri. A nessuno piace essere un musicista di “serie B”.
La musica popolare ha scelto il poco costoso sistema dei bassi standard, che tanto limita le possibilità espressive dello strumento, ma che lo rende una piccola orchestra suonata da un unico musicista, permettendo allo stesso di rendere presenti musiche classiche e popolari nel loro sviluppo armonico e melodico, anche se con una certa approssimazione e con un risultato che molto dipende dal’abilità e dalla conoscenza che il concertista ha dello strumento.
Non sono mancati tentativi coraggiosi di costruire uno strumento a soli bassi sciolti, che permettesse al musicista di eseguire qualsiasi repertorio senza andare a pesare sul costo e sul peso dello strumento, ricordo l’Harmoneon del maestro francese Pierre Monichon nel 1948, perché lo ritengo molto interessante, ma non è stato l’unico.
Attualmente la ricerca è ferma, e gli strumenti non sono più popolari, basta pensare che con molto meno di quello che costa una fisarmonica di media qualità (circa 3000 € a bassi standard) si possono comprare degli ottimi sintetizzatori, e, con ancora meno, delle ottime tastiere. E la fisarmonica stagna e diventa conseguentemente strumento di nicchia, poco venduto e poco suonato.
Eppure ci sarebbero sperimenti da fare, come sostituire il sistema dei bassi standard con un sistema che permettesse di suonare gli accordi della musica moderna. O lo sviluppo dei bassi sciolti per costituire una specie di vero organo portatile. Purtroppo i costruttori al giorno d’oggi non pensano al futuro dello strumento, ma solo alle quote di mercato. Che, con l’evoluzione della musica digitale saranno sempre più esigue. Unica nota positiva in tale deserto creativo è la recente creazione del Barcandeon, al quale auguriamo ogni miglior fortuna.
A questo fenomenale incrocio di tanta evoluzione strumentale dedico questo scritto nella speranza che possa aiutare quanti muovono i prima passi nel suo apprendimento, e che la fisarmonica possa sopravvivere all’avanzare della tecnologia e alla miopia degli attuali costruttori.

PARTI DELLA FISARMONICA
In ordine alfabetico
Accordo combinato
Nella fisarmonica con bassi standard ci sono tasti che premuti suonano vari tipi di triadi fondamentali (in genere maggiori, minori, settime dominanti e accordi diminuiti a tre note). Per approssimare gli accordi a 4 e 5 note della musica jazzistica e moderna, in tale sistema è indispensabile premere più accordi contemporaneamente per ottenerli. Per esempio il do9 può essere costruito premendo contemporaneamente i tasti che suonano gli accordi di do maggiore e sol maggiore (vengono suonate le ance rispettive al do – mi – sol – si – re). L’effetto globale è legato al tipo di accordatura al grave dei bassi, e non sempre è efficace. Alcuni tipi di accordo, come i SUS e quelli con quinta aumentata diventano impossibili da eseguire in maniera soddisfacente.

Ancia
È il cuore sonoro della fisarmonica. Consistono di una lamina di acciaio, fissata ad una estremità alla piastra delle ance (di solito in alluminio). L’altra estremità è libera di vibrare dentro e fuori la sede, sotto la pressione dell’aria fornita dal mantice. Le piastre delle ance sono montate sul somiere, di solito fatto in legno di pioppo (ma anche di legni più pregiati). Sono munite di valvole in pelle per regolare il flusso dell’aria detti pellicine.
Costruite con vari materiali e metodologie, che ne cambiano le caratteristiche del suono che possono emettere, e il costo dello strumento; possiamo avere:
voci a mano: costruite e rifinite interamente a mano da un artigiano (costosissime)
voci tipo a mano: costruite al grezzo con sistemi industriali e poi rifinite a mano una per una (mediamente costose)
voci industriali: costruite e rifinite con procedimenti meccanici (Sono le meno costose)
In genere le voci a mano sono molto più belle di quelle industriali, e i professionisti le preferiscono. Ma in una fisarmonica ci sono centinaia di ance, e chiaramente averle a mano rende lo strumento molto costoso. Così che gli strumenti da studio in genere sono muniti di voci industriali che se sono di buona fattura non sfigurano affatto. Comunque lo strumento va ascoltato prima dell’acquisto, la qualità del suono di una fisarmonica non dipende solo dal tipo di ance. Molti marchi italiani avevano voci industriali (la Paolo Soprani per esempio) e costruivano ottimi strumenti.
La frequenza della fondamentale emessa da un’ancia varia a secondo della lunghezza e del peso della stessa, che determinano la velocità di vibrazione del corpo elastico. La forma varia invece più che altro il timbro. In genere i tipi più usati sono le ance piatte e quelle bombate.
Le ance possono essere costruite in vario materiale, alluminio, acciaio e in alcuni strumenti, in ottone. Il tipo di materiale varia notevolmente la qualità e il timbro del suono.
Ancia cerata ancia fissata alla piastra porta ance con una sostanza detta cera.
Ancia chiodata ancia fissata alla piastra porta ance con un piccolo rivetto detto chiodo.
Ancia cerata e chiodata ancia fissata alla piastra porta ance con ambedue i sistemi precedenti.

Barra del master
E’ un tipo di registro opzionale posto sul lato lungo della tastiera cantabile. E’ azionata spingendola con il palmo della mano, con uno spostamento minimo della mano e senza togliere le dita dalla tastiera. Questo registro aziona il ripieno (tutte le voci inserite). Dopo il rilascio essa torna alla posizione originale.
Bassetti sistema Giulietti sistema elaborato da un nostro connazionale emigrato negli Stati Uniti, dispone sopra la tastiera per bassi standard (di solito a cinque file in queste fisarmoniche), un po’ rialzati e messi con le file diagonali in senso contrario a quello dei bassi standard, in modo da essere riconoscibile al tatto il passaggio tra le due tastiere; una serie di tre file con i bassi disposti a terze minori detti “bassetti”. Non è più utilizzato. Permette la coesistenza dei repertori senza dover inserire il convertitore, e questo rende possibile passare dalla classica tecnica a bassi standard a quella a bassi sciolti senza alcuna interruzione.
Bassi sciolti sistema elaborato per eseguire senza problemi il repertorio classico sulla fisarmonica. Questo sistema permette di suonare anche al manuale sinistro note singole su più ottave. Ci sono due sistemi principali, il sistema per quinte e il sistema per terze minori.
Nel sistema per quinte la disposizione è del tutto simile a quello delle note singole del sistema stradella, ovvero un insieme di due file in cui i tasti sono disposti per quinta sulla fila e per terza maggiore sulla diagonale. Ma essendo sovrapposte almeno tre serie di due file, possiamo suonare su una estensione di tre ottave. Alcuni strumenti molto pregiati hanno 8 file di bottoni per un totale di 160 tasti e possono suonare su un’estensione di 4 ottave.
Nel sistema per terze minori, la disposizione è del tutto simile a quella della bottoniera della fisarmonica cromatica. ovvero suoni disposti in file diagonali (di 3, 4, 5, 6 bottoni) con intervallo di semitono da un bottone all’altro, in modo da formare 3, 4, 5 o 6 file verticali in cui la distanza tra un bottone e l’altro è una terza minore. Questo sistema ha due disposizioni principali, quella occidentale, che mette i suoni gravi in alto, e quella russa, che mette i suoni gravi in basso. Ambedue i sistemi possono essere B griff o C griff. Questo sistema permette di suonare con il manuale sinistro su un’estensione di quasi cinque ottave, sulle attuali fisarmoniche da concerto.
Bassi standard Detta anche “Bassi sistema Stradella” perché inventata in tale località in Italia, dal grande artigiano Dallapè, è la disposizione di bassi più diffusa sulle fisarmoniche attuali. Consta in file diagonali parallele di 6 tasti disposti in modo che, a partire dall’avanti verso il fisarmonicista essi suonino rispettivamente:
terza maggiore della fondamentale nota singola
fondamentale nota singola
accordo maggiore (fondamentale + terza maggiore + quinta)
accordo minore (fondamentale + terza minore + quinta)
accordo di settima dominante (terza maggiore + quinta + settima minore)
accordo diminuito (terza minore + quinta diminuita + sesta maggiore)

Se vuoi saperne di piu’, su questo argomento puo’ leggere l’intero articolo da qui

I componenti di una fisarmonicaultima modifica: 2016-04-13T13:55:13+02:00da birbantemusicale