L’ARTE COREANA

Arte coreana
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Paesaggio di Kumgangsan in Corea. Inchiostro e acquarello orientale su carta. Jeong Seon (1676–1759).
Per arte coreana s’intende l’arte originatasi o praticata in Corea o da artisti coreani, dai tempi antichi fino ad oggi. La Corea è famosa per le sue tradizioni artistiche nella ceramica, nella musica, nella calligrafia ed in altri generi figurativi, spesso contrassegnati dall’uso di colori forti, forme naturali e decorazioni di superfici.

Tetto di tegole a Goguryeo

I più remoti esempi di arte coreana sono rappresentati da opere dell’età della pietra che datano a partire dal 3000 a.C. Esse consistono principalmente in sculture votive, sebbene recentemente siano state riscoperte anche incisioni rupestri.

Questo periodo remoto fu seguito dall’affermazione degli stili artistici di vari regni e dinastie coreani. Gli artisti coreani si ispirarono in primo luogo alle tradizioni cinesi, modificandole talvolta con una innata preferenza per l’eleganza semplice, la purezza della natura e la spontaneità. Questa rielaborazione degli stili cinesi, in virtù di circostanze culturali e geografiche, influenzò anche le tradizioni artistiche giapponesi.

La dinastia Goryeo (918-1392) fu uno dei periodi più prolifici per gli artisti di varie discipline, specialmente nel campo della ceramica.

Il mercato dell’arte coreano è concentrato nel quartiere Insadong di Seul, dove espongono oltre 50 piccole gallerie e si tengono occasionali aste di belle arti. Le gallerie sono piccole, gestite in forma cooperativa e spesso con mostre curate e progettate in modo raffinato. In ogni città ci sono gallerie regionali minori, con artisti locali che espongono in forme tradizionali e contemporanee. Le gallerie d’arte di solito presentano una mescolanza di mezzi espressivi. I tentativi di portare in primo piano l’arte concettuale occidentale di solito hanno avuto i loro maggiori successi fuori della Corea, a New York, San Francisco, Londra e Parigi.

In parte come conseguenza del governo coloniale giapponese dal 1910 al 1945, molte delle più antiche e significative opere d’arte coreane sono custodite in collezioni private e pubbliche in Giappone. Il Museo nazionale di Tokyo espone o conserva più di 1.000 pezzi in oro, bronzo e celadon donati dal defunto uomo d’affari Takenosuke Ogura. In totale, circa 4.800 oggetti d’arte coreani, dei quali oltre 2.000 sono considerati antichità, sono custoditi nel museo. Si crede che l’80% di tutti i dipinti buddhisti coreani sia in Giappone. Secondo lo storico dell’arte coreano Kwon Cheeyu, è stato confermato che vi si trovano anche ben 35.000 oggetti d’arte coreani e 30.000 libri rari. Queste cifre non comprendono le collezioni private, che si ritiene custodiscano notevoli quantità di arte coreana.

Storia dell’arte coreana
Introduzione
Studiosi recenti hanno cominciato a riconoscere l’originalità della produzione artistica della Corea e, quindi, la sua capacità non solo di trasmettere la cultura cinese, ma anche di assimilarla e di crearne una propria. “Un’arte creata e sviluppata da una nazione è la propria arte.”

Arte neolitica
Gli esseri umani occupano la Penisola coreana almeno dal 700.000 a.C. Sono state rinvenute ceramiche risalenti approssimativamente al 7.000 a.C. Erano fatte di argilla e cotte nel fuoco su fosse aperte o semi-aperte a temperature intorno ai 700° centigradi.

Il più antico stile di ceramiche, risalente circa al 7.000 a.C., comprendeva oggetti dal fondo piatto (yunggi-mun) decorati con disegni in rilievo, linee orizzontali sollevate ed altre impressioni.

Le ceramiche di tipo Jeulmun sono tipicamente a fondo conico e incise con un motivo a pettine che, nelle testimonianze archeologiche, compare all’incirca nel 6000 a.C. Questo tipo di ceramica è simile agli stili siberiani.Lo stile di tipo Mumun emerse approssimativamente nel 2000 a.C. ed è caratterizzato da grandi ceramiche, prive di decorazioni, perlopiù utilizzate per la cottura e la conservazione dei cibi.

Arte dell’età del bronzo[
Fra il 1000 ed il 300 a.C. articoli in bronzo cominciarono ad essere importati e prodotti in Corea. Verso il VII secolo a.C., nel paese si affermò una cultura del bronzo indigena, com’è evidenziato dal bronzo coreano che ha una percentuale di zinco caratteristica. La produzione in bronzo fu influenzata dalle culture cinese nordorientale, siberiana e scita. Gli oggetti fabbricati durante questo periodo erano armi come spade, pugnali e punte di lancia. Inoltre, erano fatti oggetti rituali come specchi, campane e sonagli. Tali oggetti venivano seppelliti nei dolmen, ossia nelle tombe megalitiche dell’élite culturale. In aggiunta, intorno al VI secolo cominciarono ad essere create pentole rosse ricche di ferro. Nelle sepolture dei dolmen sono stati trovati anche rosari a forma di virgola, di solito fatti di nefrite, noti come kokkok. I kokkok potrebbero essere intagliati secondo quella forma per imitare gli artigli dell’orso. Un’altra influenza siberiana si può vedere nei disegni di animali su roccia, che mostrano una “linea della vita” secondo lo stile a raggi X dell’arte siberiana.

Arte dell’età del ferro
L’età del ferro cominciò in Corea intorno al 300 a.C. Il ferro coreano era assai apprezzato nelle comanderie cinesi ed in Giappone.[4] Anche questo fu un periodo soggetto all’influenza cinese, come evidenziato dai motivi tombali in Corea del Nord che seguivano il modello cinese. La ceramica coreana progredì con l’introduzione dalla Cina del tornio del vasaio e della cottura nel forno in pendenza.

Arte dei Tre Regni
In questo periodo, che va all’incirca dal 57 a.C. al 668 d.C., i tre regni coreani di Goguryeo, Baekje e Silla si contesero il controllo sulla penisola.

Goguryeo

Murale tombale di Goguryeo
Il Buddhismo fu introdotto per la prima volta a Gogureyo nel 372 d.C. a causa della sua collocazione, che abbracciava gran parte della Manciuria e della metà settentrionale della Corea, assai vicino agli stati cinesi più settentrionali come i Wei settentrionali. Sotto l’influsso del Buddhismo, i re di Goguryeo iniziarono a commissionare opere artistiche e architettoniche dedicate al Buddha. Un aspetto notevole dell’arte di Goguryeo sono i murali tombali che ritraggono vivacemente aspetti della vita quotidiana nell’antico regno come pure della sua cultura. L’UNESCO ha designato il complesso di tombe Goguryeo come patrimonio dell’umanità per l’influenza esercitata dalla pittura di Goguryeo in Asia orientale, compreso il Giappone, un esempio essendo i murali di Horyu-ji. La pittura murale si diffuse anche negli altri due regni. I murali ritraevano temi buddhisti e taoisti e forniscono preziosi indizi su aspetti della vita del regno quali architettura e abbigliamento. Questi murali furono anche i primissimi inizi dei dipinti paesaggistici e della ritrattistica coreani. Tuttavia, i tesori delle tombe erano facilmente accessibili e furono largamente saccheggiati, lasciando pochissimi manufatti fisici dell’epoca.

Baekje
Baekje è generalmente considerato come il regno con la più raffinata tradizione artistica fra i tre stati. Baekje era un regno della Corea sudoccidentale e fu influenzato dalle dinastie cinesi meridionali, come i Liang. Baekje fu anche uno dei regni che introdusse una significativa influenza coreana nell’arte del Giappone durante questo periodo di tempo. La scultura buddhista di Baekje è caratterizzata dalla sua naturalezza, dal suo calore e dalle sue proporzioni armoniose, che ne fanno uno stile coreano unico. Un altro esempio di influenza coreana è l’uso del caratteristico “sorriso di Baekje”, un misterioso ed arcaico sorriso che è caratteristico di molte statue di Baekje. Sebbene non vi siano esempi sopravvissuti di architettura lignea, il sito di Mireuksa contiene le pietre delle fondazioni di un tempio distrutto e di due pagode di granito sopravvissute che mostrano l’aspetto che potrebbe aver avuto l’architettura di Baekje. Un esempio dell’architettura di Baekje può essere desunta dal tempio di Horyu-ji perché gli architetti e gli artigiani di Baekje aiutarono a progettare e a costruire il tempio originale. La tomba di re Muryeong conteneva un tesoro di manufatti non saccheggiati da ladri di tombe. Tra gli oggetti vi erano spille d’oro a forma di fiamma, calzature di bronzo dorato, cinture d’oro (un simbolo di regalità) e spade dall’elsa d’oro con draghi e fenici.

Silla
Il regno di Silla era quello più isolato dalla Cina perché era situato nella parte sudorientale della penisola. Il regno fu l’ultimo ad adottare il Buddhismo e le influenze culturali cinesi. Le tombe del regno di Silla erano perlopiù inaccessibili e tanti esempi di arte coreana vengono da questo regno. Gli artigiani di Silla erano famosi per la loro abilità nella lavorazione dell’oro che ha somiglianze con le tecniche etrusche e greche, come esemplificato dagli orecchini e dalle corone d’oro.Poiché i manufatti d’oro di Silla presentavano somiglianze con le tecniche europee e nelle tombe reali sono stati trovati vetri e perline che ritraggono persone dagli occhi azzurri, molti ritengono che la Via della Seta arrivasse fino in Corea. Tra i più notevoli oggetti d’arte di Silla sono da annoverare le sue corone, che sono fatte di oro puro ed hanno ornamenti a forma di alberi e palchi che suggeriscono una tradizione sciamanica sciito-siberiana e coreana.[10]

Una scultura di Seokguram della dinastia Silla, VIII secolo d.C.
Gaya[
La Confederazione Gaya era un gruppo di città-stato che non si consolidarono in un regno centralizzato. Nella sua arte, ad esempio nelle corone con protrusioni simili ad albero, si riscontrano molte somiglianze con i motivi già visti a Baekje e Silla. Molti dei manufatti disseppelliti nei tumuli di Gaya sono collegati ai cavalli, come staffe, selle e armature per cavalli.

Arte dell’Unificazione Silla
L’Unificazione Silla fu un periodo di grande produzione artistica in Corea, specialmente nell’arte buddhista. Esempi comprendono le grotte di Seokguram ed il tempio di Bulguksa. Anche due pagode al piano terra, il Seokgatap ed il Dabotap, sono esempi unici dell’arte muraria e dell’abilità artistica di Silla. Gli artigiani crearono anche massicce campane per templi, reliquiari e statue. La città capitale del regno unificato di Silla era soprannominata la “città dell’oro” per l’ampio uso di questo metallo in molti oggetti d’arte.

Arte della dinastia Goryeo

Pittura Avalokiteshvara della dinastia coreana di Goryeo, 1310 d.C.
La dinastia Goryeo durò dal 935 al 1392. L’esempio più famoso dell’arte di Goryeo fu la ceramica celadon, prodotta dal 1050 al 1250. Sebbene il celadon fosse nato in Cina, i ceramisti coreani crearono il loro stile di ceramica senza eguali, così apprezzato che i Cinesi lo consideravano “il primo sotto il cielo” ed una delle “dodici cose migliori del mondo”.

Il celadon coreano aveva uno smalto vitreo unico nel suo genere, verde azzurro (il cosiddetto colore del “re pescatore”) a base ferrosa, ottenuto riducendo l’ossigeno nel forno. La produzione era caratterizzata da forme organiche e da uno stile libero, con pezzi fatti per assomigliare a pesci, meloni ed altri animali. I Coreani inventarono una tecnica a intarsio conosciuta come sanggam, in cui i ceramisti incidevano i disegni nella ceramica semiasciutta e ponevano materiali dentro le decorazioni con argilla nera o bianca.

Arte della dinastia Joseon
Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Pittura coreana.
Anche se nel periodo Joseon l’influenza del confucianesimo soppiantò quella del buddhismo, gli elementi buddhisti continuarono ad essere ben presenti nell’arte coreana. Questa tendenza non era incoraggiata dai centri artistici imperiali o dal gusto pubblicamente accettato della dinastia Joseon, tuttavia nella case private, come anche nei palazzi estivi degli stessi sovrani della dinastia, la semplicità dell’arte buddhista riceveva grande apprezzamento, ma non era più considerata come l’arte dei centri urbani.

Sebbene la dinastia Joseon fosse cominciata sotto auspici militari, agli stili di Goreyo fu concessa notevole libertà di sviluppo, e l’iconografia buddhista (bambù, orchidea, pruno e crisantemo; ed i familiari simboli della buona sorte decorati con nodi) erano ancora parte delle pitture di genere. Né i colori né le forme ebbero alcun grande cambiamento, ed i sovrani evitarono editti sull’arte. Gli ideali e le tecniche importate dei Ming continuarono nelle prime opere idealizzate della dinastia.

A metà della dinastia, gli stili pittorici si spostarono verso un accresciuto realismo. Iniziò uno stile pittorico nazionale di paesaggi chiamato “veduta dal vero”, che passava dal tradizionale stile cinese di generici paesaggi idealizzati a località particolari rese con grande esattezza. Sebbene non fotografico, lo stile era abbastanza accademico da divenire consolidato e sostenuto come uno stile standardizzato della pittura coreana.

Il periodo tra la metà e la fine della dinastia Joseon è considerato l’età d’oro della pittura coreana. Esso coincide con l’urto del crollo dei legami con la Dinastia Ming a causa dell’ingresso degli imperatori Manciù in Cina, ed il conseguente sforzo degli artisti coreani di costruire nuovi modelli basati sul nazionalismo e su una ricerca interiore di particolari soggetti coreani. In quest’epoca la Cina cessò di avere l’influenza preminente e l’arte coreana prese un corso autonomo, assumendo caratteristiche sempre più distintive.

Arti visive
L’arte coreana è caratterizzata da passaggi attraverso le influenze delle principali religioni del tempo: dalla prima arte sciamanica, all’arte buddhista e confuciana, fino alle varie forme di arte occidentale del XX secolo.

Nei tempi moderni le opere d’arte in metallo, giada, bambù e tessuti hanno avuto una ripresa limitata. Il governo sudcoreano ha tentato di incoraggiare il mantenimento della continuità culturale attraverso premi e borse di studio per gli studenti più giovani di forme più rare d’arte coreana.

Calligrafia e stampa
Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Pittura coreana, Animazione coreana, Fumetti coreani, Tavolette di legno coreane e Stampa coreana.
La calligrafia coreana è vista come un’arte in cui i colpi di pennello rivelano la personalità dell’artista valorizzando l’oggetto raffigurato. Questa forma d’arte rappresenta l’apogeo dell’arte confuciana coreana. Le arti tessili coreane hanno una lunga storia, e comprendono i ricami coreani usati nei costumi e nei paraventi; i nodi coreani rappresentati al meglio nell’opera di Choe Eun-sun, usati nei costumi e nelle decorazioni murali; ed altre abilità di tessitura meno conosciute, indicate appresso tra le arti più rare. Non vi è una vera tradizione di tappeti o tappetini coreani, anche se le coperte ed i rivestimenti delle selle erano fatti di lana tinta in modo naturale, e sono estremamente rari. Tappeti imperiali di drago, tappetini di tigre per giudici o magistrati o generali, e coprisedie di minori dimensioni erano importati dalla Cina e sono tradizionalmente o in giallo o in rosso. Rimangono pochi se non nessun tappeto imperiale. I tessitori di tappeti nei villaggi non esistono.

L’arte della carta coreana include tutti i generi di carta fatta a mano (hanji), usata per fini architettonici (schermi per finestre, copertura di pavimenti), per la stampa, la grafica e le arti coreane della piegatura (ventagli di carta, figure di carta), come pure l’abbigliamento di carta coreano, per il quale si tiene ogni anno nella città di Jeonju una sfilata di moda che attrae attenzione mondiale.

Negli anni 1960 la carta coreana ricavata dalle radici del gelso fu scoperta quando venne restaurato il complesso del Tempio di Bulguksa a Gyeongju. La data sui documenti buddhisti corrispondeva nel calendario occidentale al 751, ed indicava che, in effetti, la pretesa spesso citata che la carta coreana può durare mille anni era provata in modo irrevocabile. Tuttavia, dopo ripetute invasioni, esistono pochissimi esempi antichi dell’arte della carta coreana. Viceversa, oggi gli artisti coreani su carta sono molto attivi.

Pittura
La pittura coreana contemporanea richiede una comprensione della porcellana e della ceramica coreane, poiché gli smalti vitrei utilizzati nei dipinti e la struttura degli smalti stessi la rendono più vicina alla tradizione dell’arte ceramica che a quella delle tradizioni pittoriche occidentali, anche se i soggetti appaiono di origine occidentale. Anche i colpi di pennello sono di gran lunga più importanti di quanto siano per l’artista occidentale; i dipinti si guidicano infatti più sulla base dei colpi di pennello che sulla base della tecnica pura.

Sebbene vi siano stati solo rari studi sull’estetica coreana, per cominciare a capire il processo attraverso il quale l’arte coreana sviluppò una sua estetica può essere utile consultare le voci sulla filosofia coreana e quelle collegate sul buddhismo coreano e sul confucianesimo coreano.

Dalmado di Kim Myeong-guk, periodo Joseon.
Fotografia e cinema
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Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Cinema della Corea e Fotografia coreana.
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Corea del NordNel nord, i sistemi politici in mutamento dal comunismo, fondendosi con la vecchia classe yangban dei capi nazionalistici coreani, hanno portato un tipo diverso di arte visive che d’altra parte è alquanto caratteristico rispetto all’architettura russa e agli stili dell’arte del popolo o dell’arte socialista. Questo è vero in particolare nei film patriottici che dominavano quella cultura dal 1949 al 1994, e nel risveglio dell’architettura, della calligrafia, delle opere in tessuto e della pittura neotradizionale, che è avvenuto dal 1994 ad oggi.

Gli artisti nordcoreani a metà del XX secolo sono passati attraverso due periodi d’influenza, dall’arte russa e poi dall’arte cinese. L’impatto fu maggiore sui poster rivoluzionaria, sulla litografia e sui multipli, sui film drammatici e documentari, sulla pittura realistica, sulla grande architettura, e minore nei campi delle terrecotte domestiche, della ceramica, dei ricami esportabili e dell’artigianato visivo. L’arte sportiva e i poster rivoluzionari dotati di carica politica sono stati i più sofisticati e sono divenuti oggetto di collezionismo internazionale da parte di case d’asta e collezionisti specializzati. I pittori nord coreani che fuggirono negli Stati Uniti alla fine degli 1950 comprendono le sorelle Fwhang. Duk Soon Fwhang e Chung Soon Fwhang O’Dwyer evitano dichiarazioni apertamente politiche in favore di paesaggi tempestosi, gettando un ponte tra le tecniche di pittura occidentali ed estremo-orientali.

Altre notizie su pittori e dipinti nordcoreani qui: http://www.pyongyang-painters.com

Ceramica e scultura
Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Arte del vetro coreana, Arte della pietra coreana, Scultura coreana, Scultura buddhista coreana e Incisioni rupestri coreane.
La ceramica coreana è l’arte più famosa e di livello più elevato della Corea e comprende, accanto alle produzioni di tipo più comune (vasi, piatti, anfore, ecc.), anche altre di maggiori dimensioni come mattonelle, murali in ceramica su larga scala ed elementi architettonici.

Architettura di palazzi della dinastia Joseon.
Altre forme artistiche tradizionali comprendono:

Arte coreana del bronzo, rappresentata nell’opera di Kim Jong-dae, maestro di yundo o fusione di specchi di bronzo; e di Yi Bong-ju, che lavora oggetti di metallo in bronzo martellato.
Arte coreana dell’argento, rappresentata nell’opera di Kim Cheol-ju nei recipienti circolari d’argento.
Intaglio coreano della giada, rappresentato nell’opera del maestro Jang-Ju won, tipicamente nello stile imperiale della dinastia Joseon, con complessi ornamenti di giada a forma di nodi, motivi buddhisti e figure grottesche dello sciamanesimo coreano.
Tessitura coreana dell’erba, rappresentata nell’opera del maestro Yi Sang-jae, nei suoi leggendari recipienti di tessitura wancho.
Pirografia coreana su bambù, rappresentata nell’opera di Kim Gi-chan in questa tecnica grafica unica consistente nell’incidere disegni e forme artistiche con una punta rovente su recipienti circolari di bambù.
Lavori su strisce di bambù, rappresentate nell’opera di Seo Han-gyu (tessitura di chaesang) e di Yi Gi-dong (ventagli di bambù).
Intarsiatura coreana su corni di bue, rappresentata nell’opera di Yi Jae-man nelle sue piccole scatole per conservare oggetti e nei suoi mobili da regalo su commissione.
Tessitura coreana di tendine, rappresentata nell’opera del maestro Jo Dae-yong, settima generazione della sua famiglia a occuparsi di quest’arte, discendendo da Jo Rak-sin (che creò i suoi primi capolavori per re Cheoljong) e attraverso Jo Seong-yun e Jo Jae-gyu (vincitori dei concorsi per artigiani di Joseon). La tecnica grafica nota come tendine di Tongyeong ha ottenuto un ulteriore riconoscimento con la nomina di Jo Dae-yong come Maestro artigiano della tessitura di tendine di bambù (Yeomjang) da parte del governo coreano, e delle sue opere come “importante patrimonio culturale intangibile n. 114”, con Jo che all’età di 51 anni è divenuto il più giovane “patrimonio culturale umano” della repubblica.
Scultura coreana su legno, rappresentata nell’opera di Park Chan-soo e che è una suddivisione della scultura coreana.
Architettura e progettazione d’interni
Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Architettura coreana, Ceramica architettonica coreana, Giardini coreani e Disposizione coreana dei fiori.
Esiste una lunga tradizione dei giardini coreani, spesso legata ai palazzi.

I modelli hanno spesso la loro origine in antichi ideogragrammi. I quattro più essenziali sono modelli geometrici e modelli in cui ricorrono motivi vegetali, animali e naturali. I modelli geometrici includono triangoli, quadrati, rombi, zigzag, reticoli, fregi, spirali, denti di sega, cerchi, ovali e cerchi concentrici. Le incisioni dell’età della pietra mostrano modelli animali per richiamarsi alle attività di raccolta del cibo. Molto popolari sono diventati i modelli dualisti, specialmente Yin e Yang. Questi modelli si trovano sulle porte di templi e santuari, sugli abiti, sui mobili e sugli oggetti di uso quotidiano come ventagli e cucchiai.

Arti dello spettacolo
Nelle arti dello spettacolo, l’arte coreana della narrazione di storie si pratica sia nei modi ritualistici sciamanici, nelle canzoni degli studiosi yangban, sia negli incroci tra le arti visive e quelle dello spettacolo che sono più intese e fluide che in Occidente.

Rappresentate nei petroglifi e nelle schegge di ceramiche, nonché nei dipinti murali sulle tombe, le varie arti dello spettacolo incorporavano quasi sempre le maschere coreane, i costumi con i nodi coreani, il ricamo coreano ed una fitta sovrapposizione dell’arte figurativa in combinazione con altre arti.

Alcune specifiche danze sono considerate importanti esempi di arte del patrimonio culturale coreano. Le arti dello spettacolo sono sempre state legate alle arti tessili: non solo nei costumi, ma anche nelle tende tessute dietro alle rappresentazioni, agli ornamenti tessuti o ricamati o annodati per indicare il rango, la posizione o come amuleti sciamanici; e in altre forme ancora.

Storicamente la divisione delle arti dello spettacolo vede riunite da un lato le arti eseguite quasi esclusivamente da donne in costume, cioè le danze; e quelle svolte esclusivamente da uomini, cioè quelle della narrazione di storie. Dall’altro comprende le arti eseguite da un gruppo di entrambi i sessi, nelle quali la presenza delle donne negli spettacoli si è sempre più ridotta con il tempo, in quanto è divenuto onorevole per gli uomini svolgere la funzione di intrattenitori pubblici.

Cerimonia del tè
La cerimonia del tè coreana si tiene in una casa da tè coreana dalla caratteristica architettura, spesso all’interno di giardini coreani. Il tè viene servito in modo particolare, con l’uso di ceramiche e di costumi tradizionali coreani ed accompagnato da una conversazione ritualizzata e da poesia formale, scritta su rotoli appesi alle pareti. L’ambiente stesso è una serie di eventi che fluiscono naturalmente fornendo un’esperienza di grande valore culturale ed artistico.

Arti musicali e teatro
L’abilità degli artisti dello spettacolo coreani, che hanno avuto grande riconoscimento all’estero, particolarmente negli strumenti a corde e come direttori sinfonici o cpme soprani e mezzisoprani d’opera, s’inserisce in una lunga storia musicale.

La musica coreana attualmente si divide generalmente tra gli stessi tipi di pubblico dell’Occidente, con preferenze basate sulla città e sulle divisioni tra città (classica, pop, techno, house, hip-hop, jazz; tradizionale) e la provincia (popolare, campagnola, tradizionale, classica, rock). Le influenze della musica internazionale sono molto forti nelle province, sebbene gli strumenti musicali tradizionali stiano ancora una volta guadagnando spazio. La concorrenza con la Cina per attirare i turisti ha spinto ad un’attenzione molto maggiore verso le forme musicali tradizionali coreane nel tentativo di differenziarsi sia dall’Occidente che da altri paesi orientali.

Il nuovo Teatro dell’opera di Seul, che sarà il punto di riferimento per l’opera coreana, ha appena ricevuto il via libera e sarà realizzato su un’isola del fiume Han, con un investimento previsto di 300 milioni di dollari. Oltre agli spettacoli d’opera coreani, con una stagione operistica di stampo occidentale completamente riprogettata, l’edificio ospiterà anche la scuola dell’opera, per competere ad armi con il Teatro dell’opera di Pechino e tenendo presente l’esempio giapponese, che costituisce attualmente il principale centro per la rappresentazione delle opere occidentali in Estremo Oriente.

La musica di corte coreana ha una storia che risale al Regno di Silla dove si eseguita la musica di corte della dinastia cinese Tang; in seguito la dinastia Song ispirò l’A-ak, una versione coreana suonata su strumenti cinesi durante l’era Joseon. Ricreazioni moderne di questa musica sono realizzate a Seul, principalmente sotto il patrocinio della Fondazione per la Corea (Korea Foundation) e del Centro nazionale per le arti dello spettacolo tradizionali coreane (National Center for Korean Traditional Performing Arts, NCKTPA).

I musicisti di corte compaiono in costume tradizionale, mantengono una rigida postura formale di tipo appropriato e suonano strumenti a cinque corde. Insegnando in tal modo i principi “yeak sasang” del confucianesimo, la perfezione del tono e dello spazio acustico è messa davanti alla grossolana emotività. Opere famose di musica di corte comprendono: Jongmyo Jeryeak, proclamata patrimonio culturale dell’umanità dell’UNESCO, Cheoyongmu, Taepyeongmu e Sujecheon.

La musica popolare coreana o pansori è la base da cui trae origine la maggior parte della nuova musica, trattandosi di una forma molto semplice e ritmica.

I musical coreani sono una recente innovazione, incoraggiati dal successo dei revival di Broadway, cpme Showboat; produzioni recenti come il musical basato sulla Regina Min hanno fatto tournée in tutto il mondo. Ci sono precedenti per i drammi di danza musicali di tipo popolare nel gamuguk diffuso ai tempi di Goryeo, che ha avuto alcuni revival con concerti nel XXI secolo.

Anche l’arte della scenografia teatrale ha una lunga storia in Corea ed ha sempre tratto ispirazione dai paesaggi, cominciando dal teatro all’aperto e replicandolo con l’uso di tende all’interno degli allestimenti nelle corti e nei templi di rituali ed opere teatrali. Vi sono pochi libri se non nessuno su campo potenzialmente interessante. Secondo una regola empirica i modelli dovevano avere molto spazio aperto, ulteriore spazio bidimensionale e toni e colori soffusi, nonché essere realizzati da artisti per evocare i soggetti tradizionali della pittura con pennello. Le opere teatrali moderne si sono orientate verso fondali scenici occidentali, o atonalità minimalista per richiamare maggiore attenzione sugli attori. L’illuminazione del palco deve ancora raggiungere gli standard occidentali e, piuttosto sorprendentemente, nel colore e nella luce non riflette l’approccio di un fotografo alla pittura.

Le maschere coreane si usano generalmente nelle rappresentazioni sciamaniche che si sono sempre più secolarizzate come drammi dell’arte popolare. Allo stesso tempo, dopo il 1945 le stesse maschere sono diventate manufatti turistici e vengono riprodotte in grandi quantità come souvenir.

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Teatro coreano.
Narrazione di storie e commedia
La narrazione di storie, o nel canto drammatico poetico degli eruditi yangban, o nei modi turbolenti e chiassosi dei attori in carne ed ossa, è generalmente uno spettacolo maschile. Non c’è ancora virtualmente nessuno spettacolo comico di cabaret in Corea a causa di limitazioni culturali sull’umorismo a base di insulti, sui commenti personali e del rispetto per gli anziani, malgrado il successo mondiale di film comici coreani basati sull’umorismo degli errori e su situazioni apparentemente senza alcuna facile soluzione in base a rigidi vincoli sociali.

La storia orale coreana comprende miti narrativi, leggende, racconti popolari; canti, canti popolari, canti sciamanici e pansori; proverbi che si espandono in brevi racconti storici, indovinelli e parole sospette che hanno le proprie storie. Sono state studiate da Cho Dong-Il, Choi In-hak e Zong In-sop, e pubblicate spesso in edizioni in inglese per stranieri o per insegnanti della scuola primaria.

Danza
Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Danza coreana, Danza coreana dei ventagli, Danza salpurichum, Danza seungmu e Danza talchum.
La danza è un elemento significativo della cultura tradizionale coreana. Speciali danze tradizionali sono eseguite come parte di molte feste e celebrazioni annuali (raccolto, ecc.), che coinvolgono costumi tradizionali, specifici colori, musiche, canti e strumenti speciali. Alcune danze sono eseguite o solamente da uomini o solamente da donne, mentre altre sono eseguite da entrambi. Le donne di solito hanno i capelli lontani dal viso, tirati all’indietro a formare una crocchia, o possono indossare cappelli colorati. S’indossa tipicamente una qualche variazione dell’hanbok tradizionale, o un costume speciale apposta per quella danza. In alcune danze, i costumi femminili avranno maniche molto lunghe o un lungo strascico di stoffa, per accentuare i movimenti aggraziati delle braccia. Le feste all’aperto sono chiassose e allegre, e si possono sentire in continuazione cembali e tamburi. Inoltre, possono essere indossate maschere.

Letteratura
Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Letteratura coreana e [[]].
Esempi notevoli di cronache storiche sono molto ben documentati da tempi remoti, ed anche libri coreani a caratteri mobili, spesso enciclopedie imperiali o cronache storiche, furono fatti circolare fin dal VII secolo durante l’era dei Tre Regni usando tavolette di legno per la stampa; e nell’era Goryeo furono prodotti i primi caratteri di metallo ed i primi libri al mondo stampati con essi.

I generi letterari comprendono epica, poesia, testi religiosi e commentari esegetici sulla dottrina buddhista e confucianista; traduzioni di opere straniere; rappresentazioni e rituali di corte; commedie, tragedie, generi misti; e vari tipi di romanzi.

Poesia
Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Poesia coreana.
La poesia coreana cominciò a fiorire sotto la cultura confuciana nel periodo Goryeo, anteriormente al quale la maggior parte dei modelli imitati appartenevano alla poesia lirica cinese. Le raccolte furono stampate ripetutamente. Con l’ascesa del nazionalismo Joseon., la poesia si sviluppò sempre di più e raggiunse il suo apice alla fine del XVIII secolo. Ci furono tentativi di introdurre i metodi della poesia immagista e moderna all’inizio del XX secolo e, nel primo periodo repubblicano, ebbero molto successo le opere patriottiche. La poesia lirica dominò dagli anni 1970 in avantI.

 

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