5) Il centro del centro di Bologna

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5) Per entrare nel cuore del centro storico dalla stazione o comunque da nord, si percorre via dell’indipendenza, i cui ultimi 500 metri costituiscono la gamba della zona T, così chiamata dalla forma delle tre vie più interdette al traffico: Indipendenza, Rizzoli e Ugo Bassi (nei T-days non possono passare nemmeno i bus né i taxi e ora vengono anche transennate ai veicoli). Se si riesce a superare indenni il terribile chilometro dello shopping low cost di via dell’Indipendenza, che è il km più rassegnato per gli uomini e più coinvolgente per le donne (differenze di genere), si aprono davanti agli occhi le tre piazze divise dal palazzo merlato di re Enzo (figlio di Federico II di Svevia, che vi finì i suoi giorni regalmente imprigionato). La piazza di re Enzo, appunto, a est verso le torri. Piazza del Nettuno a ovest, con l’omonima corpulenta statua (“al zigànt”) scolpita dal Giambologna, che sovrasta la fontana, restaurata di recente. Per uno scherzo prospettico non proprio involontario dello scultore, il nume, visto avvicinandosi dall’ingresso della sala-borsa, svela un generoso attributo. Di sera l’illuminazione posta sul palazzo di re Enzo proietta la sinistra ombra del Nettuno sul muro di palazzo d’Accursio. L’angolo sotto il portico tra la piazza di Re Enzo e via Rizzoli, dove c’è l’edicola, è detto l’angolo dei Cretini (l’angòl di cretèn, al canton d’imbezell) perché era luogo di trastullo degli scansafatiche, dei perdigiorno e dei biassanòt (nottambuli), che da qui addocchiavano e fischiavano alle fanciulle di passaggio. A sud c’è la magnifica piazza Maggiore, dominata dalla basilica di San Petronio, il palazzo dei Banchi, il palazzo del Podestà e palazzo Accursio (sede municipale con la torre dell’orologio e la statua di papa Gregorio VIII, ancorché sormontata dalla lapide “Divus Petronius” perché l’invasore Napoleone non voleva statue di papi). Attenzione! Non è la “piazza grande” cantata da Lucio Dalla: gaffe doppia, perché una piazza Grande si trova a Modena. Una nota curiosità del palazzo di re Enzo sono gli echi che, mettendosi sotto due dei cantoni sovrastati da statuine diagonalmente opposti, permettono di parlarsi a distanza anche sottovoce. Piazza Maggiore è la più ampia delle tre. Vi si effettuano eventi popolari, come il “rogo del vecchione” a capodanno e la rassegna di cinema gratuito all’aperto in estate. Il bordo est del grande marciapiede quadrato che occupa l’intera piazza, chiamato affettuosamente “il crescentone” (la grossa focaccia), verso i portici del Pavaglione e l’ingresso affrescato della biblioteca dell’Archiginnasio, porta ancora i segni di sfondamento lasciati dai cingoli dei carri armati USA nei giorni della Liberazione. Da pochissimi anni è stato livellato con artistici scivoli per essere accessibile a tutti. Svoltando l’angolo della Sala Borsa e imboccando via Ugo Bassi, sulla sinistra si trova la “fontana vecchia”, installata per preservare la fontana del Nettuno minacciata dalla continua ressa dei popolani per attingere acqua. La splendida biblioteca della Sala borsa ha la pavimentazione trasparente sotto cui si snodano gli scavi archeologici dei reperti romani, il soffitto finemente affrescato e, al terzo piano, una cyclette con cui simulare una pedalata per le vie del centro. E in fondo a via degli Orefici compare uno scorcio di autentico mrdioevo. Piazza della Mercanzia è un vero gioiello, con l’inconfondibile facciata del palazzo della Mercanzia (o loggia dei Mercanti, o palazzo del Carrobbio), dove avevano sede le arti (corporazioni) e la medievale struttura su travi in legno del palazzo dei Gabellieri, affiancata dalla torre degli Alberici.

5) Il centro del centro di Bolognaultima modifica: 2018-04-24T17:52:53+02:00da Joss_Epp