17) Personaggi legati a Bologna

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17) Innumerevoli personaggi storici e letterari, antichi e moderni, sono legati a Bologna. Lo sconosciuto ai più Niccolò Scultore, autore del primo manoscritto in italiano volgare mai ritrovato, è sepolto nella chiesa dei Celestini (accanto all’abitazione di Lucio Dalla). All’inizio di via Saffi (tratto della via Emilia ponente che esce da porta San Felice) una lapide sotto il portico nord ricorda che in quel luogo fu rapita dai Modenesi la secchia declamata dai versi del Tassoni. Pochi sanno che non solo la romagnola Raffaella Carrà, ma anche il friulano Pasolini nacquero a Bologna, quest’ultimo in via Borgonuovo, dove una lapide sul muro di casa ne ricorda l’evento (abitò poi in via Nosadella). Girando l’angolo da via Borgonuovo in via Santo Stefano, una targa sotto il portico di fronte segnala che qui soggiornò Giacomo Leopardi, mentre se da via Borgonuovo si esce dalla parte opposta, svoltato l’angolo si trova la dimora in cui dimorò Giosuè Carducci, anch’essa con la sua lapide. All’inizio di via Indipendenza, sulla sinistra, una targa ricorda l’abitazione in cui visse la famiglia di Ludovico Ariosto. Non solo Pier Paolo Pasolini è ricordato a Bologna, ma è tristemente noto anche suo padre per il tristissimo episodio del giovane Anteo Zamboni, ricordato all’angolo esterno della Sala Borsa, in piazza del Nettuno, ricordato dalla pagina web Cannibali e re. Anteo Zamboni nasce a Bologna da una famiglia di anarchici, tipografi. Dopo l’ascesa di Mussolini il padre sembra aderisse al fascismo per sopravvivere. Il pomeriggio del 31 ottobre 1926 Mussolini è a Bologna per inaugurare lo stadio “Littoriale”. Mentre rientra alla stazione su un’automobile dall’angolo spunta Anteo, 15 anni, pistola in mano, che spara un colpo. Un maresciallo dei carabinieri presente gli colpisce il braccio all’ultimo istante. Il proiettile sfiora il duce e si infila nella portiera. “Pochi centimetri. Per pochi centimetri non ho ammazzato il duce”. Anteo tenta la fuga, ma viene bloccato da Carlo Alberto Pasolini, militare, padre di Pier Paolo. Subito due squadristi si impadroniscono del giovane. Sputi, insulti, botte, quattordici coltellate. Un colpo di pistola. Anteo Zamboni muore così. La repressione si aggrava. Vengono dichiarati decaduti i deputati non fascisti. Si ripristina la pena di morte e il confino per i dissidenti. “Un attimo prima. Se solo avessi sparato un attimo prima.”