Perché? Non ti accontenti solo di vedermi soffrire per questa distanza tra noi due?
È proprio necessario tormentare i miei desideri, poi partire portando il mio cuore, così spezzato, con te?
Perché? Non ti accontenti solo di vedermi soffrire per questa distanza tra noi due?
È proprio necessario tormentare i miei desideri, poi partire portando il mio cuore, così spezzato, con te?
Non spezzarti il cuore,
non tutti sono fortunati ad averlo.
Regina di nascita
Regina del web
da 22 anni.
AAAAAAAAAAAAA
E
Di mio marito
meglio lasciarlo per ultimo
è troppo di parte.
Tocco le serrature nell’oscurità.
Come sono arrivato qui?
È una strana casa
circondata dall’oscurità e mi chiamano.
Chi sei tu, quello che mi canta?
Adesso ricordo il mare. Il mare! Se potessi
tornare al mare su quella spiaggia
dove ha sempre piovuto. Lassù le verdi colline
e oltre la terra scarlatta, e la Grande Catena montuosa
che veglia sui vulcani, il vento che soffia da lì
e il cielo cristallino.
Nessuno tra le dune.
La pioggia allontana
e mi lascia solo su questa spiaggia improvvisamente infinita.
Come il mare è la casa, come la pioggia i suoi muri.
Sento i miei passi: sono già qui, e apro la porta.
Come attraversare il fuoco che arde tra i tuoi passi e i miei?
Chi mi ha portato a questi muri che si accendono e si spengono?
Ed entro in altre stanze che si aprono su altre stanze,
e il silenzio è una cintura addormentata sugli architravi.
La foschia impercettibile inzuppa le camere da letto,
calpesta i battiscopa, sfiora le finestre, affonda i letti.
I miei passi vanno avanti quando raggiungo la stanza, quando raggiungo il tavolo,
quando raggiungo il libro di polvere aperto,
il libro e il tavolo che nessuno ha toccato in mille anni,
e nessuno verrà.
Ma ora la nebbia
tocca le soglie con la fronte.
Non c’è più nessuno in casa. (Se ci fosse qualcuno,
chi ameresti adesso?). Tocco il tavolo
e il tavolo si illumina.
Tocco le serrature
e le serrature si aprono.
Tocco le pareti nell’oscurità,
e le pareti si aprono,
e ascolto nel silenzio del sangue il fiume che mi parla di
questa oscurità.
Quando
ricordiamo le fugaci ore del passato,
tremanti ,
una lacrima pronta a scivolare brilla sulle sue ciglia nere .
E alla fine scivola, e cade come una goccia
di rugiada, pensando
che, come oggi per ieri, per oggi domani,
sospireremo ancora entrambi.
Diafani frammenti di luna di tenerezza su un letto di acqua eterna. Schegge di una primavera inventata. Schegge sulla riva, dove chi sogna scolpisce, asciugandosi la lingua sotto gli spruzzi delle onde di schiuma, dove si scambiano i desideri …