Falò di vanità.

Discipline, Drinking & How Janet Jackson Helped Me Get It Together Again |  MuuMuse

 

Falò di vanità.

 

 

Bugie, verità, falò di vanità, su cui fluttuo, perché nuoto nei tuoi occhi.

Energia di forza incomparabile, quella delle vostre frasi che sostengono le mie proposte, facendomi vedere le debolezze, pesando le responsabilità, nonostante tutto, lasciandomi andare in aria.

È ora che la mia voce ti mandi, il tempo che ti piacerà solo essere, ingerendo dove meriti, la mia regina, la mia compagna, la mia amante.

Tra cattive intenzioni camminiamo, l’armatura è la nostra presenza senza toccarci, può piovere, nevicare o alzare una tempesta, impossibile cancellare i nostri legami, forgiati nella fucina dei nostri cuori, selvaggi, indomabili di fronte al cuore.

Ritorno tardivo al tramonto, aspetterai, aspetterò, con le mani in tasca, per essere caldo, per arvi cura, tesoro.
Mantenere la simbiosi non è facile, l’equilibrio tra desiderio e tenerezza, mantenendo l’essenza diluindo con te, rispettando che te ne andi, senza nemmeno chiederti, perché conosco gli avanzi che pensi in quell’istante.

Dimenticati di te stesso, ricordati ogni minuto lungo la strada, conosci te stesso vale la pena e valido, l’altro, perché è così che abbiamo deciso.

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L’oscurità spezzata.

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L’oscurità spezzata dal lampo della sveglia,
il riflesso della luna nei

tuoi capelli, alzo il piumino, accanto a te mi attengo,
penso al giorno,
mentre sento l’odore dei tuoi capelli.
Era già nel risveglio, il tuo sorriso mi ha detto che era ora, e quando le mie spalle si piegavano in avanti, le tue labbra sulla mia guancia hanno illuminato il mio volto.

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Il vento disorienta ..

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Il vento disorienta i vicoli, un turbine senza fiato che allevia le curve solitarie tra gli edifici immersi nel chiostro. Occhi fugaci scrutano attraverso le finestre lo sgomento di una giornata che si interrompe; mani ansiose sono appoggiate su balconi, assetate di una presa ignara del mondo. Il sole, nascosto, lascia sfuggire i suoi ultimi raggi tra le case e gli alberi e la polvere che cade nell’aria è visibile, creando un’atmosfera bucolica. Sul viale principale, i veicoli si scontrano, corna ferventi, i piedi si affrettano ad accelerare, violando il silenzio cupo che circonda l’ambiente. Pochi notano quel grazioso aquilone che danza nell’aria.

Il velo oscuro del crepuscolo illumina le strade che, in un istante, sono prese da persone con sguardi vaghi e distanti. È la notte, in arrivo, che si invita ad entrare, rilasciando lentamente il suo manto di oscurità. In questo momento, la madre con il bambino in grembo corre leggermente dietro un autobus affollato. E il signore con un bastone cammina sui marciapiedi accidentati, attento a non cadere. Il mondo in movimento non interferisce con il piacere di quella coppia al sesto piano dell’edificio, che insieme a carezze e baci crea un amore bello, puro e pulsante. La paura sembra essere dissipata dalle caratteristiche vuote dei passanti. E l’aquilone, svolazzando, sconcerta le sue abilità attraverso un cielo che si annerisce al secondo. Ma nessuno lo vede.

Senti lo scricchiolio della porta di metallo della drogheria , che dice addio a un giorno in cui il lavoro era il suo miglior compagno. All’altro angolo, il bar apre le porte ai clienti desiderosi di una piscina e una birra fresca. Il caldo si schiarisce prima delle ultime scintille di una lunga giornata e il vento sboccia, portando freschezza ai pochi fiori che, vigorosamente, sono nati nei vicoli. Anche il sorriso della bella ragazza della strada secondaria dà pace agli sguardi desiderosi. La fine delle ore lavorative del macellaio è la gioia del cane che, incessantemente e invano, scodinzola per cercare di vincere un pezzo di carne dal macellaio. E l’aquilone, senza che nessuno se ne accorga, ha continuato a spazzare, in una presenza bella e fugace.

Il cielo inizia a dare posti a stelle accattivanti e luminose. I televisori si accendono tra le stanze delle case, risuonando il suono delle notizie delle sette davanti agli occhi vibranti. Nella piazza, alcuni videro il volto del fischio dell’adolescente per la bella donna  che stava camminando verso casa. E l’aquilone, agitando sotto le persone, passa inosservato, volando tra gli edifici, entrando nei vicoli nella piena oscurità. Vaga, sgattaiolata nell’aria, elegante, quasi teatralmente. Fino a quando non lo lascia inaspettatamente, si lascia trasportare dal vento, completamente arreso. Nel suo volo alla cieca, si impegna in cavi elettrici, vicino al trasformatore del palo, causando un corto pericoloso. Il rumore delle scintille attira la vista degli spettatori, che vedono l’aquilone morire sui fili.

Nel vicolo, le grida vengono soffocate da grandi mani sudate. La dolce ragazza che stava solo suonando è stata violentata, mentre tutti erano attenti alla triste fine del suo aquilone.

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Cuore..mio

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A Te..cuore del mio cuore..

come Amico, il mio,

Le tue mani,

la tua bocca,

Ti sento ovunque e in ogni modo,

la tua voce mi sussurra dentro la mente

mi invade l’anima mi fa tremare il cuore,

mi manchi,mi manca tutto di te,

mi manchi, ho paura anche a respirare,

perché mi manchi..mi avevi promesso

che mi saresti stato sempre accanto,

e..mi manchi..troppo..mi manchi,e..mi manchi..

 

Anime deboli e fragili,
che si perdono
nello loro esperienze.
Anime che gridano aiuto
e che allungano le mani,
in cerca di un cuore che le capisca.
Anime sole, che incontrano
altre anime,
che, come loro, sono tristi
e non trovano pace.
Anime che hanno dimenticato
la parola amore,
scambiandolo con sesso
e possedere.
Anime che non sanno amare,
perché non vedono davanti a loro
quello che di bello può esserci.
Anime che non sanno spogliarsi
e mostrarsi per quello che sono.
Anime che hanno perso il
motivo della loro vita,
anime sole, anime senza amore.©

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