Più rispetto per Di Biagio, un po’ meno per i bulletti

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Kean e Zaniolo arrivano in ritardo agli allenamenti, facendosi attendere manco fossero Roberto Baggio. Chiesa contro il Belgio fa un gran goal, ma prima fa un fallo per il quale non si capisce perché non sia stato sbattuto fuori dal campo (a parti invertite chissà cos’avremmo detto, ma si sa, noi sportivi italiani siamo molto bravi a guardare la pagliuzza nell’occhio del vicino, ignorando la trave che è nel nostro). Di chi è la colpa? Ma di Di Biagio naturalmente, non di tre stronzetti che, seppure non abbiano ancora vinto nulla, vengono già trattati come Meazza dalla stampa nostrana. Kean paragonato a Drogba (ma come si fa dico io?), Chiesa e Zaniolo a parole contesi dalle squadre di mezzo mondo (provino a fare così a Madrid, a Barcellona o a Manchester, vediamo che fine fanno. Avevamo già Balotelli e Cassano che a chiacchiere erano due fenomeni, ma quando sono andati all’estero, in club che contavano, ce li hanno rispediti indietro senza tante parole), Di Biagio non è capace ad allenare. E’ questa la triste realtà che sta uscendo, non che un serio professionista è stato preso in giro da tre bulletti, di cui nessuno ha convenienza a parlar male, perché altrimenti la loro quotazione potrebbe scendere e verrebbero messi a rischio (specie per Chiesa e Zaniolo, in quanto Kean pare blindato a prescindere dalla Juve) tre potenziali affari in cui società, procuratori e scrocconi vari potrebbero bagnarsi profumatamente il becco.

E’ vero che Zaniolo e Kean si sono scusati, è vero che sono giovani e se è per fare degli sbagli, è meglio che li facciano adesso, ma perché far pagare il tutto a Di Biagio?

Non sarebbe stato meglio affidare i tre alle cure di Alfio Muschio, il personaggio di Bebo Storti che a Mai dire goal aveva aperto il “Centro di recupero per calciatori fighetti”, oppure condannarli a dieci minuti di marcatura alla Claudio Gentile dei tempi d’oro?  Non sarebbe stato meglio fargli riprovare l’ebbrezza (in senso ironico naturalmente) di subire quattro o cinque contrasti alla maniera di Romeo Benetti? La voglia di fare i fenomeni gli sarebbe passata seduta stante. Invece ipocritamente sono stati giustificati da molti, accusando invece l’allenatore, confermando la regola discutibile (per usare un eufemismo) che se si vince vincono i giocatori, se si perde bisogna esonerare l’allenatore. Peccato.

(Foto  di Luigi Di Biagio tratta dal sito www.calciomercato.com)

 

Più rispetto per Di Biagio, un po’ meno per i bullettiultima modifica: 2019-06-25T16:46:06+02:00da stefano.bosca