La Serie A da due a dieci-Trentunesima giornata

I voti alla trentunesima giornata di Serie A.

La prima partita ad essere stata giocata è stata Spezia-Venezia. Bel match (7 a tutte e due le compagini), in cui il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio, ma il calcio si sa, è così.  Menzione per Aramu perché sfiora un goal su punizione che sarebbe stato fantastico (9 per il gesto tecnico) e che solo la sfortuna gli ha negato. Bravo lo stesso! A proposito, visto come siamo piazzati e visto che purtroppo il convento non è che passi chissà che cosa, Mancini perché non prova a convocare il calciatore del Venezia?

Vince la Lazio (7) contro un buon Sassuolo (7 pure agli emiliani). I romani riscattano la sconfitta nel derby, anche se a livello difensivo concedono ancora troppo. Bella l’azione personale di Lazzari (8).

Vince il Torino (6) contro una Salernitana (6) che fino a quando rimane in parità di uomini non sfigura affatto (anzi, forse non meritava lo svantaggio).

Vince senza entusiasmare la Fiorentina (6), ma vince in una gara non facile contro un ostico Empoli (6). Sono divampate polemiche per l’arbitraggio. Noi riteniamo che Massimi e i suoi collaboratori abbiano valutato bene l’episodio del goal annullato (quello sul Terracciano è fallo, punto e basta), mentre l’arbitro è stato frettoloso forse nel caso della prima ammonizione a Luperto. E’ però vero che se andiamo a vedere tutte le ammonizioni del campionato, non la finiamo più, perciò diamo 3 ad Andreazzoli per la sua uscita contro l’arbitro.

Vittoria pesante e meritata del Napoli (8) a Bergamo. Tre punti d’oro che rilanciano le ambizioni sculettate dei partenopei, che offrono una bella prova, al netto delle assenze. L’Atalanta (6 prova a reagire, ma alla fine cede, dimostrandosi poco attenta in fase difensiva. 9 al goal di Politano (bella azione e bella finalizzazione).

Dilaga l’Udinese (10), che dopo un inizio incerto, demolisce il Cagliari (3, così diventa dura salvarsi…). Menzione per Beto (9), “Man of the Match”.

La Roma (7) vince con una prova da squadra solida, che concede poco. Tre punti che rilanciano i giallorossi e le loro ambizioni europee. La Sampdoria (6) non demerita, ma pecca di incisività.

Veniamo al derby d’Italia. La Juventus (8) ha dominato, purtroppo ha avuto un torto: non l’ha messa dentro, ma siamo certi che il rimpianto per i bianconeri è sia per la sconfitta, sia per il fatto che se avessero giocato sempre con l’intensità di ieri sera, forse non parlerebbero di quarto posto. L’Inter (6) porta a casa tre punti immeritati in base a quanto si è visto in campo, ma fondamentali per la corsa allo scudetto. E’ stata una partita agonisticamente intensa, in cui gli arbitri ad un certo punto sono andati in tilt. Sul rigore per l’Inter (che c’era) hanno agito da regolamento (del resto pure in Salernitana-Torino un giocatore è entrato in area e il rigore è stato fatto ribattere), ma c’era pure un rigore per la Juve, trasformatosi in punizione (e col VAR questi errori non sono scusabili). Irrati e i suoi colleghi non ci sono comunque sembrati all’altezza della situazione per la troppa insicurezza e la poca autorevolezza con la quale hanno diretto: 4! Menzione per il migliore in campo: il sempiterno Cuadrado (8). Menzione anche per Szczesny (7), per aver neutralizzato un altro rigore (e per poco non concede il bis!).

Vince il Verona (7), che continua a dimostrarsi una squadra ben assembrata, tenace, che gioca anche bene. Il Genoa (5) dopo un primo tempo da spettatore nella ripresa cerca di reagire, ma i veneti hanno meritato il successo. Menzione per Simeone e il suo goal (8), da vero puntero.

Il Milan (6) perde l’occasione di restare in vetta alla classifica pareggiando una partita in cui comunque qualcosa ha creato, ma in cui avrebbe potuto fare di più. Buona la prova del Bologna invece (7 ai felsinei), anche se nel secondo tempo calano e subiscono l’iniziativa avversaria (ma ci sta assolutamente contro il Milan a San Siro).

Inoltre

Stavolta ci sbizzarriamo.

3 a Tony Damascelli. Già che uno così pontifichi ancora in tv grida vendetta (Damascelli tanto per intenderci era quello che quando lavorava al “Giornale” spiava cosa scrivevano i colleghi e lo riferiva a Moggi), ma la perla: “L’Inter con i due attaccanti in questa condizione non va avanti. Tanto che ha vinto ad Anfield Road con un gol di Sanchez”, quando a Liverpool ha segnato Lautaro con un gran goal e Sanchez è stato espulso, è da antologia delle vaccate.

9 ad Alessio Tacchinardi e 2 a Sandro Sabatini. Nell’analizzare il post Juventus-Inter a Pressing, Tacchinardi cercava di dire legittimamente la sua, ma Sabatini lo interrompeva continuamente. L’ex centrocampista bianconero ad un certo punto ha detto al giornalista “Lasciami parlare!”, stufo delle continue interruzioni. Sabatini è bravo come giornalista, ma il fatto che non lasci parlare gli altri è insopportabile. Sei in una trasmissione televisiva, ascolta pure gli altri (senza parlargli addosso), altrimenti monta un palchetto e fai un comizio! Bene ha fatto Tacchinardi a risentirsi, un po’ di civiltà non guasta.

Un’ultima considerazione su quanto già scritto in precedenza. In Salernitana-Torino e Juve-Inter sono stati fatti ribattere due rigori. Decisione ineccepibile da regolamento, infatti in entrambe i casi almeno un giocatore era entrato in area al momento del tiro. In base a quanto vediamo tutte le domeniche è una decisione che gli arbitri dovrebbero prendere un po’ più spesso.

La Serie A da due a dieci-Trentunesima giornataultima modifica: 2022-04-05T09:50:10+02:00da stefano.bosca