La Serie A 22/23 da meno settanta a dieci-Sedicesima giornata

I nostri voti alla sedicesima giornata di Serie A.

Cominciamo con il Milan (8) che sfodera una prova convincente a Salerno, molto più convincente di quanto dica il risultato, contro una Salernitana (5) che ha cercato una reazione (riuscendo pure a segnare), ma nulla ha potuto contro i rossoneri. 8 a Leao per la prova, 5 a Giroud per la scarsa incisività sotto porta.

Tre punti d’oro (meritati) per la Sampdoria (7), che grazie a due bei goal (da 9 quello di Gabbiadini, agevolato anche dalla difesa avversaria, non proprio attenta, da 9 pure quello di Augello), contro un Sassuolo (5), che è alla quarta sconfitta in cinque gare.

Partita da 6 politico a tutte e due le squadre quella tra Torino e Verona, con il pareggio che alla fine è giusto. 10 a Miranchuk per il bellissimo goal.

Partita emozionante a La Spezia tra Spezia e Atalanta, con i liguri (7) che avrebbero meritato qualcosa in più, mentre per i bergamaschi (6) il pareggio è oro colato per quanto si è visto. 5 a Zovko, giacché su entrambe i goal non ci è sembrato impeccabile.

Il Lecce (7) vince e ribalta una partita che sembrava essersi messa male, contro una Lazio (5) che nel secondo tempo è sparita. 8 all’azione leccese che porta al goal del 2-1 di Colombo.

La Roma (6) dopo aver fatto un buon primo tempo cala e alla fine rischia contro un Bologna coriaceo (6 agli emiliani). 9 al salvataggio finale di Abraham, praticamente come un goal.

Tutto sommato bella sfida fra Fiorentina e Monza (7 a tutte e due le squadre), con i toscani che non riescono ad imporsi pur creando, contro un avversario che non è rimasto a guardare. 8 alla sassata di Cabral che porta i viola in vantaggio, 9 all’azione del pareggio brianzolo finalizzata da Carlos Augusto. 3 a Petagna per il goal che si è divorato.

Altra vittoria di “cortomuso” per una Juventus (6) che dimostra di avere ancora problemi. La Cremonese (6) non è certo rimasta a guardare e ha sfiorato la segnatura in più di un’occasione. 8 a Milik per la punizione decisiva.

E’ pareggio tra Udinese ed Empoli (6 a tutte e due le squadre), coi friulani che dopo il goal cercano ostinatamente il pareggio e lo trovano meritatamente. Bene Caputo, che si presenta con un assist al bacio (da 8) per Baldanzi.

Concludiamo giungendo al match più atteso: quello tra Inter e Napoli, coi nerazzurri usciti meritatamente vincitori, fornendo una prova da 9 (9 che merita anche Inzaghi, visto che quando l’Inter gioca male finisce sempre sotto accusa, allo stesso modo è giusto riconoscergli anche qualche merito). Il Napoli (5) ci è sembrato meno brillante del solito e ha subito per lungo tempo la squadra avversaria, ma ci può stare visto il campionato che sta facendo.

Da 9 l’azione del goal interista.

Inoltre

-70  ai cori razzisti dei tifosi laziali a Lecce.

La Serie A da zero a dieci-Terza giornata

Ecco le pagelle concernenti la terza giornata di campionato.

I primi a giocare sono stati Empoli (5, un pesante passo indietro dopo Torino) e Venezia (7 per i primi tre, pesanti e meritati punti). La vittoria dei lagunari è stata impreziosita da due bellissimi goal di Henry e di Okereke (entrambe goal da 10!).

La sfida più attesa di sabato era quella di Napoli. Il Napoli l’ha vinta, alla fine meritatamente giacché nel secondo tempo la Juventus ha faticato a passare la metà campo.

E’ stata una sfida strana, con tre goal propiziati da errori individuali clamorosi, ma i partenopei (7) sono sembrati più squadra dei bianconeri (5). Certamente Cuadrado, Chiesa e Dybala non sono tre scaramacai qualunque e tre assenze così pesano, ma la Juve dopo un buon primo tempo è calata clamorosamente dal punto di vista atletico. Poi, parliamoci chiaro: Szczesny (3) l’ha combinata grossa (conviene ancora fare ammuffire Perin in panca?), Kean (3) altrettanto, ma se quel fenomeno di parastatale di Manolas (3, è e sarà sempre sopravvalutato) non passa la palla a Morata, la Juve non avrebbe segnato nemmeno in dieci giorni. In questa partita strana, una certezza: Koulibaly, goal a parte, è il top player azzurro e merita 9. Una menzione anche per  Anguissa, autore di una prova da 8.

A Bergamo tre punti d’oro per la Fiorentina (8) e una sconfitta pesante per l’Atalanta (5). 9 all’arbitro Marini  e ai suoi collaboratori: c’erano tre rigori e li hanno fischiati tutti, ma su questo ci torneremo alla fine.

Bella ed emozionante sfida a Marassi tra Sampdoria e Inter. Le due squadre meritano 9 per aver dato vita a questo match. Meritano 10 Di Marco (Mancini potrebbe farci un pensierino…) e Augello per i due goal, 9 D’Ambrosio per il salvataggio sulla linea che vale veramente un goal e che ha evitato una sconfitta alla sua squadra, 9 Barella per l’azione della rete (da 9 pure lei) di Lautaro, 3 gli interisti che criticano Handanovic (sui due goal cosa poteva fare?).

Bella sfida anche a Cagliari, anche se rocambolesca. Il Cagliari parte bene ma cede alla fine (6), Joao Pedro segna, ma alla fine sbaglia un goal che neppure un bambino di 5 anni (e per questo merita  4). Bravo il Genoa nel continuare a crederci (7) e bravo Fares (9), autentico “Man of the match”.

Bella gara tra Spezia e Udinese, vinta dai friulani (8), che meritano il posto in classifica che occupano. Primo tempo letteralmente dominato dagli ospiti, ma lo Spezia nel secondo tempo ha reagito e ha rischiato pure lui di vincere (per questo merita un 7). Gran goal di Samardzic (9), che decide l’incontro.

Tutto facile per il Toro (8), che ottiene la prima vittoria in casa senza problemi e si trova addirittura davanti agli odiati cugini nella classifica. Male la Salernitana (4). Siamo alla terza, ma non si può andare avanti a prendere 4  goal a partita.

Molto attesa era la sfida di San Siro, vinta (ma sarebbe meglio scrivere dominata) dal Milan, con una grande prova di squadra (noi diamo 10). I rossoneri si sono dimostrati un’orchestra perfetta, al contrario della Lazio (5), la cui prova ha fatto capire che Sarri  ha evidentemente ancora bisogno di tempo perché i biancocelesti diventino una “sua” squadra.

Grande partita tra Roma e Sassuolo, vinta dai giallorossi grazie ad una perla di El Shaarawy (9), ma che non ridimensiona affatto un ottimo Sassuolo (8). Punteggio pieno per Mourinho (10 per la sua corsa finale che dimostra come la Roma, vada come vada, è già  la “sua” squadra).

Bella (e meritata) vittoria del Bologna (7), che vince e si porta a sette punti. Decisivo Svandberg (8), in un’azione propiziata da un Arnautovic che ancora adesso non si è capito se voleva fornirgli un assist o se aveva pestato una merda.

Male il Verona (5), a parte qualche lampo di Simeone (7), l’unico a creare problemi ai felsinei.

Registriamo inoltre.

Zero

Gianpiero Gasperini e Massimiliano Allegri. Il primo per una polemica inutile, proprio da vero piantagrane. Come abbiamo scritto: i rigori c’erano, l’arbitro li ha fischiati, dunque non rompere le balle e impara a perdere.

Il secondo  per aver accusato Spalletti di aver protestato con l’arbitro quando lui (come hanno impietosamente mostrato i social) è il primo a farlo. Ci pare che la Juventus abbia problemi ben più gravi del fatto che l’allenatore avversario protesti o no con l’arbitro. Allegri si dedicasse a quelli, visto che è profumatamente pagato per farlo.

 

Terminiamo con un appello: ridate a Giacomo Ferri il giubbotto alla Fonzie!

 

 

La Serie A da uno a dieci-Settima giornata

Come di consueto, i nostri voti al campionato.

10

AS ROMA Molto bella la maglia con l’omaggio al grande Gigi Proietti.

HENRIKH MKHITARYAN Tripletta (e che tripletta) che regala tre punti alla Roma. L’anima della squadra è stata lui a Marassi, senza discussione

9

SPEZIA CALCIO Bravi!

FELIPE CAICEDO Segnare nel recupero una volta può essere fortuna, due forse anche, quando lo fai diverse volte non è più quello, è semplicemente bravura. Complimenti.

TIZIANO CRUDELI Il colpo di “Ma vai a dormire” rivolto ad Ibra dopo il rigore sbagliato è poesia.

8

PAULO FONSECA Senza l’errore di Verona da parte della sua società, a quest’ora era secondo in classifica, con una squadra che gioca un calcio gradevole.

JUAN CUADRADO Per una questione di principio. Nel primo tempo salta un uomo, ne salta un altro, si propone e riceve palla da Bentancur, fa un cross perfetto in mezzo all’area per Ronaldo che deve solo spingere il pallone in rete. Tutti: “Ah..Ronaldo!” Lui che ha fatto tutto cos’è? Una merda? Lo premiamo noi, per quello che vale.

HIRVING LOZANO Stesso discorso fatto per Cuadrado. Mette sulla testa di Oshimen un pallone da spingere in porta e tutti a dire che Oshimen è un fenomeno, che regala tre punti al Napoli, mentre lui non lo caga nessuno. Lo facciamo noi, per quello che può valere.

MATTIA ZACCAGNI In Milan-Verona incanta per la sua bravura.

7

ANTONIO CONTE Andiamo controcorrente e diciamo che l’Inter a Bergamo ha giocato bene. Se Vidal si mangia un goal clamoroso non è certo colpa sua.

ATALANTA BERGAMASCA Tiene testa all’Inter, pur tra numerose assenze, dimostrando di sapersela giocare. Il goal arriva dopo 26 passaggi consecutivi, roba da Olanda di Cruijff…

AC MILAN Parte male, ma ha il merito di reagire alla grande, dimostrando carattere. Cosa molto positiva se si considera che la squadra rossonera è (ad esclusione del quarantenne Ibra) complessivamente una squadra giovane.

6

F.C. CROTONE Primo punto in trasferta, conquistato tutto sommato con merito.

F.C BOLOGNA  Gioca bene, ma non concretizza, se riesce a farlo meglio, può togliersi soddisfazioni, come l’anno scorso.

5

ANDREA PIRLO Togliere Kulusevski (l’unico che dava velocità ad una squadra che nel secondo tempo di veloce non aveva nulla) per McKennie non ci è sembrata un’idea geniale. Se lo stesso cambio lo avessero fatto Allegri o Sarri sarebbero stati massacrati mediaticamente, come sarebbero stati massacrati se avessero fatto il catenaccio degli ultimi venti minuti (sarebbe questa la novità tattica sventolata da Pirlo e da Andrea Agnelli? Il catenaccio?). Lui lo giustificano dicendo che all’inizio, che deve costruire una squadra (cosa devi costruire che è quasi la stessa dell’anno scorso?) quando la verità è che la benevolenza è dovuta al fatto che è stato scelto da Agnelli in persona. L’avessero scelto Paratici o Marotta a quest’ora era massacrato anche lui mediaticamente. Piantiamola con l’ipocrisia. Fermo restando che non è colpa sua se la difesa si fa infilare al ’94 in maniera puerile e Dybala in questo momento ha la stessa voglia e la stessa grinta di Bobo Vieri nel leggere Cesare Pavese.

4

PARMA-FIORENTINA e SASSUOLO-UDINESE Due partite da prescrivere come sonnifero.

3

TOMMASO AUGELLO Errore clamoroso che segna la partita della sua squadra.

2

PAULO DYBALA Al ’94 non tiene in campo un pallone in una maniera che neppure un centravanti imbolsito di Terza Categoria. Lo avesse fatto Bernardeschi a quest’ora doveva cambiare identità.

1

LEONARDO BONUCCI Ma chi ti credi di essere? Beckenbauer? Ti va bene che attualmente in Italia scarseggiano i difensori. Ai tempi di Baresi, Scirea, Nesta, Cannavaro, tu potevi solo portare da bere a quella gente, quindi hai poco da fare il fenomeno. Poi ricordate gesti arroganti di Baresi o Scirea nei confronti dei compagni? Io no, forse perché, pur essendo campioni inestimabili, erano anche uomini con molto più sale in zucca.