La Serie A 22/23 da zero a dieci-Venticinquesima giornata

I voti alla giornata numero venticinque della Serie A.

Cominciamo con la bella prova della Lazio (8) che espugna il “Maradona” con un supergoal di Vecino (goal da 10). Il Napoli (7) ha perso, ma non ci è sembrato affatto in crisi.

Meritata vittoria del Monza (7) che batte un Empoli tenace (6), ma che alla fine perde con un avversario che sul campo ha dimostrato di essere superiore. 9 all’azione del primo goal brianzolo (e al colpo di tacco di Petagna).

Bella gara tra Atalanta e Udinese (7 a tutte e due le squadre), in cui manca solo il goal. Gara avvincente, con i friulani più propositivi (e pericolosi) nel primo tempo e i bergamaschi che invece prevalgono territorialmente nel secondo, ma senza trovare la via del goal. 9 all’intervento di Musso su Beto nel primo tempo: come un goal (e 3 a Djimsiti perché non si fa un retropassaggio del genere).

Meritata vittoria per un’ottima Fiorentina (9), che sconfigge un Milan (5) mettendolo alle corde per gran parte del match. I rossoneri hanno anche creato qualche occasione, ma nel complesso i viola sono stati superiori. 9 al goal di Jovic (ottima torsione) e 8 a quello di Theo Hernandez.

E’ pareggio fra Spezia e Verona (6 a tutte e due le squadre), con i liguri che nel finale sfiorano la vittoria colpendo la traversa e soprattutto impegnando Perilli in una grande parata (da 9) su tiro di Amien. Zero a Marchetti perché per farsi espellere dalla panchina ci va una bella dose di minchioneria.

E’ pure pareggio tra Sampdoria e Salernitana (6 a tutte e due le squadre), con i liguri che mostrano prevalenza territoriale, anche se sterile. 2 a Candreva perché si addormenta invece di concludere (dormi tranquillo e asciutto…).

L’Inter (7) vince contro il Lecce (5), con i salentini che hanno praticamente fatto da sparring-partner ai nerazzurri, che hanno sfoderato una prestazione da squadra solida ed efficace. 8 all’azione del goal di Mkhitaryan.

Tra Roma e Juventus non ha certo regnato lo spettacolo, in una partita in cui di bello c’è stato solo il goal di Mancini (da 10). La Juventus può recriminare per i pali, ma poteva fare di più, contro una Roma (6) che ha vinto proprio come tante volte ha vinto Allegri: di cortomuso. Zero a Kean, perché anche nel suo caso vale lo stesso discorso fatto per Marchetti. Se per farsi espellere dalla panchina ci va una bella dose di minchioneria, allo stesso modo ce ne va tanta per farsi espellere appena entrati.

Vince in “Zona Cesarini” il Sassuolo (7), che dopo aver dominato per larga parte il match si fa rimontare dalla Cremonese (6), che ha avuto il merito di non mollare, salvo poi farsi infilare ingenuamente in contropiede. 9 a Laurentié per il goal e 8 a Dessers (lui due goal li ha fatti, se la squadra ne ha presi tre in fin dei conti cosa ne può?). 4 ad Erlich per l’ ”assist” a Dessers sul goal del 2-1.

Il Torino (7) ottiene una vittoria nel complesso meritata. Dopo aver dominato nel primo tempo, nel secondo crea occasioni e subisce qualche offensiva del Bologna (6), come quella clamorosa che porta alla conclusione di Orsolini (4, uno come lui quei goal deve farli). 8 a Karamoh per il goal.

Inoltre

10 a Monica Bertini. Chapeau.

La Serie A 22/23 da due a dieci-Diciottesima giornata

I nostri voti alla diciottesima giornata di Serie A.

Iniziamo dal Big Match della giornata. Il Napoli (10) travolge una piccolissima Juventus (3), che forse non ha compreso ancora adesso cosa sia successo al “Maradona”. I partenopei si dimostrano ancora una volta un ottimo collettivo, sciorinando grande calcio, contro un avversario che dopo diverse partite senza prendere goal (fu vera gloria?) si squaglia come neve al sole. Per come hanno preparato la partita diamo 10 a Spalletti e 2 ad Allegri (Chiesa terzino non si può vedere).

Il Monza (7) guadagna tre punti d’oro a Cremona, anche se nel finale rischia di non vincere una partita già vinta. La Cremonese (5) per settanta minuti è stata inferiore agli avversari. 9 al goal del 2-0 di Caprari, frutto di una bella azione.

Il Milan (5) pareggia a Lecce, dopo un primo tempo da incubo i rossoneri reagiscono e pervengono al pareggio, ma i salentini (7) hanno da mordersi le mani per le occasioni fallite nel primo tempo.

Ordinaria amministrazione per l’Inter (6), contro un avversario che di grattacapi ne ha creati pochi. I nerazzurri controllano infatti il match senza tanti patemi, contro un Verona (5) poco consistente.

Bella gara fra Sassuolo e Lazio, con gli ospiti che vincono meritatamente, disputando una buona prestazione. La Lazio (8) si dimostra infatti superiore ad un avversario che non è comunque stato a guardare (6 agli emiliani). 8 a Felipe Anderson per il suo goal: un misto di freddezza e classe.

Vince meritatamente lo Spezia (7), contro un Torino (5) che dopo l’exploit di Coppa Italia offre una prova scialba, creando poco e meritando di perdere.

Vince meritatamente anche il Bologna (7) contro l’Udinese (6). Gli emiliani portano a casa tre punti pesanti contro un avversario che non è più brillante come prima della sosta per il Mondiale, anche se ha comunque avuto le sue palle goal. 8 al bel goal di Beto.

Abbiamo rivisto l’Atalanta che ci ha fatto tanto divertire negli ultimi anni. I bergamaschi (10) sfornano un goal dietro l’altro (da 9 quello del 6-1 di Lookman e quello del 7-2 di Ederson) e regalano spettacolo contro una Salernitana (3) che già dai primi minuti sembra un pugile suonato.

Vince la Roma (7) contro una Fiorentina (6) che paga l’ingenuità di Dodo (2) che si fa espellere da pollo e lascia la sua squadra in una situazione critica, compromettendone la prestazione. 8 a Dybala, trascinatore dei giallorossi (anche se va detto che per noi, cresciuti negli anni 70/80, il goal dell’1-0 è un autogoal).

L’Empoli (6) conquista tre punti importantissimi contro una Sampdoria (6) che non meritava però la sconfitta per quanto creato. I blucerchiati infatti hanno avuto diverse palle goal e il loro torto è stato semplicemente quello di non concretizzarle.

La Serie A 22/23 da zero a dieci-Tredicesima giornata

Puntuali come sempre ecco i voti al campionato e segnatamente alla tredicesima giornata.

Iniziamo con Udinese-Lecce, dove le squadre hanno preso un punto ciascuno. Il Lecce (7) ha dominato il primo tempo, meritando il vantaggio e avendo dalla sua anche un po’ di sfortuna (un palo e una traversa…). Nel secondo meglio i friulani (6), che sono pervenuti al pareggio con una bella azione (da 8) in velocità, concretizzata da Beto.

Girandola di emozioni a Salerno, dove Salernitana e Cremonese (7 a tutte e due) danno vita ad un match emozionante, con un finale incredibile. Alla fine però il pareggio ci è parso giusto. 9 a Piatek per la velocità (da bomber di razza) con cui si avventa sul pallone nell’azione del suo goal, 10 ad Okereke per il goal del pareggio, 5 a Carnesecchi perché sul goal di Coulibaly poteva fare di più. Infine per la serie “Brindiamo alla Sfiga” menzioniamo Sepe giacché lui due rigori li para, ma se il primo lo fanno ripetere e sul secondo l’avversario è più veloce dei suoi compagni ad arrivare sul pallone, lui cosa ne può? Comunque lui 10 lo merita perché parare due rigori su due nel giro di pochi minuti non è da tutti.

L’Empoli (7) ottiene tre punti meritati (oggettivamente ha creato di più) contro un Sassuolo (5) che è stato poco incisivo. Bella l’azione del goal di Baldanzi (da 8).

Il Napoli (8) sbaraglia pure Bergamo e si dimostra sempre più squadra da scudetto. I partenopei vincono, non senza soffrire, contro una buona Atalanta (7) che nel secondo tempo è anche un po’ sfortunata (Lookman coglie una traversa). 9 ad Osimhen perché (al di là della buona prova di squadra del Napoli) è lui a sconvolgere gli equilibri nel primo tempo con un goal e l’assist per Elmas (7, bravo a non far rimpiangere Kvaratskheila).

Il Milan (8) vince in “Zona Cesarini” dopo aver praticamente dominato il match, giocando un bel calcio (specie nel primo tempo), contro uno Spezia (6) che prova comunque a dire la sua. 10 a Daniel Maldini per il goal, 9 alla combinazione Bennacer-Hernandez per il goal dell’1-0, 9 all’azione personale di Leao sullo 0-0 che Origi sciupa. Inoltre menzioniamo un Giroud che merita 10 per il goal e 2 per essersi fatto espellere proprio da pollo.

Terzo successo di fila per il Bologna (7), che batte un Torino (5) poco incisivo e che tolto il rigore procuratosi, non produce granché. 8 alla combinazione Vignato-Orsolini con cui gli emiliani pareggiano.

Vince meritatamente la Fiorentina (8) contro una Sampdoria che è tornata sembrare allo sbando (4 ai liguri). Bella l’azione del primo goal di Bonaventura (da 8), 3 a Kouamé per il goal divorato nel primo tempo: roba da Blissett dei tempi d’oro.

Raccoglie tre punti pesanti anche il Monza (7) contro un Verona (5) poco incisivo, la cui prestazione è però condizionata dall’ingenuità di Magnani (roba da 3), che fa restare per un tempo e mezzo i gialloblù in dieci. 9 al goal di Carlos Augusto.

La Lazio (6) vince un derby con poche emozioni e molto nervosismo. La Roma (5) tolta una traversa di Zaniolo (ma trattasi di tiro deviato che, senza deviazione, non andava da nessuna parte) ha prodotto poco. Zero a Radu e Rui Patricio per quanto successo nel finale perché dimostrano di confondere lo Stadio Olimpico con un asilo.

Infine parliamo del derby d’Italia, con la Juventus (7) che dopo un primo tempo di sofferenza nella ripresa sfrutta al meglio il vecchio adagio (ma sempre attuale) “Goal sbagliato goal subito”, contro un’Inter (6) che cala nella ripresa dopo un primo tempo in cui sciupa parecchio. Con due contropiedi ben fatti, senza tanti ghirigori e con un Kostic (9) tornato ai livelli dello scorso anno i bianconeri hanno la meglio su un avversario che può solo fare il “Mea Culpa” per gli errori sottoporta (Lautaro specialmente ieri sembrava Calloni: 4).

La Serie A 22/23 da zero a dieci-Undicesima giornata

I voti all’undicesima giornata di Serie A.

Iniziamo da Juventus-Empoli, dove finalmente si è vista una Juventus convincente (8 ai bianconeri), contro un avversario dimostratosi poco incisivo (5 ai toscani). Sugli scudi Rabiot (8), autore di una doppietta, ma è tutta la squadra ad aver dimostrato di valere di più della posizione in classifica che ricopre.

Una buona Salernitana (7) vince contro lo Spezia (5) meritatamente. I campani avrebbero potuto ottenere i tre punti con un risultato più rotondo se solo avessero sfruttato le numerose occasioni da goal. 10 a Mazzocchi per il bellissimo goal.

Il Milan (8) regala una buona prestazione con la Monza (5) che viene relegato al ruolo di sparring-partner.  Nel derby lombardo, dal sapore certamente particolare per Berlusconi e Galliani, brillano Ibrahim Diaz (9, non solo per i goal), Origi e Ranocchia per i due goal realizzati (entrambe da 9), anche se in quello del giovane calciatore del Monza ci vediamo una dormita di Tatarusanu (5). Sul primo goal di Diaz, il calciatore spagnolo compie indubbiamente una bella azione personale, ma la difesa brianzola ha la medesima reattività di Cassano nel leggere Cesare Pavese.

Sfida emozionante al “Franchi” tra Fiorentina ed Inter (8 a tutte e due), con i nerazzurri che vincono al fotofinish, ma coi viola che avrebbero meritato un pareggio (e che hanno dimostrato di non meritare la classifica che hanno). 8 a Barella perché non era facile fare goal non essendo in equilibrio, 8 pure al ritrovato Lautaro, 10 a Ikoné per la perla del 2-2, 9 a Jovic per il goal del 3-3, 3 a Venuti e al suo “colpo di genio” nel rinviare addosso a Mkhitarian sull’azione del 3-4. Infine 2 all’arbitro Valeri per non aver espulso Di Marco (ed aver di conseguenza condizionato il match).

Bella gara tra Udinese (7) e Torino (8), coi granata che vincono e tornano a sembrare una squadra di Juric. 8 all’azione del primo goal granata, 3 a Zima per l’assist a Deulofeu, 9 a Pellegri per il goal, 4 a Karamoh per il goal divorato nel finale “alla Blissett”, 9 alla paratona di Milinkovic-Savic su Beto.

Il Bologna (7) controlla il match contro il Lecce (5), dopo aver ottenuto il doppio vantaggio nel primo tempo. I felsinei vengono agevolati dalla tavanata di Gendrey (roba da 4), poi raddoppiano e gestiscono il match contro un avversario poco incisivo.

Una super-Lazio (10) espugna Bergamo e dimostra di poter competere anche senza Immobile. Gara praticamente perfetta dei biancocelesti, contro un’Atalanta (5) che è stata sopraffatta dall’avversario.

Il Napoli (9) continua a vincere e convincere contro una Roma (6) che dopo un buon primo tempo, è calata nel secondo. 9 al goal di Osimhen, 9 pure alla parata di Rui Patricio su Lozano.

Un tempo per uno tra Cremonese e Sampdoria (7 a tutte e due), coi lombardi che nel primo tempo dominano, ma non concretizzano. I blucerchiati escono fuori nella ripresa e alla fine trovano il colpo vincente con Colley.  Dessers fallisce il rigore e sbaglia anche altre occasioni (4), Gabbiadini si divora un goal “alla Calloni” (errore da 4).

Bella gara tra Sassuolo e Verona (7 a tutte e due le compagini), coi veneti che non avrebbero meritato la sconfitta e che non hanno avuto la fortuna dalla loro. 9 a Laurentie e 8 a Frattesi per i goal.

Inoltre

Zero a Karsdorp per il suo comportamento a fine partita. Roba da tamarro in discoteca (ma neppure, giacché in discoteca uno così i buttafuori lo spediscono fuori a calci in culo dopo trenta secondi), lo sport è altra roba.

La Serie A da due a dieci-Trentunesima giornata

I voti alla trentunesima giornata di Serie A.

La prima partita ad essere stata giocata è stata Spezia-Venezia. Bel match (7 a tutte e due le compagini), in cui il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio, ma il calcio si sa, è così.  Menzione per Aramu perché sfiora un goal su punizione che sarebbe stato fantastico (9 per il gesto tecnico) e che solo la sfortuna gli ha negato. Bravo lo stesso! A proposito, visto come siamo piazzati e visto che purtroppo il convento non è che passi chissà che cosa, Mancini perché non prova a convocare il calciatore del Venezia?

Vince la Lazio (7) contro un buon Sassuolo (7 pure agli emiliani). I romani riscattano la sconfitta nel derby, anche se a livello difensivo concedono ancora troppo. Bella l’azione personale di Lazzari (8).

Vince il Torino (6) contro una Salernitana (6) che fino a quando rimane in parità di uomini non sfigura affatto (anzi, forse non meritava lo svantaggio).

Vince senza entusiasmare la Fiorentina (6), ma vince in una gara non facile contro un ostico Empoli (6). Sono divampate polemiche per l’arbitraggio. Noi riteniamo che Massimi e i suoi collaboratori abbiano valutato bene l’episodio del goal annullato (quello sul Terracciano è fallo, punto e basta), mentre l’arbitro è stato frettoloso forse nel caso della prima ammonizione a Luperto. E’ però vero che se andiamo a vedere tutte le ammonizioni del campionato, non la finiamo più, perciò diamo 3 ad Andreazzoli per la sua uscita contro l’arbitro.

Vittoria pesante e meritata del Napoli (8) a Bergamo. Tre punti d’oro che rilanciano le ambizioni sculettate dei partenopei, che offrono una bella prova, al netto delle assenze. L’Atalanta (6 prova a reagire, ma alla fine cede, dimostrandosi poco attenta in fase difensiva. 9 al goal di Politano (bella azione e bella finalizzazione).

Dilaga l’Udinese (10), che dopo un inizio incerto, demolisce il Cagliari (3, così diventa dura salvarsi…). Menzione per Beto (9), “Man of the Match”.

La Roma (7) vince con una prova da squadra solida, che concede poco. Tre punti che rilanciano i giallorossi e le loro ambizioni europee. La Sampdoria (6) non demerita, ma pecca di incisività.

Veniamo al derby d’Italia. La Juventus (8) ha dominato, purtroppo ha avuto un torto: non l’ha messa dentro, ma siamo certi che il rimpianto per i bianconeri è sia per la sconfitta, sia per il fatto che se avessero giocato sempre con l’intensità di ieri sera, forse non parlerebbero di quarto posto. L’Inter (6) porta a casa tre punti immeritati in base a quanto si è visto in campo, ma fondamentali per la corsa allo scudetto. E’ stata una partita agonisticamente intensa, in cui gli arbitri ad un certo punto sono andati in tilt. Sul rigore per l’Inter (che c’era) hanno agito da regolamento (del resto pure in Salernitana-Torino un giocatore è entrato in area e il rigore è stato fatto ribattere), ma c’era pure un rigore per la Juve, trasformatosi in punizione (e col VAR questi errori non sono scusabili). Irrati e i suoi colleghi non ci sono comunque sembrati all’altezza della situazione per la troppa insicurezza e la poca autorevolezza con la quale hanno diretto: 4! Menzione per il migliore in campo: il sempiterno Cuadrado (8). Menzione anche per Szczesny (7), per aver neutralizzato un altro rigore (e per poco non concede il bis!).

Vince il Verona (7), che continua a dimostrarsi una squadra ben assembrata, tenace, che gioca anche bene. Il Genoa (5) dopo un primo tempo da spettatore nella ripresa cerca di reagire, ma i veneti hanno meritato il successo. Menzione per Simeone e il suo goal (8), da vero puntero.

Il Milan (6) perde l’occasione di restare in vetta alla classifica pareggiando una partita in cui comunque qualcosa ha creato, ma in cui avrebbe potuto fare di più. Buona la prova del Bologna invece (7 ai felsinei), anche se nel secondo tempo calano e subiscono l’iniziativa avversaria (ma ci sta assolutamente contro il Milan a San Siro).

Inoltre

Stavolta ci sbizzarriamo.

3 a Tony Damascelli. Già che uno così pontifichi ancora in tv grida vendetta (Damascelli tanto per intenderci era quello che quando lavorava al “Giornale” spiava cosa scrivevano i colleghi e lo riferiva a Moggi), ma la perla: “L’Inter con i due attaccanti in questa condizione non va avanti. Tanto che ha vinto ad Anfield Road con un gol di Sanchez”, quando a Liverpool ha segnato Lautaro con un gran goal e Sanchez è stato espulso, è da antologia delle vaccate.

9 ad Alessio Tacchinardi e 2 a Sandro Sabatini. Nell’analizzare il post Juventus-Inter a Pressing, Tacchinardi cercava di dire legittimamente la sua, ma Sabatini lo interrompeva continuamente. L’ex centrocampista bianconero ad un certo punto ha detto al giornalista “Lasciami parlare!”, stufo delle continue interruzioni. Sabatini è bravo come giornalista, ma il fatto che non lasci parlare gli altri è insopportabile. Sei in una trasmissione televisiva, ascolta pure gli altri (senza parlargli addosso), altrimenti monta un palchetto e fai un comizio! Bene ha fatto Tacchinardi a risentirsi, un po’ di civiltà non guasta.

Un’ultima considerazione su quanto già scritto in precedenza. In Salernitana-Torino e Juve-Inter sono stati fatti ribattere due rigori. Decisione ineccepibile da regolamento, infatti in entrambe i casi almeno un giocatore era entrato in area al momento del tiro. In base a quanto vediamo tutte le domeniche è una decisione che gli arbitri dovrebbero prendere un po’ più spesso.

La Serie A da zero a dieci-Diciassettesima giornata

I voti alla diciassettesima giornata di campionato.

Cominciamo con il derby della Lanterna. La Sampdoria vince lasciando fuori dal campo i problemi societari. I blucerchiati dominano il derby (e meritano 9), mentre i cugini genoani (4) non riescono a fronteggiare i rivali, concludendo e combinando poco. Gabbiadini e Candreva (8) mattatori in casa Samp, mentre Sirigu (5), che contro la Juve aveva fatto un partitone, ci è sembrato incerto sui primi due goal. 4 Hernani perché nell’occasione che ha avuto poteva anche non segnare, per carità, ma almeno centrare la porta sì dato che ha avuto tutto il tempo per stoppare e mirare.

Tutto facile per la Fiorentina (8) contro la Salernitana (4, di questo passo la strada per la B diventa più scorrevole..). Il risultato (4-0) parla da solo. Vlahovic  prende 9 per la doppietta e per aver ancora una volta dimostrato il suo valore.

La Juventus voleva fare il filotto. Se una squadra vuole fare il filotto però, certe partite deve metterle in cassaforte e dimostrare piglio, autorità, cose che a Venezia nessuno ha visto. 5 ai bianconeri, 5 ad Allegri che può raccontarci quello che vuole, ma quando è tornato a Torino le aspettative erano altre (che non erano stare al settimo posto senza aver ancora trovato un gioco a Natale). Bene il Venezia (7), che fronteggia i bianconeri al meglio e alla fine ottiene un meritato pareggio. Menzione per i goal di Morata (8) e Aramu (9).  Una considerazione sullo spagnolo. Sentiamo e leggiamo tante critiche intorno a lui, ma fare il centravanti nella Juve, oggi, dove ti arrivano pochi palloni e la manovra è quella che è, sarebbe dura per chiunque.

Un Milan sottotono (5) pareggia fortunatamente, grazie ad Ibra (8 per il goal), contro una buona Udinese (7).

Il Toro (7) vince e prende tre punti meritati, contro un Bologna che non si è espresso come il suo solito (e prende 5). 8 a Sanabria per il goal.

Bella sfida tra Verona (7) e Atalanta (8), coi veneti che escono sconfitti, ma con molto onore (e proponendo bel calcio), mentre zitti zitti i lombardi sono a tre punti dal primo posto. Menzione per Miranchuk e il suo bel slalom sull’azione del pareggio (da 8).

Il Sassuolo (7) vince contro la Lazio (5, d’accordo le assenze, d’accordo la traversa nel finale, ma ci aspettavamo di più dai biancocelesti, soprattutto guardando la classifica più che la sfida col Sassuolo). 9 al goal di Berardi.

Un ottimo Empoli (9), sbanca Napoli, anche con un po’ di fortuna (il goal di Cutrone è un rimpallo), ma è pur vero che la fortuna aiuta gli audaci e i toscani lo sono stati. Il Napoli perde, ma merita 6 perché comunque non sarà stato brillantissimo, ma le occasioni le ha create e la sua partita l’ha giocata.

A San Siro è Inter-show. 10 ai nerazzurri, semplicemente devastanti. Il Cagliari (4) è stato ridotto a semplice sparring-partner (è ancora colpa di Semplici?). 10 al goal di Calhanoglu.

La Roma (6) vince e porta a casa i tre punti contro uno Spezia che crea, ma non concretizza (6 anche ai liguri, che dal punto di vista del gioco non deludono affatto).

Inoltre

10 alle tifoserie di Sampdoria e Genoa, che riescono sempre a rendere il derby di Marassi uno spettacolo unico più sugli spalti che in campo.

0 a Success per la rissa finale. Come abbiamo già scritto in altri post, il campo da calcio non né un saloon.

0 a Felix Afena. Farsi espellere in quella maniera è proprio di un’ingenuità senza senso.

Premio “Contro il cul ragion non vale” a Beto dell’Udinese. Sbaglia un goal clamoroso, eppure ha talmente culo che il pallone gli ritorna fra i piedi e riesce a segnare.

La Serie A da zero a dieci-Ottava giornata

I nostri voti al campionato, come di consueto.

Bella partita tra Spezia e Salernitana (7 a tutte e due), decisa da un goal straordinario di Kovalenko (10).

Molta attesa per Lazio-Inter, che vedeva tornare Inzaghi all’Olimpico contro la sua ex squadra. Ha vinto la Lazio (7), l’Inter dopo un buon primo tempo è calata (6), ma a tenere banco nel dopo-partita non sono le giocate dei calciatori, ma il goal del 2-1. Cos’è successo è risaputo, noi però vogliamo andare un po’ controcorrente. Bene ha fatto l’Inter a proseguire l’azione, altrettanto bene ha fatto la Lazio a ripartire (non l’hanno buttato fuori gli altri il pallone, perché dovevano farlo loro). I giocatori dell’Inter non hanno visto Di Marco a terra? Lautaro sicuramente non l’ha visto, ma che gli altri nove non l’abbiano visto e non abbiano potuto dire a Lautaro “Butta fuori il pallone” ci pare strano, piantiamola con quest’ipocrisia (se ci fosse stata Belen Rodriguez nuda a terra, invece di Di Marco, qualche giocatore nerazzurro l’avrebbe vista…). Diamo 4 ad Irrati perché I due rigori c’erano, Di Marco non è stato colpito alla testa e un minuto dopo il caos, correva beatamente per il campo. (arrestare il gioco per cosa, dunque?), segno che a nostro avviso ha ben giudicato gli episodi essenziali. Non dare il rosso a Dumfries e darlo a Felipe però è stato un errore troppo grossolano.

Il Milan (7) vince in rimonta contro un buon Verona (7, non meritava la sconfitta), dimostrando carattere. A decidere è stato un errore clamoroso di Guenter (3). La partita è stata comunque condizionata da due rigori che definire generosi è dire poco, per questo rifiliamo un bel 5 a Prontera.

Il Cagliari vince finalmente la sua prima partita. Lo fa meritatamente, grazie anche al solito Joao Pedro (9) e ad un Cragno decisivo (9 anche a lui). La Sampdoria cerca di giocarsela, ma alla fine esce sconfitta. Noi non drammatizzeremmo (diamo 6 ai blucerchiati che comunque le loro occasioni le hanno create).

Buona partita del Bologna ad Udine (da 7), bene Barrow (8). L’Udinese (6) pareggia, ma non convince, anche se ha l’attenuante di aver giocato in 10 per più di metà partita. Pereira merita 2, è vero che l’espulsione è stata un po’ severa, ma lui, già ammonito, perché ha voluto rischiare? Statti fermo! L’arbitro Abisso e i suoi collaboratori meritano 1. Possibile che nessuno si sia accorto che il goal di Beto era da annullare?

Emozioni a non finire a Marassi tra Genoa e Sassuolo, con gli emiliani in vantaggio (8 a Scamacca per i due goal), ma che alla fine si fanno rimontare (anche un po’ ingenuamente e per questo diamo un 6, che in caso di vittoria poteva essere 7). Male Consigli (sul primo goal rossoblù la responsabilità è sua e per questo diamo 4), bene il nuovo acquisto genoano Marquez, che alla fine va pure in rete e merita 8 per la pesantezza del suo goal.

L’Atalanta (9) vince ad Empoli e sembra di nuovo avvicinarsi alla squadra che abbiamo ammirato nelle ultime stagioni. L’Empoli comunque non ha sfigurato (come può far presagire il risultato). Ha giocato, ha avuto le sue occasioni e con un po’ di fortuna magari avrebbe perso, ma con un passivo meno grande (per questo diamo 6 ai toscani). Ilicic (al di là del rigore sbagliato) realizza una doppietta e merita 7 (un voto in meno lo deve al penalty).

Soffre il Napoli (7), che dopo un primo tempo arrembante, rischia contro un Toro non trascendentale, ma ben organizzato dopo un avvio difficile (e per questo gli diamo 6). Risolve ancora Osimhen (8), di cui cominciamo a capire quanto siano state determinanti le sue numerose  assenze fra i partenopei lo scorso anno. Tra i granata una citazione per Brekalo (7), l’attaccante più pericoloso fra i granata. 4 ad Insigne per come ha calciato il rigore.

Arriviamo all’altro match-clou (insieme a Lazio-Inter) della giornata: Juve-Roma. La Juve merita 8 (come lo merita Allegri, che dopo un inizio non facile sta trovando la quadratura del cerchio, almeno così sembra) per come ha gestito la partita, dimostrandosi squadra magari non appariscente, ma tenace e compatta. Una sola, grande ingenuità, le poteva costare cara, ma il tanto criticato Szczesny (9) ha tolto le castagne dal fuoco. Dopo il Milan in casa e La Spezia, è la terza volta che il numero 1 bianconero risulta decisivo. Alla faccia di chi lo insultava!

Una menzione la merita un altro calciatore spesso beccato dalla tifoseria juventina: Mattia De Sciglio (8), ieri autore di una grande prova, suggellata dal cross decisivo da cui è scaturito il goal di Kean.

I giallorossi sono partiti bene, ma poi hanno sbattuto contro il muro bianconero. Hanno avuto un’occasione d’oro, ma l’hanno buttata nel cesso. A proposito, Veretout merita 2, ma non per aver sbagliato il rigore (capita..), ma per aver fatto il fenomeno con Abraham. Ha voluto tirare il rigore al posto del compagno a tutti i costi e poi l’ha tirato in quella maniera. In pratica una figura di merda.

Noi alla Roma diamo comunque 7 (come lo diamo a Mourinho, anche se non ci sono piaciute le sue proteste nel finale), giacché si è impegnata (ha anche dovuto fare a meno di Zaniolo) e ha cercato di giocare a calcio.

Il Venezia (7) vince meritatamente contro la Fiorentina (5), dimostrando che di questo passo in Serie A ci può non solo stare benissimo, ma giocarsi le partite senza timori reverenziali. Bella la giocata sul goal, in particolare il controllo+assist di Henry (9).

Altro

Tre a Lele Adani. Elogia gli uruguaiani del Cagliari (e fin lì va bene), ma nel farlo dice: “C’è Caceres che fa goal”. Ora, con tutto il rispetto per Caceres, il suo era un tiro “Ad Minchiam” che se non trovava una deviazione sarebbe arrivato in bocca al portiere. Domanda: ma Adani il giargianese deve per forza farlo per contratto o gli viene naturale farlo?

Due a Riccardo Sottil. Già ammonito, fa un fallo da ammonizione. Sacrosanta la decisione arbitrale di espellerlo quindi. Invece di protestare recitare  un po’ di “Mea Culpa”?

Zero a Dumfries. Confonde il calcio con la boxe.