“Fenomeno” sì, ma non con la lingua

pinocchio

Volevamo mettere una foto di Ronaldo (non Cristiano, bensì l’ex calciatore brasiliano), ma abbiamo preferito Pinocchio, che è mille volte più credibile di lui.

L’ex “Fenomeno”, in collegamento con il Festival dello Sport di Trento, è infatti tornato a parlare di Inter, di Cuper e del 5 Maggio 2002. Peccato che, dal tono delle sue dichiarazioni, sembra convinto che in Italia abbiamo tutti l’arteriosclerosi.

Come già in passato infatti, ha addossato a Cuper la responsabilità del suo addio all’Inter, dicendosi rincresciuto nei confronti di Moratti, per lui un padre.

La realtà delle cose però smentisce clamorosamente Ronaldo e vediamo perché.

Lui dice che Moratti era come un padre, peccato però che, dopo aver vinto il Mondiale del 2002, non abbia dedicato una sola parola di ringraziamento verso l’uomo che per due anni lo ha aspettato (e pagato profumatamente).

Lui afferma che Cuper non lo lasciava vivere. Peccato che però, cifre alla mano, Ronaldo nel 2001/02 giocò 10 partite di campionato, perché era infortunato. Ora, mica vorrà farci credere che in quelle 10 partite Cuper lo torturò?

Noi crediamo invece che sia Cuper a dovere ancora essere incazzato oggi con Ronaldo, dal momento che il 5 Maggio quest’ultimo, invece di trascinare la squadra (cosa che pensiamo si aspettasse l’allenatore argentino), si mise a piangere.

Perciò la piantasse lì. Farebbe più bella figura a dire la verità, ovvero: “Me ne volevo andare a Madrid”.