I pionieri del calcio-Renzo De Vecchi: il primo “colpo di mercato” della storia

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Come sapranno anche le pietre, la storia del calcio è piena di colpi di mercato in cui vengono spese cifre incredibili non solo per calciatori stranieri, ma anche per quelli italiani. Facciamo qualche esempio: il trasferimento di Savoldi dal Bologna al Napoli, l’acquisto di Baggio dalla Fiorentina da parte della Juventus,  il passaggio di  Donadoni al Milan dall’Atalanta, oppure il trasferimento (non privo di oscure trame) di Lentini dal Torino al Milan e ancora  l’acquisto di Cassano dal Bari da parte della Roma.

Immaginiamo se, in questi trasferimenti di calciatori di prim’ordine (o di chi era destinato a diventarlo, come Cassano quando si trasferì alla Roma), le società che li acquistarono, pur di assicurarsene le prestazioni, avessero promesso, oltre all’ingaggio, un impiego sicuro in banca.

Ovviamente impensabile (particolarmente per quanto riguarda Cassano..).

Eppure è ciò che accadde nel 1913, più di 100 anni fa, quando  il Genoa strappò al Milan il diciannovenne Renzo De Vecchi offrendogli, oltre a 24000 lire di ingaggio annuo (non facciamoci ingannare, considerando che all’epoca lo stipendio medio di un operaio era di 3 lire al giorno, era una cifra sensazionale). Ci fu però un problema. I regolamenti dell’epoca autorizzavano i trasferimenti dei calciatori da una città all’altra solo se comprovati da esigenze lavorative. Il Genoa superò anche quest’ostacolo: De Vecchi venne assunto come impiegato presso la Banca Commerciale Italiana a Genova, con uno stipendio ben più sostanzioso di quello che riceveva a Milano, dove operava come impiegato in un Istituto di credito e fu libero di trasferirsi sotto la Lanterna.

Ma chi fu  Renzo De Vecchi?

Fu senza dubbio il primo grande terzino italiano. Abile negli interventi, guida sicura per i compagni già quando a soli 15 anni, nel 1909, esordì nel Milan: in pratica un Paolo Maldini d’inizio ‘900.

Per la sua classe venne battezzato dai tifosi milanisti  con un soprannome che dice tutto: “Figlio di Dio” e che si portò dietro sia  quando si trasferì a Genova, sia quando giocò in Nazionale.

A proposito di Nazionale, pochi sanno che De Vecchi è tuttora il più giovane calciatore di sempre che vi ha esordito: segnatamente il 27 maggio 2010 a Budapest contro l’Ungheria, all’età di 16 anni.

Con i colori del Genoa vinse tre campionati, giocò fino al 1930, dopo fece l’allenatore per qualche stagione.

Morì nel 1967, a 73 anni, a Milano, dove era tornato a risiedere.

Allora il calcio era già cambiato, i calciatori in banca non ci avrebbero voluto più lavorare,  ci andavano solamente a portare i soldi e a prelevarli.