La Serie A 22/23 da tre a dieci-Ottava giornata

I nostri voti all’ottava giornata di Serie A.

Iniziamo col Napoli (9) che travolge il Torino, sfoderando un’altra convincente prestazione. I granata hanno comunque cercato di reagire (e per questo meritano 6) dopo un avvio da incubo per loro. 8 ad Anguissa e 8 al colpo da biliardo di Kvasratskheila.

C’era attesa per Inter-Roma. L’hanno spuntata i giallorossi, non belli ma cinici (6), contro un’Inter che mostra ancora problemi (Smalling chi lo marcava sul goal?) ma è pur vero che di occasioni ne ha create e dopotutto non meritava di perdere (6 dunque anche ai nerazzurri). Dybala fa un gran gesto tecnico sul goal (da 9), Handanovic no (4).

Empoli e Milan danno vita ad un emozionante match. Non capita spesso di vedere partite che al ’90 sono sul risultato di 1-0 e finiscono 3-1. I rossoneri la spuntano, dimostrandosi (al di là degli episodi) ancora squadra (per noi la loro è stata una prova da 8). I toscani peccano di ingenuità nel finale, dimenticandosi Balo-Toure, ma non si può dire che abbiano rinunciato a giocare (6 all’Empoli). Sugli scudi Leao (9) e Vicario (9, Mancini potrebbe pensare a portarlo nel gruppo vista la serie di prestazioni convincenti), 9 pure alla punizione di Bajrami.

Dilaga la Lazio (9), contro uno Spezia che, a parte un’occasione iniziale, viene ridotto a sparring-partner (5 ai liguri). I biancocelesti convincono, sugli scudi Milinkovic-Savic (8), ma è tutta la squadra a girare bene.

Il Monza vince per la prima volta in trasferta in Serie A. I brianzoli vincono e convincono (8), contro una Sampdoria parsa allo sbando (4). Giampaolo è stato esonerato dopo la partita, vedremo se chi arriverà riuscirà a raddrizzare un a situazione che al momento non pare certo rosea. Menzione per Caprari e il suo supergoal (da 10).

Pareggio salomonico tra Lecce e Cremonese (6 a tutte e due), coi lombardi che forse hanno qualcosa in più da recriminare, specie per l’occasione di Okereke (bravo Falcone ad “ipnotizzarlo”, meritandosi 9 per la parata, ma lui merita 5 per essersi lasciato “ipnotizzare”).

Sassuolo-show (9) contro una Salernitana che, dopo un inizio discreto, si è ridotta a sparring-partner (4 ai campani). Gli emiliani vincono e convincono, dimostrandosi squadra . Menzione per Laurentié e il suo bel colpo da biliardo (8). Menzione anche per l’arbitro: Maria Sole Ferrieri Caputi, la prima donna ad arbitrare un match di Serie A.  C’era molta curiosità nel vederla all’opera, va detto che non è stata una partita con particolari episodi, ma senza dubbio lei se l’è cavata bene, meritando un 8.

L’Atalanta (7) resta in testa alla classifica dimostrandosi forse un po’ meno bella di quanto ci aveva abituati ma cinica, contro una buona Fiorentina (7), che crea gioco ma non lo riesce a concretizzare. 9 a Muriel per la magia che compie nel fornire l’assist a Lookman, Maehle si mangia un contropiede clamoroso (che avrebbe potuto chiudere la partita), roba da Raducioiu dei tempi d’oro (e che merita 3), mentre Saponara nel finale avrebbe potuto fare meglio invece di colpire tutto tranne il pallone (4).

Torna a vincere la Juventus (7) e lo fa non in maniera spettacolare, ma concreta, un po’ come ci aveva abituato un tempo Allegri. Contro ha trovato un Bologna (5) che dimostra di avere ancora problemi che il cambio di allenatore non ha ancora provveduto a risolvere. Sugli scudi Milik, non solo per il goal (da 8), ma per il prezioso lavoro oscuro.

Sesta vittoria di fila per l’Udinese, che continua a stupire e a giocare un ottimo calcio (9 ai friulani). Gli uomini di Sottil creano diverse occasioni e alla fine agguantano in extremis una vittoria meritata. Il Verona (5) inizia bene (bello il goal di Doig, da 9), ma crea poco e alla fine soccombe davanti alla caparbietà dell’Udinese.

La Serie A 22/23 da zero a dieci-Sesta giornata

I nostri voti alla sesta giornata di Serie A.

Questa volta, lo preannunciamo, fioccano gli zero.

Iniziamo con Napoli-Spezia, match vinto con merito dagli azzurri (7), che molto hanno creato, ma hanno solo concretizzato a due minuti dalla fine con Raspadori (6), che si fa perdonare una prestazione sottotono con la sua rete decisiva. Per quanto concerne i liguri (5), hanno fatto una gara di puro contenimento rendendosi pericolosi solo grazie ad uno sbaglio di Mario Rui: un po’ pochino. Al contrario è troppo quello che ha fatto Spalletti: un po’ va bene, poi basta, dunque giusta l’espulsione (e il tecnico si becca un bel 2 per questo).

L’Inter vince ma non convince (6 ai nerazzurri), contro un Torino che avrebbe certamente meritato di più (7 ai granata), per quanto fatto vedere. Menzione per Handanovic (8), che ha effettuato parate decisive. Quando fa un errore la processione di critiche è implacabile, purtroppo registriamo che è più forte rispetto alla processione di elogi che da ieri sarebbe dovuta partire.

Vince il Milan, soffrendo, ma dimostrando comunque di essere squadra (7 ai rossoneri), contro una Sampdoria che si è ben battuta (6 ai liguri). 4 a Leao per la clamorosa ingenuità, mentre a Giampaolo che fa il giargianese diamo 2. Diamo anche 2 a Fabbri perché quello su Sabiri è tutta la vita rigore.

L’Atalanta (6) sciupa l’occasione di restare al comando da sola, contro una buona Cremonese (7), che ha fronteggiato colpo su colpo gli avversari. 3 a Dessers, perché sullo 0-0 invece di passare la palla al compagno libero si incaponisce in un’azione personale che porta al nulla. Giochi da solo, fenomeno? Musso ha un’incertezza fatale sul goal, ma proprio sul proseguimento dell’azione di Dessers sfodera un’ottima parata. In pochi gliel’hanno riconosciuto, lo facciamo noi, per quello che vale.

Il Bologna (7) vince meritatamente un match deciso da tre goal frutto di tre dormite difensive. La Fiorentina (5) dopo un buon inizio, si perde e perde. 2 a Igor per il fallo su De Silvestri (giochi nella Fiorentina, non a Calcio Fiorentino, caro Igor). In tutto questo, vogliamo lanciare un saluto e un abbraccio a Sinisa Mihajlovic.

Continua a vincere l’Udinese (8), che sfrutta al meglio l’espulsione di Ruan, causata da un errore grossolano di Henrique (4).  Il Sassuolo (5) con un uomo in meno esce praticamente di scena e alla fine perde meritatamente. 9 a Samardzic per il goal.

Un Lecce sfortunato (che merita comunque 7) non vince contro un Monza che non ci convince ancora, nonostante il primo punto (5 ai brianzoli). 9 al goal di Sensi, zero a Pairetto e ai suoi collaboratori, giacché non fischiano un rigore al Lecce che grida vendetta (e allora che ci sta a fare il VAR?).

Una buona Lazio (7) manca di cinismo e per poco non chiude il match contro un Verona che si è mostrato inferiore a lei. Bastava fischiare il rigore su Kallon, anche qui zero all’arbitro Irrati e ai suoi collaboratori, a cui giriamo la domanda fatta a Pairetto: che ci sta a fare il VAR? Zero anche a Sarri per il dito medio verso la panchina del Verona.

A noi piace parlare di calcio giocato, nell’analizzare Juventus-Salernitana però diventa dura parlarne. Quello che è accaduto è fuori da ogni logica e forse, meriterebbe un post a parte. Viene tolto un goal buono alla Juve con il VAR, ma il VAR non funzionava correttamente (se così fosse stato, si sarebbero accorti di Candreva). Allora, anche qui ci chiediamo: è a questo che serve il VAR? Per quanto riguarda la partita, diamo 5 alla Juventus (ci si aspetta di più), 7 alla Salernitana, zero all’arbitro Marcenaro e ai suoi collaboratori. Zero infine a tutti perché la rissa finale è roba da tamarri in discoteca.

Chiudiamo con Empoli-Roma. Bella gara, in cui non sono certo mancate le emozioni, con due squadre che si sono fronteggiate a viso aperto. Noi diamo 7 a tutte e due le compagini. La Roma ha ancora qualche amnesia difensiva, ma nel complesso ci è piaciuta, ma ci è piaciuto soprattutto Dybala, autore di un goal da 10 e di una grande prestazione. 3 infine ad Akpa-Akpro per il fallo su Smalling, evitabile.

La Serie A da zero a dieci-Ventiquattresima giornata

I nostri voti alla ventiquattresima giornata di ritorno.

Iniziamo da Roma-Genoa. Roma (6) che non riesce a trovare la vittoria, seppur abbia creato diverse occasioni, contro un Genoa (6) che non è apparso affatto remissivo (a parte forse negli ultimi minuti, quando i rossoblù si sono trovati in dieci). Zero senza se e senza ma a Zaniolo (capiamo la delusione per il goal annullato, tra l’altro goal di pregevole fattura, ma se urli “Che cazzo fischi” in faccia all’arbitro dopo non lamentarti per l’espulsione). Zero anche a Mourinho per la polemica sull’espulsione di Zaniolo. Ha vinto tanto nella sua carriera, accetti anche di perdere (o di pareggiare). Se ti comporti come Zaniolo con Abisso, l’espulsione non fa una grinza, tirare dunque fuori polemiche sul potere ci pare veramente ridicolo. 9 ad Abisso e ai suoi collaboratori, perché il goal, l’abbiamo visto, era da annullare (come giusta era l’espulsione di Ostigard).

C’era naturalmente molta attesa per il derby di Milano. L’Inter ha disputato un gran primo tempo. Nel secondo tempo un errore a centrocampo e una grande giocata del centravanti avversario l’hanno condannata ad una sconfitta forse ingiusta. Noi comunque diamo 7 ai nerazzurri, come diamo 7 ai rossoneri, bravi a reagire nella seconda frazione di gioco. Sugli scudi Maignan (9), bravo nel primo tempo a limitare i danni e 10 a Giroud perché quando ad un centravanti arrivano due palloni in 90 minuti e li tramuta in goal (tra l’altro il secondo stupendo, da bomber di razza, Handanovic a nostro avviso ha fatto ciò che poteva, assurdo crocifiggerlo). 2 a Theo Hernandez per il brutto fallo nel finale.

Vola la Lazio a Firenze. I biancazzurri (9) dominano il match. 5 ai viola perché al di là dell’occasione avuta da Cabral, potevano fare qualcosa di più. 3 a Torreira per l’espulsione ingenua.

Colpo grosso del Cagliari (8) a Bergamo. Tre punti d’oro per i sardi, che dimostrano di poter lottare per rimanere in Serie A. 5 all’Atalanta perché non ci è sembrata ai suoi livelli. 2 a Gasperini perché il suo piantar grane ci sta stufando. Tra l’altro, alla fine ha avuto un discutibile maxi-recupero a suo favore, cosa rompe sempre! Menzione per il “Man of the Match” Gaston Pereiro (9).

Non sappiamo se sia il ritorno di Giampaolo, se sia un Sassuolo in giornata decisamente no, ma abbiamo visto una grande Sampdoria (10). Quattro goal e ottimo calcio. Subito determinante Sensi (7), bello il primo goal di Caputo (8), mentre Candreva (2) se non fa il burino non è contento (era necessario il cucchiaio a quel punto della partita? Vinci già 3-0…). Sassuolo (4) decisamente fuori partita.

Zero a zero tra Bologna ed Empoli, che comunque non hanno dato ad un match soporifero. 7 a tutte e due le compagini, mentre diamo 9 ad Arnautovic per il gesto tecnico effettuato. Se invece di colpire la traversa avesse fatto goal, lo stadio sarebbe crollato.

Bene il Napoli (7) a Venezia, coi padroni di casa che non escono certo ridimensionati (6). Bene Oshimen (7), bentornato!

Vittoria nel finale per l’Udinese (6), contro un Torino (6) che non ha demeritato. A decidere è stata una punizione di Molina (8), su cui ha però pesanti responsabilità Milinkovic-Savic, che non pago ha trovato il sistema di regalare poco dopo un rigore agli avversari. 2 al portiere granata.

La campagna acquisti della Juventus (7 per la prestazione ai bianconeri) ha subito fatto la differenza. Due goal dei due nuovi acquisti, inoltre il tridente bianconero ha decisamente funzionato, con un Morata (8) sugli scudi per aver saputo “cantare e portare la croce”. Vlahovic (7) ha subito fatto vedere che anche a Torino ha intenzione di continuare a gonfiare reti.  Il Verona ha pagato qualche assenza, ma non ha rinunciato a giocare e a cercare di creare grattacapi ai bianconeri, perciò diamo 6 ai veneti.

Scoppiettante primo tempo  a Salerno tra Salernitana e Spezia, che nella ripresa calano. 6 a tutte e due le squadre, 10 a Verdi perché due perle come le sue due punizioni, nella medesima partita, sono da 10 e basta.

La Serie A da due a dieci-Ventitreesima giornata

I nostri voti alla ventitreesima giornata.

Iniziamo col match di venerdì sera. Vittoria meritata dei veronesi (8), che continuano ad essere convincenti. Il Bologna (5) ha segnato subito, ma poi i gialloblù hanno preso il sopravvento. 10 a Caprari per il super-goal, 9 ad Orsolini, autore pure lui di una bella prodezza.

Pareggio tra Genoa e Udinese, con i liguri che ci sono sembrati più tonici. I friulani ottengono un punto con una prestazione da 6. 7 al Genoa invece, a cui è mancato solo il goal per ottenere una vittoria che sarebbe stata tutto sommato meritata. Blessin non ha iniziato male.

Vittoria in extremis dell’Inter contro un buon Venezia (7). L’Inter non brilla, la sua è stata una prestazione da massima resa col minimo sforzo (e perciò diamo 6 ai nerazzurri). Dzeko (8) decisivo col suo stacco.

Ci aspettavamo di più da Lazio e Atalanta (6 ad entrambe). I nerazzurri avevano l’attenuante delle assenze, ma comunque il loro è stato uno 0-0 senza tanti squilli (escluso il palo di Zaccagni), anche se forse, in confronto a Milan-Juventus, è stata una partitona.

Pareggio fra Cagliari e Fiorentina, con i sardi (7) che hanno da recriminare perché sinceramente meritavano di vincere. A loro è mancato il colpo del KO, ma se giocano così la salvezza non è utopia. 5 ad una Fiorentina che pareggia, ma al di là del rigore sbagliato da Biraghi, è stata inferiore all’avversario.

Il Napoli (8) dilaga contro una Salernitana cui diamo 6 perché decimata com’era, ha già fatto tanto a tener testa agli azzurri per tutto il primo tempo. Menzione per Juan Jesus (8) perché sta sostituendo Koulibaly come meglio non si potrebbe.

Bella vittoria dello Spezia (7), che in due giornate raccoglie sei punti d’oro contro Milan e Sampdoria senza rinunciare a giocare a calcio. Bella l’azione del goal di Verde (8), mentre per la Sampdoria (5) al di là del palo di Caputo, c’è ancora molto da lavorare. In bocca al lupo a Giampaolo (e in bocca al lupo anche a D’Aversa).

Il Torino (8) gioca un buon match, non vince solo per la sfortuna (tre pali in una partita sono roba da guinness), ma Juric dimostra di aver dato un’identità a questa squadra. Il Sassuolo (6) ha il merito di crederci fino in fondo, anche se, come ammesso dal suo stesso allenatore, trattasi di punto immeritato.

Roma-show ad Empoli. 10 ai giallorossi per il grande calcio mostrato nel primo tempo, contro un avversario che ha dimostrato di saper fronteggiare egregiamente le squadre più forti di lui sulla carta. All’Empoli diamo 5 perché dopo tutto sta facendo bene, una partita si può anche sbagliare. Menzione per Sergio Oliveira (8), che ha dimostrato di poter essere una pedina importante nello scacchiere di Mourinho.

Milan e Juventus hanno avuto paura di perdere e non hanno vinto. 6 ai rossoneri che un po’ di più ci hanno provato, 5 ai bianconeri perché in 90 minuti potevano almeno tentare di scaldare le mani a Maignan. Dal punto di vista dello spettacolo, partita inguardabile, da Milan e Juve ci si attende qualcosa in più, è lecito.

Inoltre

10 ad Alessio  Dionisi per aver ammesso che il Toro meritava di vincere, senza tanti fronzoli. Bravo!

2 a Massimiliano Allegri per non avere ammesso che Milan-Juve è stata una partita inguardabile. Quando racconta che la Juve gli è piaciuta e afferma che “Il bicchiere è tutto pieno”, racconta balle alle quali non crede neppure lui.

La Serie A da zero a dieci-Quattordicesima giornata

I nostri voti alla quattordicesima giornata conclusasi ieri sera.

10

GIORGIA ROSSI Number one!

9

JUNIOR MESSIAS Segna due goal (di cui uno di pregevole fattura) che regalano la vittoria al Crotone.

AC MILAN e SS LAZIO Danno vita ad un’emozionante partita. Vince il Milan, ma la Lazio non esce ridimensionata.

8

ACF FIORENTINA Oh, Fiorentina! Nella serata meno pronosticabile rinasce. La Juve certo gli da una mano col suo atteggiamento, ma loro dimostrano che possono fare bene, certamente  meglio di quanto avevano fatto prima della gara di Torino.

TAKEHIRO TOMIYASU Realizza un bel goal. Bravo!

CIRO IMMOBILE  El segna semper lu.

LORENZO INSIGNE Gran goal che impedisce quella che si stava profilando come una pesante sconfitta.

SASSUOLO CALCIO Tre punti importanti e meritati.

BENEVENTO CALCIO A questo punto è riduttivo definire questa squadra una sorpresa. Bravi!

LAUTARO MARTINEZ Gran goal!

7

FC TORINO Sfodera finalmente una prestazione come si deve, portando a casa un punto meritato giacché solo una magia di Insigne gli impedisce il successo. Avanti così e l’ultimo posto sarà presto un brutto ricordo.

ANTONIO CONTE Sette vittorie di fila e se Hernandez non segnava a quest’ora primo in classifica c’era lui. Non farà calcio-spettacolo la sua squadra, ma i risultati dicono che per lo scudetto bisogna parlarne anche con lui, specie perché dopo la delusione europea ha solo più il campionato e tutti sappiamo quanto lui sia bravo a martellare durante la settimana i suoi giocatori.

AS ROMA Vince, ma ora serve più continuità.

6

DAVIDE BALLARDINI Richiamato per la quarta volta, che sia quella buona? Staremo a vedere, lui intanto porta a casa tre punti fondamentali.

5

FC JUVENTUS Dopo Parma ci aveva illuso di avere trovato la quadratura. Regala invece un passo indietro a livello di gioco e di individualità, se si pensa che Bonucci (sui primi due goal) e Cuadrado (col suo gesto scriteriato), due degli “Uomini d’oro” della Juve pluriscudettata, le hanno veramente combinate grosse. Andrea Pirlo riuscirà a dare continuità? Lo scopriremo nelle prossime puntate, ma intanto la Juve è sesta in classifica e francamente è un  po’ poco in base a quello a cui ci aveva abituato.

PARMA CALCIO La classifica non è tutta sta goia e rispetto all’anno scorso la squadra è in regressione.  Chi legge il nostro blog sa perfettamente come la pensiamo sugli allenatori, quindi Liverani a nostro avviso ha colpe relative, il lavoro di D’Aversa però è stato sottovalutato.

ATALANTA BERGAMASCA Butta alle ortiche due punti che potevano essere pesanti non gestendo il risultato.

NAPOLI CALCIO Senza Insigne sarebbe stata un’altra preoccupante battuta d’arresto.

ARMANDO IZZO e MARCO GIAMPAOLO Per favore lasciamo perdere queste scene da “Libro Cuore”.

4

FEDERICO LA PENNA E I SUOI COLLABORATORI La scenata di Nedved è fuori luogo, d’accordo (ne parleremo più avanti), ma loro comunque dopo aver giustamente sbattuto fuori Cuadrado, non sbattono fuori Borja Valero e anche Chiesa. Inoltre negano un rigore evidente alla Juve per fallo su Bernardeschi. Insomma ne sbagliano tante. Col VAR sono errori intollerabili.

SAMIR HANDANOVIC Resta un grande, ma la papera che fa è incredibile.

3

GIACOMO FERRI DI MARTEDI’ Quando inventarono il telefono la gente parlava e urlava nell’apparecchio,  non comprendendo che non era il caso e che dall’altra parte sentivano benissimo. Giacomo Ferri a Diretta Stadio  ci ha ricordato un po’ quelle persone, quando si è messo ad urlare verso Marcello Chirico in collegamento, il quale opportunamente gli ha ricordato che non era il caso di urlare giacché anche se era distante lo sentiva.

2

GIACOMO FERRI DI MERCOLEDI’ Cambia il giorno, ma non cambiano il suo giubbotto alla Fonzie e la sua prosopopea. Il Torino sta vincendo a Napoli e il Milan pareggia. Lui ne approfitta subito per fare lo spiritoso con  Tiziano Crudeli (sei ultimo in classifica e prendi per i fondelli chi è primo?). A parte il fatto che, sapendo che la partita era ancora lunga e che il Napoli avrebbe potuto raddrizzarla in quanto più forte del Toro, avrebbe potuto essere prudente, ma lui no, esplode con tutta la sua prosopopea e i suoi “Secondo me”. Peccato che poi nel recupero Insigne segna e segna pure Theo Hernandez. Tiè!

1

PAVEL NEDVED La scenata che ha fatto, ricordandoci i bambini capricciosi, non ci è piaciuta. L’Avvocato Agnelli nel 1985 disse: “Noi non ci siamo mai lamentati dei rigori e non incominceremo certo adesso, non è nelle nostre abitudini. Son cose da provinciali”. Boniperti una scena del genere manco si sognava di farla. Quello era lo stile-Juve, questo di Nedved ci sembra più stile-Asilo (ps. Quando, in un famoso Inter-Juve,  Orsato non espulse Pjanic già ammonito, non ti eri  messo a correre e ad esagitarti? Dunque non fare il giargianese…).

0

JUAN CUADRADO Commette una scorrettezza inammissibile, che (specialmente uno della sua esperienza) non deve compiere, oltretutto perché compromette una partita difficile, ma che la Juve avrebbe potuto ribaltare dal momento che la forza ce l’ha.

CONCLUSIONE  Finiamo il post porgendo a tutti voi auguri di un sereno Natale di un buon anno, sperando che sia meno assurdo e surreale di questo.

Ricordiamoci sempre le parole di Tonino Cerezo: “Il calcio è felicità, è gioia di vivere, il calcio è riso coi fagioli”.

La Serie A da zero a dieci-Decima giornata

I nostri voti alla decima giornata di campionato.

10

MARCO GIAMPAOLO Per il battibecco con Zaza. Non sappiamo cosa gli abbia detto, ma gli diamo a ragione a prescindere. Ma chi si crede di essere quello? Ronaldo? Bene ha fatto il mister, che vada in panchina ed impari l’educazione quel tamarro di un tamarro.

LORENZO INSIGNE Regala un’altra perla. Complimenti.

9

SERGEJ MILINKOVIC-SAVIC Pennellata d’autore.

F.C. INTER E’ la medesima squadra di dieci giorni fa? Sembra strano, ma la risposta è sì.

FRANCESCO GRAZIANI Il suo rimprovero a Sirigu durante XXL è spettacolo!

HELLAS VERONA e CAGLIARI CALCIO Regalano un’ottima e spettacolare partita.

“CIRO” MERTENS Riesce a far segnare Petagna. Scusate se è poco.

8

JUAN CUADRADO A Sky possono dire ciò che vogliono (strano che oggi non abbiano tessuto le lodi di Arthur, a loro il coraggio non manca), il derby l’hanno deciso due suoi cross perfetti. Aveva fatto anche goal, ma Bonucci  glielo ha negato, facendosi perdonare dopo.

NICOLAS NKOULOU Fino a quando la squadra tiene giganteggia, da solo ovviamente poi non riesce più ad arginare l’attacco juventino.

ACHRAF HAKIMI Ritrovato. Non solo per la doppietta.

M’BALA NZOLA Gran goal.

AC MILAN Vittoria importante e conseguita con diverse assenze, ragione per la quale è giustificabile la fatica con cui è stata ottenuta. Avanti così, il cammino  è ancora lungo, ma la strada pare quella giusta.

7

SPEZIA CALCIO Gioca bene ma ancora una volta la fortuna non gli sorride. Altri due pali colpiti, forza e coraggio: prima o poi la sfiga deve finire!

6

F.C. JUVENTUS Vittoria importante, di inerzia, ma per merito suo oppure di un vistoso calo atletico del Toro? Il primo tempo bianconero  effettivamente è stato inguardabile (immaginiamo l’avessero fatto la Juve di Allegri o quella di Sarri…), in cui abbiamo registrato un  Sirigu inoperoso, Zaza che spara prima il pallone addosso a Szcesny e poi fallisce un contropiede. Siamo a dicembre, è lecito iniziare ad attendersi qualcosa di meglio.

5

SALVATORE SIRIGU Ha salvato il Toro parecchie volte, quindi non lo vogliamo certo mettere in croce, però è stato troppo ligio al DPCM. Non bisogna uscire dal proprio comune,  ma dalla propria area si può.

ACF FIORENTINA Pareggio agguantato in extremis, ma  non convince. Tre partite: un punto. Lo abbiamo scritto e lo riscriviamo: sicuri che il problema fosse Iachini?

4

GIANPAOLO CALVARESE E SUOI ASSISTENTI Faceva schifo controllare la gomitata di Romagnoli col VAR?

3

PEDRO Ingenuità pazzesca. Sei già ammonito, che bisogno c’è di fare un fallo del genere?

2

PAULO FONSECA Giargianesi nel campionato italiano ce ne sono già fin troppi, non avevamo bisogno che arrivasse lui dal Portogallo ad aumentare il numero con gli atteggiamenti che ha avuto prima e dopo la gara col Sassuolo.

1

CARLO PINSOGLIO Farsi espellere dalla panchina è tamarreide e basta.

0

SIMONE ZAZA Che buzzurro! Come abbiamo scritto, ha ragione Giampaolo e basta. A parte il fatto che puoi essere chi vuoi, ma sei pagato anche per accettare le sostituzioni, perciò ha sfoggiato maleducazione a palate. Inoltre nel primo tempo fallisce un goal e si mangia un contropiede in una maniera che in Terza Categoria ci voleva l’esercito per farlo uscire dallo spogliatoio, dunque di che si lamenta?

Ma lasciatelo lavorare!

ah

Pensierino sul fatto che oggi, leggendo il web (e non solo), se non fosse che è nato nel 1967, Giampaolo dovrebbe solo più essere accusato di essere stato lui a sparare a Dallas il 22 novembre del 1963. Dopo appena quattro partite è già in discussione. Cosa vi aspettavate? Calma e gesso. Piatek  è l’ombra dello scorso anno, gli acquisti nuovi al momento faticano ad inserirsi (se no li farebbe giocare, mica è scemo. Ce li ha tutti i giorni sotto gli occhi, lo saprà!). Invece è tipico dei tifosi italiani: perdono una partita o due, l’allenatore va cacciato, punto e basta. I giocatori naturalmente non si toccano, sono dei santi.

Lasciatelo lavorare e dategli un po’ di tranquillità, ne ha diritto.