La Serie A da zero a dieci-Decima giornata

I nostri voti alla decima giornata di campionato.

10

MARCO GIAMPAOLO Per il battibecco con Zaza. Non sappiamo cosa gli abbia detto, ma gli diamo a ragione a prescindere. Ma chi si crede di essere quello? Ronaldo? Bene ha fatto il mister, che vada in panchina ed impari l’educazione quel tamarro di un tamarro.

LORENZO INSIGNE Regala un’altra perla. Complimenti.

9

SERGEJ MILINKOVIC-SAVIC Pennellata d’autore.

F.C. INTER E’ la medesima squadra di dieci giorni fa? Sembra strano, ma la risposta è sì.

FRANCESCO GRAZIANI Il suo rimprovero a Sirigu durante XXL è spettacolo!

HELLAS VERONA e CAGLIARI CALCIO Regalano un’ottima e spettacolare partita.

“CIRO” MERTENS Riesce a far segnare Petagna. Scusate se è poco.

8

JUAN CUADRADO A Sky possono dire ciò che vogliono (strano che oggi non abbiano tessuto le lodi di Arthur, a loro il coraggio non manca), il derby l’hanno deciso due suoi cross perfetti. Aveva fatto anche goal, ma Bonucci  glielo ha negato, facendosi perdonare dopo.

NICOLAS NKOULOU Fino a quando la squadra tiene giganteggia, da solo ovviamente poi non riesce più ad arginare l’attacco juventino.

ACHRAF HAKIMI Ritrovato. Non solo per la doppietta.

M’BALA NZOLA Gran goal.

AC MILAN Vittoria importante e conseguita con diverse assenze, ragione per la quale è giustificabile la fatica con cui è stata ottenuta. Avanti così, il cammino  è ancora lungo, ma la strada pare quella giusta.

7

SPEZIA CALCIO Gioca bene ma ancora una volta la fortuna non gli sorride. Altri due pali colpiti, forza e coraggio: prima o poi la sfiga deve finire!

6

F.C. JUVENTUS Vittoria importante, di inerzia, ma per merito suo oppure di un vistoso calo atletico del Toro? Il primo tempo bianconero  effettivamente è stato inguardabile (immaginiamo l’avessero fatto la Juve di Allegri o quella di Sarri…), in cui abbiamo registrato un  Sirigu inoperoso, Zaza che spara prima il pallone addosso a Szcesny e poi fallisce un contropiede. Siamo a dicembre, è lecito iniziare ad attendersi qualcosa di meglio.

5

SALVATORE SIRIGU Ha salvato il Toro parecchie volte, quindi non lo vogliamo certo mettere in croce, però è stato troppo ligio al DPCM. Non bisogna uscire dal proprio comune,  ma dalla propria area si può.

ACF FIORENTINA Pareggio agguantato in extremis, ma  non convince. Tre partite: un punto. Lo abbiamo scritto e lo riscriviamo: sicuri che il problema fosse Iachini?

4

GIANPAOLO CALVARESE E SUOI ASSISTENTI Faceva schifo controllare la gomitata di Romagnoli col VAR?

3

PEDRO Ingenuità pazzesca. Sei già ammonito, che bisogno c’è di fare un fallo del genere?

2

PAULO FONSECA Giargianesi nel campionato italiano ce ne sono già fin troppi, non avevamo bisogno che arrivasse lui dal Portogallo ad aumentare il numero con gli atteggiamenti che ha avuto prima e dopo la gara col Sassuolo.

1

CARLO PINSOGLIO Farsi espellere dalla panchina è tamarreide e basta.

0

SIMONE ZAZA Che buzzurro! Come abbiamo scritto, ha ragione Giampaolo e basta. A parte il fatto che puoi essere chi vuoi, ma sei pagato anche per accettare le sostituzioni, perciò ha sfoggiato maleducazione a palate. Inoltre nel primo tempo fallisce un goal e si mangia un contropiede in una maniera che in Terza Categoria ci voleva l’esercito per farlo uscire dallo spogliatoio, dunque di che si lamenta?

La Serie A da nove ad uno-Nona giornata

Ecco puntuali i nostri voti alla nona giornata di campionato.

10

Questa settimana non lo assegniamo, per rispetto.

9

STEVEN ZHANG Non sappiamo se la sua mossa a lungo termine darà frutti, lo dirà il tempo. Per il momento gli ha dati, perché la conferma senza se e senza ma di Conte e affermare implicitamente che se l’Inter non sta girando al meglio la colpa è dei giocatori e che sono costoro che devono svegliarsi, è probabilmente alla base del successo col Sassuolo. In campo infatti si è vista una squadra con un altro piglio.

HELLAS VERONA Tre punti d’oro, conquistati meritatamente, in un campo in cui da qualche anno in tanti escono con le ossa rotte. Complimenti.

AC MILAN Che dire, primato in classifica e vittoria convincente, in più ottenuta senza Ibra, dimostrando che può vincere senza di lui.

NAPOLI CALCIO Partita straordinaria.

8

BENEVENTO CALCIO La Juventus non ha giocato da Juventus, vero. Loro però hanno corso 90 minuti e hanno raccolto meritatamente un punto. Bravi.

UDINESE CALCIO Tre punti d’oro, due vittorie consecutive e un calcio alla crisi.

FABIO QUAGLIARELLA Anche Savoldi è superato nella classifica dei marcatori di tutti i tempi. Chapeau.

GERVINHO Uomo squadra. Le sue giocate regalano tre punti pesanti al Parma.

WILFRIED SINGO Il goal dell’1-0 lo fa Belotti, ovvero l’unica garanzia di una squadra che di garanzie sembra averne poche, ma la giocata che permette al Gallo di segnare è sua ed è niente male.

7

SPEZIA CALCIO  Pareggia in extremis, è vero, com’è vero che se Unas non si divora il goal del 3-1 probabilmente a Cagliari era sconfitta invece di un prezioso pareggio, ma continua a giocare a calcio e a farlo bene.  Bravi tutti.

 

6

Non ne abbiamo ravvisati.

5

FC JUVENTUS Due punti persi e una prestazione non certo entusiasmante. La formazione scesa in campo del Benevento deve farne un sol boccone, con tutto il rispetto. Se la novità tattica sbandierata in estate dalla dirigenza  è “Speriamo che ci pensi sempre Ronaldo” allora sai che risate si staranno facendo Allegri e Sarri…

SS LAZIO Paga oltremisura il martedì di Coppa.

AS ROMA Un passo indietro e una sconfitta che fa male. Ma è la prima sul campo (col Verona è stata persa a tavolino), non facciamo processi dai…

4

ACF  FIORENTINA No, ma tanto è colpa di Iachini…

3

CR7  Padronissimo di riposarsi, ci mancherebbe. Ma seguire i compagni una volta faceva schifo? Ibra era allo stadio insieme alla squadra anche se non giocava.

2

ARTHUR MELO Con tutta la sua prosopopea (e con quella di Adani che qualche settimana fa lo pompava su Sky), oltre ad effettuare un’altra prestazione non convincente si è fatto uccellare e mettere in ginocchio da una finta. Di Messi? Di Salah? No, di Schiattarella (con tutto il rispetto..). Sono già passati due mesi, sveglia! Se questo vale ottanta milioni, Tacchinardi (e non stiamo dicendo Davids o Zidane) ne valeva 160.

SPOT DI PRESSING SERIE A Quando lo abbiamo visto non sapevamo se ridere, piangere o farci un clistere. Peccato per Giorgia Rossi, ma quando la voce fuori campo dello spot afferma: “Con grandi ospiti” ci aspettavamo di vedere la faccia di Baggio, di Totti, di Del Piero, di Maldini, non la faccia di Sandro Sabatini. Ma che grande ospite è?

1

ALVARO MORATA Farsi espellere a fine partita è un gesto da tamarri allo stato brado.

QUELLI CHE CRITICANO IL SASSUOLO Oh, ha perso una partita (e contro un avversario che piaccia o meno sulla carta è più forte), fatevi furbi!

La Serie A da zero a dieci-Quinta giornata

Ecco i voti alla quinta giornata di campionato (e a ciò che gli ha ruotato intorno), come al solito ce n’è un po’ per tutti.

10

GIORGIA ROSSI Wonderful.

9

LORENZO INSIGNE Che goal.

RAFAEL LEAO Niente male come assist-man!

8

“GALLO” BELOTTI E’ lui l’anima del Toro, i goal li fa, peccato che la squadra non li difenda.

FRANCESCO “SERGIO” CAPUTO Segna sempre.

CLAUDIO RANIERI Nove punti, tutti meritati e la sensazione che la sua squadra, dopo le difficoltà dello scorso anno, può fare assolutamente bene. Specie con un timoniere come lui alla guida.

FABIO QUAGLIARELLA Passa il tempo, ma lui se c’è da fare un goal non si tira mai indietro. Sbaglia il rigore, ma chi non ne ha mai sbagliati? Esempio.

GAETANO CASTROVILLI E’ lui l’anima della Fiorentina.

ROMELU LUKAKU Sblocca la partita e si dimostra irrinunciabile per Conte.

HELLAS VERONA Per settanta minuti tiene testa alla Juve in maniera egregia. Cala nel finale, ma il punto che porta a casa è senza dubbio meritato e dimostra che l’anno scorso il suo campionato non è stato un bluff.

ZLATAN IBRAHIMOVIC Sempre lui.

7

SPEZIA CALCIO Gioca bene, meriterebbe di vincere, colpisce tre pali (per la serie “Brindiamo alla sfiga”). Un’ingenuità nel finale gli nega la vittoria, ma giocando così la salvezza non è affatto un miraggio.

DANILO D’AMBROSIO Nessuno parla di questo giocatore, difensore con un vizio tutt’altro che brutto: quello del goal. Lo facciamo noi, per quello che vale.

EDIN DZEKO Da possibile partente ad anima della squadra.

6

BENEVENTO CALCIO Per più di un’ora regge il confronto col Napoli, poi cala alla distanza ma anche qui vale il discorso fatto per lo Spezia: giocando così la salvezza non è un miraggio.

5

ATALANTA BERGAMASCA Sette goal in due partite presi. Relax pre-Champions? Sta di fatto che passare da quattro/cinque goal fatti per partita a quattro/cinque goal subiti per partita non è un bel segnale.

FC JUVENTUS Non ci ha convinto. Gioco zero, poche azioni scaturite da giocate dei singoli. Nel finale poteva vincere, ma più per un calo fisico-atletico del Verona, che fino a quando ha pressato, ha messo in difficoltà i bianconeri. Due punti con Crotone e Verona sono poca roba per chi come motto ha “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”.

4

ARTHUR MELO Siamo solo all’inizio e dunque è innegabile che abbia bisogno di tempo, ma 80 milioni di euro per uno che più che fare passaggini di un metro e per giunta indietro, al momento ci sembrano troppi.

3

XAVIER JACOBELLI D’accordo che sei il direttore di Tuttosport, ma dire che la Juve ieri ti è piaciuta, quando per 60/70 minuti il Verona gli è stato superiore, di gioco non se n’è visto e le uniche azioni costruite dai bianconeri sono nate da giocate dei singoli, devi avere veramente le fette di prosciutto sugli occhi.

2

ANDREA AGNELLI, FABIO PARATICI E PAVEL NEDVED Non per giudicare il loro operato, sia chiaro, per loro parlano i risultati di nove anni. E’ il loro comportamento che ci ha infastidito. Ieri, dopo il goal di Favilli, sono stati inquadrati dalla tv. Quando in panchina c’era Sarri e la Juve prendeva goal le facce erano decisamente altre. Quello che hanno fatto all’allenatore toscano, ovvero ingaggiarlo e poi far finta che a Torino ci fosse venuto da solo, addossandogli tutte le colpe (quando ne aveva ben poche), è stato ipocrita. Lo era altrettanto incazzarsi quando i goal li prendeva lui e far finta che tutto va bene quando li prende un altro allenatore, oltre che segno di incoerenza.

CIPRIAN TATARUSANU Sui tre goal della Roma, due ha pesanti responsabilità lui, con errori gravi. Ribadiamo: possibile che in Italia (anche nelle serie minori) non ci siano portieri bravi come lui?

1

PIERO GIACOMELLI E I SUOI COLLABORATORI Fischiano due rigori al limite del paranormale, rovinando una bellissima partita. Col VAR, lo abbiamo già scritto in passato, certi errori sono inconcepibili.

0

VINCENZO SPADAFORA La decisione di far giocare fino alla Serie D e bloccare i campionati inferiori (da lui indubbiamente avallata) tradotta è: “Pensiamo a chi ha i soldi, gli altri vadano a prenderselo nel culo”. Complimenti.

MARIO BALOTELLI. A 30 anni, potrebbe tranquillamente calcare ancora i campi di Serie A , dal momento che lo fa Quagliarella (senza avere le sue potenzialità) a 37. Invece, grazie alla sua furbizia, calca le scene del GF VIP.  Bravo balengo!

La Serie A da uno a dieci-Quarta giornata

Ecco i nostri voti relativi alla quarta giornata di campionato.

10

ZLATAN IBRAHIMOVIC Semplicemente immenso.

NAPOLI CALCIO Quarantacinque minuti di calcio-spettacolo, gli altri quarantacinque passati a mangiarsi le mani per non essere saliti sull’aereo per Torino due settimane fa, visto la Juve di Roma e di ieri.

9

STEFANO PIOLI Zitto zitto è primo in classifica. Senza urlare, lavorando sodo.

US SAMPDORIA Grande prestazione.

8

FC CROTONE Bella prova, giocando così la salvezza può essere conquistata.

SASSUOLO CALCIO Grande rimonta, che dimostra quanto questa squadra e il suo allenatore siano diventati tosti.

CAGLIARI CALCIO Tre punti d’oro.

7

“GALLO BELOTTI” Unica certezza in una squadra che, al momento, di certezze ne dà ben poche.

6

UDINESE Tre punti importanti, che sanno però di brodino più che di piatto prelibato.

SPEZIA Ha il merito di crederci.

5

ANTONIO CONTE Urla pure. Intanto Pioli ti ha dato una lezione.

FC JUVENTUS Non vince per questione di millimetri (riferimento al goal annullato a Morata), ma non sarebbe stata una vittoria meritata. Lenta, confusa, col Crotone che, nel primo tempo, poteva fare tre goal. Le assenza non devono essere un alibi.

ATALANTA BERGAMASCA Bloccata, come quel corridore che non ha sentitolo sparo che annunciava la partenza. Dopo mesi di grande calcio, una prestazione così però  ci può pure stare, non drammatizziamo.

ACF FIORENTINA Butta due punti nel cesso. Solo colpa di Iachini?

4

ACHRAF HAKIMI Ha sulla coscienza un goal più facile da fare che da sbagliare e che avrebbe ribaltato i giudizi sul derby.

FC BOLOGNA Il Sassuolo ha il merito di crederci, loro il demerito di averglielo permesso e fatto realizzare.

3

SS LAZIO Non pervenuta.

FC TORINO Sveglia!

2

PAOLA FERRARI Se per condurre 90 Minuto bisogna truccarsi gli occhi in quel modo, tanto vale farlo condurre al cantante dei Kiss.

1

FEDERICO BALZARETTI Con Diletta Leotta vicino, è importante come la forchetta per il brodo.

0

Per fortuna non ne abbiamo ravvisati.

La Serie A da zero a dieci-Seconda giornata

Prima di iniziare coi voti alla seconda giornata di campionato, un doveroso pensiero all’arbitro Daniele De Santis e alla sua fidanzata, barbaramente assassinati con un’atrocità sconvolgente.

L’eterno riposo,
dona loro, o Signore,
e splenda ad essi la Luce perpetua.
Riposino in pace.
Amen.

E ora i voti.

10

ATALANTA BERGAMASCA Ricomincia il campionato e ricomincia il suo show.

9

I FRATELLI INZAGHI Esordiscono entrambe come meglio non potrebbero.

SASSUOLO CALCIO D’accordo che lo Spezia non è esattamente il Bayern Monaco, ma  De Zerbi e i suoi dimostrano che anche quest’anno vogliono fare sul serio.

NAPOLI CALCIO Spettacolo.

FC BOLOGNA Bravi!

8

ACF FIORENTINA Se la partita di San Siro è stata emozionante lo dobbiamo a lei, che ha risposto colpo su colpo all’Inter. Cede nel finale, ma non esce certo ridimensionata dallo scontro di Milano.

CR7 In una Juve che certo è ancora da registrare, lui è e rimane sempre una garanzia.

AC MILAN Tre punti meritati. Può fare bene.

MARCO DI BELLO Insieme ai suoi collaboratori, dirige bene Roma-Juve, azzeccando tutte le decisioni..

7

GAETANO CASTROVILLI Due goal in due partite e tanta quantità. Avanti così!

ANTONIO CONTE Azzecca i cambi, ma è pur vero che quando i cambi si chiamano Vidal, Sanchez e Nainggolan è più facile azzeccarli.

PAULO FONSECA LA Roma gioca bene, se poi i giocatori sbagliano goal fatti non è certo colpa sua.

6

FC TORINO Il risultato inganna. Contro l’Atalanta di ieri in pochi si sarebbero salvati.

5

CHRISTIAN ERIKSEN Prova incolore.

LAUTARO MARTINEZ Media tra il goal (10) e la vergognosa sceneggiata (0) che, se non era per il VAR, stava per generare un rigore indecente pro-Inter. Quando vuoi far credere che dando un calcio ad un altro ti sei fatto male te (questo stabiliscono le immagini, senza se e senza ma) o tu sei fatto di cartapesta, o l’altro è fatto di marmo,  o sei un giargianese.

4

US SAMPDORIA Certe partite vanno chiuse. E basta.

ADRIEN RABIOT Torna sugli standard dell’inizio dello  scorso anno. A proposito, ci piacerebbe sapere come mai, visto che era già ammonito e stava giocando “Ad Minchiam”, Andrea lo ha tenuto in campo sostituendo altri.

FASE DIFENSIVA DELLLA JUVENTUS Come dicevamo lo scorso anno per Sarri, anche Pirlo non crediamo abbia raccomandato ai suoi di concedere tutte quelle palle goal. Da registrare assolutamente.

3

SPEZIA CALCIO  D’accordo, è solo la prima partita, ma la Serie A è altra roba, devono metterselo in testa e alla svelta.

PARMA CALCIO Sveglia!

2

HENRIKH MKHITARIAN Sbaglia un goal sullo 0-0 che nemmeno Egidio Calloni..

1

EDIN DZEKO Ma siamo sicuri che sotto sotto la Juve non l’abbia acquistato e non abbia giocato per i bianconeri? Pure lui sbaglia due goal che nemmeno Egidio Calloni. In più ha un’aggravante. Fa un plateale fallo su Chiellini (che successivamente commette fallo su di lui), come documentato dalla tv, nonostante questo protesta vibratamente. Ma chi ti credi di essere? Sei solo un giargianese e basta.

0

GENOA 1893 6-0 è 6-0. Non ci sono scuse.

Gli allenatori sono importanti (quando fa comodo)

Venerdì 8 agosto la Juve esce dalla Champions. Il giorno dopo Sarri viene esonerato. Tutti a dire che col Lione bisognava passare, che i francesi al turno successivo sarebbero stati spazzati via da Guardiola e dal City.

Passa una settimana e ad essere spazzati via sono stati Guardiola e il City.

Dunque Sarri non è più il mostro cui erano stati additati tutti i mali bianconeri o “Don Pep” non è più il maestro di calcio che tutti incensavano? Oppure ancora, a Roma hanno avuto per due anni un genio (Rudi Garcia, allenatore del Lione) e non se ne sono accorti?

Questa Champions ha visto naufragare i sogni e le ambizioni di coloro che fino a qualche anno fa erano considerati indiscussi “profeti”. Guardiola uscito col Lione, Mourinho uscito con le ossa rotte dai confronti col Lipsia, il Barcellona, da tutti additato come modello da seguire per anni e favorito in Champions, umiliato dal Bayern, Zidane (tornato col proposito di riportare il Real Madrid a lottare per la Champions) uscito agli ottavi.

Anche Messi e CR7 non se la sono passata meglio. La “Pulce” com’è uscita l’abbiamo visto tutti e Ronaldo era arrivato a Torino con altre ambizioni, che non erano uscire ai quarti e agli ottavi in due anni (e con Ajax e Lione).

Nel frattempo in semifinale ci vanno Flick, Rudi Garcia, Nagelsmann e Tuchel (che qualcuno dava già per partente, ipotizzando l’approdo di Max Allegri sotto la Tour Eiffel).

Gli allenatori di colpo non contano più?

Credo che la risposta sia molto semplice. L’allenatore è importante se la squadra lo segue (Allegri l’anno scorso, Sarri quest’anno non ci pare siano stati seguiti alla Juve per quanto concerne la Champions), altrimenti da solo non può fare nulla. Non crediamo che Setien prima della partita non abbia cercato di “catechizzare”  i suoi, o che Guardiola abbia imposto di prendersi contropiedi così grossolani.

Inoltre, a volte è il caso a decidere, più che la bravura di un allenatore.

Il Lione è in semifinale, ma se il colpo di testa di Bonucci entrava e soprattutto, se Sterling non sbagliava in maniera così incredibile un goal che avrebbe fatto pure un bambino dei pulcini, oggi si parlerebbe ancora di “Miracolo Lione”? Rudi Garcia farebbe ancora conferenze stampa gongolante? Guardiola sarebbe ancora sotto accusa per le sue scelte di formazione? Soprattutto: se arrivava ai quarti, Sarri sarebbe stato esonerato?

Questo per dire che a volte, un allenatore, per bravo che sia, è legato ai risultati (indipendentemente dagli episodi che magari li hanno generati) e al rapporto con calciatori e società.

Ma davvero credete, con tutto il rispetto per Gattuso, che Ancelotti, con quello che ha vinto in giro per il mondo, sia meno bravo di Ringhio ad allenare, come i risultati del Napoli farebbero credere?

Alla fine, tu puoi essere anche un mago della panchina, puoi azzeccare tutte le sostituzioni, ma se il tuo fuoriclasse sbaglia un goal ad un metro dalla porta, se i tuoi giocatori hanno altro per la testa e la tua società, invece di intervenire lascia fare (caso-Setien, ma forse anche un po’ caso-Sarri) perché preferisce scaricare tutta la colpa addosso a te piuttosto che ad un gruppo di calciatori, sarai sempre sotto accusa.

Quando vedremo di nuovo un allenatore andare in conferenza stampa e fare una sfuriata come fece Trapattoni a Monaco, senza che venga esonerato, anzi coi giocatori da lui accusati messi fuori squadra dalla dirigenza?

Aveva ragione lui

max

Ricordate quando quel fenomeno parastatale di Adani  polemizzò con Allegri su Sky? Era il 27 aprile del 2019. Era appena finita Inter-Juventus  e Allegri si presentò a Sky. Adani iniziò la tiritera: “Bebebe la Juve gioca male, bebebe il dominio, bebbebe con gli uomini che ha..” e ne scaturì una lite con il mister livornese. Il quale comunque, sbagliò anche lui, perché lo sai già che in un paese di 60 milioni di CT, ci sarà sempre qualcuno che ti critica. Certo, se a criticarti è uno come Adani, che può allenare giusto un clistere, la rabbia magari ti sale in corpo, ma se accetti i soldi di Sky, devi accettare anche queste situazioni.

Non è questo su cui ci vogliamo concentrare però.

Allora il buon Max fece capire, neanche velatamente, due cose. La prima è che a lui la società aveva chiesto prima di tutto di vincere, non di fare il bel gioco e lui ha obbedito agli ordini in maniera esemplare. La seconda è che, con gli uomini che aveva a disposizione, fare bel calcio era dura.

Non venne ascoltato, soprattutto dalla sua dirigenza, che infatti preferì prendere un’altra strada, quella di Sarri, un allenatore per caratteristiche a lui differente, pensando che quest’ultimo invece, senza cambiare uomini, sarebbe riuscito ad unire vittorie e spettacolo.

Inoltre Allegri, è risaputo, per continuare a guidare la Vecchia Signora, voleva cambiare qualche calciatore, perché aveva capito che difficilmente con questi uomini ci si poteva aspettare migliorie.

E’ trascorso un anno e la Juve ha riconquistato lo scudetto (con più fatica rispetto all’anno precedente), in Champions è uscita agli ottavi e il bel gioco beh, si è visto poco (o meno di quello che ci si attendeva). Noi non diamo colpa di questo a Sarri, le sue sono colpe relative, come abbiamo scritto nel post precedente: le colpe vanno cercate altrove. Una cosa però è indiscutibile: Max Allegri aveva ragione!

Dunque torniamo ad un nostro concetto, più volte ribadito: un allenatore che ha tutti i giorni i suoi calciatori sotto gli occhi, che ne conosce i pregi, le debolezze, i tic, ne saprà o no qualcosa in più di uno che è al bar, dietro ad una tastiera, in uno studio televisivo a pontificare senza aver mai provato ad allenare?

Per questo, in molti dovrebbero chiedere scusa al tecnico toscano. Dagli #Allegriout ai #fenomeniparastataliin.

La svolta bianconera in mezza giornata. Considerazioni.

pirlo

Che incredibile giornata! In poche ore la Juventus manda via Sarri ed ingaggia Pirlo, il “Maestro” del centrocampo, che ora dovrà dimostrare di essere un buon maestro pure dalla panchina. Lo sappiamo tutti che non è la stessa cosa, fior di campioni (in primis Maradona, Platini e Falcao)  ci hanno provato e hanno capito che tra giocare ed allenare cambia tutto.

Cosa ne pensiamo noi?

Che Sarri non avesse mai legato profondamente con l’ambiente Juve lo avevano capito pure le pietre.

Che la sua situazione non fosse rose e fiori per l’allenatore toscano lo si è capito quando Agnelli ha ringraziato per lo scudetto pure il suo gatto, ma non lui. La gara col Lione ha accelerato le decisioni? Può darsi di sì, ma anche di no.

Una cosa è certa, Sarri ha pagato soprattutto colpe non sue. Ammesso che, come abbiamo scritto, il feeling con l’ambiente Juve non sia mai nato, a Torino ci è venuto facendo un golpe oppure qualcuno l’ha chiamato?

La risposta è prevedibile, allora lì capiamo che non è tutta colpa sua, bensì di chi lo ha scelto.

Innanzitutto non si sceglie un allenatore come Sarri, che è risaputo per fare un tipo di gioco differente a quello in cui la squadra è stata abituata fino al giorno prima, senza dargli la possibilità di programmare il cambiamento. Se tu prendi Sarri, è perché è palese che vuoi modificare sistema di gioco e allora gli dai gli strumenti e i giocatori per cambiare, non che a fine settembre non sai ancora se Dybala e Cuadrado (non due qualunque) resteranno. Gli fai una campagna acquisti consona e poi, se fallisce, allora dici basta. Ma ci devi credere! Devi fare come fece Berlusconi con Sacchi, che entrò nello spogliatoio e presentò Arrigo facendo capire che lui non lo avrebbe cambiato minimo due o tre anni, chi non era d’accordo doveva andarsene fuori dalle balle.

Non puoi farlo? Allora i cambiamenti alla Sarri diventano stronzate gigantesche.

Diciamoci la verità, la dirigenza, dopo averlo ingaggiato, ha abbandonato Sarri a se stesso e questo è molto brutto.

Per questo più che a Sarri, noi diamo colpe a Paratici, troppo comodo adesso fare finta che Maurizio si sia autoproclamato allenatore della Juve!

Adesso Andrea Agnelli in persona ha scelto Pirlo. Un segnale? Un modo per dire: visto che Paratici e Nedved non sono stati capaci a scegliere l’allenatore giusto,  me lo scelgo io? Chissà…

Tra circa un mese si ricomincia e vedremo, una cosa è certa. Pirlo è un rischio, i casi come lui possono portare ad una stagione stile Guardiola o Zidane, ma pure stile Ferrara. Ciro però, va detto, alle spalle aveva una dirigenza che andava bene a far crescere i carciofi a Mimongo, Pirlo da questo punto di vista parte in notevole vantaggio. Il suo scudo protettivo si chiama Andrea Agnelli, il Presidente di 9 scudetti consecutivi.

Certo di Pirlo allenatore non possiamo dire nulla, non lo abbiamo mai visto all’opera, che giudizio si può dare? Ma è un uomo spogliatoio, è amico dei senatori, ha un carisma che si è guadagnato sul campo senza discussioni, che molti giocatori di questa Juve se lo sognano. Inoltre, al contrario di Sarri, la sua nomina è di stampo aziendalista e gli allenatori aziendalisti (Trapattoni, Lippi, Allegri, anche Conte lo è stato all’inizio, poi ha pisciato fuori dal vaso) alla Juve sono andati a gonfie vele.  Insomma, può far bene. In bocca al lupo Andrea! In bocca al lupo anche a Sarri, che comunque resta un signor allenatore.

La Serie A da zero a dieci e lode-36°giornata

sarri

I nostri voti alla giornata di campionato conclusasi ieri sera. Dato il clima di fine campionato, sono voti un po’ particolari, mancano infatti i due e i tre e i quattro.

10 e LODE

F.C. JUVENTUS Ha vinto. Complimenti alla società, a Maurizio Sarri, ai giocatori da CR7 a Pinsoglio. Le chiacchiere stanno a zero, gli scudetti vinti di fila stanno a 9. Hanno ragione: #stron9er.

10

ROBERTO DE ZERBI Gli annullano quattro goal col VAR e lui dichiara: “Il VAR ha migliorato il calcio”. Questo è essere intelligenti, oltre che sportivi. Solo tre giorni fa abbiamo visto Lerager polemizzare perché gli hanno annullato un goal per fuorigioco+carica sul portiere. De Zerbi,  da uomo di calcio, pure se in una situazione al limite del surreale, di fronte all’evidenza delle immagini accetta,  invece di fare il burino come il calciatore del Genoa. Facendo nettamente più bella figura (ma va detto che ci va anche poco).

CIRO IMMOBILE Tripletta (suggellata da uno stupendo goal) che gli permette di avvicinarsi al record di Higuain.

9

ROMELU LUKAKU Che goal ragazzi!

MEDIASET Pardo lascia Tiki Taka e al suo posto arriva Piero Chiambretti. Finalmente. All’inizio Tiki Taka aveva un senso, poi la trasmissione è diventata solo una scusa per far ballare tette e culi, oltre che mortificare continuamente l’italiano con Vieri e Cassano. Cosa c’entra col giornalismo sportivo? Nulla, dunque se ne vada pure Pardo, al suo posto arriva Chiambretti (sarebbe forse stato più indicato Umberto Smaila, visto che la trasmissione ultimamente sembrava un surrogato di Colpo Grosso), il quale magari con la sua ironia prenderà per il culo quei tre o quattro giargianesi come Vieri, Wanda, Graziano Cesari, Giorgia Venturini, senza che loro se ne accorgano.

8

A.C. MILAN e ATALANTA BERGAMASCA Sono le due squadre più in forma del campionato e si vede.

DEJAN KULUSEVSKI Gran goal, la Juve sembra aver acquistato bene.

SIMONE VERDI Anche lui gran goal.

7

F.C. INTERNAZIONALE Vittoria netta, meritata, contro un avversario che non era certo disposto a far regali, vista la classifica.

6

F.C. TORINO Raggiunge la salvezza matematica a Ferrara, senza infamia e senza lode.

U.S. SAMPDORIA Tiene bene il campo impensierendo la Juventus e concedendogli poco. Dopo il 2-0 e l’espulsione di Thorsby ovviamente non c’è più gara per lei, ma esce sconfitta con onore, senza discussioni.

5

U.S. LECCE Quel goal in contropiede al ’93 era evitabile, specie perché i giocatori si sono fermati a protestare invece di continuare a correre.

4,3,2, Non ne abbiamo ravvisati.

1

DANIELE CHIFFI Pazienza un errore su un fuorigioco o su fallo di mano, ma il suo è un errore per mancanza di conoscenza del regolamento, quindi inaccettabile.

0

I #Sarriout, senza dubbio. Che Sarri abbia avuto problemi quest’anno è fuori discussione. Però la crocefissione mediatica alla quale, ad un certo punto, è stato sottoposto, è semplicemente vergognosa. Vedere gente che dietro ad una tastiera, in piazza o al bar, vuole insegnare a far l’allenatore ad uno che i giocatori ce li ha tutto il giorno sotto gli occhi, che sa il loro stato di forma e sa pure quante volte vanno al cesso, è incredibile (discorso che non vale solo per Sarri, sia chiaro). Ma è l’Italia: nel calcio tutti allenatori, scoppia una pandemia tutti virologi, si negoziano gli aiuti al paese in Europa tutti economisti.

PREMIO BRINDIAMO ALLA SFIGA Assegnato senza esitazioni al SASSUOLO CALCIO. Quattro goal annullati in una partita è roba da guinness della sfiga.

 

Nella foto: Maurizio Sarri, riempito di schiuma da Cuadrado, si gode una sigaretta e soprattutto un meritato trionfo.

La Serie A da zero a dieci-35°giornata

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Prima di incominciare coi nostri voti, un doveroso pensiero a Sergio Vatta, per tanti anni allenatore della “Primavera” del Torino nel periodo in cui, da questa squadra, sono usciti fior di campioni che hanno scritto la storia del Torino e non solo. Un vero e autentico “Maestro di calcio” nel senso letterale del termine. R.I.P.

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NICOLO’ ZANIOLO. Che cos’ha fatto?

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ZLATAN IBRAHIMOVIC Per la doppietta, ma è da notare come sul primo goal chiuda un’azione da lui impostata. Chapeau.

STEFANO PIOLI Altra vittoria convincente. La conferma se l’è indiscutibilmente meritata, le modalità con cui è stata attuata (ne parleremo successivamente) ha fatto ridere i polli (ma lui non ne ha certo colpe).

PIETRO TERRACCIANO E’ lui il “Man of the Match” di Inter-Fiorentina.

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F.C. INTERNAZIONALE Stavolta gioca una bella partita, solo la sfortuna e un Terracciano in stato di grazia impediscono all’Inter la vittoria.

UDINESE CALCIO Tre punti d’oro, conquistati arginando una Juventus non certo supersonica, ma pur sempre la Juventus.

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U.S. LECCE e GENOA 1893  Tre punti fondamentali.

SIMONE ZAZA Goal da autentico centravanti da area di rigore.

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S.S. LAZIO Vittoria equivalente ad un brodino durante l’influenza.

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F.C. JUVENTUS E’ vero che gli altri non gli mettono fiato sul collo, ma ogni partita rischia troppo in difesa. Il goal del 2-1, più che una prodezza di Fofana, è dovuto ad una fase difensiva da “Oggi le comiche”. In certi casi, un po’ di scaltrezza se giochi in  in Serie A la devi avere. Non te lo deve dire Sarri che al ’90 è meglio beccarsi un cartellino giallo e fermare Fofana (che con tutto il rispetto non è Pelè). Montero e Davids ad esempio, in questi casi non aspettavano certo indicazioni da Lippi.

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ANTONIO CONTE Afferma che il secondo posto non gli interessa, di conseguenza neppure il terzo o il quarto. Ma un conto sarebbe arrivare secondo dietro la Juve, un altro quarto dietro Atalanta e Lazio. Lo sa pure lui. Perciò stia tranquillo, se per caso lo mandassero via dall’Inter, come diceva l’ispettore Nico Giraldi, può lavorare alla SIP: Società Italiana Paraculi.

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ALEX SANDRO Dormi pure, intanto Nestorovski segna.

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LUKAS LERAGER. Hai segnato un goal perché 1) C’era un fuorigioco grosso come una vacca. 2) Un tuo compagno ha caricato il portiere avversario. Dunque: perché dopo, sul goal del 2-1 (questo senza dubbio regolare), quell’esultanza da grattaculo per polemizzare col VAR? La fece pure Ronaldo, ma  la sua era un’esultanza ironica, non polemica come la tua, che sei solo un giargianese che hai fatto un goal, ma non sai neppure tu come hai fatto).

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DIRIGENZA AC MILAN Non si è mai visto annunciare un allenatore senza che abbia firmato nulla (praticamente ciò che hanno fatto loro con Rangnick).

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GIANPIERO GASPERINI E SINISA MIHAJLOVIC Semplicemente due tamarri in discoteca.

 

Un ultima considerazione. Vedere il derby di Genoa senza pubblico e senza le coreografie che lo hanno sempre contraddistinto, ci ha messo malinconia.