La Serie A 23/24 da due a dieci-Tredicesima giornata

Dopo la pausa per le Nazionali, riprende il campionato e riprende la nostra rubrica ad esso collegata.

Iniziamo con la Salernitana (7), il cui cambio di panchina porta bene, giacché ottiene una meritata vittoria contro una Lazio spenta (5 ai biancocelesti).  10 al supergoal di Candreva (bravo!), che tra l’altro è stato il migliore in campo, 5 a Gyomber per l’ingenuo fallo su Immobile che causa il rigore contro la sua squadra.

Il cambio di panchina porta bene pure al Napoli (7), che ottiene una preziosa e meritata vittoria a Bergamo, contro un’Atalanta (6) che ha creato e che comunque se l’è giocata. 8 al goal di Lookman, 3 all’errore di Carnesecchi sul goal del 2-1 partenopeo.

Un Milan rimaneggiato ma convincente (7) ha ragione di una Fiorentina che dopo un primo tempo opaco, trova nel secondo la forza di reagire e di giocarsela alla pari, impensierendo l’avversario in più di un’occasione. 9 a Terracciano per le parate su Pulisic e Pobega nel primo tempo, 4 a Mandragora per il goal sbagliato nel finale (non è Maignan che fa una paratona, è lui che gliela tira addosso), che avrebbe cambiato la storia (e il risultato del match).

Pareggio giusto tra Cagliari e Monza, dove le due compagini (6 ad entrambe), si dividono la posta, con i sardi migliori nel primo tempo e i brianzoli che invece creano di più nel secondo. 8 alla zuccata vincente di Maric.

Girandola di emozioni ad Empoli, dove Empoli e Sassuolo (7 a tutte e due), danno vita ad un match palpitante e ricco di colpi di scena (7 goal e numerose occasioni), con gli ex Caputo e Pinamonti che segnano. La spuntano gli emiliani grazie ad una deviazione fortuita su un tiro di Berardi, che merita 9 non per il goal (anche perché il suo è un tiro deviato), ma per il gesto tecnico con cui colpisce il palo sfiorando un goal da cineteca.

Il Frosinone (6) la spunta su un Genoa (6) che a nostro avviso esce sconfitto immeritatamente (visto il numero di occasioni create dai liguri). 10 al supergoal di Malinovskyi, 9 all’azione che porta al goal Monterisi, 4 a Martinez per l’incertezza sul goal di Soulè.

La Roma (6) vince, ma fatica contro un Udinese (6) ben organizzato e ben messo in campo. 9 all’azione giallorossa che porta al goal Dybala, 8 al tiro piazzato con cui El Shaarawy sigilla il match in favore della sua squadra.

Pareggio giusto e tutto sommato (in base a quanto visto) non disdegnato da entrambe le squadre, è stato quello fra Juventus e Inter, che hanno giocato entrambe per non prenderle più che per darle (questo però, va detto, succede in tanti “Big Match”). 8 a Chiesa per l’accelerazione sul goal di Vlahovic, 9 alla bella azione del pareggio nerazzurro firmato Lautaro.

Bella gara tra Verona e Lecce (7 a tutte e due le squadre), che regalano emozioni e belle giocate, come ad esempio il goal di Oudin (da 10), ma anche imprecisioni e leggerezze (come il passaggio di Hien ad Oudin, da 5 e l’incertezza di Falcone sul goal di Ngonge, anch’essa da 5. Falcone si riscatta nel compiere in seguito un intervento da 9 su Duda). Il pareggio, alla fine, ci è sembrato giusto.

Concludiamo con il Bologna (6), che dimostra di essere anche pratico, battendo il Torino (6), che nel primo tempo aveva giocato meglio, ma che si è fatto infilare da una clamorosa ingenuità difensiva (roba da 2, oltre che da “Oggi le Comiche”) sul goal che ha portato in vantaggio gli avversari. Il gesto tecnico con cui Vlasic segna il goal che poi gli viene giustamente annullato merita comunque un 9.

La Serie A 23/24 da zero a dieci-Dodicesima giornata

I nostri voti alla dodicesima giornata.

Iniziamo con Sassuolo-Salernitana, dove gli emiliani (8) reagiscono ad un avvio negativo dominando il match e mettendo alle corde i campani (6), il cui merito è stato capitalizzare al meglio le occasioni avute e il cui migliore in campo è stato senza dubbio Ochoa (9). 8 a Pinamonti per il gesto tecnico con cui colpisce il palo, 8 anche a Thorstvedt per la doppietta.

Vince meritatamente il Genoa (7), contro un Verona (5) poco incisivo ad eccezione di un colpo di testa di Duric su cui Martinez si supera con un intervento da 9. Da 9 anche il tiro al volo con cui Dragusin realizza il goal partita. 4 invece a Terracciano perché colpisce il palo, è vero, ma da quella posizione e con la porta spalancata si deve fare goal.

E’ pareggio tra Lecce e Milan, con i rossoneri che dopo un primo tempo dominato, nel secondo tempo fanno harakiri e si fanno raggiungere da un Lecce (7) volitivo, organizzato e coriaceo. 9 a Sansone per la prontezza con cui realizza il primo goal giallorosso. 9 a Piccoli per il gesto tecnico sul goal che gli annullano (giustamente, giacché il fallo su Thiaw c’è) nel finale. Zero a Giroud per il comportamento da tamarro che gli ha fruttato la giusta espulsione.

La Juventus bada al sodo e sebbene non brilli, batte il Cagliari. I bianconeri (6) però peccano nel non saper mettere in freezer la partita e alla fine rischiano (il palo di Dossena ne è la prova) di essere raggiunti da un Cagliari volitivo, ma non trascendentale (6 ai sardi). Menzione per Dossena (8) che sfiora quella che per lui sarebbe stata un’indimenticabile doppietta.

Finisce 1-1 tra Monza e Torino (7a tutte e due le compagini), con due squadre che si affrontano a viso aperto e creano molto. 9 a Di Gregorio per la parata su Ilic sull’1-1, 8 al bel tiro con cui Ilic realizza il goal del vantaggio granata, 3 a Gineitis per l’errore con cui manda in goal Colpani.

L’Empoli (9) sbanca clamorosamente (ma anche meritatamente) il “Diego Armando Maradona”, battendo un Napoli (5) sempre più in crisi d’identità (siamo però sicuri che sia tutta colpa di Rudi Garcia?). Menzione per un super-Berisha (da 10 l’intervento su Anguissa) e per il goal di Kovalenko (da 10 anch’esso).

Bella gara tra Fiorentina e Bologna, che si dimostrano ancora due squadre propositive e organizzate (7 a tutte e due le compagini). Vincono i viola, ma gli emiliani forse avrebbero meritato il pareggio per quanto creato. 9 al goal di Bonaventura.

Una buona Udinese (7) pareggia contro un’Atalanta poco incisiva e per larghi tratti dominata dai friulani (cui onestamente il pareggio sta stretto e cui sembra che il cambio di panchina abbia fatto bene). I bergamaschi sono sembrati abulici (e per questo diamo loro 5). 9 a Samardzic per il gesto tecnico con cui sfiora un “golazo”.

Finisce a reti inviolate il derby di Roma, in cui la Lazio ha premuto e creato di più, dopo un buon inizio della Roma. I biancocelesti (7) sono stati superiori ai giallorossi (6), che dopo i primi venti minuti hanno lasciato l’iniziativa agli avversari. 9 a Luis Alberto per il gesto tecnico con cui colpisce il palo.

L’Inter (7) si mantiene in testa alla classifica regolando un Frosinone tutt’altro che spento (6 ai ciociari), ma che si è dovuto inchinare ai più quotati avversari. 10 a Di Marco per il supergoal (sul quale riteniamo Turati incolpevole: era dove doveva essere, è Di Marco che ha realizzato una perla di goal), 9 a Turati per la paratona su Lautaro nel primo tempo.

La Serie A 23/24 da uno a dieci-Quarta giornata

I voti alla quarta giornata di Serie A.

Iniziamo con il bel successo di una Juventus (8) determinata, pratica, che a tratti ha anche effettuato qualcosa che da tempo non vedevamo in lei: il pressing alto. I bianconeri dimostrano che quest’anno (avendo oltretutto solo il campionato da preparare) vogliono e possono dire la loro per il discorso scudetto. La Lazio (5) dopo la prima mezz’ora (in cui la Juve l’ha surclassata) ha cercato di dire la sua, ma alla fine tre goal presi (più altri sfiorati dalla Juve) sono la prova evidente che qualcosa non ha funzionato nei biancocelesti. 10 a Vlahovic: autentico uomo-partita con due goal spettacolari. 9 al goal di Luis Alberto (soprattutto per l’esecuzione), anche se in quel caso pesa l’errore difensivo bianconero.

Un’Inter stratosferica (10) riduce i cugini rossoneri a sparring-partner aggiudicandosi il derby di Milano. I nerazzurri dominano il campo dimostrando che in questa stagione vogliono e possono fare grandi cose, dal momento che sin dall’inizio del torneo si sono dimostrati un’orchestra perfetta. Al contrario il Milan (3) dimostra di avere qualcosa che non va. Il fatto che negli ultimi tre derby l’Inter li ha surclassati dovrebbe farli meditare. 10 al goal di Thuram.

Bella gara a Marassi tra il Genoa (8) e il Napoli (6), dove i rossoblù hanno sfiorato una vittoria che tutto sommato sarebbe stata pure meritata per quanto hanno espresso. Il Napoli invece si è aggrappato alle giocate dei singoli (9 ai due goal di Raspadori e Politano) per evitare una sconfitta che sarebbe stata preoccupante (considerando lo scivolone interno contro la Lazio).

Giusto pareggio tra Cagliari e Udinese (6 politico a tutte e due), dove le squadre si sono equivalse e dove non vi sono state molte emozioni, se non il goal fallito  “alla Calloni” da Deiola (4).

Un Frosinone tenace, coriaceo e ben organizzato (8) ha ragione di un Sassuolo (5) che sul 2-0 forse pensava che la gara fosse già terminata.  10 alla parata di Turati su Toljan: come un goal! 10 al goal di Mazzitelli, 9 a quello di Pinamonti.

Il Monza e il Lecce pareggiano una gara condizionata dall’ingenua espulsione di Baschirotto (3), che ha costretto i salentini a cercare di difendere il risultato, riuscendoci (grazie anche ad un super-Falcone (9). 8 all’azione del pareggio monzese, 1 al pasticcio combinato da Caldirola e Sorrentino che ha causato il rigore per il Lecce.

Una bella Fiorentina (8) supera meritatamente un’Atalanta (6) che ha avuto le sue occasioni, ma ci è parsa più vivere di fiammate che non di quel suo calcio organizzato che gli anni addietro ci ha deliziato. 8 al goal di Bonaventura e allo stacco di testa di Martinez.

Dà spettacolo la Roma all’Olimpico. I giallorossi (10) si riprendono come meglio non avrebbero potuto dal difficile inizio in campionato demolendo l’Empoli (3: era in campo la squadra?). Nella Roma tutti bene, soprattutto Dybala (9 per il goal del 4-0) e Cristante (10 per il goal del 5-0), a dimostrazione che questa squadra può puntare in alto.

Il Torino (9) passa meritatamente a Salerno, battendo una Salernitana poco incisiva e messa sotto dagli avversari (5 ai campani). 9 a Radonjic per il destro chirurgico del 2-0 e 9 per l’azione del terzo goal del Toro.

Infine gara a reti inviolate tra Verona e Bologna, dove i felsinei (7) hanno giocato meglio e prodotto di più, ma non sono riusciti a concretizzare il tutto, contro un avversario (6) che ha avuto pure lui le sue occasioni. 9 a Montipò per la parata su Karlsson e 9 a Skorupski per il bel riflesso sul colpo di testa di Folorunsho.

La Serie A 22/23 da zero a dieci-Trentaduesima giornata

I nostri voti alla trentaduesima giornata di Serie A.

Iniziamo dal Lecce (7) che merita la vittoria, anche se deve ringraziare un super-Falcone (9) che con due grandi parate (una nel primo tempo e una nel secondo) permette ai salentini di affermarsi contro un’Udinese non brillantissima, ma che ha comunque avuto le sue occasioni (6 ai friulani).

Il Monza (7) continua il suo bel momento espugnando La Spezia, contro un avversario (5) che sul campo si è dimostrato inferiore. 10 a Ciurria per il suo bellissimo goal, 4 a Dragowski perché sul goal del 2-0 è uscito decisamente “Ad Minchiam”.

E’ pareggio tra Roma e Milan (6 a tutte e due le compagini), con i rossoneri che forse hanno premuto di più, ma con i giallorossi che non sono stati a guardare. I due goal sono più frutto di errori difensivi che non prodezze individuali, anche se Abraham merita 8 per il goal.

L’Atalanta (7) vince a Torino, contro un avversario che comunque gli ha reso la vita non facile (6 ai granata), cercando di rispondere ai bergamaschi (che nel finale hanno comunque premuto di più, meritando a nostro avviso la vittoria). 4 a Milinkovic-Savic perché sul primo goal si è lasciato sorprendere troppo facilmente sul suo palo, 9 all’accelerazione con cui Zapata (bentornato!) regala il successo alla sua squadra.

L’Inter (7) vince meritatamente contro una Lazio (6) che dopo un avvio difficile, trova il goal (più per demeriti altrui che per meriti propri, se vogliamo essere sinceri) e cerca di giocarsela. 3 sia ad Acerbi per l’errore che porta al goal di Felipe Anderson, che a Vecino per l’errore che permette a Lautaro (8, torna ad essere il punto di riferimento davanti) di andare in porta. 9 all’acrobazia di Goessens che vale il goal del 2-1.

Festa rimandata per il Napoli (7), che domina il match, ma non riesce a prevalere contro ad una Salernitana brava a non mollare (6 agli amaranto). 10 a Dia per il goal, 8 a Ochoa per le parate.

Il Verona (6) non approfitta dello scivolone dello Spezia e si ferma sul pareggio contro una Cremonese (7) che ha il merito di continuare a lottare e che forse, se non fosse stato per l’espulsione di Quagliata (ingenuità da 2), avrebbe potuto aggiudicarsi l’intera posta. 9 a Verdi per il goal e 9 a Montipò per la parata nel finale su Dessers: come un goal. 3 a Depaoli per l’”assist” a Okereke.

Vince il Sassuolo, (7) contro un buon Empoli (7), che forse non meritava la sconfitta. I neroverdi la spuntano nel finale grazie ad un super-Berardi (10), che trascina la sua squadra alla vittoria (è lui senza dubbio il “Man of the Match”). 10 anche al bellissimo goal di Cambiaghi, zero a Pinamonti per il modo in cui si fa espellere: da zulù.

Goleada della Fiorentina (8), che batte una Sampdoria (4) ormai parsa rassegnata al suo destino (nonostante un buon inizio). 10 al goal di Castrovilli.

La Juventus (7) pareggia contro il Bologna (7) una partita iniziata male, ma che sarebbe potuta finire diversamente se i bianconeri avessero concretizzato di più in base a quanto creato. Di solito si rimprovera agli uomini di Allegri di creare poco, ma stavolta di occasioni ne hanno prodotte, solo non le hanno sfruttate. 5 all’ingenuità di Danilo sul rigore, 7 a Milik per il goal, 1 invece sempre al polacco per come ha tirato il rigore (spiegargli che l’area di rigore non è una balera?). Buona prova dei felsinei, che ribattono colpo sui colpo ai bianconeri, dimostrando di non occupare per caso la posizione di classifica che occupano.

La Serie A 22/23 da due a dieci-Quattordicesima giornata

I voti alla giornata numero quattordici del campionato di Serie A.

Iniziamo col Napoli (7) che, forse un po’ meno bello delle altre volte ma efficace, batte un Empoli (5) che ha il merito di resistere per quasi settanta minuti agli azzurri, per poi crollare per un’ingenuità individuale (4 a Marin per il fallo “da pollo” su Osimhen). 8 a Zielinski per il suo goal.

Uno Spezia (8) bello ma sprecone (nel primo tempo poteva fare più di un goal) meritava di più dell’Udinese (6) che subisce per gran parte del match, anche se poi per poco alla fine non gli riesce il colpo grosso (con la traversa di Wallace, tiro comunque da 8). 8 alla combinazione Ampadu-Reca sul goal dell’1-0 ligure.

Si è giocato ad una porta sola a Cremona, dove il Milan (7) ha dominato, ma non è riuscito a trovare la stoccata vincente, un po’ per demeriti suoi, un po’ grazie a Carnesecchi (8). La Cremonese riesce a portare a casa un punto importante, anche se a livello offensivo è mancata e se perdeva non c’era nulla da dire (5 ai grigio-rossi).

Il Lecce (7) approfitta di due minuti di black-out dell’Atalanta (6: non si è espressa al meglio, ma il pareggio lo meritava) e porta a casa tre punti importantissimi. E’ giusto però sottolineare che nel secondo tempo si è giocato quasi sempre nella metà campo salentina. 8 a Di Francesco per la freddezza dimostrata nel realizzare il goal del 2-0, 3 a Koopmeiners per il goal sbagliato nel finale, come spesso amiamo ripetere: roba da Blissett.

Sassuolo (7) e Roma (6) pareggiano, con gli emiliani che hanno costruito di più, mentre i giallorossi sono stati più “attendisti”.  9 a Pinamonti per il goal da “bomber di razza”.

Una bella Fiorentina (8) ha ragione di una Salernitana (6) che nel primo tempo poteva chiudere con un passivo più pesante di 1-0, anche per merito di una parata strepitosa (da 9) di Sepe su Kouame. Bella l’azione del goal di Bonaventura (da 8).

L’Inter (10) dopo un avvio incerto domina il match col Bologna (3: perdere a San Siro con l’Inter ci sta per i felsinei, ma 6 goal sono troppi, anche perché potevano essere di più), dimostrando di aver assorbito la sconfitta con la Juve. 10 a Dzeko per il goal del pareggio, che ci ha ricordato la magia di Zidane nella Finale di Champions 2002 contro il Leverkusen. 9 a Di Marco per la sassata su punizione che porta i nerazzurri sul 2-1.

Un Torino solido (7 ai granata) sconfigge una Sampdoria sempre in crisi (l’ “effetto Stankovic” sembra già passato) e poco incisiva (5 ai blucerchiati). Juric e i suoi guadagnano tre punti importanti per la classifica e lo fanno con merito. 8 a Vlasic per la bravura con cui si gira e conclude sul goal del 2-0.

Vince di nuovo la Juve (e sono cinque di fila), senza entusiasmare, neppure senza correre rischi particolari. I bianconeri (6) si dimostrano solidi e tornano nel gruppo delle prime. Il Verona (5) non crea particolari grattacapi alla Juve. 2 a Bocchetti per l’uscita da giargianese a fine partita: quello di Bonucci non è rigore e quello di Danilo neppure (a norma di regolamento è così, piaccia o no).

La Lazio (7) batte il Monza e si ritrova seconda in classifica. I biancazzurri controllano il match e trovano il goal vittoria con un bel guizzo di Romero (8), bravo a trovarsi pronto nell’occasione. I brianzoli (6) creano pure loro qualche occasione e sono sfortunati sul gioiello di Petagna (10 per il gesto tecnico lo merita comunque), che forse avrebbe indirizzato diversamente l’incontro.

 

 

 

La Serie A da zero a dieci-Trentaseiesima giornata

I voti alla trentaseiesima giornata.

Iniziamo da Inter-Empoli, con i nerazzurri (7) che dopo un avvio pessimo riescono a rialzarsi e a vincere meritatamente. L’Empoli (6) parte alla grande, ma poi viene fuori la superiorità dell’Inter. 9 per la doppietta a Lautaro e 9 a Pinamonti e a Asllani per i goal.

Il Genoa (6) vince. Ha il merito di crederci, ma è stato più un harakiri della Juventus (5). Menzioni per Dybala e il suo goal (9), per Criscito (8 perché dopo la settimana scorsa ci andava un gran coraggio a ripresentarsi sul dischetto al ’95), e per il goal sbagliato da Kean (0, nemmeno ad “Oggi le Comiche”).

Bella gara, in cui non sono mancate le emozioni, tra Torino e Napoli (7 a tutte e due le compagini). Il Napoli alla fine ha vinto meritatamente (qualcosa in più l’ha creato), ma anche il Toro ha giocato una buona partita. Da segnalare un Belotti in spolvero (8), a cui è mancato solo il goal.

Anche tra Sassuolo e Udinese bella gara, con gli emiliani (7) che pagano la legge del “Goal sbagliato goal subito”. I padroni di casa hanno creato, ma non hanno concretizzato e puntualmente è arrivato il goal dei friulani, che prendono un 6. Da segnalare la bella parata di Silvestri su Traoré nel finale (9).

La Lazio (7) vince disputando una buona gara contro una Sampdoria (6), che perde, ma almeno un goal forse l’avrebbe meritato. Menzione per Luis Alberto e la sua freddezza sotto porta nell’occasione del 2-0 (9).

L’Atalanta (7) torna a vincere e a regalare momenti di buon calcio, che per la verità anche lo Spezia (6) ha regalato, pagando la disattenzione difensiva sul goal del 2-1 bergamasco, che ha fatalmente indirizzato la partita.

Il Venezia (6) vince in extremis contro un Bologna che come al solito, si è giocato la sua partita sebbene non avesse più niente da chiedere al campionato. 10 alla magia di Schouten sul goal del 3-2 felsineo, 1 all’arbitro Marinelli e ai suoi collaboratori, perché col VAR a disposizione, non puoi dare un rigore come quello concesso al Venezia.

Il Cagliari pareggia al ’99 contro la Salernitana una partita che sembrava persa. Per quello che si è visto in campo il pareggio, anche se arrivato all’ultima azione, ci è sembrato giusto. Diamo 6 ad entrambe le compagini. Menzione per il migliore in campo, nonché autore del goal del pareggio sardo, un goal che pesa come un macigno: Giorgio Altare (8). 2 invece a Radunovic e Ribery, perché farsi espellere dalla panchina lo troviamo demenziale e basta.

Il Milan vince e convince (8 ai rossoneri) nella “fatal Verona”. Bella prestazione dei rossoneri, che nonostante siano andati in svantaggio, hanno sempre dato l’impressione di poter fare loro la gara, contro un Verona (7) non certo rinunciatario. 9 all’immarcabile Leao e 9 al “bomber” Tonali.

Vittoria meritata anche per la Fiorentina (8), che nel primo tempo fa due goal ad una Roma (5) probabilmente stanca mentalmente per la partita di coppa di giovedì scorso. 8 a Bonaventura per il goal.

La Serie A da due a dieci-Trentaquattresima giornata

I nostri voti alla trentaquattresima giornata di campionato.

Iniziamo con Torino-Spezia. Vittoria ultra meritata dai granata (8), che dominano il match, ben più di quanto lasci pensare il risultato. Lo Spezia (5) è stato ridotto al ruolo di sparring-partner. 8 al “Man of the Match” Lukic.

7 all’Atalanta, che ritrova la vittoria contro il Venezia (5). Dopo un buon inizio, i lagunari si sono ridotti pure loro, come lo Spezia, a fare lo sparring-partner.

L’Inter (9) domina contro una Roma che, dopo un inizio discreto, è stata travolta dai nerazzurri (5 ai giallorossi). Menzione per l’azione del primo goal nerazzurro (10), da far vedere in tutte le scuole calcio e menzione per il goal di Brozovic (9).

Il Verona e la Sampdoria (6 a tutte e due), si dividono la posta in palio. I veneti hanno creato di più, ma i liguri hanno saputo fronteggiarli abbastanza bene.

Vittoria importantissima della Salernitana (8), che può quindi tornare a sperare nella salvezza. La Fiorentina (5) perde meritatamente, lasciando per lunghi tratti l’iniziativa ai campani. Igor (4) compie un errore imperdonabile sul secondo goa. La scena della scarpa di Nicola è uno spettacolo (9).

Bella gara tra Bologna e Udinese (7 a tutte e due), favorita dal fatto che le due compagini ormai possono considerarsi tranquille. Belle le azioni del goal dell’1-0 e del goal dell’1-1 (8 ad entrambe).

Il Napoli (5) getta via un’altra occasione e a questo punto rischia pure il terzo posto. Gli azzurri perdono, non riuscendo a gestire il vantaggio di due goal. Bravo l’Empoli a crederci e a raccogliere una vittoria che, per quanto si è visto, è parsa meritata (8 ai toscani). 2 a Meret per l’errore clamoroso sul goal del 2-2, 9 al “Man of the match” Pinamonti.

Il Cagliari (6) perde immeritatamente a Genoa, dopo aver dominato il secondo tempo. Il Genoa (6) coglie tre punti insperati, che consentono ai liguri di continuare a sperare nella salvezza.

Vittoria strameritata del Milan (9), che dopo lo svantaggio iniziale si riprende e porta a casa tre punti d’oro, contro una Lazio (5) che per lungo tempo ha subito i rossoneri. Menzione per Pioli (9), che comunque vada anche quest’anno ha fatto un lavoro fantastico (e ieri sera ne abbiamo avuto un’altra conferma, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno).

Infine la Juventus (6) vince a Reggio Emilia contro un buon Sassuolo (7). I bianconeri hanno acciuffato nel finale una vittoria “pesante”, che ipoteca la qualificazione Champions, ma i problemi rimangono, dal momento che il loro migliore in campo per noi è stato Szczesny (7), un’altra volta decisivo alla faccia di quelli che ad inizio stagione volevano trucidarlo (e qui, va detto: bravo Allegri che ha continuato a dargli fiducia). Bella l’azione del goal del Sassuolo (9).

La Serie A da zero a dieci-Venticinquesima giornata

 

I nostri voti alla venticinquesima giornata di Serie A.

Iniziamo da Lazio-Bologna. Gara praticamente a senso unico, dominata dalla Lazio (8) che alterna figure di merda come quella di San Siro in Coppa Italia a partite convincenti come quella di ieri. Male il Bologna (5) che si è limitato a fare lo sparring-partner. 8 al “Man of the match” Zaccagni, 2 a Soumaoro per il fallo commesso sul rigore, che ingenuità!

Napoli-Inter era la partita più attesa della giornata. Noi diamo 7 a tutte e due le squadre, per aver dato vita ad un match avvincente. Pareggio tutto sommato giusto. Primo tempo dominato dal Napoli, mentre nel secondo è venuta fuori l’Inter. Le due compagini hanno comunque dimostrato di poter competere per il tricolore fino alla fine. Bene Osimhen (7), autentica spina nel fianco nella difesa nerazzurra e Dzeko (7 pure a lui) perché riceve pochi palloni, ma è bravissimo a farsi trovare pronto all’appuntamento con il goal quando gli arriva un pallone in area.

Colpo grosso del Venezia (7) a Torino. Tre punti conquistati con tenacia, specie dopo un inizio non certo confortante. 5 ai granata che probabilmente, dopo il goal dell’1-0, hanno pensato di aver già archiviato la pratica. 9 all’arbitro Giua e ai suoi collaboratori per aver usato il VAR opportunamente e correttamente, sia sul goal annullato a Belotti che sull’espulsione di Okereke.

Milan primo in classifica grazie ad una convincente prova contro la Sampdoria. 8 ai rossoneri e 8 a Leao per il goal, figlio di un’accelerazione spaventosa da parte sua. 5 ai blucerchiati, poco consistenti. Citazione anche per il migliore in campo della Samp: il portiere Falcone (9).

Pareggio (tutto sommato giusto) tra Empoli e Cagliari, squadre autrici di una buona partita. 7 a tutte e due le compagini. Gran goal di Pinamonti, da “puntero” (9).

Pareggio tra Genoa e Salernitana, che conquistano un punto che forse scontenta tutte e due le squadre, ma che ci pare giusto per quello che si è visto (in realtà non molto…). 5 a tutte e due perché potevano fare di più. Discutibile l’azione in cui il Genoa ha chiesto un rigore per fallo su Destro (la trattenuta c’era e si vedeva), indiscutibile che sul proseguimento dell’azione Destro si è mangiato un goal da far impallidire Egidio Calloni.

Chi vede il risultato di Verona-Udinese pensa che i gialloblù abbiano stradominato. Invece non è così. Il bello (o il brutto, a seconda da che lato la si vede) del calcio è pure questo. Il Verona fa quattro tiri in porta e fa quattro goal. I friulani colpiscono traverse, creano occasioni ma non concretizzano. Noi diamo 9 ai veronesi, ma 6 all’Udinese poiché vittima di un passivo troppo pesante. Menzione per Caprari (8), che continua a segnare e a convincere.

Pareggio tra Sassuolo e Roma, con gli emiliani (7) che possono recriminare perché oggettivamente meritavano di più. 5 alla Roma perché non ci ha convinto e il pareggio raggiunto ci è sembrato immeritato. Mourinho (5) ad oggi non ci sembra abbia fatto molto meglio del suo predecessore, il tanto vituperato Fonseca. Menzione per Traoré (8), migliore in campo e spina nel fianco della difesa giallorossa. 2 invece a Rui Patricio per il pasticcio sul goal dell’1-1.

C’era molta attesa per il match da “zona Champions” fra Atalanta e Juventus. E’ stato tutto sommato un bell’incontro, con diverse occasioni da una parte e dall’altra. Alla fine il pareggio è stato giusto. Noi diamo 7 a tutte e due le squadre, anche se forse i bergamaschi rispetto ai torinesi avevano l’attenuante di avere più assenze. 10 a Malinovski per il super goal, 8 a De ligt per i due monumentali salvataggi nel primo tempo, senza i quali oggi forse racconteremmo un’altra partita e un’altra storia. 4 a Muriel perché se non  fosse per le strisce nerazzurre invece di quelle rossonere, per un attimo ci è sembrato di rivedere il Milan 1983/84 con Blissett in azione, quando si è divorato il goal a porta vuota.

Bella la gara disputata dalla Fiorentina, che sembra aver assorbito il colpo della cessione di Vlahovic. I viola (8) raggiungono una meritata vittoria contro un avversaria che non è stata certo a guardare (6 allo Spezia). 8 ad Amrabat per il destro chirurgico col quale si è fatto perdonare la tavanata sul pareggio spezino, 7 ad Agudelo per averci creduto, 7 a Piatek (bentornato!) perché al di là del rigore sbagliato (chi non ne ha mai sbagliati?) ci è sembrato subito entrato nei meccanismi di Italiano.

Inoltre

Due a Umberto Marino. Il suo show nel post-partita di Atalanta-Juve non ci è piaciuto per niente. Anche perché Szczesny da regolamento poteva meritare un’ammonizione (come hanno detto tanti commentatori che il regolamento lo sanno), mentre era più da rosso l’intervento su De Sciglio da parte di Hateboer e poi francamente, ci sta già stufando Gasperini con le sue polemiche, se ci si mettono anche i suoi superiori è la fine.

Zero a Maurizio Sarri.  Il campo da calcio non è una giungla, un bambino di cinque anni quando si soffia il naso sa che deve prendere un fazzoletto, lui di anni ne ha sessantatre, poteva evitare di regalarci (sapendo che ovunque c’è una telecamera) il suo muco in diretta tv. Sporcaccione!

 

 

 

La Serie A da zero a dieci-Undicesima giornata

I nostri voti all’undicesima giornata di campionato.

Bell’incontro tra Atalanta e Lazio, con due squadre che si affrontano a viso aperto e meritano 8 tutte e due. Zapata merita 9 per il goal e la Lazio pure per l’azione del goal dell’1-0.

Bell’incontro anche a Verona, ma solo per i tifosi veronesi, che hanno visto la loro squadra dominare nel primo tempo i bianconeri. La stanchezza nel finale stava per giocare un brutto scherzo ai gialloblù, ma il pareggio sarebbe stato ingiusto. Verona quindi sugli scudi (9), ancor di più Simeone (10 per i goal, in particolare il secondo, da manuale). La Juventus merita  4, come lo merita Allegri. Siamo all’undicesima giornata e la squadra sembra non avere ancora un’identità. Le vittorie con Chelsea e Roma avevano illuso, Pirlo e Sarri avevano più punti all’undicesima giornata, ma venivano continuamente messi in discussione, non dimentichiamolo. Una Juve lenta, prevedibile, in cui l’unico che si salva è Dybala (7), autore di belle giocate, ma naturalmente trattasi di guizzi del singolo, giocare bene è tutta un’altra cosa.

Ottimo Torino (9), autore di una bella prova di squadra. Bella l’azione del primo goal (da 9), che dimostra quello che abbiamo già scritto, ovvero Juric può costruire qualcosa di buono se lo si lascia lavorare. Male la Sampdoria (4), mai in partita e male ancor di più Silva (3), che lascia i compagni in dieci ingenuamente.

L’Inter (8) vince contro l’Udinese. La risolve Correa (9), ma prima del goal del calciatore argentino i nerazzurri avevano creato diverse palle goal, dimostrando di meritare il vantaggio e in seguito la vittoria. L’Udinese (6) fa quello che può, ma alla fine cede sotto i colpi nerazzurri.

Vlahovic (10) è il mattatore indiscusso di Fiorentina-Spezia. I viola (8) meritano indiscutibilmente la vittoria, al termine di una buona prova. Lo Spezia (5) deve registrare un po’ la fase difensiva.

Genoa e Venezia pareggiano, ma la partita è stata comunque gradevole. Meglio i veneti (7), mentre i liguri (6) non sembrano la squadra che lo scorso anno Ballardini portò in salvo bene.

Colpaccio dell’Empoli (7), che forse raccoglie più di quanto meritava, ma che dimostra di giocarsela con tutti, senza timori reverenziali. Il Sassuolo merita 7, perché non meritava la sconfitta. Ha avuto un solo, grave torto, non chiudere la partita e l’ha pagato. Bella l’azione (8) del goal del 2-1 dei toscani.

Il Napoli vince, ma non senza problemi, anche per merito di una Salernitana tenace, che se gioca così può migliorare la propria classifica (7). Spalletti (8) ha il merito di azzeccare i cambi.

Veniamo a Roma-Milan. Il Milan (8), conferma quanto di buono fatto fino ad oggi, lavoro di Pioli (9) compreso. Paga una fesseria di Theo Hernandez (2, era il caso?) che lascia la squadra con un uomo in meno, riaprendo di fatto le speranze di una Roma (5), fino a quel momento inferiore ai rossoneri. Ibra (10) merita solo applausi per il goal e per il fatto che a 40 anni si sta dimostrando ancora decisivo. Mourinho ha ragione nel protestare giacché il fallo di Kjaer su Pellegrini è rigore netto, ma deve riflettere sul fatto che la sua squadra ieri, fino a quando è stata undici contro undici, ha faticato parecchio. Per questo il trucco di spostare l’attenzione altrove (segnatamente sull’arbitraggio), non funziona con noi e fa guadagnare un 5 al tecnico portoghese. 2 all’arbitro Moresca e ai suoi collaboratori perché quello su Pellegrini, ribadiamo, era rigore.

Il Bologna (7) vince meritatamente, dopo un primo tempo non brillante. Il Cagliari (5) sfiora il pareggio nel finale, ma sarebbe stato troppo. I sardi possono e devono fare di più, ad oggi la mano di Mazzarri non si è vista. Menzione per Arnautovic (8, un velo prezioso per De Silvestri e un goal), Skorupski, la cui parata nel finale vale 9 e per Caceres, che si becca un 3 per l’espulsione e per come l’ha rimediata.

Inoltre

10 a Reina che si è dimostrato un gran signore e ha proseguito senza fare sceneggiate, come spesso è accaduto in passato.

Zero a chi ha tirato la monetina.

La Serie A da zero a dieci-Nona giornata

I nostri voti alla nona giornata di Serie A.

Cominciamo da Torino-Genoa. I granata vincono, ma dopo un buon primo tempo soffrono più del previsto, giacché  non mettono in cassaforte la partita. Diamo loro 6, mentre diamo 5 al Genoa perché si sveglia troppo tardi. Sugli scudi Sanabria (8, goal più un ottimo assist), tra i liguri menzione per Destro (7) per il goal e l’occasione del primo tempo, in cui si dimostra bravo. Peccato per lui lo sia stato anche Milinkovic-Savic (7).

Vince (e convince) la Sampdoria (7), grazie anche ad un Candreva (8) che pare ringiovanito. Lo Spezia perde, ma non sfigura (raramente lo fa), per questo gli diamo 6. 9 invece al supergoal di Verde.

L’Empoli (9) regala spettacolo a Salerno. Quattro goal in 45 minuti e una prova di assoluto valore. Nel secondo tempo i toscani calano, ma ci sta, dopo un primo tempo del genere. Male la Salernitana (4), nonostante nel secondo tempo cerchi di reagire (in parte riuscendovi anche, con due goal e un terzo sfiorato). Unica nota negativa: Pinamonti sul rigore, ma ne parleremo più avanti.

Bella partita fra Sassuolo (7) e Venezia (6). Gli emiliani ottengono tre punti meritati, ma i veneti non appaiono ridimensionati, in quanto fino all’episodio sfortunato dell’autogoal di Henry sono stati assolutamente in partita. Menzioni per Berardi e il suo goal da 9, Consigli, ripresosi dall’errore pesante della scorsa settimana e autore di una parata da 10 sull’1-1 (tiro di Okereke deviato). Vogliamo dare 9 ad Okereke non solo per il goal (di ottima fattura), ma perché nell’azione della marcatura con grande intelligenza lo si vede praticamente dire ad Henry di levarsi in quanto in probabile posizione di fuorigioco. Se il francese avesse toccato palla, non ci sarebbe stato goal, dunque i meriti di Okereke sono doppi.

Sfida avvincente tra Bologna e Milan. I rossoneri (6) vincono, ma preoccupa il fatto che in dieci contro undici, si siano fatti rimontare due goal, rischiando di prenderne ancora un altro. Per vincere, hanno avuto bisogno di un gran goal di Bennacer (9). Il Bologna merita 6. Inizio sfortunato (quello di Leao un tempo era classificato autogoal), complicato dall’espulsione (sacrosanta, ci mancherebbe, come ancor più sacrosanta è stata quella di Soriano, su cui ci soffermeremo più avanti) di Soumaoro, ma poi è quasi riuscito a raddrizzare la partita, sebbene l’inferiorità numerica. Da segnalare un Arnautovic (7) che seppur non abbia segnato, si è comportato da autentico uomo-squadra e il goal del 4-2 di Ibra (9).

L’Atalanta (6) non riesce a vincere contro una buona Udinese (7), che alla fine merita il pareggio. 8 al goal di Malinovskyi.

La Fiorentina torna a vincere grazie ad una bella prova (da 8), male (quasi mai in partita) il Cagliari (4). 9 a Vlahovic e alla sua pennellata, 8 anche ad un Saponara decisivo.

Se non diamo 10 al Verona e 10 a Simeone a chi lo diamo? Grande prova di squadra, con un “Cholito” decisivo, autore di un poker che passerà alla storia. 8 anche all’assist-man Caprari. Male la Lazio (4). Sarri (4) dovrà riflettere su questa sconfitta letteralmente incredibile.

Bel match tra Roma e Napoli. Il pareggio, tra pali, goal sbagliati (quello di Abraham grida vendetta e merita 4) e azioni da goal, si è visto bel calcio e per questo diamo 8 a tutte e due le squadre.

La sfida più attesa era naturalmente Inter-Juve. Non è stata una gran partita. I due goal scaturiti da un tiro deviato da un difensore, finito sul palo prima e sui piedi di Dzeko (7, bravo comunque a trovarsi lì) e una tavanata di Dumfries (che non ci sarebbe dovuto essere e forse per i nerazzurri sarebbe stato meglio), degna di un 2. In mezzo tanta, tanta confusione e tanta, tanta paura di non prenderle. Diamo un 6 politico alle due formazioni, ma ci si attendeva qualcosa di più. Nella Juve bene l’eterno Chiellini (7) e buon impatto di Dybala sulla partita (7), migliore di quello di Chiesa (ecco forse il perché Allegri l’ha tenuto in panchina).

Inoltre

Due a Pinamonti, poiché sul 3-0 poteva farne a meno di fare il cucchiaio.

Due a Soriano. La tua squadra è con un uomo in meno e tu vai a fare una roba del genere?

Due a Simone Inzaghi. Il rigore per la Juve c’era, dunque perché quella reazione?

Due a Mourinho e Spalletti. Nel finale si sfidano a fare i giargianesi. Match pari.

Zero a Gasperini. Basta piantar grane!