La Serie A 23/24 da uno a dieci-Quindicesima giornata

I nostri voti alla quindicesima giornata di Serie A.

Iniziamo col “Big Match” di venerdì sera, che ha visto la Juventus imporsi sul Napoli. I bianconeri (8) sono riusciti a prevalere dimostrandosi solidi, compatti, pratici, contro un avversario che comunque non è stato inferiore ed ha avuto pure lui le sue occasioni (7 ai partenopei). Gli uomini di Mazzarri dopo un promettente inizio sono stati imbrigliati dai bianconeri ed hanno pagato a caro prezzo il non aver concretizzato la clamorosa occasione da goal di Kvaratsckhelia (errore da 2), che forse avrebbe dato un altro senso al match. Per il resto, 8 a Gatti per lo stacco di testa sul goal partita, 9 a Szczesny per la parata su Di Lorenzo (se era goal si sarebbe andati al VAR e il fuorigioco sarebbe stato tolto, dunque intervento provvidenziale). Szczesny che poi commette un errore da 3 rinviando “Ad Minchiam” e consentendo così ad Osimhen di segnare (buon per il polacco che l’attaccante nigeriano era in fuorigioco).

E’ pareggio fra Verona e Lazio, coi biancocelesti (7) che creano molto ma concretizzano poco, al contrario dei gialloblù (5) che sono bravi a capitalizzare l’occasione avuta, ma che onestamente hanno raccolto ben più di quanto seminato. 10 al colpo di tacco di Zaccagni: alta scuola.

Torna a vincere L’Atalanta (8), che segna nel finale e si aggiudica tre meritati punti, contro un Milan che sebbene al ’90 stesse ancora pareggiando, dimostra di avere ancora dei problemi. 10 al goal di tacco di Muriel (anche qui: alta scuola!), 9 alla parata di Maignan su Lookman che tiene in partita il Milan, 2 a De Ketelaere per il goal che si divora sullo 0-0, anche se poi si rifà meritando un 9 per l’assist “al bacio” per Lookman in occasione del goal del 2-1 bergamasco.

L’Inter travolge l’Udinese e dà l’impressione di essere una macchina perfetta. I nerazzurri (10) annientano i friulani (5) che a nostro avviso non hanno ancora ben compreso oggi il tornado che si è abbattuto su di loro. 9 a Lautaro per il suo goal.

Pareggio giusto tra Frosinone e Torino (6 a tutte e due le compagini), dove lo 0-0 non deve trarre in inganno dal momento che non sono mancate le emozioni. 9 a Milinkovic-Savic per l’intervento su Kaio Jorge, 8 a Ilic per il tiro chirurgico che solo la sfortuna ha impedito si tramutasse in goal.

Il Monza (7) conquista tre punti contro il Genoa (6), che ha comunque avuto le sue chances (ma le ha sprecate). 8 all’azione del goal vittoria brianzolo, finalizzato da Dani Mota. 2 a Retegui e 3 a Dragusin per i goal che si sono divorati: roba da “Blissett fans club”.

Sinfonia del Bologna (8) a Salerno, dove il cambio di panchina, dopo la vittoria sorprendente con la Lazio, dimostra di non aver risolto i problemi dei campani (5). I felsinei si dimostrano ancora una solida e bella realtà. 9 a Zirkzee per la doppietta, 8 a Simi per il suo goal, 2 a Lovato per l’assist a Zirkzee sul goal de 2-0 rossoblù.

La Roma (6) non va oltre al pareggio contro la Fiorentina (7), che si dimostra squadra sempre organizzata (anche se l’espulsione ingenua di Zalewski, da 3, gli ha facilitato la strada per il pareggio). 9 a Dybala per l’assist a Lukaku, 8 a Martinez per lo stacco con cui firma il pareggio, 1 a Lukaku per il fallo con cui si fa espellere.

Finisce in pareggio tra Empoli e Lecce, dove i toscani (7), sotto a causa di un errore (da 3) di Berisha, raggiungono il pari in maniera fortunosa ma meritata per quanto prodotto sul campo, contro un Lecce (6) che non è comunque stato a guardare. 10 al riflesso di Falcone sul tiro di Luperto nel finale.

Concludiamo col Cagliari (6), che pur dimostrando di avere ancora problemi, batte un Sassuolo (6) che probabilmente ha pagato l’ingenuità di Tressoldi (che si fa espellere per un fallo senza senso per uno che è già ammonito e che gli vale un 2 da parte nostra). I sardi, sotto al ’90, la ribaltano nel recupero grazie ad un gesto tecnico da 10 di Pavoletti. 10 anche alla super-parata di Scuffet su Henrique.

La Serie A 23/24 da zero a dieci-Sesta giornata

I voti alla sesta giornata di Serie A.

Iniziamo col successo della Juve (6), che ottiene la massima resa (ovvero i tre punti) col minimo sforzo. I bianconeri non sono stati brillanti, ma è pur vero che il Lecce (6), sebbene volenteroso ed organizzato, non ha mai creato reali grattacapi a Szczesny. 2 ad Allegri: e basta con la storia che te ne vai via prima della fine per far vedere che sei incazzato, quando sei tu stesso che ordini ai tuoi uomini di giocare in quella maniera! Roba da Circo Orfei…..

Il Milan (7) vince e grazie al passo falso dell’Inter si trova primo in classifica. I rossoneri riescono a rimediare allo svantaggio iniziale (8 alla sassata di Luvumbo) e riescono ad imporsi contro un Cagliari (6) che comunque non è stato a guardare. 4 a Radunovic per l’esitazione sul goal del pari, 10 a Loftus-Cheek per il super-goal del 3-1.

L’Empoli domina (8 ai toscani), ma per poco non viene beffato da Cabral, che coglie il palo con una giocata da 9. Il torto degli uomini di Andreazzoli (bentornato!) è stato forse quello di non concretizzare di più quanto costruito, ma la squadra ha senza dubbio dimostrato di esserci. 8 alla bella combinazione Cancellieri-Baldanzi sul goal vittoria empolese.

Un’Atalanta pratica ed arcigna espugna Verona meritatamente. I bergamaschi (7) sono sembrati meno spettacolari di un tempo, ma ordinati, ben messi in campo e tonici, contro un Verona (5) che non li ha praticamente impensieriti. 8 all’azione del goal di Koopmeiners, mentre De Ketelaere è tornato quello del Milan, divorandosi un goal “alla Blissett” (errore da 1).

Torna al successo la Lazio (7), contro un Torino (6) che non è stato a guardare, ma ha peccato di poca incisività. I biancocelesti hanno faticato, ma alla fine hanno portato a casa un meritato successo. 8 all’azione del primo goal laziale, 9 all’assist “magico” d’esterno di Felipe Anderson per Zaccagni sul goal del 2-0.

Abbiamo rivisto il Napoli dello scorso anno. I partenopei (9)  hanno sciorinato grande calcio e spettacolo, riducendo l’Udinese a sparring-partner (5 ai friulani). Sugli scudi Kvaratskhelia, tornato per una sera il calciatore a tratti irresistibile dello scorso anno (9), ma è tutta la squadra a funzionare al meglio. 10 a Samardzic per il goal (anche se inutile, è un goal bellissimo).

Dopo la Juve, il Sassuolo ci prende gusto e va ad espugnare San Siro, battendo un’Inter (5) sottotono e meritatamente sconfitta. Gli emiliani (10) dimostrano di essere squadra e di poter fronteggiare tutto e tutti senza timore. 10 al supergoal di Berardi, 9 alla parata di Sommer su Laurentié.

E’ finita 0-0 tra Monza e Bologna (6 a tutte e due le compagini), in una gara in cui non sono comunque mancate le emozioni (un goal annullato per parte e occasioni da una parte e dall’altra) e dove il pareggio ci è sembrato il risultato più giusto. Zero a Saelemaekers per come si è fatto espellere: roba da tamarri in discoteca.

E’ pareggio tra Frosinone e Fiorentina, con i viola (7) che hanno prodotto di più rispetto ai ciociari (6), ma non hanno concretizzato. 8 alla combinazione Duncan-Gonzales per il goal dell’1-0 viola.

Infine arriviamo ad un’altra sorpresona (dopo quella del tonfo casalingo interista): il Genoa (9) strapazza una Roma imbarazzante (4) con un rotondo 4-1. Dopo aver fatto soffrire il Napoli, i liguri dimostrano di essere un’interessante realtà e Gilardino si permette di dare una lezione a Mourinho, che dovrà meditare parecchio per aggiustare ciò che non va (che pare molto…). Due 10 per l’azione del 2-1 genoano: al numero di Guomundsson e alla  finalizzazione di Retegui.

La Serie A 22/23 da zero a dieci-Ventinovesima giornata

I voti alla ventinovesima giornata di campionato.

Iniziamo con l’Inter (6), che sciupa diverse palle goal e alla fine si fa beffare dalla Salernitana (6). I nerazzurri si divorano infatti diverse occasioni (qui torniamo al solito discorso: che colpa ne ha Inzaghi?) e vengono puniti dalla fatidica legge goal sbagliato goal subito. 9 alla parata di Ochoa su De Vrij, 10 a Candreva per l’onestà: ha infatti ammesso che sul goal voleva crossare semplicemente.

Il Napoli (6) vince, ma deve sudare più del dovuto contro un buon Lecce (7) che non meritava una sconfitta che hanno trovato solo a causa di un episodio sfortunato (l’autogoal di Gallo).

Il Milan (6) attacca ma non riesce a trovare il colpo del KO contro un buon Empoli (7), che si difende con ordine riuscendo ad essere anche pericoloso. Zero a Giroud perché poteva evitare l’esultanza sfrenata sapendo di aver colpito il pallone con la mano (roba da Asilo).

L’Udinese (6) acciuffa in extremis il pareggio contro un Monza (7) coriaceo, che dimostra di non avere i punti che ha per caso. 8 al goal di Colpani. 5 a Petagna per il fallo ingenuo da rigore (si è visto che non è un difensore).

La Fiorentina (7) domina il match contro lo Spezia (6), potendo recriminare per la sfortuna (un palo e una traversa, quest’ultima generata da un gesto tecnico da 9 di Cabral). I liguri dal canto loro pareggiano (decisiva più che la bravura di NZola l’incertezza di Igor (5) e alla fine, dopo aver subito, rischiano addirittura di vincere (uno a Shomurodov per l’egoismo: poteva passarla al compagno libero!).

Un buon Bologna (8) fa il colpo grosso a Bergamo, contro un’Atalanta che pur crea (9 a Skorupski per l’intervento su Hojlund sullo 0-0: come un goal), ma che alla distanza cala e viene trafitta dagli uomini di Thiago Motta (8 per ciò che sta costruendo).

La Cremonese (8) vince la sfida tra le ultime due della classifica, contro una Sampdoria (5) sempre più nel baratro. 8 al goal di Leris, 9 a quello decisivo di Sernicola.

Gara emozionante al “Bentegodi” col Sassuolo che crea tanto, ma concretizza poco, mentre il Verona fa l’esatto contrario e si aggiudica i tre punti. 8 a Berardi per l’azione con cui fornisce l’assist per il goal di Harroui. Uno a Consigli per il delizioso “assist” a Gaich, che merita un 9 per l’altrettanto delizioso pallonetto.

Una Roma non brillante ma solida ed efficace (6 ai giallorossi) supera un Torino che prova ad offendere e ad impensierire gli avversari, ma senza successo (6 ai granata). A decidere è un episodio (quello del rigore trasformato da Dybala), senza il quale probabilmente sarebbe stata una partita da 0-0.

Partita non senza polemiche infine quella tra Lazio e Juventus, dove i biancocelesti alla fine la spuntano, vedendo premiata la loro maggiore determinazione. La Lazio (7) infatti “fa” la partita, mentre l’atteggiamento attendi stico bianconero (5) alla fine non paga. Sugli episodi: 2 ad Alex Sandro perché il suo tuffo sul tocco di Milinkovic-Savic (che è veramente lieve) ci è parso esagerato.  9 alla Lazio per l’azione del goal del 2-1 di Zaccagni.

La Serie A 22/23 da zero a dieci-Ventisettesima giornata

I voti alla ventisettesima giornata di Serie A.

Il Sassuolo (8) continua a sciorinare bel calcio e continua il suo positivo girone di ritorno, sbarazzandosi dello Spezia con un risultato (1-0) che pare persino stretto per la mole di gioco espressa dagli emiliani. I liguri (5) hanno subito praticamente per tutto il match e alla fine hanno perso.

Vince con fatica l’Atalanta (7), contro un Empoli (6) che gli crea vita dura e che per poco non va sul 2-0 (bravi comunque ai toscani, che hanno comunque giocato a calcio).  8 a de Roon per il tempismo dimostrato nel colpo di testa che vale il pareggio.

E’ pareggio nel derby lombardo tra Monza e Cremonese. I brianzoli (7) creano tanto, ma concretizzano poco, all’opposto dei grigiorossi (6) che non creano molto ma concretizzano con Ciofani, riuscendo a strappare un punticino. 10 all’esultanza di Galliani al pareggio di Carlos Augusto, l’espressione che ci regala è antologia!

Partita emozionante all’ “Arechi” tra Salernitana e Bologna, con due squadre (7 ad entrambe) che giocano a viso aperto, regalando goal e occasioni. 8 a Ferguson per il tempismo con cui realizza il suo goal.

L’Udinese (9) guadagna tre meritatissimi punti, contro un Milan (5) che ci è parso spento, abulico, poco reattivo (specialmente sui goal presi). 2 a Doveri e i suoi collaboratori; come si fa a fischiare un rigore così? Zero a Thiaw per la sceneggiata sull’azione che porta al terzo goal. Success non gli ha fatto niente, bene ha fatto l’arbitro a non considerare la sua messinscena, male ha fatto lui a regalarcela.

Vince la Sampdoria (7), che se avesse sempre giocato così forse non sarebbe nella situazione in cui è. 9 al mattatore del match Gabbiadini e 9 al salvataggio sulla linea di Nuytinck: come un goal! Il Verona (6) cerca di reagire, ma alla fine (anche con un po’ di sfortuna, non capita infatti spesso che nella stessa partita vengano annullati due goal per fuorigioco millimetrici).

Quarta vittoria di fila per la Fiorentina (7), che si dimostra squadra in salute, battendo il Lecce (5, poco incisivo). I viola avrebbero potuto vincere senza meno affanni avessero concretizzato di più quanto creato.

Il Napoli (9) continua a non smentirsi e a dare spettacolo, contro un Torino cui diamo 6, perché comunque ha giocato e ha creato occasioni (avendo anche un po’ di sfortuna, come nel caso del palo di Sanabria), ma contro questo Napoli c’è poco da fare. 9 all’azione del terzo goal azzurro siglato da Osimhen.

La Lazio (8) vince il derby di Roma, portandosi (al netto penalizzazione della Juve in classifica) seconda in classifica. La partita della Roma (6) è stata però indubbiamente influenzata dall’ingenuità di Ibanez (2), che l’ha costretta a giocare in dieci per più di sessanta minuti. 8 al goal di Zaccagni.

Concludiamo con il big-match di San Siro, che vedeva opposte Inter e Juventus. Polemiche sul tocco di mano (presunto o tale) di Rabiot, che non è chiaro ancora adesso per tutti noi (figuriamoci dunque come poteva esserlo subito per gli arbitri…), la Juventus (8) ha meritato la vittoria, dimostrandosi più squadra, bloccando il centrocampo nerazzurro e disinnescando Lukaku e Lautaro (praticamente non pervenuti). L’Inter (5) si è dimostrata poco pungente e poco incisiva, Inzaghi (5) invece di piangere deve lavorare su questo. Zero a Paredes e D’Ambrosio: due tamarri in discoteca.

Infine

10 a Monica Bertini. Ancora una volta: chapeau!

La Serie A da due a dieci-Ventitreesima giornata

I nostri voti alla ventitreesima giornata.

Iniziamo col match di venerdì sera. Vittoria meritata dei veronesi (8), che continuano ad essere convincenti. Il Bologna (5) ha segnato subito, ma poi i gialloblù hanno preso il sopravvento. 10 a Caprari per il super-goal, 9 ad Orsolini, autore pure lui di una bella prodezza.

Pareggio tra Genoa e Udinese, con i liguri che ci sono sembrati più tonici. I friulani ottengono un punto con una prestazione da 6. 7 al Genoa invece, a cui è mancato solo il goal per ottenere una vittoria che sarebbe stata tutto sommato meritata. Blessin non ha iniziato male.

Vittoria in extremis dell’Inter contro un buon Venezia (7). L’Inter non brilla, la sua è stata una prestazione da massima resa col minimo sforzo (e perciò diamo 6 ai nerazzurri). Dzeko (8) decisivo col suo stacco.

Ci aspettavamo di più da Lazio e Atalanta (6 ad entrambe). I nerazzurri avevano l’attenuante delle assenze, ma comunque il loro è stato uno 0-0 senza tanti squilli (escluso il palo di Zaccagni), anche se forse, in confronto a Milan-Juventus, è stata una partitona.

Pareggio fra Cagliari e Fiorentina, con i sardi (7) che hanno da recriminare perché sinceramente meritavano di vincere. A loro è mancato il colpo del KO, ma se giocano così la salvezza non è utopia. 5 ad una Fiorentina che pareggia, ma al di là del rigore sbagliato da Biraghi, è stata inferiore all’avversario.

Il Napoli (8) dilaga contro una Salernitana cui diamo 6 perché decimata com’era, ha già fatto tanto a tener testa agli azzurri per tutto il primo tempo. Menzione per Juan Jesus (8) perché sta sostituendo Koulibaly come meglio non si potrebbe.

Bella vittoria dello Spezia (7), che in due giornate raccoglie sei punti d’oro contro Milan e Sampdoria senza rinunciare a giocare a calcio. Bella l’azione del goal di Verde (8), mentre per la Sampdoria (5) al di là del palo di Caputo, c’è ancora molto da lavorare. In bocca al lupo a Giampaolo (e in bocca al lupo anche a D’Aversa).

Il Torino (8) gioca un buon match, non vince solo per la sfortuna (tre pali in una partita sono roba da guinness), ma Juric dimostra di aver dato un’identità a questa squadra. Il Sassuolo (6) ha il merito di crederci fino in fondo, anche se, come ammesso dal suo stesso allenatore, trattasi di punto immeritato.

Roma-show ad Empoli. 10 ai giallorossi per il grande calcio mostrato nel primo tempo, contro un avversario che ha dimostrato di saper fronteggiare egregiamente le squadre più forti di lui sulla carta. All’Empoli diamo 5 perché dopo tutto sta facendo bene, una partita si può anche sbagliare. Menzione per Sergio Oliveira (8), che ha dimostrato di poter essere una pedina importante nello scacchiere di Mourinho.

Milan e Juventus hanno avuto paura di perdere e non hanno vinto. 6 ai rossoneri che un po’ di più ci hanno provato, 5 ai bianconeri perché in 90 minuti potevano almeno tentare di scaldare le mani a Maignan. Dal punto di vista dello spettacolo, partita inguardabile, da Milan e Juve ci si attende qualcosa in più, è lecito.

Inoltre

10 ad Alessio  Dionisi per aver ammesso che il Toro meritava di vincere, senza tanti fronzoli. Bravo!

2 a Massimiliano Allegri per non avere ammesso che Milan-Juve è stata una partita inguardabile. Quando racconta che la Juve gli è piaciuta e afferma che “Il bicchiere è tutto pieno”, racconta balle alle quali non crede neppure lui.

La Serie A da tre a dieci-Prima giornata

Ripartono le nostre pagelle al campionato, con lo spirito che abbiamo sempre cercato di mantenere, racchiuso nelle parole di Toninho Cerezo: “Il calcio è felicità, goia di vivere. Il calcio è riso coi fagioli”.

L’Inter (10) è subito partita alla grande. Gran goal di Calanoglu (9), Dzeko (8) subito a segno e una convincente prova di squadra.

Bella partita tra Verona e Sassuolo (9) a tutte e due, con un gran goal di Traore (9) e uno Zaccagni (9) già ispirato.

Buona la prima anche per la Lazio (6), che però ha concesso troppo all’Empoli (6), ragion per cui riteniamo che abbia ancora molto da registrare. Milinkovic-Savic si è già comportato da leader (8).

L’Atalanta (7) vince, ma onestamente il Toro (7) non meritava di perdere. Siamo all’inizio, ma nei granata pare si sia già vista la mano di Juric. I granata hanno perso una partita, ma continuando su questi standard, la stagione può essere certamente più fortunata delle precedenti. Per l’Atalanta vittoria forse fortunata, ma contro questo Toro i punti raccolti sono stati d’oro. Bello il goal di Muriel (9).

Veniamo alla Juve (6). C’era molta attesa per la prima partita dell’Allegri-bis. C’è da sottolineare un ottimo Dybala (9) e un Cuadrado (8) che, passano gli anni, ma è sempre lui, ma Sczesny (3), sia sul primo goal, sia sul secondo, ha vanificato tutto. Resta il fatto che la squadra atleticamente pare abbia da lavorare parecchio. L’Udinese (6)  ci crede e alla fine ottiene un punto che sembrava insperato.

Tra rossi, goal e quant’altro, girandola di emozioni al Dall’Ara tra Bologna e Salernitana (noi diamo 8 a tutte e due). Bene Arnautovic (subito in goal).

Buona la prima anche per Mourinho e la sua Roma (7). C’è ancora tanto da lavorare, ma le premesse ci sono eccome. Zaniolo con la sua ingenuità (3) ha rischiato di compromettere una partita ben incanalata. La Fiorentina (5) ha ancora parecchio da lavorare.

Buona vittoria (considerando che è stata ottenuta in 11 contro 10) del Napoli contro il Venezia (5, non ci siamo ancora). Anche per Osimhen e l’ingenuità commessa (3) vale il discorso fatto per Zaniolo.

Bella anche Cagliari-Spezia, con gli ospiti che pare abbiano ancora ilo vizio dello scorso anno, ovvero non saper gestire i vantaggi, ma che comunque giocano a calcio e per questo meritano un 7. Bella la reazione del Cagliari (5 per il primo tempo, 7 per il secondo, media 6). Belli pure i goal di Gyasi e Joao Pedro (8).

Il Milan (7) ottiene una buona vittoria. Brahim Diaz merita 10, ma non per il goal, che è più dovuto ad un errore di Audero (5) che alla sua bravura, semplicemente perché si tromba Ana Mena.

Buona (nonostante la sconfitta) anche la prova della Sampdoria (7) a cui è mancato solo il goal, anche per merito di un ragazzo che, almeno la prima partita, non ha certo  fatto rimpiangere Donnarumma: Mike Maignan (9).

La Serie A da uno a dieci-Quindicesima giornata

Ritorna il campionato e ritornano i nostri voti.

10

ATALANTA BERGAMASCA Riecco la macchina da spettacolo che l’anno scorso ci ha entusiasmato. Tra l’altro il terzo goal è da manuale del calcio.

MATTIA ZACCAGNI Che goal. L’avesse fatto Ronaldo, Tuttosport avrebbe fatto 10 edizioni straordinarie in un’ora.

9

GIACOMO FERRI Ebbene sì. Siamo critici con lui, non lo neghiamo, ma stavolta merita un bel voto. Perché di fronte ad uno spocchioso juventino che parla di campionato brutto e falsato (se la Juve fosse prima in classifica non parlerebbe così), gli risponde per le rime dicendogli che gli piaccia o no, esistono anche gli altri, non esiste solo la Juve. Noi siamo d’accordo con Ferri quando dice che il campionato, seppur senza pubblico negli stadi (ma lo è per tutti), è indubbiamente avvincente perché ci sono tante squadre raccolte in pochi punti. Se a Ezio Morina (il nome del fenomeno da corsa juventino) non piace, bisogna spiegargli che il calcio non è solo Juve A contro Juve B, come gli ha detto espressamente l’ex difensore del Toro.

RAFAEL LEAO e PIOTR ZIELINSKI  Goal pregevolI.

LU-LA D’accordo, il Crotone non è il Liverpool, ma loro danno spettacolo o no?

TIZIANO CRUDELI Lo show al fischio finale di Benevento-Milan è cabaret allo stato puro. Se non altro meglio della banda di 90°Minuto che i contribuenti deve mantenere a ufo (e chissà perché…).

8

AC MILAN Soffre, ma vince ed è quello che conta.

ELDOR SHOMURODOV Serve un cioccolatino a Destro, tra l’altro dopo un’azione personale pregevole, ma naturalmente tutti a dire “Destro, Destro, bebbebe Destro” e lui non lo caga nessuno. Lo facciamo noi per quello che vale.

CR7 Gira e rigira, è sempre lui l’arma in più della Juventus, chiunque ci sia ad allenare.

FC TORINO Tre punti che sono oro colato, figli finalmente di una prova convincente.

ANTONIO CONTE Pure le pietre sanno che Vidal l’ha voluto lui, ma nel momento in cui stava facendo cagare gli stitici, non si è curato di levarlo, dimostrandosi meno integralista di quello che lo fanno. Così si fa!

7

AS ROMA Raccoglie tre punti meritati che la portano ad un terzo posto che non è proprio poca roba.

SINISA MIHAJLOVIC A Firenze pareggia, ma la sua squadra gioca bene e non è certo colpa sua se non finalizza.

5

RODRIGO DE PAUL D’accordo, la Juve è più forte, ma lui per due volte con errori grossolani innesca i contropiedi bianconeri e innesca non uno qualunque: CR7. Già è un fenomeno, ma se tu gli regali contropiedi…

4

PARMA CALCIO Rispetto all’anno scorso è un’altra squadra. Solo colpa di Liverani?

3

ARTURO VIDAL Ma che cosa ha combinato?

GIANLUCA CAPRARI Ma che rigore ha tirato?

2

GIANFRANCO TEOTINO Critica Simone  Inzaghi per le sostituzioni. A 90° Minuto infatti ad un certo punto bofonchia “Veveve Milinkovic-Savic”. Crede che Simone Inzaghi abbia bisogno di lui per sapere che Milinkovic Savic è forte…Pazzesco. Non gli viene in mente che se l’ha tolto avrà avuto qualche motivo? Inzaghi non è l’ultimo dei cretini, perché Teotino  vuole saperla più lunga? Chi ha allenato?

1

EZIO MORINA Chi segue Diretta Stadio su 7Gold sa chi è, altri forse no, perché effettivamente dove l’abbiano pescato non si sa. Si sa che era un dipendente della Juventus e in quanto tale distilla opinioni durante la trasmissione tv. Noi abbiamo spesso trovato da dire a Giacomo Ferri, ma nello specifico bene ha fatto a rispondergli, come precedentemente scritto. Possibile che se la Juve non è in testa, il campionato diventa improvvisamente un torneo di merda? Ma che razza di sportivo è? E allora come gli  ha opportunamente  detto Ferri, gioca da solo, fai ogni domenica Juve A contro Juve B se per te esiste solo la Juve, ma credo che nemmeno la dirigenza juventina accetterebbe un discorso simile e sappia perfettamente che nello sport esistono anche gli avversari. Se lui non lo ha ancora imparato, che impari almeno come si sta  al mondo, è ora.

La Serie A da uno a dieci-Settima giornata

Come di consueto, i nostri voti al campionato.

10

AS ROMA Molto bella la maglia con l’omaggio al grande Gigi Proietti.

HENRIKH MKHITARYAN Tripletta (e che tripletta) che regala tre punti alla Roma. L’anima della squadra è stata lui a Marassi, senza discussione

9

SPEZIA CALCIO Bravi!

FELIPE CAICEDO Segnare nel recupero una volta può essere fortuna, due forse anche, quando lo fai diverse volte non è più quello, è semplicemente bravura. Complimenti.

TIZIANO CRUDELI Il colpo di “Ma vai a dormire” rivolto ad Ibra dopo il rigore sbagliato è poesia.

8

PAULO FONSECA Senza l’errore di Verona da parte della sua società, a quest’ora era secondo in classifica, con una squadra che gioca un calcio gradevole.

JUAN CUADRADO Per una questione di principio. Nel primo tempo salta un uomo, ne salta un altro, si propone e riceve palla da Bentancur, fa un cross perfetto in mezzo all’area per Ronaldo che deve solo spingere il pallone in rete. Tutti: “Ah..Ronaldo!” Lui che ha fatto tutto cos’è? Una merda? Lo premiamo noi, per quello che vale.

HIRVING LOZANO Stesso discorso fatto per Cuadrado. Mette sulla testa di Oshimen un pallone da spingere in porta e tutti a dire che Oshimen è un fenomeno, che regala tre punti al Napoli, mentre lui non lo caga nessuno. Lo facciamo noi, per quello che può valere.

MATTIA ZACCAGNI In Milan-Verona incanta per la sua bravura.

7

ANTONIO CONTE Andiamo controcorrente e diciamo che l’Inter a Bergamo ha giocato bene. Se Vidal si mangia un goal clamoroso non è certo colpa sua.

ATALANTA BERGAMASCA Tiene testa all’Inter, pur tra numerose assenze, dimostrando di sapersela giocare. Il goal arriva dopo 26 passaggi consecutivi, roba da Olanda di Cruijff…

AC MILAN Parte male, ma ha il merito di reagire alla grande, dimostrando carattere. Cosa molto positiva se si considera che la squadra rossonera è (ad esclusione del quarantenne Ibra) complessivamente una squadra giovane.

6

F.C. CROTONE Primo punto in trasferta, conquistato tutto sommato con merito.

F.C BOLOGNA  Gioca bene, ma non concretizza, se riesce a farlo meglio, può togliersi soddisfazioni, come l’anno scorso.

5

ANDREA PIRLO Togliere Kulusevski (l’unico che dava velocità ad una squadra che nel secondo tempo di veloce non aveva nulla) per McKennie non ci è sembrata un’idea geniale. Se lo stesso cambio lo avessero fatto Allegri o Sarri sarebbero stati massacrati mediaticamente, come sarebbero stati massacrati se avessero fatto il catenaccio degli ultimi venti minuti (sarebbe questa la novità tattica sventolata da Pirlo e da Andrea Agnelli? Il catenaccio?). Lui lo giustificano dicendo che all’inizio, che deve costruire una squadra (cosa devi costruire che è quasi la stessa dell’anno scorso?) quando la verità è che la benevolenza è dovuta al fatto che è stato scelto da Agnelli in persona. L’avessero scelto Paratici o Marotta a quest’ora era massacrato anche lui mediaticamente. Piantiamola con l’ipocrisia. Fermo restando che non è colpa sua se la difesa si fa infilare al ’94 in maniera puerile e Dybala in questo momento ha la stessa voglia e la stessa grinta di Bobo Vieri nel leggere Cesare Pavese.

4

PARMA-FIORENTINA e SASSUOLO-UDINESE Due partite da prescrivere come sonnifero.

3

TOMMASO AUGELLO Errore clamoroso che segna la partita della sua squadra.

2

PAULO DYBALA Al ’94 non tiene in campo un pallone in una maniera che neppure un centravanti imbolsito di Terza Categoria. Lo avesse fatto Bernardeschi a quest’ora doveva cambiare identità.

1

LEONARDO BONUCCI Ma chi ti credi di essere? Beckenbauer? Ti va bene che attualmente in Italia scarseggiano i difensori. Ai tempi di Baresi, Scirea, Nesta, Cannavaro, tu potevi solo portare da bere a quella gente, quindi hai poco da fare il fenomeno. Poi ricordate gesti arroganti di Baresi o Scirea nei confronti dei compagni? Io no, forse perché, pur essendo campioni inestimabili, erano anche uomini con molto più sale in zucca.