Marco Polo che sia vissuto a Venezia è fuori discussione. Su dove sia nato non c’è alcuna certezza. La Croazia, ad esempio, rivendica Curzola a Sebenico come luogo di nascita. Nel mio romanzo sostengo che è nato e cresciuto in Carnia, per poi trasferirsi a Venezia.
Su quali elementi storici si fonda la mia tesi? Sul fatto che in Carnia è molto diffuso ancora il cognome Polo, che all’epoca erano già molto attivi i contatti commerciali tra la Carnia e Venezia per l’esportazione del legname. Ma soprattutto su una constatazione: leggendo il Milione ci si rende conto che gli interessi e la formazione di Marco non sono quelli di uno che ha vissuto l’infanzia in laguna. Da qui la tesi, sostenuta nel romanzo, che sia nato e cresciuto in Carnia.
Su questi presupposti storici il romanzo riproduce l’autobiografia di un Luigi Polo vissuto tra il 1210 e il 1300 che sarebbe stato il nonno di Marco. Al nonno, di ritorno dalla Cina, Marco Anticipa i contenuti de “Il Milione”, ma per una serie di circostanze raccoglie anche il racconto dei precursori di Marco, Giovanni da Pian del Carpine e Guglielmo di Robruck. Per questo la sua autobiografia diventa il compendio del racconto della scoperta dell’Asia nel Duecento.
La vita di Marco diventa metafora della vita di un giovane d’oggi: un “glocale” del duemila, metafora anche del viaggio di ogni uomo alla ricerca del senso della propria vita, incerto se realizzarsi nell’essere o nell’avere. Un viaggio, quello di Marco, allo scoperta del mondo e di sè stesso, persino “viaggio dell’anima” seguendo gli insegnamenti avuti dagli sciamani mongoli.
