Cercami sulla mia pelle

DEDICATO


            Scoraggiamento, disperazione, stanchezza, disattenzione, apatia, fame, dolore, grida, tristezza, stress ... non sono altro che sintomi di malattia. Non siamo nessuno. Non fraintendetemi, non criticherò i professionisti di questo. A quelli con un titolo. Cercano di curare davvero I malati. Quello che dico, ciò di cui mi pento e quello che penso è di molti altri che si lamentano, riguarda la nota opinione popolare che se uno non si sente euforico, se si sente triste e solo, se preferisce ascoltare i discorsi, se ti annoi mortalmente, se ti esaurisce che nessuno vuole vedere cosa sta succedendo in questa società malata e ipocrita ... qualcosa deve essere sbagliato nella sua testa. O nella sua anima. E no, succede che a volte di sentirsi tristi, avere paura, reinventarsi, creare di nuovo ogni vecchio e vecchio gesto, lasciarsi trasportare da emozioni che non si vogliono nascondere, immergersi in un caleidoscopio di sensazioni. A volte il dolore, quel dolore senza etichetta o posizione, è un punto di partenza, un dolore carico di futuro. Non un sintomo, non una malattia, non una rarità. E io con tanti rivendichiamo il diritto a quel dolore, per mostrarci le ragioni che lo causano. Non rinunciare alla paura, alla tristezza, all'angoscia, all'urlo. Perché ogni giorno, a questo ritmo, sarà un crimine. E non c'è crimine più grande del silenzio che nasconde la verità di ciò che ci accade. Non esiste crimine maggiore delle tattiche di struzzo.. Dedicato..       @