Padova capitale delle auto e moto d’epoca ha sconfitto la pandemia

Successo del salone specializzato organizzato in piena sicurezza a un passo dal ‘lockdown’

Nel frattempo, Padova ha organizzato il Salone Auto Moto d’Epoca. Che viene considerato il più grande mercato di auto e ricambi d’epoca d’Europa. Alla Fiera di Padova, per l’intero fine settimana gli appassionati e collezionisti hanno potuto ammirare e scegliere oltre 5 mila auto delle principali Case automobilistiche, trovare i ricambi originali, ma anche cimeli, gadget, ricordi dei motori del passato. Un percorso tra i padiglioni, su 115 mila metri quadrati espositivi in 11 padiglioni, 1.600 espositori, che ho compiuto anch’io, la domenica, pur visitando il quartiere in piena sicurezza, lungo il quale non si finiva di incontrare pezzi da museo, frammenti della storia delle quattro ruote di ogni epoca, da quelle per l’uso quotidiano, a quelle da lavoro, ai mezzi speciali e sperimentali. Assieme a moto d’epoca, pezzi rari da vedere anche nei musei più forniti. Le auto che più mi hanno colpito? Quelle da rally del mio periodo. Che tutt’ora rappresentano un mito capace di affascinare anche i più giovani. La Lancia Stratos, ’Alfa GTV, le Fiat 124 Abarth, X 1/9, l’Opel Ascona e Kadett GTE, le Ford Escort RS. Ma c’erano anche i primi esemplari della Citroen DS, assieme a un telaio della Pallace. Le F1 di diverse epoche. E le vetture sperimentali, con le portiere sul cofano e sulla coda, ma anche due esemplari del mercato americano che il genio del cartoni animati di Walt Disney ha trasformato nel mito di Cars. Passeggiando tra i padiglioni, capita di incontrare tanti vecchi amici, rallysti, piloti, persone accomunate dalla stessa passione. Come un architetto veneto, trapiantato in Friuli, che non incontravo da tempo. Da quanto, negli anni ’70, organizzavamo i primi Autoraduni, il prodromo dei rally di seconda serie, sviluppando il concetto della caccia al tesoro per renderli accessibili a tutti, per trasferirlo nello schema del rally. Nel frattempo, l’amico ha fondato un Club dei possessori di Alpine Renault A 110. Lui, ricordo già alora, aveva acquistato l’Alpine di Pippo Barbetti. Un profumiere pilota udinese che, per poter utilizzare la bassissima berlinetta indossando il casco regolamentare, si era fatto bombare il teccuccio ricavando all’interno dell’abitacolo lo spazio necessario per guidare più comodamente. Osca, Cisitalia, Porsche, Ferrari, Messerschmit, Land Rover, ALpine io IMG_9118 IMG_9171 IMG_9153 IMG_9140 IMG_9133 IMG_9128 IMG_9125 Toyota, svariati modelli di Fiat 1100 E, la Fiat 1400. E ancora la De Tomaso Mangusta, la Lancia Delta 4 WD campione del mondo dei rally, la Delta S4. E tanto altro.
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Padova capitale delle auto e moto d’epoca ha sconfitto la pandemiaultima modifica: 2020-10-28T01:50:09+01:00da charlieinauto