#testdrive #TrailHawk Jeep Compass è una garanzia di affidabilità e sicurezza in ogni condizione

La versione ‘alta‘ della #Compass per andare dai Magredi ai declivi del Piancavallo

Ma anche per andare in abbigliamento adeguato a una mostra della grande arte rinascimentale italianaIMG_9660 IMG_9699 IMG_0021 IMG_0010 IMG_0306 IMG_0307 IMG_0314 IMG_0322 IMG_0325 IMG_05901 IMG_05881 IMG_0592 IMG_06421 IMG_0672 IMG_06631 IMG_0665 IMG_0676 IMG_0652 IMG_06551 IMG_0679 IMG_0677 IMG_0705 IMG_0706

Una Jeep ama il fuoristrada, ama la monta-gna, i luoghi impervi ma anche quelli abbandonati o che difficilmente pensereste di affrontare con un veicolo qualsiasi. E questa Jeep, come avete capito, non è un veicolo qualsiasi, bensì fa parte della marchio Trail Hawk, ossia è deputata a dare le massime prestazioni nel fuoristrada. È il top di gamma della Compass, perché dispone di tutto ciò che vi attendereste da un’auto normale. Infatti, negli spostamenti vi potrete dimenticare della sua specializzazione off road. Perché un evidente pulsante sotto la consolle centrale consente di disinserire il 4X4 favorendo il risparmio di gasolio e una guida più scorrevole e fluida. Così, dopo questo trasferimento in tutto confort, un salto nel centro della città per andare a vedere una mostra imperdibile, lo facciamo senza avere paura di sfigurare. Infatti, se scenderete nel cuore della città da questa Compass grintosa, con abiti eleganti, nessuno rimarrà stupito. La mostra? È un’antologia di quadri del rinascimento artistico italiano curata da Vittorio Sgarbi, che si ispira a

Giovanni Antonio de’ Sacchis, artista del ‘500 che ha influenzato altri grandi del Rinascimento,

da Michelangelo, a Raffaello, a Tiziano, al Parmi-gianino. E che fu chiamato, appunto, vista la sua origine friulana, ‘Il Pordenone’. In esposizione al Museo dell’Arte moderna del capoluogo della Destra Tagliamento quadri sgargianti, dai quali i soggetti sembrano sbucare per esprimere il loro carattere e la loro attitudine. Una rassegna che suggerisce una lezione sulla crescita della pittura italiana. Sull’affermarsi di stili e identità che hanno lasciato un segno nell’arte globale. Riprendiamo la nostra Jeep, e ci spostiamo verso le terre dei Magredi. Le grave del Cellina, habitat che possiede elementi di unicità e che è stato all’attenzione di studiosi e ricercatori del territorio. Per scorrere dal maniaghese, a Spilimbergo, ad Aviano. Attraversando guadi e percorsi che sono cari agli appassionati di off road come ai protagonisti della Italian Bahia. La corsa sul greto dei fiumi che attira ogni anno specialisti tra i quali anche i protagonisti della Dakar. Che la Jeep Compass Trail Hawk
ci permette di affrontare con assoluta naturalezza. Sfruttando le funzioni che la distinguono dalle altre:

attivato il 4X4, si piò scegliere tra sabbia, fango, roccia, neve, ghiaccio.

Ritorniamo verso Aviano, perché la nostra meta si trova sopra di noi, ed è il Piancavallo. Prenderemo a prestito un paio di strade che abbiamo già percorso molte volte, parte vissute dal Rally internazionale del Piancavallo. Poi da quello storico. Perché? Sulla salita verso il pianoro, alle pendici del monte Cavallo, a oltre 1100 m di quota si trova la località sciistica e turistica del Piancavallo. Ma stavolta non è questo il nostro obiettivo: ci interessano la salita, ormai cara anche agli appassionati di ciclismo perché caratterizza il Giro d’Italia, e le strade che scorrono a mezza costa, dove il traffico è pressoché assente, e i paesaggi si fanno lunari. È lì che cercheremo stradine e piste per cercare di mettere in difficoltà la nostra auto off road. Perché la salita? Perché la

Trail Hawk è l’unica versione della Jeep Compass che dispone anche del cambio manuale a sei marce,

che si attiva dalla leva del cambio. Così, proviamo a spingere sull’acceleratore e a divertirci nel misto in salita, anche ripida. Ovviamente, con i suoi 170 CV la Trail Hawk non si scompone, né ci fa rimpiangere il cambio automatico. Anzi, aggiunge un elemento di divertimento in più alla guida. Che apprezziamo maggiormente nei tratti in discesa. Dove riusciamo a inserire marce in staccata che ci permettono di utilizzare al meglio la tenuta e l’affidabilità anche nella guida più spinta, nonostante le gomme da fuoristrada, che comunque non ci mollano mai. Arriviamo a Bivio Castaldia. La tappa imperdibile degli amanti dei panorami che si espandono a perdita d’occhio. Perché

sotto di noi si distende l’intera pianura friulana per allargarsi verso la pianura padana.

Nelle giornate terse, con il sole nella posizione giusta, oltre a distinguere le lagune di Grado e di Marano, si scorge, dal netto riflesso, quella di Venezia. E sempre da qui, dotati di un buon binocolo è possibile scrutare tra la skyline di Lignano Sabbiadoro e il rilievo dei palazzi della città dei Dogi. Ma siamo arrivati fin quassù per provare la Jeep. Quindi, imbocchiamo la strada che aggira Piancavallo per raggiungerlo dall’alto. Da lì si dirama un dedalo di piste e sentieri che permettono agli escursionisti di raggiungere punti panoramici, le malghe del gruppo del Monte Cavallo che si distende verso il Cansiglio. E speriamo di trovare una strada adatta a noi, e di libero accesso. ‘Fortuna audacies juvat’. Ed ecco che ne scorgiamo una che fa al caso nostro. Premo il pulsante che attiva la trazione 4X4 e vado su. Sembra di essere in movimento su un’auto normale e una strada asfaltata, o tuttalpiù, in terra battuta. Abbiamo potuto affrontare la mulattiera in piena sicurezza, perché la Trail Hawk è dotata di telecamere che esplorano tutt’attorno adatte al fuoristrada. Anche nell’avantreno e ai lati, per scrutare nei dettagli dove stiamo per mettere le ruote della Jeep. Dall’altro versante del rilievo, la discesa è piuttosto ripida, sconnessa, con una parte in fango, una parte in ghiaino: ci mancava soltanto la neve, che ancora non è caduta in abbondanza, o la lastra di ghiaccio e saremmo stati al top.

Ma la Trail Hawk ha anche il pulsante che attiva la guida controllata in discesa ripida sul fondo con scarsa aderenza.

Lo attivo, e la lascio scendere: la sua guida assistita è del tutto rassicurante. E ci consente di riprendere ad ammirare il paesaggio, che conosciamo, ma è sempre surreale. Riprendo la discesa verso Aviano, e i potenti fari a led della Jeep illuminano la scritta su un tornante che ricorda Maurizio Perissinot, ‘Iccio’, copilota ufficiale Lancia, anche di Attilio Bettega. Un caro amico che mi aveva introdotto al mondo della stampa dell’automobilismo sportivo, alla fine degli anni ’70. Fu lui a presentarmi a Carlo Cavicchi di Autosprint. E a farmi passare dalle trasmissioni radiofoniche e televisive anche alla carta stampata nazionale.

#charlieinauto2/177

#testdrive #TrailHawk Jeep Compass è una garanzia di affidabilità e sicurezza in ogni condizioneultima modifica: 2020-05-03T02:51:28+02:00da charlieinauto