La #Peugeot208GTLine una novità che fa girare i pedoni e soprattutto le passanti

Linea aggressiva che riflette la sagoma dell’auto da rally con stile sportivo e confortevole

Il cruccio più grande per un automobilista, un appassionato dei motori, un rallista che ogni tanto rispolvera dall’album la vecchia licenza internazionale di pilota, ma anche semplicemente per un curioso del mondo dei motori? Provate a pensare… Vi affidano in prova l’Auto dell’anno, e improvvisamente il mondo si ferma tutt’intorno. E vi trovate isolati dalla chiusura. Che troppi esterofili, in questo periodo, hanno chiamato ‘lockdown’. Non se l’aspettava nemmeno chi ce l’ha affidata. E che poi c’ha lasciato in uso fino alla fine della FASE2, con progressive e impreviste proroghe, vista l’impossibilità di effettuare spostamenti all’interno della propria Regione, ancor meno verso e nella Lombardia da dove la nostra Peugeot 208 GTLine proveniva, come la maggior parte delle auto del parco stampa delle Case automobilistiche. Tutto questo, ci ha costretto a concentrare la prova nelle ultime giornate di disponibilità, prima della restituzione, a Milano. Anche se, per prendere mano con un’auto così brillante, è stato utile il lungo periodo trascorso sui percorsi obbligati casa-lavoro, casa-luogo di una iniziativa o evento, ecc. Così, cominciamo dall’inizio. La prima cosa che colpisce salendo a bordo di questa 208 della Casa del Leone è la posizione di guida:

i sedili anteriori sono avvolgenti e regolabili elettronicamente.

Il volante, molto ergonomico, dalla sezione avveniristica e un po’ squadrata nella parte dedicata all’impugnatura da trasferimento, in pelle nera con cuciture gialle, consente di sentire bene in mano l’auto. E di avere padronanza nella guida. Visto che l’abitacolo non è di grandi dimensioni, per agevolare gli automobilisti di corporatura più grande il volante è squadrato nella parte bassa, per permettere al conducente di infilare più agevolmente le gambe nella posizione di guida. Dove ovviamente ci sono soltanto l’acceleratore e il grande pedale del freno, di foggia corsaiola. Avete capito che questa 208,

la GTLine, è dotata di cambio automatico a doppia frizione con comandi a paletta al volante.

Il pomello del cambio, molto pratico, sul vistoso tunnel centrale. Poco più indietro, sopra al tunnel, il pulsante con le funzioni di guida dell’auto. Che come in tutte le vetture di ultima generazione, modificano la resa del motore, la potenza, l’assetto della vettura, l’efficacia e prontezza dei freni: Eco, Drive, Sport. La potenza, come anticipato, è di 131 CV, ricavati da un 1200 cc tre cilindri. Che come avremo modo di verificare, dà una risposta appagante, con consumi contenuti, scarse vibrazioni. Il peso ridotto dell’auto è uno degli elementi che sono fondamentali per ottenere le prestazioni. Ma se risentono positivamente le performance dell’auto, è bene tenerne conto quando si viaggia veloci. Ma anche quando si spinge sull’acceleratore. Risente un po’ del vento laterale, e manifesta un po’ di sottosterzo se si chiude una curva lunga e poi si schiaccia il pedale del gas.

Ricordiamoci che è un’anteriore pura. E che quindi va usa come tale.

Ma nel corso del test drive non ci farà mai pentire di esserlo. Anzi… Diciamo che va guidata con una certa preparazione psicologica ed emotiva: non è un’auto da passeggio. O meglio, lo può anche essere perché nella ‘chiusura’ l’ho usata a lungo ed è docile. Si guida con due dita… Ha una guida assistita molto avanzata, e se serve, su Sport, la potenza utile nei sorpassi o per valicare ostacoli imprevisti e situazioni di emergenza. La verifica a queste supposizioni l’ho avuta quando si stava allentando la ‘chiusura’, e ho provato a superare il primo Tir sulla Ss14. Prima, con tutti i controlli e le certificazioni necessarie negli spostamenti, pur con il ‘passe partout’ (consentitemi almeno questo francesismo che sta per lasciapassare) del mio tesserino professionale, che mi avrebbe permesso di raggiungere qualsiasi oggetto di cronaca e ovunque, non avevo osato farlo. Anche per rispetto verso chi, a differenza di me, era bloccato a casa, o, peggio, altrove… Quando mi sono ritrovato accanto al camion semi articolato, piuttosto lungo, visto che la strada era rettilinea, delimitata da due canali irrigui difficilmente scavalcabili dai mezzi di locomozione e lavoro tradizionali, ho deciso che era il tempo di iniziare il test drive. E una volta schiacciato l’acceleratore, ho avuto la conferma di quando intuito nell’avvio del trasferimento da Milano a casa, dopo il casello autostradale: tira. E la potenza la scarica con progressione e con un sound accattivante.

Sempre in pieno controllo di direzionalità e trazione.

Asfalto, accelerazione, tenuta su asfalto… Ah sì! Il cambio a palette può essere d’aiuto. Ma se non volete sprecare benzina, perché ovviamente la Peugeot 208 GTLine va a benzina con un serbatoio di meno di 40 lt che fa intuire consumi contenuti, potete continuare a utilizzare il cambio automatico, assecondandolo opportunamente. Come? Come tutti i cambi automatici anche quello della Casa del Leone ha un debole: fortunatamente si lascia guidare. In che modo? Schiacciare pure l’acceleratore a fondo, ma quando sentirete, o vedrete sul contagiri che qui è un po’ particolare, approssimarsi il limite consigliato, allentate il piede, per schiacciare di nuovo a fondo spingendo sulla marcia successiva. E solitamente otterrete le prestazioni migliori. Siamo arrivati al contagiri, e alla strumentazione, al cruscotto, che in quest’auto è particolarmente innovativo: è in 3D. Ma lo affrontiamo la prossima volta, magari su uno sterrato. Per stavolta, viaggiamo verso Udine, le sue vie d’acqua cittadine, le rogge, il medio Friuli, Sedegliano. Ammirando il paesaggio circostante, e sovrastante, anche grazie all’ampio e splendido tetto finestrato della 208 GTLine. Con il ritorno verso Lignano, la Riviera Friulana, i locali riaperti con le prescrizioni di sicurezza dalla FASE2.

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