#testroad sulle strade bianche della campagna friulana tra Udine e il codroipese

Una potenza morbida che assicura aderenza anche dove non avresti pensato di forzare

Ti sposti da quasi tre mesi il minimo indispensabile per lavoro e per le esigenze primarie, sulle strade principali e sui percorsi più brevi ed essenziali. Movimentando al minimo un’auto che ha le corse nel DNA del progettista. Auto, che probabilmente, in questo periodo, utilizzata sempre sotto regime, ha sofferto più del conducente, cioè io. Perché si muove docile anche negli spostamenti in città o nei trasferimenti. Compatta, è anche per questo ideale per ottenere prestazioni brillanti sul misto e sulle strade strette e nervose. Ossia, sui tracciati sui quali la maneggevolezza e l’affidabilità fanno la differenza. Ora, la fine del ‘lockdown’ ci permette di guardare con rinnovato interesse ai percorsi alternativi. Alle strade che ci possono portare oltre i percorsi ai quali siamo stati costretti per settimane. Per vedere dove ci possono condurre.

Così, anche lo sterrato più ‘banale’ diviene un’attrattiva alla quale non è facile resistere.

Sarà che le strade bianche mi hanno sempre attirato. Vuoi perché è su quel tipo di fondo che fin da piccolo ho sviluppato le mie competenze sulla guida con scarsa aderenza. Ma anche perché ci conducono in luoghi e siti spesso per gran parte sconosciuti, se non agli abitanti della zona, e ci permettono di raggiungere luoghi e paesaggi isolati e spesso intatti, o tutt’al più impreziositi dal lavoro dell’uomo. Così, spinto dalla curiosità di capire come si comporta con la scarsa aderenza la piccola della ‘Casa del Leone’, abbandono la strada provinciale a Ovest di Udine, verso Pasian di Prato, per imboccare una strada interpoderale, comunque importante perché collega un paio di piccoli borghi rurali. Questo, fa presupporre che il fondo della strada è oggetto di frequenti lavori di manutenzione, e mi permette di dedicarmi alla guida, senza che mi debba preoccupare dell’integrità dell’auto. Ovvero, non ci sono buche da scansare. Il cambio automatico è a otto marce e doppia frizione, per sfruttare i 131 CV che il motore a tre cilindri da 1200 cc esprime con una buona coppia. Nel primo tratto di sterrato, liscio, che scorre in aperta campagna e, soprattutto, è interamente a vista, quindi è sicuro, raggiungo una discreta velocità di crociera. Che la Peugeot mantiene facilmente:

risulta stabile anche quando dobbiamo compiere manovre improvvise

per evitare qualche avvallamento generato dal passaggio dei trattori e dei carri agricoli, e dall’acqua. Che però, in questo periodo, manca. Finalmente, ecco una curva secca, decisa, a gomito. La uso come un’auto qualsiasi, e come se fossimo sull’asfalto, come una ‘vecchia’ trazione anteriore: decelero ed entro in accelerazione, insistendo sul pedale quando sono alla corda, e al momento dell’uscita. La curva è secca, e l’auto manifesta un lieve sottosterzo. Poi, anche affrontando in velocità lunghi rettilinei, la percezione della sicurezza al volante non cala. Anzi… ci induce ad accelerare ancora. Ok. Ora mi farò guidare fino all’ultimo tratto dai sistemi elettronici della Peugeot 208. Sull’asfalto, presenti le linee di mezzeria sulla carreggiata e quelle laterali, prima del fosso,

la guida assistita e altri accorgimenti per il confort e la sicurezza ci permettono di guidare in relax.

Ecco qua un’altra opportunità, nella zona dei riordini fondiari, tra Pantianicco, ‘capitale’ delle mele di pregio, San Lorenzo di Sedegliano e Coderno. Paese che ha dato i natali a Padre Davide Maria Turoldo, una luce nella cultura italiana. Non è ancora la stagione dei cereali da fusto alto. Così la visibilità è sufficiente per provare un’auto su un fondo piatto, uno sterrato scorrevole, polveroso ma decisamente liscio. Lo conferma il nuvolone di polvere che si solleva dietro di noi. Nel frattempo arriva l’imbrunire, e il cielo si colora attorno a noi, tra la pianura friulana e la skyline delle Alpi Carniche. È la magia di una terra come il Friuli Venezia Giulia, che in pochi chilometri racchiude innumerevoli ricchezze paesaggistiche, ambientali e non solo.

#charlieinauto2/183