#testdrive dotazioni di sicurezza di alto livello ed è confortevole viaggiare

Skoda Octavia e-teck conferma la sostenibilità negli spostamenti

Una capacità di carico importante per assecondarci nel tempo libero

Considerata da sempre un’auto per le famiglie o per il lavoro vista la buona capacità di carico, con questa versione si guadagna un target certamente più elevato che conferma il brend Skoda nella fascia alta del gruppo Volkswagen. Il design rinnovato, gli accessori e l’elettronica di ultima generazione l’hanno collocata tra le auto di tendenza. L’aspettativa creata dal cruscotto high teck, il confort interno, il cruise control adattivo, l’assetto morbido che si adegua nella versione sport alle prestazioni più avanzate, i fari molto potenti e super adattivi capaci di illuminare i punti morti, che per esempio lungo una strada in aperta campagna hanno consentito a uno splendido esemplare di capriolo di vederci all’ultim’ora mentre stava per spiccare un balzo verso la strada finendoci con tutta probabilità sul cofano:

sono dotazioni che ne fanno una vettura adatta per viaggiare,

anche per chi si attende qualche cosa di più ed è stuzzicato dall’innovazione. Avete dimenticato a casa il cavetto per collegare il vostro telefono cellulare alla Skoda Octavia? Niente paura, il sistema wireless è molto efficace e in pochi istanti vi connette con Car Play per telefonare, sentire i messaggi, navigare con le APP finché non vi abituerete a utilizzare il navigatore dell’auto con le sue mappe accuratamente dettagliate. È adatta a viaggiare, dunque, e nel contempo a trasportare tutto ciò che vi serve. Una delle possibilità di abbinamento che mi viene subito in mente, è che sia adatta a supportarvi nella passione per il mare. Per esempio, certo sul tetto utilizzando le apposite rotaie aerodinamiche per fissare il portapacchi, un windsurf, o anche due, ci stanno, con le vele caricate all’interno, dall’ampio portellone posteriore. Vi piace navigare? Ecco che nel bagagliaio entra il  motore fuoribordo con tanto di serbatoio, vuoto e del tipo regolamentare, magari con i remi. E parliamo del gommone. Se invece amate la barca a vela, nel bagagliaio, e di più se poi magari abbattete anche i sedili posteriori, si può caricare qualche vela da portare a bordo dell’imbarcazione. Per una prova più realistica nell’ambiente marinaresco, raggiungiamo con la Octavia un marina che è una delle strutture nautiche più ambite del Mediterraneo, dove si trova la base di assistenza per l’Adriatico degli sloop svedesi della Swan.

E’ il Marina Sant’Andrea, a San Giorgio di Nogaro (Ud)

sulle acque dolci del fiume Corno, a una decina di minuti dallo splendido scenario lagunare, a mezzora di navigazione nel suggestivo canale della laguna, dal mare aperto. Per arrivare qui ci siamo spostati in autostrada: con la Skoda Octavia e-teck, che è mild-hybrid, alla velocità di crociera di 125 km/h, secondo quanto indicato dagli strumenti di bordo il consumo medio è stato di 6,1 l/100 km. Eccoci al Marina. motivo della nostra visita? Organizzarvi la quarta edizione del Premio Voce dell’Adriatico, che ho ideato assieme al responsabile del Marina, il navigatore e skipper oceanico Fortunato Moratto. Tra premiati delle passate edizioni ci sono gli skipper Mauro Pelaschier e Cino Ricci, icone della marineria internazionale, Corrado Piccinetti, biologo televisivo delle trasmissioni Rai Linea Verde e Linea Blu, Beppe Donazzan, collega de Il Gazzettino scomparso di recente. Un contesto prestigioso, nel quale, comunque, la nostra Skoda Octavia e-teck non ha certo sfiguratIMG_4184 IMG_4186 IMG_4189 IMG_4190 IMG_4193 IMG_4196 IMG_4197o.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

#charlieinauto3/259

#testdrive sarà Octavia ma con la e-teck ritorna a essere prima di categoria

 

La nuova versione della Skoda SW colma di attenzioni il conducente

Grande confort e un cruscotto sul quale tutto è possibile

È la prima Octavia che provo… Scherzi di parole, ma la prima impressione è stata: accogliente. Non mi sono lasciato traviare dall’accattivante cruscotto ‘screen’ di questa Skoda innovativa, che volendo, oltre a tutte le misurazioni e gli indicatori dei valori necessari per viaggiare in sicurezza tenendo sotto controllo l’auto e le sue funzioni diviene mappa in 3D e molto altro. La prima sensazione che mi ha trasmesso appena salito a bordo è stata quella che avrei viaggiato avvolto dalle comodità. A cominciare dai sedili, comodi e avvolgenti, e in quelli anteriori la fantastica funzione del massaggio lombare: una chicca, non un eccesso, se ci si sposta stando a lungo seduti a bordo. La novità? Visto che hanno voluto demonizzare il diesel, che su quest’auto ci stava a pennello, ci dobbiamo accontentare di un 1000 cc a benzina da 110 CV. ‘Poca roba’, se è vero che ci siamo abituati a provare le Supercar? Sarà la stessa Octavia a smentire questi dubbi. O meglio, la tecnologia Volkswagen, perché come già svelato in passato agli automobilisti meno attenti, la casa boema fa parte del gruppo tedesco. A parte i consumi contenuti grazie a un sistema

mild-hybrid che sfrutta una porzione limitata dell’elettronica di bordo,

e-teck, come sempre la chiave di lettura delle prestazioni va individuata nel cambio, che è il sempre efficace DSG a 7 rapporti, automatico o manuale con le palette al volante perfettamente calibrato rispetto alle funzioni Drive o Sport. Permette alla Octavia, nonostante si tratti di una wagon di medie dimensioni, di essere scattante nel traffico cittadino, agile in quello extraurbano, anche quando se ne sfrutta la buona capacità di carico. Soprattutto in città, ma anche sulle percorrenze in autostrada nelle giornate più trafficate, la funzione AIR CARE dell’impianto clima elimina il pulviscolo dall’abitacolo offrendoci l’aria ideale, mentre lo stesso sistema ci permette di selezionare quale parte del nostro corpo desideriamo tonificare con il riscaldamento, d’inverno, con il raffreddamento, d’estate: se le mani o i piedi o entrambe. La sicurezza attiva? Octavia e-teck è dotata di una

guida autonoma di secondo livello, cioè può viaggiare ‘quasi’ da sola,

e ciò si riflette in sicurezza in città perché il sistema anticollisione è davvero efficace. Anche quando innestate la retromarcia, oltre a essere molto agevolati dalle telecamere e dallo schermo centrale HD, la Skoda Octavia monitora lo spazio circostante, attorno alla sua coda, e se rileva qualche cosa in movimento che si sta avvicinando o potrebbe entrare nel nostro spazio di manovra inchioda, impedendovi di andare oltre finché il pedone o il ciclista, o l’auto non siano usciti dal campo visivo delle telecamere. Dall’altro lato, verso il muso, i sensori ci impediranno, sempre in città, di correre il rischio di urtare pedoni che stanno scendendo all’improvviso dal marciapiede, così come, in viaggio, ci impediranno di essere colti da un improvviso colpo di sonno perché alla minima avvisaglia di sonnolenza, e o allentamento della presa delle mani al volante, scatteranno gli avvisi, a colpetti di freno. Ma per ora, spostiamoci nella metropoli.

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Testdrive: un SUV crossover duttile sicuro e preciso nella guida la Mazda CX30

Confortevole e spaziosa per le escursioni anche fuoristrada

Come sul suggestivo colle del Castello di Fagagna (Ud)

Una guida precisa e la sicurezza garantita da un SUV compatto ma spazioso, con le ruote da 18’ che oltre a permetterci di mantenere la traiettoria impostata su qualsiasi tipo di fondo stradale assicurano un confort elevato e la comodità di salita e di seduta. È un’auto, la Mazda CX 30, che fa sentire subito a suo agio chi si mette al volante. Un crossover al quale chiediamo di portarci ovunque? Ovviamente ci vuole un distinguo. Crossover sì, per poterci spostare quasi ovunque, ma non per azzardare escursioni su terreni particolarmente fangosi, ghiacciati, innevati… Ma non fraintendetemi. Questa Mazda interpreta benissimo il suo ruolo e ci porta in sicurezza dappertutto, grazie a un sistema di controlli elettronici di trazione, anticollisione, di traiettoria che sono molto avanzati e ci permettono di tenere in mano il volante senza particolari patemi d’animo.

I suoi 186 CV di potenza da un motore di 2000 cc

che abbiamo visto si comporta come un diesel grazie alla tecnologia Skyactive, ci portano dei vantaggi soprattutto in montagna. Ma è bene ricordare che per gli spostamenti su terreni e in zone particolari, un’altra componente essenziale per viaggiare tranquilli sono gli pneumatici. Difficilmente l’auto acquistata per l’uso di ogni giorno può disporre di gomme tassellate, scolpite o artigliate quanto serve per avere un grip eccellente anche in situazioni di fondo stradale improponibili. Perché montarle significherebbe rinunciare a parte del confort e dell’insonorizzazione che invece la CX 30 ci garantisce. Infatti, le vibrazioni che si trasmetterebbero al volante, ma anche all’intera auto, quindi anche ai passeggeri, potrebbero essere importanti e soprattutto, produrre un forte rumore di rotolamento. Quindi, è bene essere sempre consapevoli del mezzo che si ha per mano. Ma la Mazda CX 30 non rientra in questo ragionamento mirato a stimolare la consapevolezza alla guida, perché sue dotazioni rispondono perfettamente alle attese dei più esigenti automobilisti, per un uso normale. Vi ho soltanto fatto questo appunto, ricordando che quando provai uno dei primi SUV usciti sul mercato, affidato a un collega che prova auto come me, vissi un’avventura singolare, ma frequente tra chi ama esplorare il territorio sulle due come sulle quattro ruote. A un certo punto, decise di imboccare un percorso in spiaggia apparentemente sicuro e con il fondo stabile, che però, dopo qualche decina di metri divenne instabile. Tanto che dopo qualche metro le ruote pur grandi affondarono nella sabbia facendo appoggiare la pesante vettura con il fondo sulla sabbia. Con il risultato? Che si è reso necessario l’intervento del carro attrezzi per tirarci fuori da lì. Invece, questa volta non intendiamo esagerare. Ma divertirci e come sempre farvi conoscere qualche chicca del territorio. Saliamo verso i colli morenici del Friuli, verso

Fagagna, un borgo di origini rurali

che conserva ancora qualche memoria medioevale. Come il castello, situato sul colle panoramico meta di turisti e appassionati, ma anche degli innamorati, perché da lì, anche se l’altitudine è relativa, si gode una splendida vista sulla pianura friulana, fin verso la Riviera friulana. Come ci capita spesso, ci arriviamo verso il tramonto, e nelle foto potrete ammirare i risultati di questa ennesima gita di #charlieinauto.

#charlieinauto3/257  IMG_1313 IMG_1321 IMG_1303 IMG_1306 IMG_1333 IMG_1336 IMG_1345 IMG_1353 IMG_1392 IMG_1386 IMG_1394 IMG_1405 IMG_1415

#testdrive : tecnologia #Skyactive-X per un motore a benzina elastico anche in città

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Interni confortevoli con i sedili in pelle riscaldati e stereo di alto livello

Agile per districarsi nel cuore di Milano con l’occhio sull’head-up display

Questa volta siamo andati ‘quasi’ subito al sodo, anzi, alla polvere, trascurando la consueta tappa iniziale nella metropoli per testare il comportamento dell’auto in mezzo al traffico. Presi dal desiderio di sentire che cosa cambia guidando un’auto a benzina che spinta da un motore endotermico assistito dal sistema elettronico Skyactive si comporta come un motore diesel, abbiamo riscontrato effettivamente la sensazione di coppia ai regimi di giri più bassi sensibilmente più decisa rispetto a quanto ci avevano abituato i motori tradizionali a benzina. Parliamo sempre della nuova Mazda CX 30 Skyactive-X, che essendo considerata mild-hybrid ci permette di entrare in città senza incorrere nella salate sanzioni da Area C che vi becchereste con motori semplicemente endotermici. È il modello dell’anno 2021 della Casa giapponese ed è spinta da un motore da 186 CV. L’aspetto dell’auto vi fa notare dai passanti per il muso pronunciato quasi a catturare più aria per aiutare l’alimentazione di un motore che ‘va da solo’. La coda è da due volumi con il lunotto quasi orizzontale e lo spoiler in alto. I cerchi in lega metallizzati da 18’ mettono in risalto il colore rosso amaranto metallizzato e il fascione nero che corre sotto alla fiancata e ricopre i parafanghi. Lunga meno di 4,50 m, alta soltanto 144 cm, passo da 273 cm, nel misto si guida come quasi come un go kart, visto che la risposta del motore è pronta trattandosi di un 2.000 cc.

Il cambio automatico, o manuale a sei marce a palette, è ben rapportato

e ci permette di destreggiarci bene nel traffico serale, mentre il consumo è effettivamente più basso delle aspettative. Una guida precisa, nel contempo facile, amplifica il confort al quale concorrono anche gli interni, con i sedili anteriori di forma ergonomica ma sportiva che ci ancorano bene al nostro posto e sono decisamente comodi. Sono realizzati in pelle traforata del colore Burgundy Red. Visto che l’inverno si avvicina apprezzeremo anche il riscaldamento dei sedili che si attiva sia sulla seduta che sullo schienale. Stiamo arrivando vicino al centro, a Via Brera, siamo a Milano, dove cercheremo, e troveremo, un parcheggio. Al semaforo possiamo giocare con il comando del sistema di intraitement, perché l’impianto è Bose, che è costituito da una grande manopola posta davanti al bracciolo centrale mentre anche altri comandi, per esempio quelli del clima, sono touchscreen. Gli interni sono eleganti e comodi arricchiti dal tettuccio apribile che ci consente di ammirare gli splendidi palazzi in stile del centro della capitale economica del Paese. A già… mentre il ‘naviga’ si impratichisce con il Bose e, mio malgrado, testa il subwoofer che per mia fortuna è alle nostre spalle, integrato sotto al piano del bagagliaio, sincronizzo l’Iphone con il sistema Apple Car Play, agevolato dal fatto che la situazione di guida è sempre sotto controllo perché un sistema head-up display proiettato sul parabrezza le indicazioni essenziali. Ecco il parcheggio. Finalmente facciamo due passi dopo avere passato quasi l’intero primo pomeriggio alla guida. Il relax in piazza Duomo dopo avere passeggiato attraverso la Galleria è imprescindibile. Se poi lo arricchiamo con le ottime caldarroste acquistate sotto le guglie della cattedrale… Il ‘naviga’ si è accorto che lì vicino c’è un negozio che gli interessa, dove ‘fortunatamente’ non troverà ciò che cercava ma fa tendenza. E la cena? Visto che il clima è ancora accettabile, il terrazzo del ristorante panoramico della Rinascente è un’attrattiva davvero stuzzicante per cenare con la vista sulle guglie e la ‘Madunina’.

#charlieinauto3/256

#testdrive : proposta innovativa con motore a benzina alimentato come un diesel

Mazda CX30 186 CV SUV confortevole e spazioso con vocazione crossover

Raggiungiamo una suggestiva chiesetta nelle campagne del Medio Friuli  

Mentre la Casa giapponese sta progettando di rendere sostenibile l’auto elettrica, abbinando il motore rotante endotermico Vankel che adotta da sempre con successo, a quello a corrente elettrica per assicurare una ricarica rapida e anche in movimento, pure sul versante di transizione, quello delle vetture ibride, Mazda propone soluzioni efficaci, in grado di accontentare gli appassionati della guida sportiva e nel contempo gli automobilisti alla ricerca dell’efficienza ottimale e della sostenibilità dei loro spostamenti. Dopo la MX30, completamente elettrica, abbiamo testato il SUV ibrido CX30 con la tecnologia Skyactive. Si tratta di un sistema mild-hybrid che ottimizza il rendimento del motore, e secondo i tecnici giapponesi trasforma la modalità di guida proponendo emozioni nuove. Davvero? Beh, li ringraziamo per la ghiotta opportunità di poterci tuffare in una nuova frontiera della mobilità. Si tratta di un crossover, ovvero, se volessimo andare oltre ci potremmo spingere anche lungo le stradine inesplorate che solitamente portano verso i siti più suggestivi del territorio. Proviamo? Innanzitutto si tratta di un’auto che deriva dalla Mazda 3, e si distingue subito dalle cugine della Mazda per i grandi fascioni neri di materiale antigraffio che si allungano nella parta bassa delle portiere, sulla coda e accompagnano il design dell’auto fino al muso. Il motore dell’esemplare che ci è stato affidato è 2.0-X, un tipo di propulsore a benzina innovativo,

nel quale la combustione avviene per compressione, come nei diesel.

Si tratta di un 4 cilindri aspirato che si giova di un sistema di compressione che nell’immissione della benzina nella camera di scoppio imita quello che succede nei motori a gasolio. Questo, per ridurre le emissioni e i consumi, che, lo verifichiamo nel trasferimento di questo nostro primo giorno di prova, sono leggermente più bassi, mentre le prestazioni sono buone assistite dal cambio automatico a sei marce, o con il manuale a palette al volante, sfruttando i rapporti bassi per ottenere il ritorno atteso da questo motore innovativo da 186 CV. Gli interni sono spaziosi, le finiture in pelle nera traforata, i sedili sono avvolgenti, confortevoli e riscaldati, l’assistenza alla guida è di livello elevato, l’impianto di intrattenimento rende gradevole il viaggio comunque avvolto nel confort. Dicevamo della vocazione crossover. Ci troviamo nella campagna del medio Friuli, nella zona di Sedegliano, e in lontananza scorgiamo una chiesetta sperduta in mezzo alla campagna. Per raggiungerla imbocchiamo una stradina di campagna sterrata, ricoperta da quello che alcuni chiamano ‘brecciolino’, noi ghiaino o sabbia fine, e sono naturalmente sdrucciolevoli.

La Mazda CX30 è a trazione anteriore.

La guida in queste condizioni è facilitata, così proviamo a forzare un po’ l’andatura e lei risponde con sincerità, mantenendo la traiettoria impostata e rientrando subito quando cerchiamo di esagerare per testarne le reazioni. Così, quest’auto si è aggiudicata la possibilità di godere assieme a noi il paesaggio che abbiamo potuto raggiungere, arricchito dai colori autunnali, con una sosta appagante in mezzo alla natura.

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#testdrive : il 3 cilindri da 1000 cc con sistema mild hybrid 48 raggiunge i 120 CV

Prestazioni vivaci ed elasticità per affrontare le strade del Collio con brio

Giornata intensa dal concerto della Fanfara dei Bersaglieri alla Biker’s Fest

Sprint, velocità negli spostamenti, ripresa per i sorpassi, quasi un’auto sportiva la Hyundai i30 N Line che dispone della tecnologia ibrida mild-hybrid 48 V, grazie alla quale il piccolo motore da 1000 cc tre cilindri in linea raggiunge i 120 CV e consente alla classe C della Casa coreana di brillare nelle prestazioni. Per una conferma siamo andati a Villanova di Farra (Go) a Tenuta Villanova, in occasione del concerto della Fanfara dei Bersaglieri nell’ambito del centenario della traslazione della salma del Milite ignoto a Roma. Le strade del Collio sono un ottimo banco di prova, e sui saliscendi delle colline c’è l’opportunità di testare l’elasticità che il sistema ibrido conferisce a un motore che fino a pochi mesi fa, con il solo sistema endotermico, avremmo relegato all’utilizzo sui una potente motocicletta. Invece, ecco che su questa Hyundai la sostenibilità di consumi adeguata alle attese si sposa con successo con la richiesta di prestazioni. Che contrariamente alle aspettative non crollano aumentando il peso trasportato sull’auto. Infatti siamo già arrivati a destinazione. Il paesaggio circostante è bucolico e si apre verso le colline e i rilievi della Slovenia. Un sito agreste che si scopre soltanto quando si supera la prima barriera delle colline di carattere morenico. Con questa colorazione, grigio metallizzato, anche in un’occasione elegante come questa ci permette di non sfigurare nonostante lo stile deciso e grintoso che la Hyundai ha scelto per un’auto di larga diffusione. Al rientro a casa, nella Riviera friulana, non termina qui la nostra giornata.

Ci attende la Biker’s Fest,  evento ideato negli anni ’90 da Moreno Persello

divenuto iconico per il motociclismo internazionale, che raggruppa a LignanoIMG_7976 IMG_7978 IMG_8015 IMG_8133 IMG_8137 IMG_7577 IMG_7579 IMG_7581 IMG_7582 IMG_7592 IMG_7594 appassionati delle due ruote e propone iniziative, manifestazioni, incontri, presentazioni, esibizioni che hanno per protagoniste le super moto americane che fanno tendenza sin dalla fine degli anni ’60. Rombo per rombo, anche il rumore della nostra Hyundai i30 N Line si fa notare e stimola, quando serve e dove si può, alla guida sportiva facilitata da un cambio manuale a 6 marce ben integrato con prestazioni e potenzialità del piccolo propulsore.

#charlieinauto3/254

#testdrive: con Hyundai i30 N Line ancora tra le icone del volo

Cardio esib Frecce svizzeri 2021 IMG_7991 Transpoter C 130IMG_7658IMG_7668IMG_7674IMG_7631IMG_7641IMG_7757Tecnologia hybrid per scoprire le nuove frontiere della guid20210925_133426a sicura

A Rivolto per i sessant’anni delle ‘Frecce Tricolori’

Questo test drive è capitato in un periodo particolarmente ghiotto per gli appassionati del volo, come lo sono i frequentatori del piccolo aeroporto della Fondazione ‘Lualdi’ di Osoppo (Ud): i sessant’anni della Pattuglia acrobatica nazionale (Pan), le ‘Frecce tricolori’. Mentre il volo acrobatico ebbe i natali all’aeroporto militare di Campoformido, alle porte di Udine, allora come oggi una lunga superficie erbosa dalla quale decollavano i primi aerei in grado di compiere evoluzioni in formazione e acrobatiche, traendo spunto da questa esperienza, a pochi chilometri di distanza, all’aeroporto militare di Rivolto fu costituita la Pan, che vi ha sede tutt’oggi. Quarantadue anni fa, nella primavera del 1980, fui l’addetto stampa, civile, quello militare all’interno della base era l’allora Maggiore Giorgio Da Forno, oggi autore di libri iconici sulla Pattuglia, del 1. Raduno piloti pattuglie acrobatiche. Un ruolo che ho mantenuto tutt’oggi, sia pure indirettamente, scrivendo per conto della Regione degli eventi connessi alla manifestazione. Ma, stavolta, ho avuto modo di godermi con calma lo spettacolo del volo acrobatico, standomene comodamente seduto nel parterre allestito per autorità e giornalisti nel prato accanto alla pista di volo. Ma di questo vi parlerò più avanti, o meglio, vi descriverò l’evento con le immagini che ho scattato assieme al mio ‘naviga’, mio figlio Marco, e a mio fratello Luca, che ho così avuto modo di riportare all’interno di quella Base nella quale, negli anni ’80, lui aveva prestato il servizio militare quale Vam, Vigilanza Aeronautica Militare. Ovvero, trascorreva parte delle nottate, armato di tutto punto, di guardia al perimetro dell’aeroporto e ai G91, allora i velivoli della Pattuglia. Oggi, per arrivare fin qui, ho avuto modo di affondare con maggior decisione

il piede sul pedale dell’acceleratore della Hyundai i30 N Line.

Finalmente, ho potuto apprezzare i vantaggi della tecnologia Hybrid della Casa coreana. Perché un motore a benzina di 1600 cc, con 120 CV, se si giovasse soltanto della propulsione endotermica, potrebbe dare soddisfazioni. Ma, in automobilisti datati come noi, che hanno fatto scorrere sotto al sedile di guida diverse milionate di km di strade asfaltate, sterrate, bagnate, ghiacciate, ecc., e circa altrettantiHP, oggi chiamati CV, non avrebbe potuto generare facili entusiasmi. Invece, se vi serve lo spunto per avviare e completare rapidamente un sorpasso, la i30 N Line è pronta al vostro servizio: basta aprire il gas e lei

attiva il motore elettrico ausiliario e vi proietta in avanti,

oltre le auto che vi precedono. Il tutto con decisione, in sicurezza, con la prerogativa di sapersi arrestare nel giusto spazio, se ciò si rendesse necessario. Il lato positivo della tecnologia ibrida, se ben calibrata, sta nel fatto che, a differenza del semplice motore a benzina, che sale di giri fino all’infinito restituendovi pressoché sempre la stessa spinta garantendovi quindi una manovra lineare, ma costante, senza la possibilità di ulteriori performance velocistiche o uno spunto ulteriore, se si rendesse necessario, e del motore diesel, che pur dandovi una grande spinta iniziale salendo di giri alla fine muore lì, una volta lanciati in accelerazione vi regala sempre quello strappo in più. Consentendovi di completare la manovra prima del previsto, o addirittura di sorpassare un altro mezzo contemporaneamente. Così è per la i30 N Line, generosa di prestazioni e saldamente ancorata alla strada. Ma su questa valutazione ci soffermeremo la prossima settimana. Adesso pensiamo al decollo. O meglio ai decolli. Infatti, oggi è il giorno della prova generale, nel corso della quale è prevista la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Cominciano i voli, delle

Pattuglie acrobatiche svizzera, polacca, francese, di una formazione

eterogenea, mista tra velivoli a elica e a reazione composta dagli aerei dei quali si è servita la Pan in sessant’anni di acrobazie. Ecco, ora è atterrato l’aereo dell’Aeronautica militare con il Presidente Mattarella, che sfila, in auto, davanti a noi. Ma è arrivato il momento clou della manifestazione: arrivano loro, capaci di sorprendere e strappare emozioni esibizione dopo esibizione. No, non si tratta di becero campanilismo, né di una valutazione tacciabile di partigianeria, ma la perfezione del volo in formazione, quasi fosse un coro, e di mantenere senza una sbavatura le figure previste dal

Programma Alto, oggi eseguibile interamente perché c’è bel tempo,

#charlieinauto3/253