#testdrive : Non è solo Mini ma un’auto familiare comoda e accogliente

La Clubman Cooper SD riprende il primo modello con le fiancate in legno

Tecnologia confort e prestazioni con allestimento sportivo JCW

Mini dopo Mini, siamo arrivati alla Clubman. L’avevamo provata sulle nevi delle Dolomiti friulane, e nonostante la lunghezza maggiore rispetto alle ‘sorelle’, ne avevamo apprezzato la duttilità e l’affidabilità anche spingendo sull’acceleratore in condizioni di aderenza estreme. Questa volta si tratta della Mini Clubman Cooper SD 4All allestimento JCW, cioè quello sportivo. L’Aspetto è decisamente elegante, in stile inglese, ma ciò non dissimula la grinta che traspare anche dalla livrea, con la colorazione in verde bottiglia, è la tinta simbolo delle corse per la Gran Bretagna, come lo è il Rosso per l’Italia, il blu per la Francia, con elementi di colore bianco laccato. Saliamo a bordo, sempre partendo dalla luccicante sede di BMW Italia, alle porte di Milano, e ci lasciamo convincere dall’allestimento sportivo dei sedili, completamente regolabili quelli anteriori, elettronicamente fuorché nella seduta, che si può adattare con regolazione manuale di precisione al nostro stile di approccio al volante. Da che tipo di motore è spinta?

Da un diesel di 2000 cc da 190 CV, probabilmente lo stesso della

Countryman, gestito da un cambio automatico a 8 marce, anche con comando manuale, a palette al volante o con la cloche delle funzioni di guida posta sul tunnel centrale. Come nei modelli precedenti, è studiato con cura nei dettagli il confort assieme al benessere del conducente e dei passeggeri. Per esempio, l’illuminazione dell’abitacolo è assicurata da fasci di fibre ottiche protetti da finiture cromate che portano la luce multicolore, la tonalità è a scelta o varia a seconda delle funzioni impostate, nella zona delle maniglie delle portiere. Tonalità che è coordinata con le luci di cortesia e con quelle che circondano il grande display elettronico rotondo piazzato sul cruscotto al centro dell’abitacolo. I comandi sono a leva, stile vintage, replica di quelli classici in alluminio delle Mini Minor. Una sorpresa speciale è riservata ai passeggeri dei sedili posteriori, che possono essere fino a tre e ciononostante sono sistemati tutti comodamente sull’accogliente divano posteriore:

il tetto della Mini Clubman è interamente finestrato, ed è apribile

nella parte anteriore. La comodità degli interni è ‘aumentata’ dal fatto che oltre che più lunga è anche più larga degli altri modelli di Mini. Ciò le conferisce un spetto muscoloso e sportivo, al quale contribuiscono anche i due tubi di scarico laterali, posizionati appena sotto al portellone del bagagliaio che apre l’intera coda della Mini a compasso. L’apertura, elettrica, che avviene con un lento preavviso iniziale e poi più rapidamente, può essere comandata anche passando un piede sotto alla coda dell’auto, in modo da avere le mani libere per caricare valige, bagagli, la spesa ecc. Un’auto dallo stile elegante, ma molto confortevole, dalla quale ci attendiamo conferme anche rispetto alla sostenibilità. Il motore diesel ritorna infatti d’attualità, purché le emissioni rientrino nei parametri indicati dalle Direttive, perché nelle scorse settimane la Ue rimodulato i termini per la produzione delle vetture con motore endotermico. Il 2035 non sarà infatti il termine ultimo per la loro immissione sul mercato. Oltre potranno essere prodotte ancora le auto con motori endotermici ‘sostenibili’, ovvero quelli nei quali le tecnologie elettroniche ed elettriche riescono a ridurre la produzione di emissioni potenzialmente dannose per la salute e per l’ambiente. E comunque stiano le cose, al momento, le

emissioni dei motori a olio combustibile, o diesel, non contengono metalli

pesanti, come il mercurio, il piombo e l’alluminio, spesso invece presenti nelle benzine, che a lungo andare possono provocare nell’uomo gravi patologie. Ma questo è uno degli aspetti che, speriamo, siano o siano stati considerati dalla Ue. Al fatto che difficilmente entro il 2035, anche stante l’attuale situazione economica generale, molto difficilmente sarebbe stato possibile rimpiazzare i motori diesel, pensiamo a esempio ai settori del trasporto merci e delle persone, si è aggiunto l’aumento esponenziale del costo dei carburanti e altri fattori che qualche anno fa sarebbe stato difficile prevedere. Per il momento ci basta considerare che per quanto riguarda i consumi, la Mini Clubman diesel è sostenibile. Quanto, lo vedremo nelle prossime puntate. Per ora un giretto per i locali della città di Lignano Sabbiadoro in versione invernale prima di passare alla Riviera friulana. Una tappa al Marina Sant’Andrea di San Giorgio di Nogaro, della famiglia lignanese Andretta, dove organizzerò a breve la nuova edizione del premio Voce dell’Adriatico, ideato assieme a Fortunato Moratto, il responsabile della struttura. Nelle edizioni precedenti, realizzate con il supporto dell’ARGA FVG, l’Associazione regionale della stampa agricola, agroalimentare, dell’ambiente e territorio del FVG, e dell’Associazione culturale La Riviera friulana, l’atteso riconoscimento è andato tra gli altri agli skipper Mauro Pelaschier e Cino Ricci, al conduttore televisivo, Patrizio Roversi, al metereologo Bergamasco, al biologo televisivo, Corrado Piccinetti.

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#Testdrive: alta tecnologia con motore ibrido per 230 CV sulla nuova Tucson

Il SUV di punta della Hyundai riduce al minimo i rischi in caso di collisione

Abbiamo visto che la nuova Hyundai Tucson Hybrid è proiettata verso il futuro. Si tratta della quarta generazione di questo modello di fascia media ma di larga diffusione, che pur essendo compatto è ricco di contenuti e di potenzialità. È infatti un SUV con alimentazione ibrida che lo spinge fino a 230 CV. Il motore 1600 cc a benzina, per un modello che è stato scelto dalla Casa coreana quale simbolo della innovazione tecnologica e della qualità. La prima versione era stata immessa sul mercato nel 2004. Tuscon è stata venduta in 1,4 milioni di esemplari in Europa e in 7 milioni nel mondo. La tecnologia che adotta nella versione più attuale, la nostra è N Line, è mild hybrid 48V, con la trazione anteriore programmata per offrire il massimo confort sia in città che in viaggio. La filosofia di questo modello, per i tecnici coreani è quella del design

Sensuous Sportiness, orientato a esprimere sportività che tocca i sensi.

Per arrivare a questo risultato i progettisti hanno realizzato le forme della carrozzeria attraverso algoritmi geometrici realizzati con un’avanzata tecnologia digitale. La nuova Tucson assicura anche spazi interni più ampi rispetto al modello precedente: è infatti lunga 4.50 m e larga 186 cm. Sempre parlando di design, a luci spente il frontale risulta coperto da motivi geometrici scuri che dissimulano le luci di posizione diurne a led integrate nella mascherina. Con una nuova tecnologia che si chiama half-mirror lighting, a luci accese la cromatura scura della griglia si illumina con forme che richiamano quelle sfaccettate dei gioielli. È un motivo che si ritrova anche nelle fiancate dalle superfici cesellate. Altri dettagli ne caratterizzano la carrozzeria, fino ad arrivare al tergilunotto che è integrato nello spoiler del portellone. Come nei modelli più recenti della Hyundai, il cruscotto contiene un ‘dual cockpit digital interamente configurabile: è un display da 10,25 pollici; delle stesse dimensioni è lo schermo al centro della consolle. La consolle è interamente touch, e i comandi a sfioramento, mentre

per l’illuminazione d’ambiente a Led 64 tonalità differenti con 1o livelli

di luminosità. Ma ritorniamo al motore: la trazione è anteriore e le ruote sono sospinte dal motore endotermico da 180 CV e da quello elettrico da 44,2 Kw. Ne risulta una curva di coppia massima di 265 Nm a partire da 1.500 giri. Il cambio è automatico a sei marce comandato con palette al volante. Le funzioni d’uso, Eco e Sport, si selezionano con una manopola sul tunnel. Queste sono alcune delle carature della nuova Tuscon N Line full hybrid. Ora non ci resta che andare un po’ più a fondo nella prova. Cominciamo dalle strade della Riviera friulana, verso Precenicco, lambita dal fiume Stella, per arrivare nella piazza suggestiva affacciata sulle sue acque di risorgiva. Prima però scorriamo lungo i percorsi tra campagne coltivate in parte con colture intensive, in parte a vigneto. Terre particolari,

argillose o ghiaiose, che assicurano una buona qualità ai vini prodotti,

per esempio, dall’Azienda Vittorino Baccichetto, di Alessandro e Paolo. Realtà che incontriamo lungo il percorso della strada che arriva da Lignano. Poco oltre il punto vendita Eccellenze friulane, guidato da Vera Pontone, che è punto di contatto con la Vecon-Coniglio natura, di Zeno Roma, azienda leader in Europa nell’allevamento dei piccoli animali e nella produzione di alimenti di alta qualità, sempre a base di coniglio. Fin qui ci siamo: la tecnologia ibrida della nuova Tucson ha ridotto i consumi negli spostamenti a poco più di 5 l per 100 km. Guidando con criterio siamo arrivati anche a 3 l per 100 km. Ora però ci è ritornato il desiderio di verificare sicurezza e performance della Tucson. Così ci dirigiamo verso la Carnia, la giornata è fresca, quindi dovremmo trovare anche un po’ di neve.

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#testdrive : arriva dal nuovo film di #Spiderman e ora vediamo com’è nella neve

La Hyundai Tucson da 230 CV trasmette sicurezza anche sul fondo gelato

Un’escursione fino in fondo in una delle valli più fredde

Abbiamo visto che la nuova Tucson della Hyundai guarda al futuro. Non a caso compare nel nuovo film Spiderman divenendo così un’auto simbolo per i giovani fan dell’Uomoragno. Il nuovo design mira a evidenziare il suo carattere deciso anche se non del tutto appariscente bensì quasi sotto profilo. In effetti 230 CV, anche se camuffati in parte dalle performance del motore elettrico da 45V che compensa quelle già brillanti del 1600 a benzina, non sono pochi. Così, come abbiamo fatto altre volte, non ci resta che andare a provarla laddove la tenuta di strada si può rivelare più critica. Ovvero, tra le montagne innevate. Per sicurezza, anche se è ancora inverno, ci andremo a infilare in una delle vallate più fredde del nostro arco alpino

che è la Valsaisera, nel Tarvisiano.

È una chicca per gli appassionati della montagna e del mondo della natura, il Paradiso dei fondisti per antonomasia, perché è percorsa da una pista che scorre tra il bosco, il torrente innevato, la malga, un’ex polveriera, e risale, o discende l’intera vallata, da Valbruna alle pendici del Jof Fuart. Proprio in quell’angolo sperduto e isolato da creste altissime si registrano le temperature più fredde del nordest. Anche a me è capitato di arrivarci, quando ancora lo sci nordico, o da fondo, si praticava esclusivamente spingendosi con il passo alternato, e non ancora con la tecnica più veloce e performante, meno faticosa, del passo pattinato, in una delle giornate trabocchetto. Il clima era splendido, sole lucente, l’aria tersa ancorché gelida, la temperatura fresca ma, sciando, sopportabile. Arrivato al nono km del primo di due giri, quindi già quasi al giro di boa, all’epoca i 40 km alla volta erano la prassi, ho deviato verso il fondo della vallata e seguendo la pista così com’era tracciata sono finito nella zona in ombra: quasi d’improvviso ho avuto una sensazione di gelo scendere fin dentro i polmoni, e mi si sono perfino congelate le lacrime accanto agli occhi, dove non erano riparati dagli occhiali. Preso alla sprovvista ho accelerato, ed è stata una fortuna perché aumentando la prestazione mi sono riscaldato per arrivare indenne alla malga e al punto di ristoro, un paio di km più a valle, sul tracciato di ritorno. L’oste, prudentemente al riparo all’interno del locale, mi ha confidato che due ore prima, gli Alpini che avevano un presidio oltre la Piana dell’Angelo, così chiamata perché gelida e un po’ più in alto, avevano registrato la temperatura di -27°!

Questa volta non andrà così, anche se è piuttosto fresco, innanzitutto perché fa meno freddo, poi perché sarò al riparo della Tucson, che assieme a un confortevole impianto di intrattenimento dispone di un ottimo sistema di riscaldamento, anche dei sedili e del volante. Imbocchiamo la strada che sale in mezzo al bosco e provo ad affondare sul pedale dell’acceleratore. Schiaccio a fondo e in breve chiedo all’auto di scaricare i CV custoditi tra il cofano e la trasmissione, nel modello in prova anteriore.

Ma la Tucson parte in progressione come se fossimo sull’asfalto asciutto

e accelera senza disperdere energia, e carburante, con lo slittamento delle ruote. Facile, direte voi, sul dritto e in salita… Per fortuna la strada prosegue in falsopiano permettendoci di apprezzare lo scenario da fiaba con gli alberi innevati fin verso il Santuario del Monte Lussari, che si trova qualche centinaio di metri più in alto raggiungibile con la cabinovia.

Ammiriamo tutto questo grazie al tettuccio quasi interamente finestrato.

Quindi, non mi resta che togliere improvvisamente il piede dall’acceleratore. Ma ‘la musica non cambia di molto’: la Tucson mantiene la direzione che le ho imposto e anche frenando si ferma senza bloccare le ruote, nonostante in questa zona di nel sottobosco il fondo passi spesso dall’innevato al ghiacciato. Ed ecco un tratto misto. Anche in questo caso la situazione non cambia e la Hyundai trasmette la sicurezza che è capace di assicurare. Ecco la Baita del Tedesco, il ristoro con i parcheggi, ma decidiamo di andare fino in cima, alla Piana dell’Angelo, oltre il torrente Saisera, fino ai piedi dei sentieri che portano al Rifugio Marinelli e su altri splendidi sentieri per le escursioni. Siamo arrivati a destinazione. Quindi, non ci resta che parcheggiare per goderci una bella passeggiata nella neve, ovviamente nei punti dove batte il sole.

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Testdrive: Un SUV di fascia media ma grande in prestazioni spazi e confort

La nuova Hyundai Tucson full-hibrid dispone di ben 230 CV

Docile e morbida in città e altamente tecnologica

Un SUV crossover performante e comodo dalla linea grintosa e …spaziale. Ho provato diversi modelli della Hyundai, ma questo mi ha incuriosito perché l’avevo scorto al cinema, tra i protagonisti del più recente film di Spiderman, quello nel quale il supereroe viene proposto facendo recitare contemporaneamente tutti e tre gli attori che hanno interpretato l’Uomo ragno. Si tratta della nuova versione della Tucson, che è full-hybrid, ovvero si ricarica da sola in decelerazione la batteria ausiliaria. Batteria, che alimentando un motore elettrico da 45 V consente all’auto di disporre di una potenza combinata di ben 230 CV. Che cosa mi aspettavo da questa nuova versione di un modello molto diffuso della Casa coreana?

Un’esplosione di potenza suggerita dal nuovo design del frontale

che lo rende davvero innovativo: ha i fari integrati nella trama della griglia del muso formati da triangoli di luci a led. La sostenibilità è espressa dal look della parte posteriore con il logo Hyundai che entra nel lunotto con fari sempre a led orizzontali sottolineati da due elementi rettangolari ciascuno. Saliamo a bordo, nel parcheggio della Hyundai Italia a Milano, ed ecco gli interno molto spaziosi e curati con uno stile tecnologico. Il cruscotto è digitale, configurabile e di pronta consultazione. Lo schermo touch sintetizza la ricca dotazione tecnologica, di assistenza e  multimediale.

Ciò che risalta immediatamente è il confort che circonda il conducente

e i passeggeri. Mettiamo in moto prima di farci un giro per la metropoli e prendiamo confidenza con i suoi contenuti. Il motore è a benzina di 1600 cc. È dotato di motore turbo mentre il motore elettrico si affianca alla turbina per accelerazioni che rendono la guida interessante e divertente. La guida in città è confortevole resa ancor più rilassante dal cambio automatico. Una città trafficata è densa di imprevisti, ma la ‘frenata automatica d’emergenza’ generata da un sistema di sensori e telecamere molto avanzato ci consente di muoverci in tutta tranquillità. Dispone anche dell’avanzato sistema di sicurezza anti abbandono dei bimbi a bordo: nel caso dovesse accadere

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cellulare. Due sono i display da 10,3” a disposizione: il cruscotto che crea due orologi più gli altri strumenti di controllo, e quello centrale entrambi con una grafica curata. Il sistema Bluelink tramite una app permette di controllare alcune funzioni dell’auto dal telefono cellulare, ovvero, anche mentre la Hyundai Tucson vi sta aspettando in via Brera e voi vi state gustando un piatto di una Regione italiana sul terrazzo panoramico della Rinascente. Il viaggio di rientro è, come ci si attendeva, confortevole. Rassicurato dal fatto che ci sono almeno sei sistemi di air bag di sicurezza a disposizione, compreso uno tra i sedili. Che sono in pelle e comodi per tutte e cinque le persone che possono rimanere a bordo. Avvolgenti quelli anteriori, dotati di riscaldamento e sistema di ventilazione. Quello del guidatore è a regolazione elettronica con memoria. Il clima è ‘tri-zona’. L’impianto è di buona qualità, e ci accompagna in una guida docile e morbida. Il resto lo esamineremo la prossima volta.

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#testdrive : stabile nella guida veloce anche sullo sterrato la Nuova Hyundai Kona Electric

Con assetto e controlli elettronici 204 CV è come non sentirli

SUV Crossover discreto regala grandi emozioni e sicurezza alla guida

Certo, la passione per il mondo dei motori ci spinge ad apprezzare il sound delle auto performanti, un suono pieno, corposo, fatto di potenza, ma, come nel caso di supercar italiane, anche di armonia, quasi di musicalità, purché non se ne faccia abuso. Il collegamento che la mente fa tra il rumore di un motore potente e le sue performance ottimali è talmente istintivo da essere quasi imprescindibile. A volte, sembrerebbe quasi che non se ne possa fare a meno. Tant’è che, come avrete letto anche su queste nostre pagine, ci sono ormai Case che dotano i modelli più sportivi ma anche sfiziosi della loro linea di produzione di un apparato destinato ad amplificare il rumore del motore semplicemente attivando le modalità più performanti dell’auto. Quindi, siamo arrivati anche al punto da essere talmente dipendenti dalle emozioni e sensazione che produce in noi il corposo sound di un motore potente, specialmente se da un’auto ci attendiamo prestazioni ‘allegre’, da non poterne fare a meno.

Il suono del motore svolge funzioni utili anche in materia di sicurezza,

tant’è che ormai i costruttori, e Hyundai è stato uno dei primi, dotano le loro auto elettriche di un sistema che emette un suono artificiale, quasi etereo ma nettamente percepibile, destinato a richiamare l’attenzione dei pedoni, dei ciclisti, di quanti si trovano nei pressi dell’auto in avvicinamento, evitando così investimenti e collisioni causate dalla distrazione. O, meglio, dal non aver percepito l’imminente sopraggiungere dell’auto. Ma se il mondo dei motori non riesce a fare a meno del sound del propulsore endotermico, come farà qualora e se i motori elettrici dovessero avere il sopravvento su quelli endotermici? Chissà? Forse li doteranno di emettitori di suoni vintage diffusi da avvisatori acustici permanenti, sempre, anche, per far sapere a chi si trova nell’area di manovra che corre il rischio di essere investito. Ma tralasciamo per il momento le disquisizioni di carattere psicologico, sofistico o filosofico, per ritornare al nostro percorso abituale: il test drive.

L’Auto ideale dev’essere  confortevole, sicura, affidabile, veloce.

Ma anche sostenibile: vi bastano questi requisiti?

Ne consegue che, al termine della nostra prova, poco importerà ai lettori il tipo di rumore o di suono che il veicolo emette, ma è indispensabile ed essenziale che sia affidabile e vada bene. Vi sono però altri aspetti che consideriamo raramente. Innanzitutto, la possibilità di accesso al centro storico nelle nostre città, che è sconsigliabile in caso di grande traffico e di giornate intense, ma in certi casi, per esempio di buon mattino o la sera, quando le attività principali sono chiuse e la viabilità diviene scorrevole e accessibile, si può trasformare in un’occasione interessante per visitare luoghi nuovi ed immergersi in un ambiente urbano da riscoprire. E con le auto a basso impatto, elettriche, ibride e similari, l’accesso al centro storico delle città è consentito quasi ovunque, in quanto non fanno rumore e non contribuiscono all’inquinamento dell’aria. Una caratteristica che possiamo trasformare in vantaggio, anzi, in uno stimolo, se valutiamo il problema dal lato opposto. Ovvero, quando si visitano, dove è consentito,

le aree naturali protette lo si può fare senza disturbare il mondo naturale,

senza incutere timore nei piccoli abitanti selvatici delle aree di pregio, per poterli così osservare nel loro habitat. Facciamo una prova: ci dirigiamo verso i Colli morenici del Friuli, da Rive d’Arcano a Fagagna, passando per il forte di Col Roncone. Un’opportunità interessante per ghermire al paesaggio scorci di una natura intatta che d’inverno conserva le sue ricchezze, per aprirle in primavera.  Un sito incredibile e inatteso, a pochi chilometri dalla città, su un contrafforte morenico dal quale si domina la pianura. Si trova a pochi chilometri da Fagagna, dall’Oasi dei Quadri dove nidificano le cicogne.

Lì accanto si trova il Golf club Udine: è a Villaverde di Fagagna,

e come spesso accade per gli impianti dello sport del prato verde, questo ha un percorso sul ‘green’ a 18 buche, è adagiato in una zona impagabile dal punto di vista naturalistico. Il centro benessere e l’attiguo resort completano la sensazione di relax in questo complesso presieduto da Gabriele Lualdi. Perfettamente in sintonia con la sensazione di relax correlata alla guida di un veicolo elettrico quindi silenzioso come la Nuova Hyundai Kona Electric. Per arrivare fin qui abbiamo percorso anche strade bianche, carrarecce, percorsi fuoristrada per mettere alla prova la nostra Hyundai Kona Hybrid. Ricordiamo che si tratta di un SUV crossover comodo e performante, con un motore elettrico che eroga 204 CV con oltre 450 km di autonomia. L’elettronica di bordo, come abbiamo già visto molto avanzata, ci ha permesso di continuare a guidarla ‘con due dita’, ovvero, con una semplicità correlata alla precisione dei controlli e alla sua stabilità, sempre controllata elettronicamente, che ci ha permesso anche di spingere un po’ sullo sterrato. La Nuova Kona Electric ci ha confermato anche in questo caso la sua grande affidabilità.

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