#testdrive: #Skoda Scala Montecarlo novità bifuel a sorpresa dalla Casa boema

L’allestimento più performante con motore a benzina o a metano

Compatta e ben accessoriata con il tetto panoramico per godersi il viaggio

Una berlina compatta di fascia media, che offre grandi spazi interni, è maneggevole, e si presenta con un confort di buona qualità sia in viaggio che negli spostamenti più brevi. È la Skoda Scala, che ha sostituito la vecchia Rapid ed è arrivata nel panorama automobilistico europeo quasi in sordina, pur presentando elementi di interesse che la distinguono e sono quasi inaspettati. Una linea compatta ma aggressiva e accattivante, con potenti ed efficaci fari a led. LA Skoda Scala è un progetto verso la sostenibilità dell’auto della Casa boema interessante e singolare nella sua unicità. La prima sorpresa che la distoglie dalla media è infatti IMG_0010 IMG_0012 IMG_0023 IMG_0027 IMG_0032 IMG_0040 IMG_0028 IMG_0038 IMG_0039 IMG_0043l’alimentazione, che la rende sostenibile anche se il primo approccio aveva generato diffidenza: il modello provato, pur nell’allestimento Montecarlo, ovvero quello più performante, è alimentato sia a benzina che a gas metano. Ovviamente, ed è giusto così, quando ce l’hanno affidata si sono ben guardati dal consegnarci schede, manuali, libretti di istruzioni. E nel caso ci fossero stati, diligentemente risposti nel cassetto del cruscotto, non li avremmo consultati se non fugacemente, per non essere influenzati nella prova. Non voglio essere frainteso: non è certo rilasciando le istruzioni che la Casa, o chi per lei, può stimolare o indirizzare l’esito di un test drive. Più semplicemente, e proprio nell’ottica della massima trasparenza, sta al test driver valutare anche la facilità di approccio dell’automobilista al mezzo che si appresta a guidare. In questo caso, un po’ di diffidenza me l’aveva suscitata un approccio superficiale al cruscotto degli strumenti: la prima cosa che balza all’occhio è la presenza di

due orologi per il carburante, sistemati specularmente,

che apparentemente cominciano a segnare dalla metà del quadrante, la metà rispetto a come sono configurati nelle altre auto. Per questo abbiamo certato subito di approfondire il problema, perché avevamo progettato di iniziare la prova in una grande città per valutare duttilità dell’auto e i dati dei consumi, quindi, sarebbe stato indispensabile poter sapere di quanto carburante disponevamo, soprattutto per pianificare il rientro. La prima scoperta è stata l’impostazione singolare di questa Skoda Scala: due serbatoi, per un impiego quasi parallelo, ovvero per un’autonomia quasi analoga a benzina come a gas: il serbatoio del metano è da 18 litri, quello della benzina di soli 9 litri, ovvero, quasi la riserva di un’auto tradizionale. Quindi, l’autonomia dichiarata è di? Secondo la Casa potremo percorrere circa 330 km con l’alimentazione a gas, 110 con quella a benzina. Il motore è di 1000 cc che eroga 90 CV, è a trazione anteriore con il cambio manuale a sei marce e una buona curva di Coppia, quasi quella di una vettura con un propulsore più grande.

Un display al centro del cruscotto suggerisce la marcia più conveniente.

Beh, però è presto per svelarvi tutti i segreti della Skoda Scala. Veniamo così alla seconda sorpresa, quella che ha regalato anche ai passeggeri seduti sui comodi sedili posteriori il valore aggiunto di un grande spettacolo: il tetto della Scala è interamente finestrato, ovvero, è trasparente dal montante anteriore fino alle spalle dei passeggeri. Tanto che abbiamo che ipotizzato la scelta del nome sia stata ispirata dal fatto che dall’abitacolo si prova la sensazione di essere seduti su un dei balconi rivolti verso il Palco della Scala. Una opportunità accattivante sfruttata da subito dagli ospiti a bordo, scorrendo lungo le strade del cuore di Milano: ci ha infatti consentito di ammirare dettagli architettonici solitamente trascurati dei palazzi più arditi e delle ville storiche della capitale lombarda. Svelandoci una metropoli per certi aspetti segreta ai più.

#charlieinauto3/265