#testdrive sarà Octavia ma con la e-teck ritorna a essere prima di categoria

 

La nuova versione della Skoda SW colma di attenzioni il conducente

Grande confort e un cruscotto sul quale tutto è possibile

È la prima Octavia che provo… Scherzi di parole, ma la prima impressione è stata: accogliente. Non mi sono lasciato traviare dall’accattivante cruscotto ‘screen’ di questa Skoda innovativa, che volendo, oltre a tutte le misurazioni e gli indicatori dei valori necessari per viaggiare in sicurezza tenendo sotto controllo l’auto e le sue funzioni diviene mappa in 3D e molto altro. La prima sensazione che mi ha trasmesso appena salito a bordo è stata quella che avrei viaggiato avvolto dalle comodità. A cominciare dai sedili, comodi e avvolgenti, e in quelli anteriori la fantastica funzione del massaggio lombare: una chicca, non un eccesso, se ci si sposta stando a lungo seduti a bordo. La novità? Visto che hanno voluto demonizzare il diesel, che su quest’auto ci stava a pennello, ci dobbiamo accontentare di un 1000 cc a benzina da 110 CV. ‘Poca roba’, se è vero che ci siamo abituati a provare le Supercar? Sarà la stessa Octavia a smentire questi dubbi. O meglio, la tecnologia Volkswagen, perché come già svelato in passato agli automobilisti meno attenti, la casa boema fa parte del gruppo tedesco. A parte i consumi contenuti grazie a un sistema

mild-hybrid che sfrutta una porzione limitata dell’elettronica di bordo,

e-teck, come sempre la chiave di lettura delle prestazioni va individuata nel cambio, che è il sempre efficace DSG a 7 rapporti, automatico o manuale con le palette al volante perfettamente calibrato rispetto alle funzioni Drive o Sport. Permette alla Octavia, nonostante si tratti di una wagon di medie dimensioni, di essere scattante nel traffico cittadino, agile in quello extraurbano, anche quando se ne sfrutta la buona capacità di carico. Soprattutto in città, ma anche sulle percorrenze in autostrada nelle giornate più trafficate, la funzione AIR CARE dell’impianto clima elimina il pulviscolo dall’abitacolo offrendoci l’aria ideale, mentre lo stesso sistema ci permette di selezionare quale parte del nostro corpo desideriamo tonificare con il riscaldamento, d’inverno, con il raffreddamento, d’estate: se le mani o i piedi o entrambe. La sicurezza attiva? Octavia e-teck è dotata di una

guida autonoma di secondo livello, cioè può viaggiare ‘quasi’ da sola,

e ciò si riflette in sicurezza in città perché il sistema anticollisione è davvero efficace. Anche quando innestate la retromarcia, oltre a essere molto agevolati dalle telecamere e dallo schermo centrale HD, la Skoda Octavia monitora lo spazio circostante, attorno alla sua coda, e se rileva qualche cosa in movimento che si sta avvicinando o potrebbe entrare nel nostro spazio di manovra inchioda, impedendovi di andare oltre finché il pedone o il ciclista, o l’auto non siano usciti dal campo visivo delle telecamere. Dall’altro lato, verso il muso, i sensori ci impediranno, sempre in città, di correre il rischio di urtare pedoni che stanno scendendo all’improvviso dal marciapiede, così come, in viaggio, ci impediranno di essere colti da un improvviso colpo di sonno perché alla minima avvisaglia di sonnolenza, e o allentamento della presa delle mani al volante, scatteranno gli avvisi, a colpetti di freno. Ma per ora, spostiamoci nella metropoli.

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Testdrive: un SUV crossover duttile sicuro e preciso nella guida la Mazda CX30

Confortevole e spaziosa per le escursioni anche fuoristrada

Come sul suggestivo colle del Castello di Fagagna (Ud)

Una guida precisa e la sicurezza garantita da un SUV compatto ma spazioso, con le ruote da 18’ che oltre a permetterci di mantenere la traiettoria impostata su qualsiasi tipo di fondo stradale assicurano un confort elevato e la comodità di salita e di seduta. È un’auto, la Mazda CX 30, che fa sentire subito a suo agio chi si mette al volante. Un crossover al quale chiediamo di portarci ovunque? Ovviamente ci vuole un distinguo. Crossover sì, per poterci spostare quasi ovunque, ma non per azzardare escursioni su terreni particolarmente fangosi, ghiacciati, innevati… Ma non fraintendetemi. Questa Mazda interpreta benissimo il suo ruolo e ci porta in sicurezza dappertutto, grazie a un sistema di controlli elettronici di trazione, anticollisione, di traiettoria che sono molto avanzati e ci permettono di tenere in mano il volante senza particolari patemi d’animo.

I suoi 186 CV di potenza da un motore di 2000 cc

che abbiamo visto si comporta come un diesel grazie alla tecnologia Skyactive, ci portano dei vantaggi soprattutto in montagna. Ma è bene ricordare che per gli spostamenti su terreni e in zone particolari, un’altra componente essenziale per viaggiare tranquilli sono gli pneumatici. Difficilmente l’auto acquistata per l’uso di ogni giorno può disporre di gomme tassellate, scolpite o artigliate quanto serve per avere un grip eccellente anche in situazioni di fondo stradale improponibili. Perché montarle significherebbe rinunciare a parte del confort e dell’insonorizzazione che invece la CX 30 ci garantisce. Infatti, le vibrazioni che si trasmetterebbero al volante, ma anche all’intera auto, quindi anche ai passeggeri, potrebbero essere importanti e soprattutto, produrre un forte rumore di rotolamento. Quindi, è bene essere sempre consapevoli del mezzo che si ha per mano. Ma la Mazda CX 30 non rientra in questo ragionamento mirato a stimolare la consapevolezza alla guida, perché sue dotazioni rispondono perfettamente alle attese dei più esigenti automobilisti, per un uso normale. Vi ho soltanto fatto questo appunto, ricordando che quando provai uno dei primi SUV usciti sul mercato, affidato a un collega che prova auto come me, vissi un’avventura singolare, ma frequente tra chi ama esplorare il territorio sulle due come sulle quattro ruote. A un certo punto, decise di imboccare un percorso in spiaggia apparentemente sicuro e con il fondo stabile, che però, dopo qualche decina di metri divenne instabile. Tanto che dopo qualche metro le ruote pur grandi affondarono nella sabbia facendo appoggiare la pesante vettura con il fondo sulla sabbia. Con il risultato? Che si è reso necessario l’intervento del carro attrezzi per tirarci fuori da lì. Invece, questa volta non intendiamo esagerare. Ma divertirci e come sempre farvi conoscere qualche chicca del territorio. Saliamo verso i colli morenici del Friuli, verso

Fagagna, un borgo di origini rurali

che conserva ancora qualche memoria medioevale. Come il castello, situato sul colle panoramico meta di turisti e appassionati, ma anche degli innamorati, perché da lì, anche se l’altitudine è relativa, si gode una splendida vista sulla pianura friulana, fin verso la Riviera friulana. Come ci capita spesso, ci arriviamo verso il tramonto, e nelle foto potrete ammirare i risultati di questa ennesima gita di #charlieinauto.

#charlieinauto3/257  IMG_1313 IMG_1321 IMG_1303 IMG_1306 IMG_1333 IMG_1336 IMG_1345 IMG_1353 IMG_1392 IMG_1386 IMG_1394 IMG_1405 IMG_1415

#testdrive : tecnologia #Skyactive-X per un motore a benzina elastico anche in città

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Interni confortevoli con i sedili in pelle riscaldati e stereo di alto livello

Agile per districarsi nel cuore di Milano con l’occhio sull’head-up display

Questa volta siamo andati ‘quasi’ subito al sodo, anzi, alla polvere, trascurando la consueta tappa iniziale nella metropoli per testare il comportamento dell’auto in mezzo al traffico. Presi dal desiderio di sentire che cosa cambia guidando un’auto a benzina che spinta da un motore endotermico assistito dal sistema elettronico Skyactive si comporta come un motore diesel, abbiamo riscontrato effettivamente la sensazione di coppia ai regimi di giri più bassi sensibilmente più decisa rispetto a quanto ci avevano abituato i motori tradizionali a benzina. Parliamo sempre della nuova Mazda CX 30 Skyactive-X, che essendo considerata mild-hybrid ci permette di entrare in città senza incorrere nella salate sanzioni da Area C che vi becchereste con motori semplicemente endotermici. È il modello dell’anno 2021 della Casa giapponese ed è spinta da un motore da 186 CV. L’aspetto dell’auto vi fa notare dai passanti per il muso pronunciato quasi a catturare più aria per aiutare l’alimentazione di un motore che ‘va da solo’. La coda è da due volumi con il lunotto quasi orizzontale e lo spoiler in alto. I cerchi in lega metallizzati da 18’ mettono in risalto il colore rosso amaranto metallizzato e il fascione nero che corre sotto alla fiancata e ricopre i parafanghi. Lunga meno di 4,50 m, alta soltanto 144 cm, passo da 273 cm, nel misto si guida come quasi come un go kart, visto che la risposta del motore è pronta trattandosi di un 2.000 cc.

Il cambio automatico, o manuale a sei marce a palette, è ben rapportato

e ci permette di destreggiarci bene nel traffico serale, mentre il consumo è effettivamente più basso delle aspettative. Una guida precisa, nel contempo facile, amplifica il confort al quale concorrono anche gli interni, con i sedili anteriori di forma ergonomica ma sportiva che ci ancorano bene al nostro posto e sono decisamente comodi. Sono realizzati in pelle traforata del colore Burgundy Red. Visto che l’inverno si avvicina apprezzeremo anche il riscaldamento dei sedili che si attiva sia sulla seduta che sullo schienale. Stiamo arrivando vicino al centro, a Via Brera, siamo a Milano, dove cercheremo, e troveremo, un parcheggio. Al semaforo possiamo giocare con il comando del sistema di intraitement, perché l’impianto è Bose, che è costituito da una grande manopola posta davanti al bracciolo centrale mentre anche altri comandi, per esempio quelli del clima, sono touchscreen. Gli interni sono eleganti e comodi arricchiti dal tettuccio apribile che ci consente di ammirare gli splendidi palazzi in stile del centro della capitale economica del Paese. A già… mentre il ‘naviga’ si impratichisce con il Bose e, mio malgrado, testa il subwoofer che per mia fortuna è alle nostre spalle, integrato sotto al piano del bagagliaio, sincronizzo l’Iphone con il sistema Apple Car Play, agevolato dal fatto che la situazione di guida è sempre sotto controllo perché un sistema head-up display proiettato sul parabrezza le indicazioni essenziali. Ecco il parcheggio. Finalmente facciamo due passi dopo avere passato quasi l’intero primo pomeriggio alla guida. Il relax in piazza Duomo dopo avere passeggiato attraverso la Galleria è imprescindibile. Se poi lo arricchiamo con le ottime caldarroste acquistate sotto le guglie della cattedrale… Il ‘naviga’ si è accorto che lì vicino c’è un negozio che gli interessa, dove ‘fortunatamente’ non troverà ciò che cercava ma fa tendenza. E la cena? Visto che il clima è ancora accettabile, il terrazzo del ristorante panoramico della Rinascente è un’attrattiva davvero stuzzicante per cenare con la vista sulle guglie e la ‘Madunina’.

#charlieinauto3/256

#testdrive : proposta innovativa con motore a benzina alimentato come un diesel

Mazda CX30 186 CV SUV confortevole e spazioso con vocazione crossover

Raggiungiamo una suggestiva chiesetta nelle campagne del Medio Friuli  

Mentre la Casa giapponese sta progettando di rendere sostenibile l’auto elettrica, abbinando il motore rotante endotermico Vankel che adotta da sempre con successo, a quello a corrente elettrica per assicurare una ricarica rapida e anche in movimento, pure sul versante di transizione, quello delle vetture ibride, Mazda propone soluzioni efficaci, in grado di accontentare gli appassionati della guida sportiva e nel contempo gli automobilisti alla ricerca dell’efficienza ottimale e della sostenibilità dei loro spostamenti. Dopo la MX30, completamente elettrica, abbiamo testato il SUV ibrido CX30 con la tecnologia Skyactive. Si tratta di un sistema mild-hybrid che ottimizza il rendimento del motore, e secondo i tecnici giapponesi trasforma la modalità di guida proponendo emozioni nuove. Davvero? Beh, li ringraziamo per la ghiotta opportunità di poterci tuffare in una nuova frontiera della mobilità. Si tratta di un crossover, ovvero, se volessimo andare oltre ci potremmo spingere anche lungo le stradine inesplorate che solitamente portano verso i siti più suggestivi del territorio. Proviamo? Innanzitutto si tratta di un’auto che deriva dalla Mazda 3, e si distingue subito dalle cugine della Mazda per i grandi fascioni neri di materiale antigraffio che si allungano nella parta bassa delle portiere, sulla coda e accompagnano il design dell’auto fino al muso. Il motore dell’esemplare che ci è stato affidato è 2.0-X, un tipo di propulsore a benzina innovativo,

nel quale la combustione avviene per compressione, come nei diesel.

Si tratta di un 4 cilindri aspirato che si giova di un sistema di compressione che nell’immissione della benzina nella camera di scoppio imita quello che succede nei motori a gasolio. Questo, per ridurre le emissioni e i consumi, che, lo verifichiamo nel trasferimento di questo nostro primo giorno di prova, sono leggermente più bassi, mentre le prestazioni sono buone assistite dal cambio automatico a sei marce, o con il manuale a palette al volante, sfruttando i rapporti bassi per ottenere il ritorno atteso da questo motore innovativo da 186 CV. Gli interni sono spaziosi, le finiture in pelle nera traforata, i sedili sono avvolgenti, confortevoli e riscaldati, l’assistenza alla guida è di livello elevato, l’impianto di intrattenimento rende gradevole il viaggio comunque avvolto nel confort. Dicevamo della vocazione crossover. Ci troviamo nella campagna del medio Friuli, nella zona di Sedegliano, e in lontananza scorgiamo una chiesetta sperduta in mezzo alla campagna. Per raggiungerla imbocchiamo una stradina di campagna sterrata, ricoperta da quello che alcuni chiamano ‘brecciolino’, noi ghiaino o sabbia fine, e sono naturalmente sdrucciolevoli.

La Mazda CX30 è a trazione anteriore.

La guida in queste condizioni è facilitata, così proviamo a forzare un po’ l’andatura e lei risponde con sincerità, mantenendo la traiettoria impostata e rientrando subito quando cerchiamo di esagerare per testarne le reazioni. Così, quest’auto si è aggiudicata la possibilità di godere assieme a noi il paesaggio che abbiamo potuto raggiungere, arricchito dai colori autunnali, con una sosta appagante in mezzo alla natura.

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#testdrive : il 3 cilindri da 1000 cc con sistema mild hybrid 48 raggiunge i 120 CV

Prestazioni vivaci ed elasticità per affrontare le strade del Collio con brio

Giornata intensa dal concerto della Fanfara dei Bersaglieri alla Biker’s Fest

Sprint, velocità negli spostamenti, ripresa per i sorpassi, quasi un’auto sportiva la Hyundai i30 N Line che dispone della tecnologia ibrida mild-hybrid 48 V, grazie alla quale il piccolo motore da 1000 cc tre cilindri in linea raggiunge i 120 CV e consente alla classe C della Casa coreana di brillare nelle prestazioni. Per una conferma siamo andati a Villanova di Farra (Go) a Tenuta Villanova, in occasione del concerto della Fanfara dei Bersaglieri nell’ambito del centenario della traslazione della salma del Milite ignoto a Roma. Le strade del Collio sono un ottimo banco di prova, e sui saliscendi delle colline c’è l’opportunità di testare l’elasticità che il sistema ibrido conferisce a un motore che fino a pochi mesi fa, con il solo sistema endotermico, avremmo relegato all’utilizzo sui una potente motocicletta. Invece, ecco che su questa Hyundai la sostenibilità di consumi adeguata alle attese si sposa con successo con la richiesta di prestazioni. Che contrariamente alle aspettative non crollano aumentando il peso trasportato sull’auto. Infatti siamo già arrivati a destinazione. Il paesaggio circostante è bucolico e si apre verso le colline e i rilievi della Slovenia. Un sito agreste che si scopre soltanto quando si supera la prima barriera delle colline di carattere morenico. Con questa colorazione, grigio metallizzato, anche in un’occasione elegante come questa ci permette di non sfigurare nonostante lo stile deciso e grintoso che la Hyundai ha scelto per un’auto di larga diffusione. Al rientro a casa, nella Riviera friulana, non termina qui la nostra giornata.

Ci attende la Biker’s Fest,  evento ideato negli anni ’90 da Moreno Persello

divenuto iconico per il motociclismo internazionale, che raggruppa a LignanoIMG_7976 IMG_7978 IMG_8015 IMG_8133 IMG_8137 IMG_7577 IMG_7579 IMG_7581 IMG_7582 IMG_7592 IMG_7594 appassionati delle due ruote e propone iniziative, manifestazioni, incontri, presentazioni, esibizioni che hanno per protagoniste le super moto americane che fanno tendenza sin dalla fine degli anni ’60. Rombo per rombo, anche il rumore della nostra Hyundai i30 N Line si fa notare e stimola, quando serve e dove si può, alla guida sportiva facilitata da un cambio manuale a 6 marce ben integrato con prestazioni e potenzialità del piccolo propulsore.

#charlieinauto3/254

#testdrive: con Hyundai i30 N Line ancora tra le icone del volo

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A Rivolto per i sessant’anni delle ‘Frecce Tricolori’

Questo test drive è capitato in un periodo particolarmente ghiotto per gli appassionati del volo, come lo sono i frequentatori del piccolo aeroporto della Fondazione ‘Lualdi’ di Osoppo (Ud): i sessant’anni della Pattuglia acrobatica nazionale (Pan), le ‘Frecce tricolori’. Mentre il volo acrobatico ebbe i natali all’aeroporto militare di Campoformido, alle porte di Udine, allora come oggi una lunga superficie erbosa dalla quale decollavano i primi aerei in grado di compiere evoluzioni in formazione e acrobatiche, traendo spunto da questa esperienza, a pochi chilometri di distanza, all’aeroporto militare di Rivolto fu costituita la Pan, che vi ha sede tutt’oggi. Quarantadue anni fa, nella primavera del 1980, fui l’addetto stampa, civile, quello militare all’interno della base era l’allora Maggiore Giorgio Da Forno, oggi autore di libri iconici sulla Pattuglia, del 1. Raduno piloti pattuglie acrobatiche. Un ruolo che ho mantenuto tutt’oggi, sia pure indirettamente, scrivendo per conto della Regione degli eventi connessi alla manifestazione. Ma, stavolta, ho avuto modo di godermi con calma lo spettacolo del volo acrobatico, standomene comodamente seduto nel parterre allestito per autorità e giornalisti nel prato accanto alla pista di volo. Ma di questo vi parlerò più avanti, o meglio, vi descriverò l’evento con le immagini che ho scattato assieme al mio ‘naviga’, mio figlio Marco, e a mio fratello Luca, che ho così avuto modo di riportare all’interno di quella Base nella quale, negli anni ’80, lui aveva prestato il servizio militare quale Vam, Vigilanza Aeronautica Militare. Ovvero, trascorreva parte delle nottate, armato di tutto punto, di guardia al perimetro dell’aeroporto e ai G91, allora i velivoli della Pattuglia. Oggi, per arrivare fin qui, ho avuto modo di affondare con maggior decisione

il piede sul pedale dell’acceleratore della Hyundai i30 N Line.

Finalmente, ho potuto apprezzare i vantaggi della tecnologia Hybrid della Casa coreana. Perché un motore a benzina di 1600 cc, con 120 CV, se si giovasse soltanto della propulsione endotermica, potrebbe dare soddisfazioni. Ma, in automobilisti datati come noi, che hanno fatto scorrere sotto al sedile di guida diverse milionate di km di strade asfaltate, sterrate, bagnate, ghiacciate, ecc., e circa altrettantiHP, oggi chiamati CV, non avrebbe potuto generare facili entusiasmi. Invece, se vi serve lo spunto per avviare e completare rapidamente un sorpasso, la i30 N Line è pronta al vostro servizio: basta aprire il gas e lei

attiva il motore elettrico ausiliario e vi proietta in avanti,

oltre le auto che vi precedono. Il tutto con decisione, in sicurezza, con la prerogativa di sapersi arrestare nel giusto spazio, se ciò si rendesse necessario. Il lato positivo della tecnologia ibrida, se ben calibrata, sta nel fatto che, a differenza del semplice motore a benzina, che sale di giri fino all’infinito restituendovi pressoché sempre la stessa spinta garantendovi quindi una manovra lineare, ma costante, senza la possibilità di ulteriori performance velocistiche o uno spunto ulteriore, se si rendesse necessario, e del motore diesel, che pur dandovi una grande spinta iniziale salendo di giri alla fine muore lì, una volta lanciati in accelerazione vi regala sempre quello strappo in più. Consentendovi di completare la manovra prima del previsto, o addirittura di sorpassare un altro mezzo contemporaneamente. Così è per la i30 N Line, generosa di prestazioni e saldamente ancorata alla strada. Ma su questa valutazione ci soffermeremo la prossima settimana. Adesso pensiamo al decollo. O meglio ai decolli. Infatti, oggi è il giorno della prova generale, nel corso della quale è prevista la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Cominciano i voli, delle

Pattuglie acrobatiche svizzera, polacca, francese, di una formazione

eterogenea, mista tra velivoli a elica e a reazione composta dagli aerei dei quali si è servita la Pan in sessant’anni di acrobazie. Ecco, ora è atterrato l’aereo dell’Aeronautica militare con il Presidente Mattarella, che sfila, in auto, davanti a noi. Ma è arrivato il momento clou della manifestazione: arrivano loro, capaci di sorprendere e strappare emozioni esibizione dopo esibizione. No, non si tratta di becero campanilismo, né di una valutazione tacciabile di partigianeria, ma la perfezione del volo in formazione, quasi fosse un coro, e di mantenere senza una sbavatura le figure previste dal

Programma Alto, oggi eseguibile interamente perché c’è bel tempo,

#charlieinauto3/253

#testdrive : la Hyundai i30 N Line conferma l’economicità di gestione nell’extraurbano

Confort e sicurezza al voltante anche sui tragitti affollati

Giornata dedicata al volo al ‘Malignani’ e all’aviosuperficie Avro a Osoppo 

È passando alla guida di ogni giorno che la nuova Hyundai i30 N Line svela qualità inaspettate. Molto maneggevole, nel contempo, anche grazie ai cerchi da 17’ trasmette una sensazione di sicurezza al volante. Se poi analizziamo il pacchetto di elettronica che veglia su di noi, possiamo dire di essere capitati nella cosiddetta ‘botte di ferro’. Scherzo, perché il ferro ha ovviamente lasciato gran parte dello spazio occupato fino a qualche anno fa sulle auto di serie a metalli e materiali che assicurano solidità ma anche la leggerezza necessaria per consentire alle auto di esprimere le migliori performance anche sportive, ma soprattutto, visti i tempi e l’aumento dei costi delle fonti energetiche, la maggiore sostenibilità. Quest’auto della Casa coreana è mild-hybrid, ovvero ricarica una batteria in un sistema con

un motore elettrico da 48 Volt che rende davvero brillante il 1000 cc

a tre cilindri consentendogli anche di sprigionare dal doppio scarico di questa versione un rumore convincente. Così, considerato che ha stando a quanto dichiara la Casa 120 CV dalla somma tra i due motori, l’endotermico a benzina e quello elettrico, proviamo a schiacciare per provare anche il cambio manuale, ma con frizione elettronica, a 7 marce, e la sorpresa è davvero positiva, anche per un ‘vecchio’ rallysta. La i30 N Line mostra una indole sportiva che si intuiva dal suo ‘look’. Adesso si spiega il volante in pelle e i sedili, riscaldabili, con le regolazioni dello schienale e della seduta. Faccio un tratto più lungo e provo a valutare se nonostante la guida più ‘allegra’ qualcosa è cambiato rispetto al trasferimento di ieri: una sessantina di km per andare a Udine,

all’Iti ‘Arturo Malignani’, perché oggi è una giornata ‘aeronautica’,

e la conferma sul percorso extraurbano: a spanne, siamo comunque ben oltre i 20 km/l. Al ‘Malignani’ per la consegna del nuovo AMX. Sì, proprio l’aereo militare da caccia destinato all’addestramento dei futuri periti aeronautici, nella scuola friulana che è un’eccellenza internazionale. Nell’istituto è allestito anche un mini museo dell’aeronautica. Giornata dedicata al volo, perché poi raggiungiamo Rivoli di Osoppo, dove,

all’Aviosuperficie, Piccolo aeroporto, della Fondazione Lualdi

è in programma un Raduno piloti per velivoli che, sfidando il periodo post pandemico le difficoltà a riunire e attivare amici e appassionati dall’estero, Gabriele Lualdi, il Presidente della Fondazione, assieme alla sorella Carla, ha fortemente voluto questa manifestazione che segna l’apertura della struttura verso la popolazione e le comunità locali limitrofe. Per spiegare che il volo è una passione antica e condivisa, che in Friuli ha radici consolidate. In Friuli è nato il volo acrobatico, ed è da sempre terra di piloti. Lo ha confermato questo evento, che ha attirato un’ottantina di velivoli da tutta Italia, compresi alcuni storici. Per dare un adeguato riconoscimento alla manifestazione, ma in particolare ai programmi e all’attività di ‘Avro’ con la guida Lualdi, che si propone anche quale base di riferimento per le attività della protezione civile e per la sicurezza, civile, dell’area prealpina e alpina, è intervenuto anche l’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, assieme ai sindaci del territorio. Avro ha potenziato di recente i servizi: c’è il distributore di carburante per i velivoli che vi fanno base e quelli in transito, è stata potenziata la ‘clubhouse’, sono stati ampliati gli hangar ed è l’unica pista su asfalto dell’area. E si candida a essere un piccolo aeroporto per i velivoli a elica executive, quelli della cosiddetta Aviazione nazionale, capaci di trasportare non più di 8 persone, per offrire alle opportunità di sviluppo della regione una opportunità ulteriore attraverso un servizio che gli operatori utilizzano e richiedono sempre di più. f7829769-021c-4a9d-8722-3d83b464e322Detto questo, godutoci lo spettacolo degli aerei a terra e di quelli in volo, riprendiamo il nostro viaggio per voi. Ah! In mezzo a tanti motori e CV, la i30 N Line non sfigurava e anche qui, era osservata dai visitatori della base.

#charlieinauto3/252        IMG_7769 IMG_7768 IMG_7776 IMG_7779 IMG_7600 IMG_7627 IMG_7623 IMG_7603 IMG_7608 IMG_7606 20210925_130336 20210925_130511 20210925_130758 20210925_133351 20210925_1334231 834ca19f-708c-416a-8270-543537c6ce9f IMG_8019 IMG_8021 IMG_8022 IMG_8033 IMG_8054

#testdrive nuova Hyundai i30 N Line un concentrato di tecnologia e di sostenibilità

Mild – hybrid per poter entrare nel cuore della metropoli e poi viaggiare risparmiando

Un allestimento confortevole e gradevole per la compatta berlina 5 porte di segmento C

Al primo sguardo disattento potrebbe passare inosservata. È una berlina cinque porte, due volumi, del segmento C. Ricorda altre cugine della categoria, ma osservandola nei dettagli si nota che il progettista ha voluto imprimervi una personalità diversa e una sensazione di maggiore dinamicità. Ed effettivamente, ancora dopo qualche giorno stentavo a distinguerla, dopo il tramonto, nel grande parcheggio. Finché ho notato i cerchi di taglio sportivo, mi sono abituato a vedere la coda con inserimenti stilistici nuovi, il frontale con la griglia aggressiva. Frutto delle scelte per il modello N Line, che contrassegna le vetture più dinamiche o sportive della Hyundai. La nuova I30 è proposta nella versione Mild Hybrid, ovvero, ricarica da sola una batteria ausiliaria da 48 V. il motore è da 1.0 cc T-Gdi da 120 CV, con il cambio manuale intelligente che riduce consumi ed emissioni fino al 15 per cento. Ma sui consumi e il rendimento ci soffermeremo più avanti.

Per ora godiamoci il beneficio dell’auto ibrida,

che ci consente di entrare nel cuore della metropoli, e fare due passi, finalmente più liberi dalle restrizioni, in piazza Duomo. Facendo tappa all’imperdibile Rinascente, dove, nei periodi convenuti, si possono trovare anche buone occasioni. Un caffè all’ultimo piano, sfumata la tappa al ristorante sul terrazzo con vista sulle guglie del Duomo perché bisogna prenotare, ripieghiamo verso un’hamburgheria a City Live, con ampi spazi all’aperto e nel verde, la Roadhouse. Ma ritorniamo alla i30 N Line per soffermarci sugli interni, in finta pelle nera, curati, che ammorbidiscono la tradizionale elettronica Hyundai che, come vedremo, è in grado di prendere la scena e gestire gli spostamenti dell’auto in piena sicurezza. Il volante è a due razze, con i comandi di gestione dell’auto in movimento e dell’impianto di intrattenimento, come del telefono. I display sono due, di grandi dimensioni. Quello più importante, il cruscotto, la parte centrale mista elettronica e analogica, contiene gli indicatori dei parametri di guida e per il controllo del motore. In quello più grande, in mezzo alla plancia, tutti i comandi elettronici di servizi e assistenza,

compreso il Blue Link, il servizio di assistenza online

che anche la Casa coreana ha attivato, la radio e l’impianto di intrattenimento di buona qualità. I comandi dell’impianto di climatizzazione sono sopra al tunnel. Si è fatta sera e pensiamo a rientrare. Così, su qualche centinaio di km verifichiamo i consumi. Il cambio è manuale a 6 marce, lo apprezzeremo nella guida veloce. Per ora valutiamo a velocità costante, o quasi, che cosa succede. Gli interni sono comodi e favoriscono l’insonorizzazione che è efficace. Buona la dotazione di accessori, e la sua guida è facile e intuitiva. Ah sì! I consumi? Non lasciatevi trarre in inganno dai doppi scarichi dell’allestimento sportivo, perché anche la serie N Line mantiene il suo ‘core business’: la sostenibilità. Aiutata anche dai cerchi da 17’, che accrescono nel contempo la sicurezza nella guida, non siamo soliti fare comparazioni ma credo che si collochi ai vertici della categoria: quasi da subito abbiamo intuito che saremmo andati oltre i 20 Km/l. ma alla fine del viaggio abbiamo considerato di avere consumato meno di 4.0 litri per 100 km. Ovvero, di avere percorso 25 o più km con un litro di benzina. Quindi, grintosa sì, ma anche sostenibile.

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#testdrive un urban SUV per andare in vacanza sui rilievi dolci ma impegnativi della Val d’Orcia

Con la Hyundai Bayon tra siti termali antichi di rara bellezza

Maneggevolezza e performance hybrid su anche su terra vocati al rallysmo

Avevamo iniziato questa nostra nuova avventura al volante partendo, come spesso accade perché la gran parte delle Case dispone per il Nord Italia di una sede o di un riferimento a Milano e dintorni, dalla metropoli. E avevamo visto che se è vero che molti accreditano la Hyundai Bayon tra le vetture da città, dove si comporta molto bene per quanto riguarda i consumi, la maneggevolezza, la duttilità, è anche vero che sui percorsi extraurbani rivela doti interessanti. Visto che ci siamo, cogliamo l’occasione per valutare come stanno le cose al volante di questo SUV coreano di classe B nel ruolo di crossover. Una prima parte della prova l’abbiamo sviluppata sugli sterrati della Toscana, percorsi un tempo dalle speciali del Rally di Sanremo.

E maneggevolezza, duttilità e sicurezza non avevano compresso il confort.

Abbiamo visto che sulla distanza il sistema mild hybrid da 48 V con il motore tre cilindri GDI da 998 cc e 100 CV di potenza assicura confort e consumi adeguati anche sulla distanza. Byon, dal norme della città di Bayonne, capoluogo dei Paesi baschi francesi, è infatti in grado di ‘veleggiare’, ovvero di correre come se il cambio fosse in ‘folle’. Ciò le consente di spostarsi sulla distanza in modalità silenziosa, morbida, confortevole. E l’abbiamo provato sulla A1. Ora vediamo che cosa succede in montagna. Sulle strade di una montagna che anche se non altissima, presenta percorsi bellissimi, molto suggestivi e nel contempo tecnici. Le strade della Toscana, specialmente dove stiamo per andare, presentano caratteristiche non facili, perché affrontano colline in un continuo alternarsi di dosi, curve, tratti in salita e in discesa che regalano paesaggi fatati. Infatti, da Chianciano ci spostiamo verso la Val d’Orcia, che si apre con uno scenario fantastico al passo de La Foce, a pochi km dalla città delle terme.

Obiettivo è il Monte Amiata, di palese origine vulcanica, il rilievo più

cospicuo che separa l’entroterra toscano dalla Maremma e dalla costa del Tirreno. Questa posizione assicura un clima interessante, che anche se è caldo ma secco, di giorno, ovviamente d’estate, la sera è rinfrescato dalla brezza salmastra che arriva dal mare. la meta, un piccolo borgo a 1/3 del monte, Bagni San Filippo. L’intera area ha caratteristiche termali, con acque dalle proprietà curative importanti. Qui, come a Bagno Vignoni, l’acqua sgorga caldissima dal sottosuolo ricca di carbonato di calcio. A Bagni San Filippo, chiuse per motivi anagrafici dei proprietari storici le terme connesse all’hotel privato, è sempre accessibile il Fosso bianco, una valletta-meraviglia arabescata da imponenti formazioni di carbonato di calcio create dalle acque bianche, sulfuree, terapeutiche, che sgorgano a distanza di pochi mesi da punti diversi, creando cascate, pozze, vasche di temperature diverse.

Ma il bagno e le immersioni le faremo dopo.

Ora proviamo la Bayon tra la salita che porta ad Abbadia San Salvatore, il misto che separa la rocca di Casstiglioni d’Orcia da San Quirico d’Orcia e Montalcino, le morbide curve verso Montichiello o la salita in crescendo verso Radicofani. Prima di conquistarci un buon piatto di Ribollita, i pici all’aglione o un piatto di Chianina da abbinare a un Rosso di Montepulciano o salendo nella scala delle pietanze con un Brunello, chiediamo alla Bayon di darci il massimo delle sue potenzialità. E anche questa Hyundai ci conferma capacità da ‘grimpeur’, uno spunto efficace grazie all’apporto del motore elettrico, e consumi confortanti. Ovvero, quest’auto accreditata come urban SUV si adatta perfettamente anche alle vostre esigenze per una vacanza breve sulle strade più impegnative.

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#testdrive lungo la strada delle vacanze con la #Hyundai Bayon in prova sulla distanza

Carica di bagagli per la gita ma i consumi del 998 3 cilindri sono adeguati

In Toscana nella città delle terme e sugli sterrati dei rally mondiali

A occhio e croce, dentro quella coda particolare che chiude con due spigoli ammorbiditi, parte in vetro parte della carrozzeria, cè parecchio spazio. La prova? Partiamo per una breve ma ‘sudata’ vacanza, visto il clima, verso la Toscana. Quindi, a bordo, visto che è estate non ci servirà un bagaglio molto impegnativo, ma in ogni caso, tra vestiti e scarpe per il trekking, le passeggiate, le escursioni, gli abiti estivi, ma regolari, i capi per il termalismo, perché andremo nella culla delle terme antiche, un po’ di spazio ci servirà. Inoltre, c’è lui, Dylan, il cane del ‘naviga’. Ce la faremo? Ma certamente. E

senza rinunciare minimamente al confort che avevamo testato

nei giorni scorsi. Frutto di un progetto innovativo, la Hyundai Bayon è una mild-hybrid, ovvero: in corsa ricarica la batteria che alimenta un motore elettrico ausiliario di 48 V, a complemento del piccolo motore di tre cilindri in linea T-GDI Hybrid. il tutto, per arrivare a una potenza di 110 CV da gestire con il cambio manuale a sei marce e la trazione anteriore. La frizione è del tipo ‘intelligente’ IMT per il motore MHEV. Oggi riproviamo a testare i consumi: non ci sarà d’ausilio la frizione intelligente che ci permette di ‘veleggiare’ in modalità ‘coasting’ alla velocità di 70 km/h. Perché oltre 500 km del nostro percorso sarà affrontato in autostrada. Per goderci la trasferta, l’impianto di intrattenimento di bordo che è di buona qualità, e il confort assicurato dalle sospensioni elettroniche improntate alla morbidezza, e per non caricare di inutile stress i passeggeri, il viaggio lo facciamo a 120 km/h, a circa 2000 giri. Velocità alla quale la Bayon ci conferma i dati forniti dalla Casa che sono per un consumo di 6,4 km per 100 km, ovvero 15,6 km/l, che scende a 6,2 l/100 km a 130. Un dato confortante, perché oltre al carico in quest’auto proposta come un SUV da città, a gravare sui consumi c’è anche il fatto che abbiamo viaggiato sempre con il climatizzatore in azione, sovraccaricato quasi per l’intero tragitto visto che la temperatura esterna è sempre stata elevata.

Il viaggio è stato molto confortevole,grazie all’ottima climatizzazione, ma anche agli interni curati della BayonIMG_6601IMG_6594IMG_6849IMG_6852 IMG_6853 IMG_6855 IMG_6862 IMG_6865 IMG_6872 IMG_6907 IMG_6915 IMG_6923 IMG_6938 IMG_6929 IMG_6942.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’uscita della A1 prescelta è quella di Chiusi, per proseguire verso Chianciano, la città termale per antonomasia, per la cura delle malattie epatiche e per la salute del fegato. Un settore del mondo turistico che i cambiamenti della società hanno messo un po’ in crisi, ma per Chianciano, non cambia il fascino della città vecchia. Dopo la tradizionale passeggiata e gli snack al caffè con terrazza panoramica, scendiamo per i vicoli stretti del bordo antico, e dirigiamo verso Montepulciano, altro caposaldo dei borghi medioevali della Val d’Orcia. Per sostare in un ristorante tipico, sempre panoramico, la vista spazia da qui al lago Trasimeno, connesso all’omonima e secolare azienda vitivinicola e olearia. Alla ripartenza installiamo sul tetto della Bayon la telecamera che il fido ‘naviga’ si porta sempre dietro, e ci infiliamo in uno sterrato polveroso. Uno di quei tracciati resi famosi, fin quaggiù, dal rally mondiale di San Remo. Inutile specificare che la Bayon si guida anche in questo caso con due dita, grazie alla tanta elettronica che la mantiene sempre perfettamente in linea, la asseconda in curva, evita lo slittamento delle ruote anche nei tratti più sabbiosi confermando il livello raggiunto dall’elettronica della Casa coreana.

#charlieinauto3/250