#testdrive e se con la Sedan andassimo sullo sterrato

Elettronica e assetto ci assistono per una esperienza di guida morbida e controllata

Dal Medio Friuli a Osoppo a Portogruaro, nel Veneto Orientale

Berlina, elegante, sportiva, la guida morbida: quindi che cosa ci manca? Non è destinata proprio a questo ambiente, ma un giretto sulle strade bianche bisogna che lo facciamo. Parte dei nostri testdrive si svolgono nel Friuli Venezia Giulia, e per un’auto come la Mazda 3 Skyaxctiv-X Sedan, ancorché robusta e affidabile, anche lo sterrato deve essere morbido, e lo troviamo nella zona dei riordini fondiari, nel Medio Friuli. Vediamo subito che cosa succede nella partenza, anche se senza forzare, perché 186 CV per un 2000 non sono pochi da scaricare sulla terra nattuta: il controllo elettronico è nelle aspettative di una Mazda e ci troviamo in breve a essere lanciati sul lungo rettilineo. Ricordo che la trazione

è anteriore, è un’auto lunga e le gomme che montiamo non sono fatte proprio per quello

che stiamo facendo. Quindi, staccata e innesto pulito con traiettoria alla corda, e ne usciamo senza scomporci né perdere velocità. La marcia è scorrevole e senza incertezze. Quindi la Sedan sarebbe alla portata di tutti. Non vorrei esagerare, ma… neopatentati compresi, ovviamente purché abbiano appreso i fondamentali e, in caso di derapage, sappiano che non conviene togliere completamente il piede dall’acceleratore, evitando in modo assoluto di toccare il pedale del freno per evitare un dritto clamoroso. Come, lo ripetiamo per gli allievi distratti e per evitare confusione, alla guida di una 4X4 una volta affrontata una curva stretta, un tornantone, su terra o neve, la tecnica da usare è quella di puntare con decisione il muso alla corda, tenendo sempre schiacciato a fondo l’acceleratore. Poi l’auto fa tutto da sola, o quasi. Basta aiutarla a raddrizzare la traiettoria alla fine. Ma anche lo sterrato finisce, ormai gran parte delle strade esistenti sul territorio, dal mare alla montagna, sono asfaltate. Qui, da Taipana, a Canebola, Subit, Prossenicco, Canal di Grivò, icone del rallysmo a Nordest dall’Alpi Orientali al San Martino di Castrozza, come all’isola d’Elba, dal Calamita al mitico e imperdibile Volterraio, al monte Perone. Ciò effettivamente toglie ai giovani la possibilità di provare la sana ebrezza di una guida veloce su un fondo stradale che non è un buon tenitore, imparando che cosa significa controllare un’autovettura in condizioni difficili. Evitando di potersi trovare impreparati, nella malaugurata, ma possibile situazione di emergenza che è in agguato su tutte le strade. La capacità, la classe, la superiorità di ogni pilota sta

nel riuscire a prevedere gli imprevisti, e a indovinare, nel caso di strade nuove

o con scarsa visibilità, quale sarà l’andamento della curva successiva per impostare la guida più sicura, e nel caso dello sport, la traiettoria più efficace. Così, finiamo per goderci le strade da Sedegliano, dove abbiamo visitato una interessante mostra sul Terremoto del Friuli del 1976 alla Corte degli artisti, in collaborazione con il Comune di Gemona e della proloco di Venzone, al Medio Friuli alla pedemontana, e arriviamo vicino a Osoppo, dove si trova il piccolo aeroporto della Fondazione ‘Lualdi’ presieduta da Gabriele Lualdi. Ricordate, ce l’ha ‘prestata’ tra un atterraggio e l’altro per provare un’auto. In questo caso i test su strada e non solo sono stati sufficientemente esaustivi. E la Mazda C3 Sedan Skylight non si è mai fatta cogliere alla sprovvista. Né ci ha fatto trovare impreparati. Quindi, stavolta, ci dedichiamo al volo, magari lasciandoci scivolare sulle ali di un aliante. Ma lo vedremo in un’altra puntata di #charlieinauto. Più tardi scenderemo verso Portogruaro, nel Veneto orientale. Città di origini antiche, con tracce dalla preistoria, nella quale, visto che dominano il paesaggio urbano le acque fluviali, prevale l’architettura veneziana assieme alle arcate classiche del mondo rurale. Un centro ricco di vitalità e momenti di cultura, che mantiene la sua tradizione e i frammenti di storia assieme agli scorci suggestivi del fiume Lemene in pieno centro storico. Accanto al campanile che ce la mette tutta per assomigliare alla Torre di Pisa, per lo sbandamento laterale.

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#testdrive #MazdaX3 Sedan berlina elegante per una vocazione sportiva

Il confort anche sui sedili in pelle riscaldati e raffreddati

#testroad a Udine città ultramillenaria dalle molteplici attrattive

Una berlina lunga e aerodinamica con il design che la fa apparire come un coupé e interni spaziosi, per viaggiare comodamente nei cinque posti e trasportare il bagaglio necessario, gli interni sono spaziosi, impreziositi dalle sellerie in pelle scura. Al primo approccio con la Mazda 3 Sedan Skylight, salendo a bordo dal posto di guida si può avere l’impressione che il tunnel centrale possa limitare l’abitabilità dei posti anteriori. In realtà non è così e lo spazio dedicato al conducente e al passeggero è adeguato. Anzi, l’impressione da bordo è che il tunnel valorizzi l’abitacolo. Restituendo, peraltro, importanza alla leva del cambio che con l’avvento delle automatiche cominciava a sembrare in accessorio in disuso. Come abbiamo detto, sulla Sedan non si sente la mancanza del cambio automatico, e il mix tra potenza ed equilibrio tra rapporti, guidabilità, prestazioni, la rende facile da guidare e maneggevole. Ancora sulla linea, il cofano allungato e l’abitacolo arretrato aggiungono una percezione di sportività a questa berlina elegante. E come già detto, confortevole. Negli interni sono stati curati tutti i dettagli che possono conferire incrementare la sensazione di comodità che chi sale a bordo della Sedan deve provare. Quasi tutte le parti di contatto sono rivestite in pelle. I sedili anteriori sono

riscaldati, ma per la bella stagione anche ventilati.

E si sa, specie nelle lunghe percorrenze, quanto questo ‘accessorio’ sia gradito per ridurre la sensazione di stanchezza e calore che trasmette il tessuto dei sedili che si appiccica a quello dei vestiti. Il cruscotto è parzialmente analogico. Perché le lancette degli orologi sono prodotte da un display sapientemente occultato alla vista del conducente. Al centro del cruscotto uno schermo verticale, non touch screen ma comandato dal manopolone situato sul cruscotto. Sul quale tutte le bocchette d’aria sono nascoste come occultati alla vista sono gli scompartimenti a disposizione, compreso quello che si trova dietro alla leva del cambio, in mezzo alla consolle, e risulta molto utile. Consumi bassi, coppia ben presente e un rendimento fluido, consumi nelle attese. Quindi stavolta ci godiamo l’impianto di intrattenimento Bose e ci avviamo verso una città da visitare, Udine, fondata come colonia dai Romani nel 181 a. C., il primo documento ufficiale che testimonia della sua esistenza IMG_7939 IMG_7993 IMG_7907 IMG_8021 IMG_7915 IMG_7788 IMG_78601 IMG_7859 IMG_7861 IMG_7862 IMG_78631 IMG_7865 IMG_7807 IMG_7811 IMG_78131 IMG_7842 IMG_7833

risale al 983 quando il Castello fu donato dall’imperatore Ottone II

di Sassonia al Patriarca Rodoaldo. Proprio il Castello di Udine è la meta della nostra escursione odierna. Saliamo sulla cima del colle, per la ripida strada affiancata dal loggiato ad archi in stile veneziano. Abbiamo attraversato anche piazza Libertà, una delle più belle d’Italia, con la sede comunale a Palazzo d’Aronco e la Loggia del Lionello. In cima, il piazzale del Castello, ampio ed erboso, si affaccia a 180 gradi sul panorama della cerchia delle Alpi, ma anche sullo skyline morenico fatto di colline e parti pianeggianti. Accanto la Casa della contadinanza, che oggi è un accogliente ristorante. Nel palazzo del Castello c’è una mostra di antiche mappe che tracciano la storia della città. Allestita dai Civici musei.

#charlieinauto3/231

 

#Mazda 3 skyactiv Sedan berlina morbida come la sua guida

Un motore 2000 da 186 CV per una guida fluida da turismo ‘slow’

In relax raggiungiamo Spilimbergo figlia di un villaggio fortificato romano

Abbiamo detto che sotto l’apparente mite eleganza della berlina si cela un’auto laboratorio, sulla quale siamo noi gli sperimentatori. Questa vettura ha già riscosso un buon successo di vendite, ed è piaciuta agli automobilisti, incuriositi dai contenuti e rassicurati nel contempo dalla lunga esperienza nella innovazione della Mazda. Ogg ci vogliamo godere una gita sulle strade del pordenonese e ciò che ci incuriosisce della Mazda 3 Sedan è il

sistema ibrido leggero, che nasce dalla filosofia ‘Jinba Ittai’.

Una definizione che in giapponese indica l’armonia tra il cavallo e il cavaliere. Ovvero, indica il rapporto tra il conducente e l’autovettura. Facciamo una sosta per un caffè prima di uscire sulle strade provinciali e regionali, e vediamo come va nel parcheggio. È un’auto del segmento C, ma è tra le più grandi perché misura 4,46 m ed è larga 1,79 m. Per le manovre, anche in questo caso sono ottimamente assistite dalla telecamera che rimanda le immagini allo schermo sul display centrale, che è allungato e posizionato sopra al cruscotto, ma anche dai sensori di parcheggio. Nell’occasione, diamo un’occhiata al bagagliaio: quasi 360 l. Non è grandissimo, ma c’è la sorpresa: pur essendo una quattro porte più il bagagliaio, ci permette di abbattere i sedili posteriori. Ed ecco che a bordo

con noi e un passeggero ci possono stare anche un paio di biciclette

per il cicloturismo, per sfogare la passione che ci aiuta a scaricare le tossine accumulate nella vita in città. Come in auto di produzione europea, il comando per abbattere i sedili è un po’ nascosto, ma ben accessibile ed immediato. Si tratta di due leve da tirare, poste sotto alla cappelliera. Guardiamo la Sedan da fuori: il muso lungo e schiacciato è caratterizzato dal design pulito e accattivante, , con i fari a led, molto sottili ma nel contempo anche molto potenti. La calandra di color grafite lucido è di forma ettagonale ci contiene due baffi che si concludono dentro ai fari. Una linea filante, come a sottolineare la mission dinamica dell’auto. I cerchi da 18’ stanno nello stile dell’auto. La vista laterale è guidata da un connubio tra superfici convesse e concave. L’allestimento di questo modello è di colore Black Metallic. In coda, due terminali di scarico per ricordare che

comunque è un’auto che fa 0/100 km/h in poco più di 8 secondi.

Gli interni sono molto curati. Il sistema di intrattenimento supporta sia Apple Car Play che Android Auto che si comanda tramite una manopola sul tunnel centrale. I sedili sono in pelle, molto adattivi con regolazioni elettroniche molto accurate, mentre il quadro strumenti è di percezione immediata. Dispone dell’head-up display, lo schermo che esce davanti al conducente per mostrare a portata ottica tutte le informazioni essenziali per la guida. Ripartiamo con uno stop e start: il naviga ci dice che a 100 km/h il cronometro si è fermato su 8,1”. Ci mettiamo in viaggio e la guida è fluida, senza aggressivi colpi di scena, e i sorpassi sono agevoli a qualsiasi velocità, anche se disponiamo del cambio manuale a 6 marce molto ben calibrate, con la 6. Da riposo. È comandato da una leva ergonomica molto adattiva. Superiamo il lungo ponte sul Tagliamento per dirigere verso Spilimbergo, che si affaccia sulla sponda sinistra della sua valle.

Città fondata nell’undicesimo secolo dai conti carinziani Spengenberg,

che vi arrivarono quali vassalli del Patriarcato di Aquileia, costruendo il castrum de Spengenberg, che dà il nome alla località. Catello che potrebbe risalire all’epoca romana mentre nella frazione di Gradisca è presente un IMG_8325 IMG_8293 IMG_8292 IMG_8298 IMG_83011 IMG_82891 IMG_8286 IMG_82821 IMG_82291 IMG_8231 IMG_83091 IMG_8311 IMG_8297castelliere preistorico. Si trova sull’antica strada da Roma, più vicino e in Friuli, da Sacile, verso la Germania. Fu popolato da famiglie lombarde, toscane ed ebraiche e nel 1284 fu avviata la costruzione del Duomo, un monumento pregevole di stile romano-gotico. Nella stessa epoca il Palazzo del Daziario, la Casa del Capitano, la Loggia che ospita ora il Municipio, ed è contornato da un giardino di rosai antichi. Nel 1326 si dotò di un proprio sistema di leggi: lo Statuto della Terra di Spilimbergo. Nel 1420 passò alla Repubblica di Venezia. Nel 1500 il castello fu ricostruito con forme rinascimentali e contiene opere di Giovanni Antonio Pilacorte, del Pordenone, di Pomponio Amalteo e di Irene da Spilimbergo. Assieme ai complessi citati, da visitare Corso Roma, il centro storico con edifici antichi e multicolori; la Torre occidentale, che era l’ingresso al Borgo Nuovo; al Chiesa di San Giovanni; la Torre Orientale della seconda cinta muraria e la Casa dipinta con affreschi del ‘600 sulla vita di Ercole.

Testdrive #Mazda Sedan Skyactive-X una vettura-laboratorio confortevole

Il motore rotante a benzina alimentato a compressione come un diesel o con le candele

Una berlina da 186 CV che svela la sua potenza con progressione

Che si trattasse di una Casa vocata all’innovazione, è cosa assodata, e che intorno a una scelta vincente avesse giocato il suo sviluppo tanto da vincere anche alla 24 Ore di Le Mans, forse non lo ricordano tutti. Tuttavia, è bene considerare che già nella prima parte del secolo scorso l’azienda giapponese aveva fatto evolvere per poi consolidarlo nella sua produzione di serie il motore rotante. Che monta tutt’ora. Così, anche nel caso che consideriamo questa volta, l’auto che proveremo con voi ha qualche cosa al di fuori dal comune. Parliamo della Mazda, in questo caso, della 3 Skyaxctiv-X Sedan. Una berlina elegante che nella morbidezza della linea svela il carattere di auto fluida e progressiva, ancorché potente. Come al solito, chi ce l’ha affidata è scarno di informazioni. Ma va bene così, perché in questo modo il test non sarà influenzato dai suggerimenti del gestore del Parco stampa. Non è uscita oggi, ma quest’auto adotta per la prima volta il motore e la tecnologia Skyactiv: il propulsare a benzina che funziona come un diesel. La tecnologia è SPCCI, che sta per Spark Controlled Compression Ignition.

Funziona sia a combustione tramite l’accensione delle candele, che a compressione.

Propone un rapporto di compressione migliorato e adotta un sistema ibrido leggero. Non solo, ma questa Mazda 3 prosegue la filosofia Mazda che prevede l’armonizzazione tra auto e conducente, che viene definito pilota. Anche se questa non è una vettura sportiva. Il motore di 2000 cc eroga 186 CV ma li scarica in modalità morbida e progressiva. Privilegia infatti una guida elastica. Quindi, riepilogando, il motore funziona con accensione spontanea, ovvero

sfruttando temperatura e compressione con una miscela molto magra, IMG_76581 IMG_7656 IMG_7662 IMG_7660 IMG_7668 IMG_7671 IMG_7673 IMG_7675 IMG_76741 IMG_7678 IMG_7681 IMG_7683 IMG_7705 IMG_7712 IMG_7713 IMG_7720 IMG_7721 IMG_7723

il che fa risparmiare carburante, sia con la tradizionale scintilla della candela. Non solo, ma è stata aggiunta una quinta candela in una precamera di scoppio che accende una miscela di carburante particolarmente ricca. Così questo motore funziona in questo modo, cioè come un diesel, sotto i 4000 giri, poi come uno tradizionale a benzina. La parte ibrida, definita light, offre un po’ di coppia ai bassi regimi di giri. Quindi, stiamo guidando un’auto laboratorio. Così cominciamo dal trasferimento in autostrada. Prima però proviamo una partenza. Ci aiuta il casello della A4: il cambio è manuale a 6 marce, e ciononostante capiamo che è in grado di raggiungere i 100 km/h da fermo in quasi 8 secondi. Una berlina a tre volumi, o meglio la versione con la coda della Mazda 3, se guidata con oculatezza restituisce un consumo ragionevole. Che riducendo la velocità si avvicina anche ai 18 km. La Casa dichiara un consumo medio di 16,5 km/l. che a fine prova sarà confermato dal nostro test. Prima di partire da Milano però, visto che al momento del test eravamo all’uscita dal secondo lockdown, abbiamo fatto un giro per i negozi della zona dei Navigli. Scoprendo diverse chicche che forse solo la rarefazione temporanea dei passanti ci poteva svelare: come il fioraio specializzato in rose, che ha arredato la propria show room con arredi degli anni ‘70/’80.

#charlieinauto3/231