Maneggevole sul misto e rassicurante sulle stradine di campagna
Una Mini lunga, che riprende l’idea progettuale della Mini Clubman Estate degli anni ’60, ovvero il concetto delle utilitarie di lusso divenendo in breve l’auto delle signore dell’alta borghesia e dei giovani professionisti. In Italia era importata dalla Leyland, per l’Italia Koelliker che proponeva una versione personalizzata con le fiancate in legno, i cerchi in lega specifici e interni in pelle e radica, desiderata dalle signore della Milano dei Vip. Sulla stessa onda di pensiero, la Mini Clubman Cooper SD 4All con l’allestimento sportivo JCW, che però sfrutta tutte le potenzialità dell’elettronica e della tecnologia applicata su questa generazione di Mini per sfruttare al meglio il motore diesel da 2000 cc e 190 CV, con 4 ruote motrici.
Già, 4 ruote motrici. Da dove cominciamo?
Dalla neve, visto che in montagna ce n’è ancora, o dal… fango. In effetti è piovuto da poco, e in campagna forse ne troviamo. L’obiettivo è quello di vedere come si comporta la Clubman con scarsa aderenza. Ci avviciniamo alla Mini con la chiave elettronica in tasca, e lei si apre automaticamente: una fatica i n meno. Ci mettiamo in viaggio, questa volta sarà abbastanza breve, e ci gustiamo la bella musica con l’impianto Harman Kardon di bordo. Il cambio è automatico a 8 marce, ma volendo si può intervenire con quello manuale, o con le palette al volante o con la leva a cloche. La Mini Clubman è docile e maneggevole anche sul misto lento nonostante la lunghezza. I limiti di velocità?
È bene prestare sempre attenzione al tachimetro
perché con la coppia bassa di questo motore diesel è facile ‘sforare’ anche se di poco i limiti di velocità. In questo caso siamo agevolati dallo split screen, lo schermo a scomparsa sul quale la Mini ci proietta le indicazioni principali sul funzionamento e la marcia dell’auto. Un’auto elegante, che non per questo trascura l’aspetto pratico. Per metterla alla prova troviamo un percorso adatto, a poca distanza dal fiume Tagliamento, tra l’argine e la campagna. Il fondo è incoraggiante… tra l’erba della campagna il percorso è tracciato da due solchi non sempre ben pronunciati, ricoperti a tratti dall’acqua piovana. Ovvero, sotto c’è il limo più viscido che ci si possa aspettare. Così faccio un paio di prove, accelerando e rallentando bruscamente: il sistema di controllo di trazione e anti-sbandamento è efficace e arriviamo in fondo alla strada senza incertezze. Provo a schiacciare bruscamente l’acceleratore, ma il controllo dell’auto non cambia e continuo a guidare in piena sicurezza.
L’ho provata con la modalità di guida Green, quella più ‘sostenibile’
che riduce i consumi e adegua l’assetto. Ora provo l’assetto intermedio, Mid, ma l’affidabilità della Mini Clubman non viene meno, e proseguiamo verso la fine del percorso off road, che per le caratteristiche del fango diviene sempre più estremo, in piena sicurezza. Prima parte del test-drive superata quindi. Così ci possiamo dedicare a un altro trasferimento in pieno confort aiutati dal sistema cruise control adattivo di fascia alta, senza lasciarci distrarre troppo dalla comodità che la Mini Clubman assicura al conducente e ai passeggeri.
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