#Mazda 3 skyactiv Sedan berlina morbida come la sua guida

Un motore 2000 da 186 CV per una guida fluida da turismo ‘slow’

In relax raggiungiamo Spilimbergo figlia di un villaggio fortificato romano

Abbiamo detto che sotto l’apparente mite eleganza della berlina si cela un’auto laboratorio, sulla quale siamo noi gli sperimentatori. Questa vettura ha già riscosso un buon successo di vendite, ed è piaciuta agli automobilisti, incuriositi dai contenuti e rassicurati nel contempo dalla lunga esperienza nella innovazione della Mazda. Ogg ci vogliamo godere una gita sulle strade del pordenonese e ciò che ci incuriosisce della Mazda 3 Sedan è il

sistema ibrido leggero, che nasce dalla filosofia ‘Jinba Ittai’.

Una definizione che in giapponese indica l’armonia tra il cavallo e il cavaliere. Ovvero, indica il rapporto tra il conducente e l’autovettura. Facciamo una sosta per un caffè prima di uscire sulle strade provinciali e regionali, e vediamo come va nel parcheggio. È un’auto del segmento C, ma è tra le più grandi perché misura 4,46 m ed è larga 1,79 m. Per le manovre, anche in questo caso sono ottimamente assistite dalla telecamera che rimanda le immagini allo schermo sul display centrale, che è allungato e posizionato sopra al cruscotto, ma anche dai sensori di parcheggio. Nell’occasione, diamo un’occhiata al bagagliaio: quasi 360 l. Non è grandissimo, ma c’è la sorpresa: pur essendo una quattro porte più il bagagliaio, ci permette di abbattere i sedili posteriori. Ed ecco che a bordo

con noi e un passeggero ci possono stare anche un paio di biciclette

per il cicloturismo, per sfogare la passione che ci aiuta a scaricare le tossine accumulate nella vita in città. Come in auto di produzione europea, il comando per abbattere i sedili è un po’ nascosto, ma ben accessibile ed immediato. Si tratta di due leve da tirare, poste sotto alla cappelliera. Guardiamo la Sedan da fuori: il muso lungo e schiacciato è caratterizzato dal design pulito e accattivante, , con i fari a led, molto sottili ma nel contempo anche molto potenti. La calandra di color grafite lucido è di forma ettagonale ci contiene due baffi che si concludono dentro ai fari. Una linea filante, come a sottolineare la mission dinamica dell’auto. I cerchi da 18’ stanno nello stile dell’auto. La vista laterale è guidata da un connubio tra superfici convesse e concave. L’allestimento di questo modello è di colore Black Metallic. In coda, due terminali di scarico per ricordare che

comunque è un’auto che fa 0/100 km/h in poco più di 8 secondi.

Gli interni sono molto curati. Il sistema di intrattenimento supporta sia Apple Car Play che Android Auto che si comanda tramite una manopola sul tunnel centrale. I sedili sono in pelle, molto adattivi con regolazioni elettroniche molto accurate, mentre il quadro strumenti è di percezione immediata. Dispone dell’head-up display, lo schermo che esce davanti al conducente per mostrare a portata ottica tutte le informazioni essenziali per la guida. Ripartiamo con uno stop e start: il naviga ci dice che a 100 km/h il cronometro si è fermato su 8,1”. Ci mettiamo in viaggio e la guida è fluida, senza aggressivi colpi di scena, e i sorpassi sono agevoli a qualsiasi velocità, anche se disponiamo del cambio manuale a 6 marce molto ben calibrate, con la 6. Da riposo. È comandato da una leva ergonomica molto adattiva. Superiamo il lungo ponte sul Tagliamento per dirigere verso Spilimbergo, che si affaccia sulla sponda sinistra della sua valle.

Città fondata nell’undicesimo secolo dai conti carinziani Spengenberg,

che vi arrivarono quali vassalli del Patriarcato di Aquileia, costruendo il castrum de Spengenberg, che dà il nome alla località. Catello che potrebbe risalire all’epoca romana mentre nella frazione di Gradisca è presente un IMG_8325 IMG_8293 IMG_8292 IMG_8298 IMG_83011 IMG_82891 IMG_8286 IMG_82821 IMG_82291 IMG_8231 IMG_83091 IMG_8311 IMG_8297castelliere preistorico. Si trova sull’antica strada da Roma, più vicino e in Friuli, da Sacile, verso la Germania. Fu popolato da famiglie lombarde, toscane ed ebraiche e nel 1284 fu avviata la costruzione del Duomo, un monumento pregevole di stile romano-gotico. Nella stessa epoca il Palazzo del Daziario, la Casa del Capitano, la Loggia che ospita ora il Municipio, ed è contornato da un giardino di rosai antichi. Nel 1326 si dotò di un proprio sistema di leggi: lo Statuto della Terra di Spilimbergo. Nel 1420 passò alla Repubblica di Venezia. Nel 1500 il castello fu ricostruito con forme rinascimentali e contiene opere di Giovanni Antonio Pilacorte, del Pordenone, di Pomponio Amalteo e di Irene da Spilimbergo. Assieme ai complessi citati, da visitare Corso Roma, il centro storico con edifici antichi e multicolori; la Torre occidentale, che era l’ingresso al Borgo Nuovo; al Chiesa di San Giovanni; la Torre Orientale della seconda cinta muraria e la Casa dipinta con affreschi del ‘600 sulla vita di Ercole.