#testdrive: con Hyundai i30 N Line ancora tra le icone del volo

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A Rivolto per i sessant’anni delle ‘Frecce Tricolori’

Questo test drive è capitato in un periodo particolarmente ghiotto per gli appassionati del volo, come lo sono i frequentatori del piccolo aeroporto della Fondazione ‘Lualdi’ di Osoppo (Ud): i sessant’anni della Pattuglia acrobatica nazionale (Pan), le ‘Frecce tricolori’. Mentre il volo acrobatico ebbe i natali all’aeroporto militare di Campoformido, alle porte di Udine, allora come oggi una lunga superficie erbosa dalla quale decollavano i primi aerei in grado di compiere evoluzioni in formazione e acrobatiche, traendo spunto da questa esperienza, a pochi chilometri di distanza, all’aeroporto militare di Rivolto fu costituita la Pan, che vi ha sede tutt’oggi. Quarantadue anni fa, nella primavera del 1980, fui l’addetto stampa, civile, quello militare all’interno della base era l’allora Maggiore Giorgio Da Forno, oggi autore di libri iconici sulla Pattuglia, del 1. Raduno piloti pattuglie acrobatiche. Un ruolo che ho mantenuto tutt’oggi, sia pure indirettamente, scrivendo per conto della Regione degli eventi connessi alla manifestazione. Ma, stavolta, ho avuto modo di godermi con calma lo spettacolo del volo acrobatico, standomene comodamente seduto nel parterre allestito per autorità e giornalisti nel prato accanto alla pista di volo. Ma di questo vi parlerò più avanti, o meglio, vi descriverò l’evento con le immagini che ho scattato assieme al mio ‘naviga’, mio figlio Marco, e a mio fratello Luca, che ho così avuto modo di riportare all’interno di quella Base nella quale, negli anni ’80, lui aveva prestato il servizio militare quale Vam, Vigilanza Aeronautica Militare. Ovvero, trascorreva parte delle nottate, armato di tutto punto, di guardia al perimetro dell’aeroporto e ai G91, allora i velivoli della Pattuglia. Oggi, per arrivare fin qui, ho avuto modo di affondare con maggior decisione

il piede sul pedale dell’acceleratore della Hyundai i30 N Line.

Finalmente, ho potuto apprezzare i vantaggi della tecnologia Hybrid della Casa coreana. Perché un motore a benzina di 1600 cc, con 120 CV, se si giovasse soltanto della propulsione endotermica, potrebbe dare soddisfazioni. Ma, in automobilisti datati come noi, che hanno fatto scorrere sotto al sedile di guida diverse milionate di km di strade asfaltate, sterrate, bagnate, ghiacciate, ecc., e circa altrettantiHP, oggi chiamati CV, non avrebbe potuto generare facili entusiasmi. Invece, se vi serve lo spunto per avviare e completare rapidamente un sorpasso, la i30 N Line è pronta al vostro servizio: basta aprire il gas e lei

attiva il motore elettrico ausiliario e vi proietta in avanti,

oltre le auto che vi precedono. Il tutto con decisione, in sicurezza, con la prerogativa di sapersi arrestare nel giusto spazio, se ciò si rendesse necessario. Il lato positivo della tecnologia ibrida, se ben calibrata, sta nel fatto che, a differenza del semplice motore a benzina, che sale di giri fino all’infinito restituendovi pressoché sempre la stessa spinta garantendovi quindi una manovra lineare, ma costante, senza la possibilità di ulteriori performance velocistiche o uno spunto ulteriore, se si rendesse necessario, e del motore diesel, che pur dandovi una grande spinta iniziale salendo di giri alla fine muore lì, una volta lanciati in accelerazione vi regala sempre quello strappo in più. Consentendovi di completare la manovra prima del previsto, o addirittura di sorpassare un altro mezzo contemporaneamente. Così è per la i30 N Line, generosa di prestazioni e saldamente ancorata alla strada. Ma su questa valutazione ci soffermeremo la prossima settimana. Adesso pensiamo al decollo. O meglio ai decolli. Infatti, oggi è il giorno della prova generale, nel corso della quale è prevista la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Cominciano i voli, delle

Pattuglie acrobatiche svizzera, polacca, francese, di una formazione

eterogenea, mista tra velivoli a elica e a reazione composta dagli aerei dei quali si è servita la Pan in sessant’anni di acrobazie. Ecco, ora è atterrato l’aereo dell’Aeronautica militare con il Presidente Mattarella, che sfila, in auto, davanti a noi. Ma è arrivato il momento clou della manifestazione: arrivano loro, capaci di sorprendere e strappare emozioni esibizione dopo esibizione. No, non si tratta di becero campanilismo, né di una valutazione tacciabile di partigianeria, ma la perfezione del volo in formazione, quasi fosse un coro, e di mantenere senza una sbavatura le figure previste dal

Programma Alto, oggi eseguibile interamente perché c’è bel tempo,

#charlieinauto3/253

#testdrive #Skoda Kamiq SUV a vocazione off road sicuro e performante

Anche in montagna conferma le prestazioni e la maneggevolezza

Veloce sulle rampe stabile nel misto e in discesa

Tre cilindri, apparentemente pochi rispetto alle auto alle quali siamo tradizionalmente abituati. In realtà anche le auto con motori così piccoli rispetto alle nostre abitudini sono in grado oggi di svolgere il loro compito con efficacia. Spesso, anche di più. E se prima di salire a bordo, nessuno te l’avrà detto, in auto come la Skoda Kamiq questo ‘dettaglio’ non emergerà da solo. Nemmeno sottoponendo l’auto a tortura. Perché ci pensa l’insonorizzazione dell’abitacolo a ovattare il rombo del tre cilindri turbocompresso. Scherzo, ovviamente, ma volevo dire, nemmeno tirandole il collo. Le turbine che oggi sono montate su queste auto sopperiscono in fatti molto bene alle criticità che ci si attenderebbe dalla cilindrata ridotta. In questo caso, 110 CV ci sono tutti. Ma la sua la dice soprattutto il cambio DSG a 7 marce. Che è arrivata l’ora di provare in montagna. Abbiamo visto come si comporta sulle strade dei rally. Vediamo che cosa succede su un percorso di montagna, con la strada veloce ma in salita, pur segmentata dai tornanti, poi tratti in falsopiano. E al ritorno la discesa. Il tutto a portata di mano, perché a un quarto d’ora dalla città. Che, chi conosce quest’area della Penisola, è Pordenone, e la strada ovviamente è la salita del Piancavallo. Siamo ancora nel periodo di semi lockdown, e così tutto fa presupporre che il percorso di prova prescelto sarà libero, e ci consentirà di testare bene l’auto. Ve l’abbiamo già raccontato, ma lasciamo alle nostre spalle il grande pannello dedicato a Marco Pantani, sua la scalata da record in bicicletta su questa strada, e schiaccio il pedale dell’acceleratore, lasciando fare al cambio automatico.

Skoda Kamiq sale veloce e maneggevole.

Soprattutto reattiva ai comandi. Provo a esagerare e passo al manuale con la leva del cambio che diventa come un comodo e preciso joystick. E mi comincio a sentire come se fossi speciale. Anche nei tornanti Kamiq conferma le sue qualità di grimpeur. Il tutto mantenendo il confort sia per il conducente, che per il passeggero, il mio ‘naviga’ abituale, che si sta divertendo moltissimo. Continuiamo a salire, e la bellezza del paesaggio amplifica il divertimento. Incrociamo un deltaplano. Il suo pilota vola più o meno alla nostra altezza. Ed ecco le prime chiazze di neve, quindi forse su ce ne sarà. Ma la strada è pulita e non troviamo alcuna difficoltà sul percorso. Ecco il falsopiano, la strada è più veloce ma si sale ancora. Arriviamo al piazzale. Sinceramente speravo in un po’ di ghiaccio, qualche zona dove mettere alla prova il sistema antislittamento dell’auto. Trovo un tratto di brecciolino, poi mi lancio verso la pedemontana. Il percorso è confortevole nonostante le premesse. Ma visto che è proprio tutto libero ci possiamo sbizzarrire nel test. E poi fare due passi nella neve fresca. Ecco un bel misto sulla strada che corre a mezza costa, in alto, attorno alla montagna. C’è un po’ di tutto, anche il ghiaino trascinato sulla strada probabilmente dalle piogge recenti.

E i sistemi di controllo di Skoda Kamiq tengono al test.

Provo a spingere di più dove c’è un po’ di ghiaino e la prova è superata elegantemente. Non ci resta che scendere di nuovo a valle dopo un paio di tappe per scrutare il paesaggio.

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