#testdrive un urban SUV per andare in vacanza sui rilievi dolci ma impegnativi della Val d’Orcia

Con la Hyundai Bayon tra siti termali antichi di rara bellezza

Maneggevolezza e performance hybrid su anche su terra vocati al rallysmo

Avevamo iniziato questa nostra nuova avventura al volante partendo, come spesso accade perché la gran parte delle Case dispone per il Nord Italia di una sede o di un riferimento a Milano e dintorni, dalla metropoli. E avevamo visto che se è vero che molti accreditano la Hyundai Bayon tra le vetture da città, dove si comporta molto bene per quanto riguarda i consumi, la maneggevolezza, la duttilità, è anche vero che sui percorsi extraurbani rivela doti interessanti. Visto che ci siamo, cogliamo l’occasione per valutare come stanno le cose al volante di questo SUV coreano di classe B nel ruolo di crossover. Una prima parte della prova l’abbiamo sviluppata sugli sterrati della Toscana, percorsi un tempo dalle speciali del Rally di Sanremo.

E maneggevolezza, duttilità e sicurezza non avevano compresso il confort.

Abbiamo visto che sulla distanza il sistema mild hybrid da 48 V con il motore tre cilindri GDI da 998 cc e 100 CV di potenza assicura confort e consumi adeguati anche sulla distanza. Byon, dal norme della città di Bayonne, capoluogo dei Paesi baschi francesi, è infatti in grado di ‘veleggiare’, ovvero di correre come se il cambio fosse in ‘folle’. Ciò le consente di spostarsi sulla distanza in modalità silenziosa, morbida, confortevole. E l’abbiamo provato sulla A1. Ora vediamo che cosa succede in montagna. Sulle strade di una montagna che anche se non altissima, presenta percorsi bellissimi, molto suggestivi e nel contempo tecnici. Le strade della Toscana, specialmente dove stiamo per andare, presentano caratteristiche non facili, perché affrontano colline in un continuo alternarsi di dosi, curve, tratti in salita e in discesa che regalano paesaggi fatati. Infatti, da Chianciano ci spostiamo verso la Val d’Orcia, che si apre con uno scenario fantastico al passo de La Foce, a pochi km dalla città delle terme.

Obiettivo è il Monte Amiata, di palese origine vulcanica, il rilievo più

cospicuo che separa l’entroterra toscano dalla Maremma e dalla costa del Tirreno. Questa posizione assicura un clima interessante, che anche se è caldo ma secco, di giorno, ovviamente d’estate, la sera è rinfrescato dalla brezza salmastra che arriva dal mare. la meta, un piccolo borgo a 1/3 del monte, Bagni San Filippo. L’intera area ha caratteristiche termali, con acque dalle proprietà curative importanti. Qui, come a Bagno Vignoni, l’acqua sgorga caldissima dal sottosuolo ricca di carbonato di calcio. A Bagni San Filippo, chiuse per motivi anagrafici dei proprietari storici le terme connesse all’hotel privato, è sempre accessibile il Fosso bianco, una valletta-meraviglia arabescata da imponenti formazioni di carbonato di calcio create dalle acque bianche, sulfuree, terapeutiche, che sgorgano a distanza di pochi mesi da punti diversi, creando cascate, pozze, vasche di temperature diverse.

Ma il bagno e le immersioni le faremo dopo.

Ora proviamo la Bayon tra la salita che porta ad Abbadia San Salvatore, il misto che separa la rocca di Casstiglioni d’Orcia da San Quirico d’Orcia e Montalcino, le morbide curve verso Montichiello o la salita in crescendo verso Radicofani. Prima di conquistarci un buon piatto di Ribollita, i pici all’aglione o un piatto di Chianina da abbinare a un Rosso di Montepulciano o salendo nella scala delle pietanze con un Brunello, chiediamo alla Bayon di darci il massimo delle sue potenzialità. E anche questa Hyundai ci conferma capacità da ‘grimpeur’, uno spunto efficace grazie all’apporto del motore elettrico, e consumi confortanti. Ovvero, quest’auto accreditata come urban SUV si adatta perfettamente anche alle vostre esigenze per una vacanza breve sulle strade più impegnative.

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