Figure del padre in Ozu

E’ con una certa emozione che annuncio su questo blog che oggi è stato pubblicato sui book-store più noti (Amazon, IBS, ecc.) il mio e-book dedicato al regista Yasujiro Ozu. E’ il frutto di alcuni anni di ricerche, studi, condivisioni e discussioni sia private che pubbliche sui suoi film che ora hanno trovato una forma ordinata e unitaria. Spero  che il libro, per il momento nel suo formato e-book, possa interessare e raggiungere un pubblico più vasto che può comprendere sia chi ha già  visto le opere del regista come pure chi ne ha avuto solo un lontano sentore e ovviamente chiunque ami la lettura. Tra questi chi si sente intrigato dal tema del padre spero possa  trovare spunti interessanti per la sua riflessione. Un tema che come un prisma che viene attraversato da un raggio di luce ne proietta poi al di fuori una gamma di colori dalle sfumature molteplici.

Davide Bersan

1 febbraio 2020

PUO’ ESSERE RICHIESTA UNA COPIA IN FORMATO CARTACEO DELL’E-BOOK INVIANDO UNA MAIL A: PAROLEDICINEMA@LIBERO.IT

 

ozu_cover_publish

 

Yasujiro Ozu (1903-1963), è considerato un maestro per il suo modo peculiare e geniale di saper utilizzare la macchina da presa e per la sensibilità artistica che attinge dalla tradizione filosofica e spirituale giapponese. Il cinema di Ozu narra, in modo toccante e delicato, le storie della gente comune (Shomingeki) in cui è centrale la rappresentazione della vita familiare. La figura del padre è sicuramente in primo piano in quasi tutti i suoi film. La scelta del libro è di seguirne le definizioni e le trasformazioni lungo tutto l’arco dell’opera.  Nel dopoguerra la famiglia giapponese ( ie ) deve confrontarsi con una realtà fortemente mutata e con il passare degli anni la crisi si acuisce fino a farne tremare le stesse fondamenta. Anche il padre “ozuiano” subisce la temperie di una modernità che scuote tutto ciò che trova sul suo passaggio ma, al contrario della sua parabola occidentale (che si conclude con il suo inesorabile declino), la sua funzione è quella di resistere, di non cedere, di non recedere. Il suo rimanere al proprio posto non è tuttavia ostinazione, chiusura mentale o cieco conservatorismo ma – attraverso un’esperienza costante di perdita e di lutto – assume una valenza autenticamente etica e spirituale. Dentro la faglia del suo dolore si inscrive profondamente il senso della trascendenza. Il padre somiglia allora sempre di più al custode di un Altrove, all’indicatore di un Oltre, al testimone fragile, vacillante, ebbro, del trascendente.

Davide Bersan è nato in provincia di Verona e da molti anni vive e lavora a Milano. Ha svolto studi teologici conseguendo la licenza in teologia spirituale presso la pontificia università  Gregoriana di Roma. Da molto tempo lavora nel campo delle cure psichiatriche, perfezionando la sua formazione nel counseling ad indirizzo sistemico e psicodinamico. Da sempre attratto dalle culture religiose dell’Oriente, negli ultimi anni i suoi interessi si sono rivolti anche all’approfondimento di argomenti di psicanalisi e di cinema. Gestisce un blog  (https://blog.libero.it/wp/cinemadiozu/) in cui pubblica alcuni dei suoi interventi e altri contributi.

Figure del padre in Ozuultima modifica: 2020-02-01T18:06:00+01:00da david.1960