Contro il femminicidio!

Questa fotografia è stata scattata in Irlanda nel 1972, e ritrae una ragazza
che spara usando l’arma del suo fidanzato, caduto ferito in una battaglia contro l’esercito britannico.
L’uomo sopravvisse, trasportato in un luogo sicuro, grazie al sacrificio della
sua ragazza che affrontò i soldati inglesi fino a rimanerne uccisa.
Quando il comandante del battaglione inglese scoprì di aver lottato contro una donna, ordinò ai suoi soldati di non toccarne il corpo e permise agli irlandesi di seppellirlo. Si dice che questi abbiano sentito il comandante inglese esclamare:

“La regina non si preoccupa di noi come questa donna si è preoccupata per il suo uomo e la sua terra”.

La foto è stata scelta come simbolo per la festa della donna in Irlanda, accanto alla frase:

“Non aver paura di legarti con una donna forte. Può arrivare il giorno in cui Lei sarà il tuo unico esercito.”
(dal web)

“Giornata Internazionale contro
la violenza sulle Donne”FB_IMG_1606386604937

Il cambiamento

Ti sei mai chiesto cosa sia il cambiamento?, perche se ne ha tanta paura ? perche si fa resistenza ?

Nel corso della mia vita, mi sono scontrata spesso, con il cambiamento: quando arrivava lo detestavo, perche la condizione di vita in cui mi trovavo mi piaceva e mi confortava, rappresentava il nido sicuro, il mio conosciuto, rimettere tutto in discussione mi lasciava alquanto arrabbiata , nei confronti degli eventi, e di sicuro non ne vedevo alcun miglioramento.
Quando perdi il lavoro ad esempio, o il tuo matrimonio naufraga, o ti scontri con una malattia non preventivata, ti trovi difronte ad un bel cambiamento… e se devi mettere in atto i consigli  filosofici o olistici, quelli che ti dicono “cambia testa e tutto sarà piu bello”, oppure  “spezza le catene mentali altrimenti non sarai libero”, beh diventa alquanto difficoltoso, anche perche nella tua testa, ci sta solo una frase irremovibile : “eh ora ?…. come faccio ora? … chi mi paga le bollette, il fitto e tutto quello che mi serve per vivere ?…….. , ho paura mi hanno detto che un mostro alberga in me!” 
Difronte ad un simile cambiamento, mi sono sempre chiesta che tipo di lezione si dovrebbe apprendere, ad oggi sono ancora senza una valida risposta, forse non si sarebbe quello che poi si diventa, o che questo era inevitabile.
Si possono fare tanti tipi di cambiamenti al livello oggettivo e soggettivo, alcuni  non credo che facciano piacere, molti vengono subiti e se ne esce con ferite interiori, con lesioni anche se più forti di prima.
La paura del nuovo, del non conosciuto, ci paralizza e ci mette nella condizione di resistere.
Di sicuro una cosa l’ho acquisita a mie spese, la resistenza al cambiamento è piu dannosa del cambiamento stesso, piu resisti e piu ti fai male.
Ma qui entra in gioco, tutta la forza della difesa, che metti in atto per proteggerti dal cambiamento che non vuoi, non riesci a lasciare andare , perche non vuoi lasciare andare, sei portato a confrontare il vecchio con il nuovo e vivi di amarezza per come eri e per come inevitabilmente stai cambiando.
Cosa succede ad un certo punto ? la tua intelligenza ti sprona a capire che devi accettare, che devi lasciar andare il tuo passato, che non devi riempirti di pensieri negativi, che devi agire al piu presto altrimenti ne verrai travolto e tu non puoi essere impreparato,devi ricominciare un nuovo percorso, un nuovo ciclo della tua vita.
Quando succede questo , le porte si riaprono, capita qualcosa che ti aiuta, che ti da una mano a risalire la china, a trovare un nuovo lavoro, magari non bellissimo come prima, ma cmq un lavoro dignitoso, che ti ripermette di vivere e non sopravvivere, oppure una cura che ti permette di uccidere il mostro, o un nuovo amore che azzera il fallimento del precedente.
La vita è magnificamente “bastarda” e questa è una delle regole che prima impari e prima sai come muoverti per fronteggiare, appunto, il cambiamento che essa stessa ti impone.
La mente in tutto questo, ha un ruolo importantissimo, se in essa si annidano solo pensieri negativi e di scoraggiamento , tutto appare oscuro e tutto viene contro e il senso di immobilità è forte. Ma se riesci a spezzare questo circolo vizioso e non stai li a menartela, del perche è capitato proprio a te o di quanto sei sfortunato e ti rialzi a muso duro, nello stesso istante cambiano le tue azioni e le tue reazioni, gli eventi saranno anche gli stessi, ma gestiti attraverso la consapevolezza del cambiamento.
Potrà anche sembrare un paradosso, le cose stanno andando male ma tu sei diverso, hai una ottica diversa e scopri anche che la cosa puo piacerti , perche ti senti libero, perche la tua coscienza è cambiata e non te ne stai fermo a soccombere, ma ti ritroverai a lottare con piu determinazione con piu forza, sicuro, che anche questa volta, la sfida che la vita ti ha imposto, la vincerai.
Alla fine, ti rendi conto ,che il vero cambiamento non sta nell’ostacolo, che la vita ti ha posto davanti, ma nel tuo attegiamento, inizii ad avere la consapevolezza che la responsabilità della realtà che viviamo è solo nostra, e allo stesso modo hai il potere di cambiare la tua vita.
Di sicuro hai bisogno di una buona dose di coraggio e fiducia, qualità indispensabili per poter cambiare abitudini molto radicate dentro di noi, imparerai che non si puo controllare tutto o che l’attaccamento alle cose è nocivo per noi stessi.
Quindi, quando è necessario, bisogna cambiare, uscire dalla famosa “confort zone” o “nido sicuro”,dove tutto è piacevolmente programmato e prestabilito, è difficile, ma assai più pericoloso sarebbe rimanerci a vita.
Con coraggio bisogna osare e accompagnare il cambiamento, cosi facendo, ci ritroviamo piu ricchi nelle nostre emozioni ,ma piu propensi e concentrati verso di noi, verso la nostra essenza, verso la evoluzione di cio che siamo, evoluzione che toccherà l’animo.
Come ogni cosa in natura, anche noi evolviamo continuamente e a guardar bene potremmo dire che in effetti il cambiamento è l’unica costante nella vita.

Questa è la storia di Marco

Marco ha 17 anni e vive in una città del centro nord, è un ragazzino dal viso dolce e dalla mente veloce, timido e curioso, scopre ben presto di provare attrazione per il proprio sesso.
Dopo i primi tormenti , riconosce e accetta la sua omosessualità, la dichiara ai suoi amici piu cari, ma non si sente ancora pronto a dirlo ai suoi genitori.
Non sa come affrontare l’argomento, non sa se questo provocherà una frattura all’interno della sua famiglia e per un pò si porta tutto dentro, cercando di nascondere la sua indole, un peso che lo chiude in se stesso, che non gli permette di essere quello che è.
Marco ha sempre raccontato le sue cose, ma questa volta non è facile, del resto non si tratta di raccontare un brutto voto preso ad un compito in classe o di quella volta che ha bevuto fino a star male andando alla festa del suo compagno di classe, confidare a suoi che sta vivendo il suo primo tormento amoroso per un suo amico, pesa come un macigno.
Spesso in casa si fanno battute o ipotesi sulla sua futura ragazzetta, e suo padre dall’alto della sua esperienza, elargisce consigli. In quei momenti, Marco vorrebbe urlare del suo “amore” per un suo coetaneo, di come lo sta vivendo , del suo batticuore, ma che faccia farebbe suo padre ? e sua madre riuscirebbe a capire ? ad amarlo ? i suoi genitori saprebbero accoglierlo senza discriminarlo?
Un pensiero fisso che non lo fa dormire in pace, la vergogna e la paura del rifiuto gli stringono il cuore, ma sente dentro di se che non può piu fingere, ha bisogno di condividere con la sua famiglia.
Preso da un forte impulso ,una sera a cena, Marco dichiara la sua omosessualità, ignaro che da lì a poco, si sarebbe scatenato l’inferno.
Suo padre ne rimane sbigottito, e in preda ad un raptus, si alza di scatto dal tavolo, lo afferra da un braccio e inizia a picchiarlo ferocemente, pensando nella sua testa che il figlio va riportato sulla retta via, non contento lo siede di forza al centro della stanza , lo lega e nelle mani poggia la bibbia e lo obbliga a leggere e a recitare ad alta voce versetti contro Satana e sodomia. Il figlio va esorcizzato!!!!
Un ingrato compito,quello del genitore, non esiste un manuale di istruzione che possa indicare come fare, cosa dire, l’unico mezzo è il cuore, ci si aggrappa  all’amore che si prova.
Scoprire un genitore omofobo, è sconvolgente, disgustoso, raccapricciante, Marco andava accolto, capito, supportato e protetto, e nei momenti di confusione andava amato di piu, invece la vergogna,il tabù e la discriminazione ha prevalso sull’amore.
La rivelazione della propria tendenza omosessuale ai propri genitori costituisce per i gay una tappa importante: un gesto necessario al benessere psicologico personale, per poter vivere liberamente ed apertamente ciò che sono.
Nessun genitore, quando gli nasce un figlio, pensa, nemmeno lontanamente, che possa essere “diverso” nelle sue tendenze sessuali. Ogni padre e madre si danno da fare con tutto il loro amore per allevare il proprio figlio o figlia e dar loro le “regole” per vivere accettati e benvoluti nel nucleo familiare prima e nella società, poi.
Spesso i genitori proiettano ogni loro speranza, non ancora realizzata sui figli e sulla loro vita futura. E proprio quando padri e madri, raggiunta una certa età, iniziano a tirare i remi in barca, può succedere che il loro mondo ideale, venga sconvolto da una inaspettata rivelazione: “mamma, papà, sono omosessuale”, rivelazione che nasce dopo un lungo percorso d’accettazione e d’integrazione della propria identità sessuale.
I figli non ci appartengono, ne tanto meno la loro sessualità, l’amore che si prova verso di loro deve andare oltre le paure o i pregiudizi che si possono avere.
Difronte ad una simile dichiarazione da parte del figlio, i genitori sentono nascere dentro di loro tre momenti differenti, che vanno dal lutto, al rifiuto alla collera, cercano la loro parte di responsabilità nell’origine dell’omosessualità del proprio figlio ed i mezzi per rimediarvi. Viene allora ingiustamente, messa in causa l’educazione. Quello che inizialmente non si comprende è che l’omosessualità del figlio, non dipende da alcuna scelta da parte dello stesso o dalla educazione ricevuta, o dalla presenza /assenza da parte dei genitori per motivi vari (anche se il piu comune è quello lavorativo), ma solo dalla sua innata natura.
Lì dove è difficile accettare e comprendere, i genitori e i figli con animo sereno( si spera !) dovrebbero, chiedere aiuto ad un  psicoterapeuta, per metabolizzare il tutto.
Ma quando l’omofobia silenziosamente si fa strada, la famiglia, quel nido sicuro, diventa teatro di discriminazione e violenza inimmaginabile: non si può maltrattare, denigrare ,torturare un figlio semplicemente perché il suo amore, ha una forma diversa da quella concepita dalla società o dall’orientamento comune.
Il suo orientamento sessuale non è una scelta, ne tanto meno un vestito da indossare o un ruolo da interpretare, ma fa parte di esso e si sviluppa con lui :può essere scoperto, compreso e sviluppato, ma rimane pur sempre innato.
Non si sceglie di essere gay ma lo si è, questo non può e non deve far sentire la persona sbagliata , allontanata ,derisa, umiliata in famiglia, a scuola o sul lavoro.
La scuola, la famiglia, la società devono avere gli strumenti necessari affinchè storie come quella di Marco o di tanti altri ragazzi, non si verificano più.
L’informazione è come il pane in questi casi, bisogna parlarne, perche l’unico modo per distruggere la puara del diverso è abbattere, distruggere il seme  dell’ignoranza.

Contro l’omofobia… Tratto da un diario coccolamusic0 2018

Corsa

Il mio pensiero di oggi… è bagnato, come questa pioggia autunnale ,che ti fa sentire forte l’odore dell’erba fresca,un misto di odori acri, nel cuore vorresti rinascere, ma ci sta sempre una nuvola nera carica di pioggia  pronta a bagnarti.
Il mio pensiero va a lei, una giovane esile creatura, fragile e ossuta.
Ha, con disperazione e tenacia, attraversato la foresta per vivere in un posto sicuro,ricorda ancora i fitti alberi, dalle strane dimensioni e dai rami lunghi, che hanno fatto da contorno al suo cammino.
Rammenta bene quella notte, come quella più oscura, le sue gambe appesantite dalle tante ore di viaggio, i suoi vestiti lerci di sudore ,la sua borsa stretta nelle mani ,contenente tutto il suo mondo ,oramai lontano.
Una affannata corsa la sua ,con il terrore nei suoi occhi, la paura di non farcela, non si può  piu tornare indietro e lei lo sa bene, cade e si rialza, sa che deve affrettarsi, ma l’oscurità non l’aiuta, gli occhi si sforzano a cercare la strada, bruciano e sono rossi,nessun rumore ,nessuna voce, solo il suono del suo battito, a volte lento a volte accelerato a seconda dei passi, vorrebbe fermarsi per dar sollievo al suo corpo, straziato, ma continua con animo.
Fuggire via di corsa dalla morte ,mentre intorno a lei,  fiamme e spari, urla strazianti, macerie e corpi,sono note stonate , un supplizio di cui non ha colpa, può solo scappare per poter vivere.
Il fruscio delle foglie, le annunziano che il vento si sta alzando, in lontananza il rumore dell’acqua di un ruscello, le da forza a continuare, la sua bocca asciutta, la sua gola arsa, le annebiano la mente, ancora qualche passo e potrà bere.. e magari immergere il suo corpo stanco ,sporco ,afflitto in quelle acque.
Nella sua testa non ci sono pensieri, il vuoto, ricordare ora sarebbe troppo doloroso,la sua famiglia persa sotto le macerie di un ennesimo bombardamento, per chi?  per cosa? sdradicata dalla sua terra, tormentata annientata dalla continua guerra, troppa sofferenza , troppo dolore che non viene capito da un mondo cosi irriconoscibile, freddo e distante, ma per lei  la vita c’è … Ancora pochi passi e al di là di quel filo, di quel confine doloroso, un raggio di sole accende la sua speranza e in testa solo una frase “lunga vita ai ribelli”.

Sos: il mondo è malato

Pensieri che vanno, pensieri che si affollano, pensieri che sostano e non vogliono staccarsi in nessun modo, accendo una sigaretta e butto via il fumo “personalità creativa “, sento ancora la sua voce nella mia testa : ” ebbene mia cara , lei è dotata di una personalità creativa, e in questi casi non c’è terapia, lei è emotivamente sana in un Mondo Malato.
Questo le crea dolore e la fa sentire diversa, emarginata, come sa, le persone creative amano, sognano,sperimentano, cercano di raggiungere i propri obiettivi, e di formularne dei nuovi. Lei  è connessa alla sua anima, in contatto con la sua veirtà. Non ama la competizione, la sopraffazione e lo sfruttamento, perche scorge un pezzetto di sè in ogni cosa che esiste. Non si sente capace di costruire la sua fortuna sulla disgrazia degli altri, e questo è penalizzante in una societa come la nostra, dove non si condivide piu nulla, dove esiste la legge del piu forte, dove la forma ha piu valore della sostanza.
Piu che normale il suo disagio, del resto, la competizione è sfrenata, il mondo oramai è malato di arroganza, i valori di cui lei è dotata, sono incomprensibili per la maggior parte della gente. Ama scherzare ma non ridicolizzare o prendere in giro, paga il peso delle sue scelte e osa quando c’è da osare.
Difronte alla perdita non baratta la sua dignità.
Ahimè lei non fa tendenza, ha una anima e di questi tempi risulta poco omologabile, ne prenda atto e vada a casa 
Il sole è caldo e il calore penetra nelle mie ossa …”lei mia cara “…….
Possibile, che chi ha un’anima , un suo sentire, si sente cosi fuori luogo ,da andare in analisi ?
Che brutto abito che indossa il mondo, gente all’apparenza normale: che punta il dito, che ti sbrana in branco, che sposi e poi ti ammazza, che ti supera calpestandoti, senza provare rimorso,che in testa ha solo la voglia di apparire e non bada a spese per modificare, ogni piccola parte del proprio corpo, la falsa società del bello, del magro, e se poi si va in anoressia chi se ne frega, del mordi e fuggi, dei rapporti virtuali perche piu comodi, della repulsione della vecchiaia , dei sorrisi falsi, della mancata amicizia, che è sempre pronta a rubarti qualcosa,a volte anche l’uomo, ma solo per sfizio.
Ma dove sono andati a finire quei bei rapporti face to face ? quei rapporti che davano calore e sapevano di buono, chissà che fine hanno fatto.
Mi guardo intorno e quello che vedono i miei occhi è l’assurdo: tutti incazzati, tutti lamentosi, tutti annoiati… tutti con i cellulari in mano, le donne a scattare selfie con labbroni rossi, e gli uomini di 50 anni e passa, ad atteggiarsi ad eterni giovanotti di primo pelo, la corsa in  palestra, la ricerca nei negozi del vintage, i corsi sulla legge d’attrazione a gogo…. pensieri positivi,ma che poi di positivo non hanno nulla, il dio denaro che fa da padrone e che corre nelle tasche di pochi, quegli stessi che si girano dall’atra parte, quando vedono che altri sono allo sfinimento ,il super mondo dei social, non sei nessuno se non sei iscritto come minimo su 3 /4 social a postare le tue vacanze meravigliose o l’ultima cena al ristorante e alla fine  nessuno si accorge di quanta solitudine c’è, di quanto malcontento e di quanta frustrazione si ha .
Si ! … il mondo è malato… ha bisogno di cure urgenti, per ritornare ad essere.
Un mondo di arroganza, di puro ego, alla fine esplode.
Pensieri…. che affollano la mia mente, un traffico di parole che suonano e danzano senza tregua.
Pochi metri e sono a casa… finalmente !!!!