Ho imparato a trattare adeguatamente le altre persone

wangzihan0   15 agosto 2020   Commenti disabilitati su Ho imparato a trattare adeguatamente le altre persone
Immagine della chiesa di Dio Onnipotente

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di Siyuan, Francia

Un giorno venne da me fratello Chen, un membro della nostra Chiesa. Disse che nel tempo libero voleva praticare offrendo testimonianza e investire parte delle sue energie nel lavoro evangelico. A causa delle mie precedenti interazioni con lui, sapevo che aveva un’indole molto arrogante, così avevo alcune idee e opinioni preconcette sul suo conto. Inoltre pensavo che coloro che offrono testimonianza dovessero avere un certo livello di conoscenza della Bibbia. Devono essere in grado di comunicare la verità con chiarezza e di rispondere alle domande poste da coloro a cui predichiamo il Vangelo. Ritenevo che fratello Chen non possedesse queste qualità, perciò non acconsentii. Quando lo seppe, disse: “In base alle mie capacità, non pensi che possa praticare offrendo testimonianza? Non sprecherei il mio talento se non lo facessi?”. Quando udii quelle parole, mi spazientii e pensai: “Credi che offrire testimonianza sia una cosa facile da fare? Pensi di poter svolgere bene questo dovere se non hai un vero talento? Hai un’opinione troppo alta di te stesso. Semplicemente ti sopravvaluti!”. In seguito feci una condivisione sulla sua situazione con altri fratelli e sorelle affinché potessimo comprendere la sua condizione. Alcuni, dopo aver sentito le mie parole, dissero a loro volta che fratello Chen aveva manifestato arroganza nei suoi comportamenti. Ciò mi confermò che la mia opinione su di lui era davvero esatta. Non mi resi mai conto che, quando facevo commenti noncuranti su fratello Chen senza cercare la verità per capirlo a fondo, fondamentalmente lo giudicavo e colludevo con altri.

Una volta stavo partecipando a una riunione con lui. Mentre leggevamo il programma di lavoro su come guardare i film della famiglia di Dio mentre vivevamo la vita della Chiesa, disse: “Penso che i leader e i collaboratori non possiedano la realtà della verità. Si limitano a predicare lettere e dottrine durante le riunioni e sono incapaci di risolvere le difficoltà pratiche che i nostri fratelli e sorelle si trovano ad affrontare. È magnifico che ora possiamo guardare i film durante le riunioni. Ci aiuterà a capire la verità”. Aggiunse: “Quando ho compiuto questo dovere all’inizio, ho avuto molte difficoltà perché non comprendevo i principi. Tuttavia, ora che li capisco, ritengo che lo svolgimento di questo compito fili molto più liscio e i risultati che conseguo nel mio lavoro sono particolarmente buoni…”. Quando lo udii pronunciare quelle parole, il mio cuore si riempì di avversione e ostilità. Pensai: “Sei veramente bravo a cogliere l’occasione. Stai usando la condivisione del Fratello per sminuire noi leader e collaboratori. Allo stesso tempo non hai dimenticato di rendere testimonianza a te stesso e di metterti in mostra. Sei davvero troppo arrogante e irrazionale…”. Poi iniziammo a discutere di come avremmo lavorato insieme sulle cinque domande da comunicare durante la riunione successiva. In quel momento, fratello Chen si offrì di farsi carico di tre delle domande e addirittura propose delle persone che si assumessero la responsabilità delle due rimanenti. Quando disposi che fosse il leader del gruppo a dirigere la riunione successiva, fratello Chen si affrettò a chiedergli con espressione dubbiosa: “Pensi di farcela? Ne sei in grado?”. Dal tono della sua voce sembrava credesse di essere l’unico a poter dirigere la riunione. Di fronte al suo comportamento pensai: “Sei molto irrazionale. Tu ne saresti in grado? Vuoi solo sfruttare questa opportunità come palco per metterti in mostra davanti ai fratelli e alle sorelle. Vuoi avere tutta l’attenzione su di te, ma non lo permetterò”. Per impedirgli di raggiungere il suo obiettivo, affermai la mia autorità per riorganizzare la riunione in modo che non fosse lui a dirigerla. Pensando a tutti i suoi comportamenti, in cuor mio provai moltissima antipatia e i miei pregiudizi nei suoi confronti diventarono sempre più forti. In particolare, avevo comunicato diverse volte con lui riguardo al suo comportamento arrogante, ma l’aveva ammesso solo verbalmente e poi non avevo visto cambiamenti chiari. Pertanto ritenevo che avesse un livello di arroganza fuori del comune. Era troppo arrogante, al punto che secondo me non sarebbe mai cambiato ed era senza alcuna speranza. A volte pensavo addirittura che fosse così arrogante da non essere fondamentalmente idoneo per svolgere il suo attuale compito. L’avrei semplicemente sostituito con qualcun altro.

Dopo che la riunione si fu conclusa e che ebbi riflettuto su ciascuno dei pensieri e delle idee che avevo esposto durante l’incontro, il mio cuore provò un certo senso di colpa e un grande disagio. Pregai: “Oh Dio! Ho molti pensieri e pregiudizi contro fratello Chen. Credo che sia molto arrogante. Ora, ogni volta che lo sento parlare, il cuore mi si riempie di avversione e ostilità. Voglio persino sostituirlo. Oh Dio! So di essere in una condizione sbagliata. Tuttavia non capisco la Tua volontà e non so in quale aspetto della verità dovrei entrare. Oh Dio, per favore illuminami e guidami”. Dopo che ebbi finito di pregare, ricordai il passo di un sermone: “Questa sorta di pensiero esiste nel vostro cuore? Quando pensate a qualcuno, voi pensate prima alle sue debolezze e ai modi in cui questa persona è corrotta. È giusto? Se continuate a pensare in questo modo, non sarete mai in grado di essere in armonia con gli altri in maniera normale. […] Ma, poiché questa persona crede sinceramente in Dio e desidera perseguire la verità, ben presto la corruzione presente in lei inizierà a cambiare e a scomparire. Questo è il modo in cui dobbiamo vedere tale questione; dobbiamo vedere i problemi in una prospettiva di crescita. Non dobbiamo fissarci sulla debolezza di una persona e quindi condannarla per sempre, dicendo che quella persona rimarrà per tutta la vita in quel modo, che è fatta così. Fare questo sarebbe come giudicarla e delimitarla! Nel salvare le persone, Dio non ha parlato in questo modo, dicendo che l’umanità è stata corrotta a tal punto e, quindi, è inutile salvarla e che questa è la fine del genere umano. Dio non la vede affatto in tal modo. Perciò, ora siamo tutti alla ricerca della verità. Tutti desideriamo perseguirla e crediamo che, come minimo, se continuiamo a perseguirla, allora entro un po’ di anni, senza dubbio, saremo in grado di cambiare in qualche modo e, alla fine, saremo completamente in grado di ottenere un cambiamento della nostra indole e di venire perfezionati da Dio. Tutti avete questo tipo di fede, vero? Dal momento che avete questo tipo di fede, allora dovreste credere che anche le altre persone abbiano questo tipo di fede” (“Come instaurare una normale relazione interpersonale” in “Sermoni e comunicazioni sull’ingresso nella vita I”). Questo passo della condivisione mi mostrò chiaramente la mia condizione e mi vergognai. Mi accorsi di quanto la mia natura fosse arrogante e presuntuosa. Mi comportavo come se avessi la verità e fossi in grado di giudicare correttamente una persona a colpo d’occhio e di comprendere totalmente la sua essenza. Ripetendo a me stessa le parole del sermone, mi resi conto di una cosa: dalle mie interazioni con fratello Chen avevo dedotto che era giovane e orgoglioso quando l’avevo visto esprimere la sua indole arrogante nelle parole che diceva e nelle cose che faceva. Ritenevo che non avesse assolutamente alcuna conoscenza di sé. In cuor mio lo giudicavo persino una persona arrogante, completamente irrazionale e senza speranza di cambiamento. Era per questo che non riuscivo mai a trattarlo in modo equo o imparziale. Dio salva le persone per quanto possibile, ma io stavo delimitando fratello Chen sotto ogni aspetto. Ora Dio mi aveva smascherata e costretta a vedere chiaramente la mia arroganza e presunzione. Avevo considerato i miei punti di vista e le mie convinzioni come la verità e i criteri in base ai quali giudicare le persone. Ero davvero molto irrazionale. Osservavo e valutavo gli altri in base a principi e criteri? Il mio metodo di osservare e delimitare le persone era conforme alla verità? Ero più abietta di un verme. A che titolo giudicavo e condannavo gli altri? Le parole di Dio dicono: “Le persone che Dio salva sono quelle che hanno indoli corrotte a opera della corruzione di Satana; non sono individui perfetti senza il minimo difetto né vivono nel vuoto” (“L’accesso alla vita è di particolare importanza per la fede in Dio” in “Registrazione dei discorsi di Cristo”). Non siamo ancora stati perfezionati e siamo tuttora in fase di graduale cambiamento attraverso la nostra esperienza dell’opera di Dio. Anche se possiamo esprimere le nostre indoli corrotte o commettere qualche trasgressione mentre svolgiamo i nostri doveri, purché crediamo sinceramente in Dio e cerchiamo la verità, riusciremo a cambiare. Tuttavia non osservavo gli altri con uno sguardo alla crescita. Piuttosto, li delimitavo con i miei personali punti di vista e la mia indole corrotta. Ero davvero molto arrogante.

Poi lessi un altro passo delle parole di Dio: “Secondo quale principio dovresti trattare i membri della famiglia di Dio? (Trattare ogni fratello e sorella in modo equo.) Come fai a trattarli equamente? Ognuno ha trascurabili difetti e debolezze, così come particolari idiosincrasie; tutte le persone sono vittime dell’arroganza, della debolezza e sono carenti in qualcosa. Dovresti aiutarle con cuore amorevole, essere tollerante e indulgente, e non essere troppo duro o fare tante storie per ogni minimo dettaglio. Con le persone giovani o che non credono in Dio da molto tempo o che hanno iniziato solo di recente a svolgere i loro doveri o ad avere certe richieste speciali, se ti limiti a rimproverarle e ti rifiuti di desistere, opti per la cosiddetta severità. Ignori il male fatto da quei falsi leader e anticristo, eppure appena noti lievi mancanze e difetti nei tuoi fratelli e sorelle, ti rifiuti di aiutarli, scegliendo invece di scandalizzarti per quelle cose e di giudicarli alle loro spalle, spingendo così ancora più persone a osteggiarli, escluderli e ostracizzarli. Che razza di comportamento è questo? È semplicemente fare le cose in base alle tue preferenze personali, senza essere capace di trattare equamente le persone; ciò dimostra un’indole satanica corrotta! È una trasgressione! Quando gli uomini fanno le cose, Dio li osserva; qualunque cosa tu faccia e comunque ragioni, Lui ti vede! Se desideri cogliere i principi, devi prima comprendere la verità. Una volta capita la verità, puoi comprendere la volontà di Dio; se non capisci la verità, sicuramente non comprenderai la Sua volontà. La verità ti dice come trattare le persone e, una volta capito questo, saprai come trattarle secondo la volontà di Dio. Le Sue parole mostrano e indicano chiaramente come devi trattare gli altri; l’atteggiamento con cui Egli tratta l’umanità è quello che gli uomini dovrebbero adottare l’uno verso l’altro. Dio come tratta ogni singola persona? Alcune sono di statura acerba oppure sono giovani oppure credono in Dio solo da poco tempo. La natura e l’essenza di alcune persone non sono cattive o malevole; è semplicemente che costoro sono un po’ ignoranti e mancano di levatura oppure sono stati contaminati troppo dalla società. Non sono entrati nella realtà della verità, perciò è difficile per loro astenersi dal fare alcune cose stupide o dal commettere alcuni atti di ignoranza. Dal punto di vista di Dio, tuttavia, tali questioni non sono importanti; Egli guarda solo i cuori degli uomini. Se gli esseri umani sono determinati a entrare nella realtà della verità, se procedono nella giusta direzione e questo è il loro obiettivo, Dio li osserva, li aspetta e concede loro tempo e opportunità che consentono loro l’ingresso. Dio non li atterra con un sol colpo né li percuote non appena mettono fuori la testa; non li ha mai trattati in questo modo. Detto questo, se gli uomini si trattano così l’un l’altro, ciò non dimostra forse la loro indole corrotta? Questa è esattamente la loro indole corrotta. Devi guardare come Dio tratta gli ignoranti e gli stolti, coloro che hanno una statura acerba, le normali manifestazioni dell’indole corrotta dell’umanità e coloro che sono malevoli. Dio ha vari modi di trattare le diverse persone e anche di gestire le loro innumerevoli condizioni. Devi comprendere la verità di queste cose. Una volta capite queste verità, saprai come sperimentarle” (“Per raggiungere la verità, devi imparare dalle persone, dalle situazioni e dalle cose intorno a te” in “Registrazione dei discorsi di Cristo”). Le parole di Dio descrivono molto chiaramente i principi e la strada da seguire nel trattare le persone. Spiegano anche che l’atteggiamento di Dio verso gli anticristo e le persone malvagie è pieno di odio, maledizioni e punizione. Quanto a coloro la cui statura è minuscola, che sono di scarsa levatura e hanno ogni genere di indoli corrotte e di mancanze, purché credano veramente in Dio, siano disposti a cercare la verità e sappiano accettarla e metterla in pratica, l’atteggiamento che Dio ha verso di loro è di amore, misericordia e salvezza. Dalle parole di Dio dedussi che Egli ha principi e criteri riguardo al modo in cui tratta ciascuna persona. Dio ci richiede di amare coloro che Egli ama e di odiare coloro che Egli odia. Dobbiamo essere tolleranti e indulgenti con i fratelli e le sorelle che credono veramente in Lui e dare loro l’opportunità di pentirsi e di cambiare. Non possiamo semplicemente svilirli in un sol colpo quando esprimono la loro indole corrotta, perché ciò non è conforme ai principi e ai metodi di Dio per il trattamento delle persone, né tantomeno è la Sua volontà. Iniziai a pensare a come fratello Chen si fosse fatto carico del fardello verso i suoi doveri, al suo senso di responsabilità e alla sua capacità di svolgere un certo lavoro pratico. Non avevo mai considerato appieno i suoi punti di forza e i suoi meriti. Invece mi ero fissata sulla sua corruzione e non avevo desistito, giudicandolo e condannandolo. La mia natura era veramente malevola!

In quel preciso momento ripensai a un passo delle parole di Dio: “L’atteggiamento con cui Dio trattò Adamo ed Eva è simile al modo in cui i genitori umani mostrano sollecitudine verso i propri figli. Assomiglia anche alla maniera in cui i genitori umani amano, accudiscono e assistono i propri figli e le proprie figlie: reale, visibile e tangibile. Invece di mettere Sé Stesso in una posizione elevata e potente, Dio utilizzò personalmente le pelli per realizzare i vestiti destinati agli uomini. Non importa che le pellicce servissero a coprire le loro pudenda o a proteggerli dal freddo. In breve, questi vestiti adoperati per coprire il corpo degli uomini furono realizzati personalmente da Dio con le Sue Stesse mani. Anziché crearli semplicemente con il pensiero o con metodi miracolosi, come immaginano le persone, Egli fece legittimamente qualcosa che, secondo l’uomo, non avrebbe potuto né dovuto fare. Forse è una cosa semplice, che secondo alcuni non è neppure degna di nota, eppure consente anche a tutti coloro che seguono Dio, ma che prima erano pieni di idee vaghe su di Lui, di acquisire una comprensione della Sua sincerità e amabilità e di vedere la Sua natura fedele e umile. Costringe le persone insopportabilmente arroganti, che pensano di essere illustri e potenti, a chinare con vergogna la loro testa presuntuosa davanti alla sincerità e all’umiltà di Dio” (“L’opera di Dio, l’indole di Dio e Dio Stesso I” in “La Parola appare nella carne”). Ciascuna delle parole di Dio mi scaldò il cuore. Riuscii a percepire il Suo interessamento e la Sua empatia per gli uomini e sentii che la Sua premura e sollecitudine erano reali. Quando Adamo ed Eva disobbedirono al Suo ordine e mangiarono il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, pur essendoSi nascosto da loro e avendoli cacciati dal giardino dell’Eden, Egli continuò a compatirli e fece personalmente dei vestiti di pelli perché li indossassero. Dio è davvero amorevole e la Sua indole è veramente bella e buona. Il Suo atteggiamento verso gli uomini corrotti e verso le persone che commettono trasgressioni è improntato alla pazienza. Grazie alla Sua compassione è in grado di perdonare l’ignoranza, la debolezza e l’immaturità dell’uomo. Gli dà il tempo e l’opportunità di pentirsi. Mentre aspetta, gli offre continuamente la verità in cui entrare. La salvezza dell’uomo da parte di Dio è davvero reale. Egli è fedele e il Suo amore per l’uomo è reale, per nulla falso o finto, bensì tangibile e percepibile. Quando ci pensai, le lacrime mi salirono agli occhi e iniziarono a scorrermi sulle guance. Cominciai a riflettere su tutte le mie esperienze. Durante il lavoro di adeguamento dei leader e degli operatori, siccome non ero entrata nei principi, avevo fatto alcune cose che avevano interrotto e perturbato l’opera della Chiesa. Tuttavia Dio non mi aveva eliminata o punita. Invece aveva usato il resoconto scritto dai miei fratelli e sorelle per indurmi a riflettere su me stessa, a pentirmi e a cambiare affinché potessi compiere i miei doveri secondo i principi. Quando ero stata pessimista e debole, Dio aveva usato le Sue parole per confortarmi e sostenermi. Aveva anche spinto i fratelli e le sorelle che erano al mio fianco a comunicarmi la Sua volontà, cosa che mi aveva dato molta forza. Nei momenti in cui avevo commesso delle trasgressioni o degli errori nel mio lavoro, in cui avevo alimentato fraintendimenti ed ero stata diffidente verso Dio, in cui ero diventata pessimista e lenta nel mio lavoro, Dio mi aveva illuminata e guidata con le Sue parole affinché potessi capire la Sua volontà, e avevo visto il Suo amore e la Sua salvezza. Allora ero stata in grado di buttarmi alle spalle il pessimismo e i fraintendimenti… Dio non aveva già fatto questo con me molto tempo prima? Quando vidi il Suo amore illimitato per me, il mio cuore ostinato e insensibile fu intenerito dal Suo amore sincero. Recitai una preghiera di pentimento: “Oh, Dio! Ti ho disobbedito e resistito un’infinità di volte. Tuttavia mi tratti ancora con amore e tolleranza e mostri comprensione per le mie debolezze. Hai usato continuamente le parole per illuminarmi, guidarmi, sostenermi e rifornirmi. Mi hai guidata passo dopo passo fino a oggi. Non sono degna della Tua disponibilità a investire così tanta premura ed energia nella mia salvezza. Oh, Dio! Il Tuo amore per me è inesprimibile. Mentre aspetti pazientemente che io cambi, mi dai anche delle opportunità di pentirmi. Tutto quel che desidero è praticare da ora in poi secondo la Tua volontà e le Tue prescrizioni. Desidero affidarmi ai principi della verità nel mio trattamento di ciascun fratello e sorella che crede veramente in Te”.

Poi lessi un altro passo di un sermone che dice: “Ad esempio, sei un leader e dovresti essere responsabile dei fratelli e delle sorelle. Supponiamo che ci sia un fratello o una sorella che non persegue la verità e non sta percorrendo la strada giusta. Cosa dovresti fare? Devi aiutare questa persona. Tale aiuto comprende la potatura e il trattamento di questa persona. Comprende la censura e la critica. Questo è il modo per aiutare. Tutto questo è amore. È necessario incoraggiarla o usare un tono consigliativo? Non necessariamente. Se c’è bisogno di potare e trattare, allora fallo. Metti a nudo quello che deve essere messo a nudo. Sei un leader e un collaboratore. Se non dai il tuo aiuto, chi lo farà? Questo è il dovere che dovresti svolgere” (“Come bisogna sperimentare l’opera di Dio per ottenere la salvezza ed essere perfezionati” in “Sermoni e comunicazioni sull’ingresso nella vita VI”). Da questa condivisione imparai che un leader o un operatore che ha davvero la realtà della verità tratta i suoi fratelli e sorelle secondo i principi. Sa quali sono la sua responsabilità e il suo incarico. È in grado di affidarsi ai principi della verità per trattare con le persone secondo la loro natura ed essenza. È capace di aiutare praticamente le persone in base alle loro corruzioni e mancanze. Sa quando aiutarle con cuore benevolo, quando trattarle severamente e potarle e quando rimproverarle. È in grado di tenere un comportamento adeguato, di avere dei principi, e non tratterà arbitrariamente come nemici i fratelli e le sorelle che hanno espresso corruzione. Cominciai a pensare di nuovo a come trattavo fratello Chen. Quando lo vedevo rivelare la sua indole arrogante, non lo aiutavo né lo sostenevo in modo pratico. Non analizzavo la sua natura arrogante per aiutarlo a conoscerne l’essenza o a vedere chiaramente le conseguenze pericolose se la sua indole arrogante non fosse cambiata. Invece lo giudicavo, lo escludevo e lo condannavo arbitrariamente. Diffondevo persino i miei pregiudizi su di lui alle sue spalle. Non mostravo alcuna tolleranza o pazienza, né tantomeno lo trattavo con cuore benevolo. In quel momento capii che non osservavo i principi della verità nel modo in cui trattavo quel fratello e che non stavo adempiendo al mio dovere e ai miei obblighi. Compresi la volontà di Dio e trovai la strada della pratica. Così andai a cercare fratello Chen. Gli feci presenti i suoi problemi e gli offrii aiuto e sostegno. Allo stesso tempo lo trattai e lo potai. Analizzai le sue prospettive errate sulla ricerca e la strada sbagliata che stava imboccando. Inoltre feci una condivisione con lui sull’essenza santa di Dio e sulla Sua indole che non tollera alcuna offesa… Ringrazio Dio per la Sua guida. Tramite le mie comunicazioni con lui, fratello Chen guadagnò una certa comprensione della sua natura arrogante e della corruzione che aveva espresso. Disse: “Pur sapendo di essere molto arrogante, spesso mi limito ad ammetterlo verbalmente. Non ho mai analizzato a fondo la mia natura arrogante, né tantomeno l’ho odiata davvero. Solo ora che mi hai segnalato queste cose ho scoperto che la mia condizione è davvero terribile e pericolosa. Dio non è nel mio cuore e non rispetto nessuno. Credo sempre di essere competente. Soprattutto quando il lavoro produce risultati, non solo rubo la gloria di Dio, ma sono ancora più arrogante e presuntuoso perché mi considero una persona straordinaria. Sono sulla strada dell’anticristo e sto commettendo azioni malvagie e resistendo a Dio. Oggi il tuo ammonimento e aiuto mi hanno dato l’opportunità di riflettere su me stesso e di pentirmi e cambiare…”. Quelle parole mi toccarono davvero il cuore. Sentii profondamente di non aver fatto bene i miei doveri e di non avere un cuore compassionevole. Non avevo dato aiuto o sostegno a mio fratello. Invece avevo approfittato della sua corruzione per condannarlo. Furono il giudizio e il castigo delle parole di Dio a salvarmi, facendomi vedere chiaramente che avevo una natura arrogante e malevola e correggendo la mia prospettiva assurda. Lessi nel passo del sermone del supremo: “Si può dire che tutte le persone che davvero amano la verità e hanno la volontà di cercare di essere perfezionate hanno un’indole arrogante e ipocrita. Fin quando sono in grado di accettare la verità e accettare la potatura e il trattamento, e sono in grado di obbedire alla verità in maniera totale a prescindere dalle circostanze, allora persone del genere possono ottenere la salvezza ed essere perfezionate. In effetti, non esistono persone davvero di buona levatura e veramente dotate di volontà che, allo stesso tempo, non siano arroganti. Questo è un dato di fatto. Il popolo eletto di Dio deve essere in grado di distinguere. Non deve definire gli altri come persone non buone e che non possono essere salvate e perfezionate soltanto perché sono estremamente arroganti e ipocriti. Non importa fino a che punto quelle persone siano arroganti, se sono di buona levatura e alla ricerca della verità, allora sono persone che Dio vuole perfezionare. I criteri in base a cui Dio perfeziona le persone sono essenzialmente i seguenti: essere una buona persona, di buona levatura e in cerca della verità. Se la levatura di una persona è troppo scarsa ed essa è costantemente incapace di comprendere la verità, allora, anche se la sua indole è estremamente mite e per niente arrogante, non è buona a nulla e non merita di essere perfezionata. Su questo punto, occorre comprendere la volontà di Dio. Se la levatura di una persona è buona e questa persona possiede la volontà e non è arrogante e ipocrita, allora ciò è assolutamente una maschera o una facciata, perché una persona del genere non esiste. Occorre sapere che l’umanità corrotta possiede una natura arrogante e ipocrita. Questo è un fatto innegabile” (La condivisione del Fratello). Questa condivisione mi aiutò a capire chiaramente come trattare con le persone che hanno un’indole arrogante. Imparai che possono cambiare e il segreto è se siano in grado di cercare e di accettare la verità oppure no. Se riescono ad accettare la verità, il giudizio e il castigo di Dio, il trattamento e la potatura, possono assolutamente cambiare ed essere perfezionate da Dio. Ora, quando diedi un’altra occhiata alla situazione di fratello Chen, mi resi conto che, siccome era giovane e non credeva in Dio da molto tempo e non aveva sperimentato molto il Suo giudizio e castigo, il fatto che esprimesse un’indole arrogante e presuntuosa era piuttosto normale. Siamo stati corrotti da Satana e siamo sotto il controllo delle nostre indoli arroganti, dunque amiamo essere al centro dell’attenzione e metterci in mostra. Questa è una caratteristica comune agli esseri umani corrotti. Anch’io non ho forse espresso frequentemente arroganza e presunzione? Perché credo di poter cambiare e che lui non possa farlo? Perché i criteri che ho fissato per me stessa sono più indulgenti di quelli che ho fissato per fratello Chen? Questo non significa che io sono ancora più arrogante di lui? Non è un modo equo di trattarlo. Quando me ne resi conto, riuscii a liberarmi dei preconcetti e dei pregiudizi che avevo contro di lui. Capii che l’essenza della sua natura non era cattiva. Fratello Chen aveva la determinazione di cercare la verità, solo che la sua indole arrogante era un po’ più tenace, e compresi di doverlo aiutare con cuore benevolo e adempiere alla mia responsabilità.

Ringrazio Dio per la Sua rivelazione e guida. Da questa esperienza ho imparato che coloro che vivono nelle loro indoli corrotte, che non trattano gli altri secondo i principi delle parole di Dio e sono incapaci di adottare il giusto approccio verso i punti di forza e le debolezze altrui, non riescono a trattare gli altri in modo equo. Non solo arrecheranno danni fisici e mentali ai loro fratelli e sorelle, ma ritarderanno anche il loro ingresso nella vita. Possono addirittura rendere la vita difficile agli altri o punirli, imboccando la strada dell’anticristo. Ringrazio Dio per l’opera di giudizio e castigo che ha compiuto su di me in quel periodo. Quando vivevo nella mia indole ribelle ed ero incapace di trattare mio fratello secondo i principi della verità, Dio ha esercitato prontamente il Suo giudizio e castigo per salvarmi in tempo e ha fatto sì che riconoscessi la mia indole arrogante e malevola. Quando mi sono volta di nuovo a di Lui, mettendo da parte me stessa e cercando la verità, ho ottenuto la Sua guida e leadership. Dalle Sue parole ho capito come trattare con le persone secondo i principi. Quando ho iniziato a trattare fratello Chen in conformità alle parole di Dio, ho sperimentato davvero la pace e la stabilità spirituali. Inoltre sono riuscita a scoprire i punti di forza del fratello e da essi ho imparato a compensare le mie mancanze. Ho assaporato quanto sia dolce mettere in pratica le parole di Dio. Sono state la Sua opera e guida a permettermi di capire alcune verità e di guadagnare una certa comprensione della mia corruzione e delle mie mancanze. Allo stesso tempo penso davvero che trattare con gli altri secondo i principi della verità sia molto importante. Desidero soltanto continuare a mettere in pratica la parola di Dio quando svolgo i miei doveri e trattare ciascuno dei miei fratelli e sorelle secondo la verità delle Sue parole.

Fonte: La Chiesa di Dio Onnipotente

Ho imparato a trattare adeguatamente le altre personeultima modifica: 2020-08-15T19:38:22+02:00da wangzihan0