Blockchain e Made in Italy

La software house milanese specializzata in soluzioni blockchain affianca l’e-commerce per certificare e valorizzare a livello globale i prodotti Made in Italy.

Milano, novembre 2020 – Mangrovia Blockchain Solutions e Saporare Italian Food Boutique danno vita ad una collaborazione con l’obiettivo di difendere e trasmettere i valori della cultura gastronomica italiana in tutto il mondo.

L’idea prende vita dalla volontà di esaltare e dare il giusto riconoscimento alla tradizione Made in Italy, oggi spesso vittima di contraffazione, con fenomeni come l’ ”Italian Sounding” (uso di parole, immagini, combinazioni cromatiche, riferimenti geografici per promuovere e commercializzare prodotti che in realtà non sono Made in Italy) ormai pericolosamente comuni soprattutto negli Stati Uniti, in Canada e in Australia.

Nasce così una piattaforma e-commerce che riunisce piccole imprese locali e diversi collaboratori in ogni Paese con la finalità di tracciare i prodotti fin dalle prime fasi della produzione e guidare i consumatori alla scoperta della tradizione, delle sfumature e degli impieghi di ciascun alimento.

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La componente di innovazione fondamentale è la blockchain: tale tecnologia, grazie alle sue specifiche proprietà garantisce trasparenza, immutabilità e sicurezza, rendendo efficiente, verificato e certo il tracciamento di filiera.

Queste caratteristiche sono alla base del progetto di Saporare: grazie alla creazione di un collegamento tra etichetta, blockchain e autenticità del prodotto e mediante tag RFID e chip NFC o semplice QR Code, chiunque potrà visualizzare sul proprio device tutte le informazioni riferite all’alimento, accompagnate da uno storytelling attento e accurato che valorizzerà la qualità el’italianità dello stesso con un linguaggio semplice, moderno e accattivante.

Tutto ciò è reso possibile da una webapp sviluppata da Mangrovia e un marchio S|Trace track your business, dedicato al servizio di tracciabilità, in particolare per il settore food ma che sta riscuotendo notevole interesse anche nel settore industriale.

“L’eccellenza italiana dell’agrifood è costantemente sotto la minaccia della contraffazione. Siamo particolarmente orgogliosi di questo progetto con Saporare che ci vede coinvolti in un percorso di innovazione e crescita eccezionale” – dichiara Daniele Morisco Managing Director di Mangrovia blockchain solutions – “dove la tecnologia blockchain è protagonista garantendo sicurezza e trasparenza”

“Grazie alle soluzioni tailor-made di Mangrovia Blockchain Solutions,” – prosegue ancora Morisco, “rendiamo accessibile l’innovazione portata da blockchain ad ogni azienda, indipendentemente dal settore, dalle dimensioni o dalla complessità dei processi, affinché la tecnologia possa diventare uno strumento fondamentale per proteggere ed accrescere il mercato del Made in Italy”.

“Siamo molto soddisfatti dell’interesse che questo progetto sta suscitando, è dinamico e in continua evoluzione, grazie anche all’ottimo rapporto di collaborazione che è nato tra le figure del team.” – dichiara Maria Vellani, COO e cofondatrice dell’iniziativa – “Saporare ha elementi di unicità sia per la tipologia di mercati e prodotti che per la modalità con cui vengono proposti, in particolare la webapp S|Trace. Diversi fornitori di pregio hanno compreso la particolarità del progetto e vi stanno aderendo. Chi ne viene a conoscenza per la prima volta lo definisce spesso ambizioso e originale, anche grazie ad elementi di attenzione al sociale e all’ambiente tutti da scoprire.”

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A breve verranno registrati e certificati in blockchain, mediante la webapp S|Trace, il polline e un miele DOP della Lunigiana, spesso oggetto di contraffazione e di conseguenza vittima di danni all’identità e alla reputazione dei marchi e di problemi legati alla sicurezza. Nel mondo, il valore del falso Made in Italy agroalimentare è salito ad oltre 100 miliardi di euro con un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio. Lo ha rivelato Coldiretti in occasione dell’introduzione delle norme sull’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti (legge n.12 dell’11 febbraio 2019).

La piattaforma si rivolge prevalentemente al consumatore finale mediante distribuzione al dettaglio, ma comprende anche un’area dedicata ai clienti del settore Horeca in ottica B2B. L’area geografica di riferimento sarà inizialmente l’Europa, con successivaespansione a USA, Canada, Inghilterra, Giappone ed Emirati Arabi.

Tratto distintivo dell’offerta è anche la logistica green: a breve, ogni cliente sarà libero di scegliere tra la spedizione “prime”, rapida ma più costosa e più impattante a livello ambientale, e la spedizione “slow”, più economica e socialmente ed ambientalmente sostenibile, oltre ad un packaging a basso impatto ambientale.

“Inefficienze, sprechi e contraffazione sono solo alcuni dei problemi che Mangrovia si offre di risolvere tramite l’implementazione della tecnologia distributed ledger (DLT).” – afferma Angelomario Moratti, Presidente Esecutivo di Mangrovia Blockchain Solutions – “I settori di applicazione chiamati in causa sono molteplici e diversi tra loro: Energy, Supplychain, Fintech. La soluzione proposta con Saporare rappresenta una sorta di Trust-as-a-service per i partecipanti all’ecosistema.”

La tecnologia sviluppata da Mangrovia è rappresentata da un registro aperto e distribuito che tiene traccia delle transazioni tra due o più attori in maniera efficiente, verificabile, permanente e trasparente. Tutte le informazioni raccolte vengono poi elaborate associando all’etichetta un QR Code collegato ad un link descrittivo del lotto e allo storytelling del prodotto/produttore.

“Riusciamo a tutelare e a raccontare il meglio dei prodotti enogastronomici italiani mediante un unico strumento. Un software, costruito ad hoc per noi da Mangrovia, estremamente flessibile, semplice nel suo utilizzo e dal potenziale ancora da esplorare, anche in ambiti diversi da quello alimentare. Un mix di certificazione di prodotto e marketing 4.0. Particolarmente affascinante il contrasto tra il meglio dell’antica tradizione agrifood italiana unita alla tecnologia più innovativa del momento.” – aggiunge Francesco Colli, CEO e cofondatore del progetto Saporare.

La blockchain, introdotta come attore super partes, alza in definitiva il livello di sicurezza. In questo contesto il web, oltre a fungere da piattaforma di collegamento, diventa una piattaforma di servizi integrati e fruibili da dispositivi fissi e mobili, accessibili a chiunque e totalmente trasparenti ed affidabili.

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Il Natale 2020 è l’occasione giusta per supportare i piccoli produttori ed artigiani locali, lasciando che questi raccontino la propria storia ed i propri valori. Quale strumento se non la blockchain può fungere da diario condiviso, passato di mano in mano dall’agricoltore al destinatario del regalo?

MANGROVIA BLOCKCHAIN SOLUTIONS

Mangrovia Blockchain Solutions è tra i leaders italiani nello sviluppo e integrazione di soluzioni di tecnologia distribuita, con soluzioni proprietarie nell’ambito del fintech, dell’energy, del ticketing e della supply-chain, e riconoscimenti di primo piano a livello europeo.

SAPORARE

Saporare – Italian Food Boutique è una startup innovativa di Franceschi srl che fornisce un servizio blockchain per favorire la difesa del Made in Italy e, mediante una propria piattaforma e-commerce, agevola l’esportazione di prodotti food and beverage 100% italiani, provenienti da piccoli produttori.

Blockchain e machine-learning applicate alla gestione documentale

image001La gestione documentale costituisce uno degli aspetti più pervasivi e strategici nell’ambito dei processi di organizzazione aziendale, coinvolgendo tipicamente non solo l’intera organizzazione, ma anche gli interlocutori esterni coinvolti nei processi di generazione, scambio e trattamento dei documenti e in generale delle informazioni.

Gli ultimi anni avevano già visto le imprese italiane avviarsi in maniera convinta verso processi di digitalizzazione, innanzitutto per garantire migliori performance operative, ma anche per questioni di sicurezza, di compliance normativa, e di rispetto dei temi dell’ecosostenibilità. Anche l’indagine “Printing Trends in SMB and Enterprise” condotta nel 2017 rispetto al rapporto tra le aziende americane, inglesi e tedesche e i sistemi di gestione documentale ha rilevato una considerevole quota di mercato disponibile a sostenere investimenti dedicati, e nello specifico una crescente propensione verso questo tipo di tecnologie da parte delle organizzazioni con almeno 50 dipendenti.

Gli effetti del Covid-19 sulla gestione documentale

I recenti accadimenti legati all’epidemia del Covid-19 stanno ora accelerando enormemente questo fenomeno, avendo reso ineludibile ormai il passaggio a modelli decentralizzati di gestione documentale anche per piccole aziende e studi professionali, finora rimasti meno coinvolti dai fenomeni di dematerializzazione dei contenuti.

D’altronde è chiaro ormai come un archivio documentale organizzato in chiave strategica e protocolli di trattamento e conservazione correttamente definiti rappresentino fattori di efficienza e di competitività imprescindibili per qualsiasi organizzazione, specialmente in un periodo come quello del recente lockdown in cui il distanziamento forzato ha imposto giocoforza – e con tempistiche eccezionali – l’attivazione di modalità di “smart working” e di attività lavorative da remoto, con conseguenze spesso traumatiche per le realtà meno predisposte a questo tipo di gestione organizzativa.

La tecnologia naturalmente si sta dimostrando sempre più protagonista nel dare spinta propulsiva alla transizione in atto, rendendo disponibili al mondo delle imprese e della pubblica amministrazione modelli decentralizzati, applicazioni di intelligenza artificiale, sistemi 5G e dispositivi di IoT sempre più diffusi, sicuri e performanti. Inoltre, l’integrazione di queste innovazioni sta dando forma a frameworks tecnologici via via più evoluti, in grado di efficientare in modo davvero radicale i modelli di gestione aziendale e ad ottimizzare così le performance di produzione in una misura difficilmente pronosticabile fino a pochi anni fa.

La gestione documentale secondo Mangrovia

Nell’ambito della gestione documentale, ad esempio, la startup di Milano Mangrovia Blockchain Solutions ha recentemente sviluppato una soluzione che va ben oltre i tradizionali DMS (Document Management System), e che mette a disposizione di PMI e grandi aziende un vero e proprio data hub di strumenti usabili ed integrati, in grado di abilitare una gestione di documenti e dati aziendali totalmente intuitiva, certificata, sicura e affidabile, e di sfruttare così al meglio le potenzialità offerte da un utilizzo evoluto delle tecnologie blockchain, IoT e machine- learning.

Il framework PaPeers consente infatti non solo di abilitare – in modalità cloud, ibrida o on-premise – le funzionalità tipiche dei sistemi di gestione documentale (generazione, conservazione, gestione workflow, protocollazione, reperimento, firma, scambio, etc…) garantendo standard massimi di affidabilità e di sicurezza delle informazioni trattate grazie alla blockchain, ma favorisce al tempo stesso l’applicazione pervasiva di tali standard a tutti i flussi di dati in cui l’azienda è coinvolta, integrandosi con i principali sistemi accreditati di autenticazione e di firma elettronica, e con qualsiasi applicativo web in uso presso l’azienda attraverso un set di Rest-APIs completo ed efficiente.

Le potenzialità offerte da questo modello di gestione dei dati e dei documenti sono facilmente intuibili: garanzia di affidabilità su qualsiasi informazione in entrata e in uscita, certificazione di tutte le identità operanti nell’ecosistema di gestione e di scambio documentale, massima sicurezza nella conservazione dei dati, processi più efficienti e auto- apprendenti di reperimento e classificazione delle informazioni, tracciamento certo delle azioni compiute su dati e documenti, semplice integrazione di applicativi eterogenei all’interno di workflow monitorabili, abilitazione granulare di permessi e abilitazioni all’accesso, e molto altro ancora.

Mangrovia Blockchain Solutions è tra i leaders italiani nello sviluppo e integrazione di soluzioni di tecnologia distribuita, con soluzioni proprietarie nell’ambito del fintech, dell’energy, del ticketing e della supply-chain, e riconoscimenti di primo piano a livello europeo.
Per maggiori informazioni sul data-hub PaPeers e sugli altri progetti di Mangrovia Blockchain Solutions, contattare info@mangrovia.solutions

Digital xmas: per il Natale 2020 la scelta dei regali è con la Realtà Aumentata

Con l’app CASAhomewear si possono scegliere cuscini, piumini, lenzuola, inquadrando il proprio letto

Un Natale digitale grazie all’utilizzo della Realtà Aumentata. Un Digital xsmas che permetterà di scegliere i regali di Natale rimanendo a casa. Grazie alla tecnologia easyhomewear®, che coniuga la Realtà Aumentata con la Realtà Virtuale e l’uso del 3D, chiunque da oggi potrà diventare designer della propria stanza, per personalizzare l’acquisto della biancheria della camera da letto in tempo reale. Inquadrando il letto con uno smartphone, si possono scegliere le lenzuola preferite per la propria camera ed acquistarle con un semplice click.

Attraverso l’utilizzo dell’app CASAhomewear, tutti avranno la possibilità di scegliere colore e fantasia di trapunte, piumini e cuscini scoprendo immediatamente se i prodotti selezionati rispecchiano i propri gusti e si adattano alla perfezione all’ambiente. Il tutto direttamente da smartphone o tabletnel comfort della propria casa.

«Abbiamo voluto dare ai nostri clienti la possibilità di scegliere i prodotti che meglio si sposano con la propria camera da letto in tempo reale e nella sicurezza della propria casa con un semplice click. Sarà possibile divertirsi vestendo e svestendo il letto senza sforzo, con la semplicità di un tocco e scegliere quali articoli sono di nostro gradimento-sottolinea Lara Corna, responsabile Ricerca e Sviluppo- La app e l’utilizzo della nostra tecnologia easyhomewear® sono una vera rivoluzione per l’intero mondo della casa.».

La tecnologia easyhomewear®lavora dietro le quinte e in sinergia con un’altra applicazione che permette di “vestire” i modelli 3D delle varie tipologie di letto che si possono personalizzare (una piazza, una piazza e mezza e due piazze). Non solo, la tecnologia Easyhomewear collabora con una piattaforma di eCommerce che distribuisce i contenuti 3D realizzati dagli utenti direttamente al negozio online, potendo così acquistare le parure letto con un semplice click. 

All’interno dell’applicazione si potrà consultare in modo semplice e immediato l’intero catalogo di prodottidell’omonimo negozio on line, scegliere il proprio preferito, visionarlo in3D e passare all’acquisto.

CASAhomewear è inoltre garanzia di qualità: i prodotti sono made in Italy, innovativi e sicuri, con coloranti eco compatibili certificati, prodotti 100% in fibre naturali, proposte in cotone biologico certificato provenienti da coltivazioni sostenibili, ecologiche ed etiche e sostenendo la compatibilità ecologica con filati sintetici riciclati.

CASAhomewear è disponibile su:

App Store: https://apps.apple.com/it/app/casahomewear

Google Play Store: https://play.google.com/store

Come funziona:

inquadra il tuo letto con il tuo smartphone per vederlo in 3D oppure gioca con un letto virtuale per vestire il tuo letto selezionando i prodotti del catalogo.

Nuovo DossieRSE: Smart working, quali impatti sul traffico a Milano e sui consumi energetici?

RSE ha realizzato un nuovo studio per analizzare la differenza di domanda di mobilità nell’area di Milano, concentrando l’attenzione sul ruolo e sull’impatto dello smart working

ROMA, Agosto 2020 – I blocchi decretati dal Governo per arginare la diffusione del SARS-CoV-2 hanno dato una rapida spinta allo smart working, creando diverse soluzioni per continuare le attività lavorative o scolastiche da remoto. Al di là delle difficoltà incontrate nell’implementazione del cosiddetto “lavoro agile”, questa misura ha determinato precisi effetti sulla vita quotidiana, anche in termini di impatto sul traffico urbano, i consumi energetici e le emissioni gassose. Ad analizzarli è oggi un nuovo studio di RSE– Ricerca sul Sistema Energetico. La società di ricerca del gruppo GSE ha cercato di comprendere come sia effettivamente cambiata la domanda di mobilità durante il periodo del lockdown rispetto ad una situazione pre-pandemia. E lo ha fatto concentrando l’attenzione su ruolo e impatto dello smart working.

“La dimensione dell’esperienza ed i vincoli prescrittivi imposti – spiega RSE – hanno, di fatto, creato le condizioni per un’analisi di ‘stress test’, utile a valutare e misurare l’impatto ‘potenziale’ che tale misura potrebbe determinare sulla riduzione della congestione del traffico urbano, con i correlati effetti di minor consumo di combustibili, e quindi di minor impatto ambientale”.

Ai fini dello studio, gli esperti hanno analizzato i dati sugli spostamenti nella città di Milano, raccolti in tre differenti periodi: ante Covid, dal 25 febbraio al 6 marzo (1Covid) e dal 9 al 20 marzo (2Covid). La scelta dell’area milanese come campo di indagine non è casuale. La città non è fortemente rappresentativa sul fronte socio-economico, ma è già stata terreno di ricerche precedenti da parte di RSE.

Si scopre così che rispetto al periodo pre-lockdown, si è registrato un calo (stimato) degli spostamenti pari al 25% nel periodo 1Covid e del 55% in quello successivo. Di questi quasi la metà (45%) è da considerarsi “sistematico”, ossia riconducibile al tragitto casa/lavoro o casa/scuola. RSE ha quindi confrontato questi dati con quelli degli addetti per settore che hanno potuto continuare a lavorare dalle proprie abitazioni grazie al ricorso allo smartworking (dati Istat).

Il risultato? Il lavoro agile dovrebbe esser la causa di circa il 23% dei mancati spostamenti sistematici nel periodo clou dei blocchi, ossia il 2Covid. “Contestualizzando questo dato in un’analisi sul potenziale massimo dello smartworking, decurtando cioè la quota di chi è rimasto a casa senza poter lavorare, si ottiene un potenziale di riduzione degli spostamenti totali giornalieri, grazie al massivo ricorso al lavoro agile, pari al 14,5%”, chiarisce RSE.

Queste informazioni sono state la base per elaborare una stima del potenziale impatto su traffico e qualità ambientale determinato dal lavoro da remoto. Il risultato per spostamenti sistematici evitati grazie allo smart working prevede una riduzione potenziale di circa 5.800.000 vetture-km al giorno. Il dato si riferisce ovviamente al solo trasporto privato in auto, ma rappresenta una fetta pari a circa il 60% del totale. Ciò significa poter risparmiare all’atmosfera 500 tonnellate di PM 2,5 e 1.300 tonnellate di CO2 al giorno, grazie ai minori consumi di carburante (-112 ktep/anno). Risultati importanti che offrono un nuovo punto di vista per le politiche ambientali urbane.

Il ricorso allo smartworking, anche se applicato in forma più leggera rispetto a quanto ipotizzato in questo studio, che rappresenta una stima di ‘massima potenzialità’, potrebbe permettere riduzioni dei consumi e delle emissioni paragonabili a quelli di altre tipologie di interventi (potenziamento del TPL, mobilità elettrica..) – scrive RSE  – e si colloca, quindi, tra le soluzioni che possono essere messe in campo per una maggiore sostenibilità della mobilità all’interno delle città”.

https://youtu.be/na2vCTgOoto

L’innovazione tecnologica green di Saipem: dal fv marino agli aquiloni eolici

Saipem ridisegna il ruolo nel comparto energetico ampliando il portafoglio tecnologico green con soluzioni di ultima generazione

ROMA, Agosto 2020 – Isole di fotovoltaico marino, aquiloni in grado di sfruttare i venti ad alta quota, fondazioni per turbine eoliche (fisse e galleggianti), robot subacquei e impianti per catturare energia da onde e correnti. C’è la migliore innovazione verde degli ultimi anni nel “mare tecnologico” di Saipem, la società che oggi si qualifica come un fornitore globale di servizi nel settore dell’energia e delle infrastrutture. Con l’avvio della transizione energetica, il gruppo ha rapidamente ampliato il suo portafoglio di soluzioni e servizi focalizzandosi sul gas e diversificandosi nelle rinnovabili, offrendo nuovi modelli di business e tecnologie green e spostando in avanti le frontiere dell’innovazione per continuare a creare valore economico e sociale.
Il gruppo ha trasformato l’esperienza accumulata negli oltre 60 anni di storia nel settore idrocarburi, in un vantaggio con cui affrontare e anticipare le nuove sfide energetiche. E lo ha fatto investendo fortemente nel “futuro”. Basti pensare che nel 2019 la società ha speso per le nuove tecnologie una cifra complessiva di 79 milioni di euro, ampliando a circa 2.700 i brevetti e le domande di brevetto, depositate a livello mondiale.
Se la cifra distintiva è quella dell’innovazione, le parole chiave per declinarla sono sicurezza e sostenibilità, anche quando si tratta di progetti pionieristici. Ne sono un esempio l’ampio numero di soluzioni sviluppate sinergicamente dalle sue divisioni XSIGHT ed E&C Offshore, prodotti in grado di sfruttare le fonti rinnovabili di mari e oceani anche in ambienti estremi, aree remote o acque profonde.
In questo contesto una delle opere di ingegneria più interessanti ed attuali è l’Hexafloat, una fondazione galleggiante a pendolo per aerogeneratori offshore. La struttura è stata studiata per consentire agli sviluppatori eolici di accedere a siti con fondali profondi, semplificando i lavori d’installazione rispetto alle fondazioni fisse.
Si tratta di un elemento fondamentale sia per catturare i venti più forti che soffiano in mare aperto, sia per tutti quei Paesi, come l’Italia, che non sono caratterizzati da bassi fondali sfruttabili. Attualmente sono in corso tavoli con istituti di ricerca nazionali che potrebbero consentire di testare, in scala ridotta, tale fondazione galleggiante, favorendone lo sviluppo e l’utilizzo anche nel nostro paese.
Non sfrutta invece l’energia del vento, bensì quella solare, il concept sviluppato dalla controllata norvegese Moss Maritime, società di ingegneria navale parte della divisione XSIGHT. La società ha creato un design ad hoc che facilita la costruzione e la installazione di impianti fotovoltaici in mare. Si tratta una piattaforma galleggiante, modulare e flessibile, che può essere personalizzata in base al luogo d’installazione e alla potenza cercata. Ed è stata appositamente progettata per resistere a condizioni meteorologiche moderatamente avverse assicurando l’integrità dei moduli e la capacità di produzione.
Tale soluzione tecnologica si potrebbe ben integrare anche con l’eolico offshore per applicazioni anche nel mare Adriatico, consentendo uno sfruttamento combinato della risorse naturali e lo sviluppo di iniziative completamente sostenibili.
Dalle tecnologie sopra l’acqua si passa a quelle dentro l’acqua, con impianti in grado di catturare l’energia marina. Uno di questi è il Penguin Wave Energy Convert (WEC), una delle più promettenti tecnologie per produrre elettricità dalle onde. Saipem ha firmato un protocollo d’intesa con la finlandese Wello OY, la società creatrice, per perfezionare il sistema e testarlo nelle acque spagnole. Allo stesso tempo, sta valutando una possibile integrazione di questa tecnologia nelle tradizionali infrastrutture offshore del comparto idrocarburi, con l’obiettivo di migliorarne l’efficienza e la sostenibilità.
La società sta collaborando anche con Seapower, un consorzio fondato dall’Università Federico II di Napoli, sul sistema Gemstar. Di cosa si tratta? Di una turbina sottomarina in grado di generare elettricità dai flussi d’acqua lenti, ossia correnti marine, di marea e fluviali. Il primo prototipo, un’unità da 300 kW, sarà installato nello Stretto di Messina.
In realtà, il parco di innovazioni nell’offshore non si esaurisce qui ma abbraccia una lunga lista di tecnologie, che comprendo anche progetti mirati all’utilizzo di tecnologie per la produzione di idrogeno verde, i robot subacquei, come Hydrone-R o il veicolo autonomo FlatFish, aquiloni eolici progettati assieme alla KiteGen Venture o l’Offset Installation Equipmen (OIE), un sistema subacqueo di rapida reazione a Oil Spill unico al mondo.

Un ponteggio “in movimento” che non ferma il traffico stradale. Tempi e costi di lavoro abbattuti anche del 30%

La piattaforma mobile, brevetto made in Italy, creata da un team di ingegneri specializzati potrà far risparmiare su 1 chilometro di interventi in galleria 10 giorni di lavoro

La rivoluzione nel campo dei cantieri autostradali che non blocca il traffico stradale. Nasce il primo ponteggio al mondo su carro trainabile in grado di svincolare la struttura dalla classica base appoggiata a terra, rendendo veloci gli spostamenti progressivi, senza la necessità di fermare il traffico. Il tutto con una riduzione dei tempi e dei costi del lavoro anche del 30%.

Si tratta di una piattaforma di lavoro mobile, sempre produttiva, che consente di evitare i classici smontaggi e successivi rimontaggi dei ponteggi – spiega l’ingegnere Alessandro Zanatta direttore commerciale EuroEdile – per 1 km di galleria, rispetto ad una installazione fissa, permetterà di risparmiare anche 10 giorni di lavoro. Questo prodotto è impiegabile in diversi contesti: gallerie, ponti e viadotti, muri di contenimento, ma può essere utilizzato anche per la manutenzione di aeromobili”.

Il suo nome è Chimera ed è un rimorchio ad elevata portata, trainabile da qualsiasi mezzo di cantiere, progettato secondo i dettami della direttiva 2006/42/CE che garantisce agli operai di lavorare sempre in massima sicurezza grazie a un particolare sistema di controllo anti-ribaltamento, disponendo di zavorre integrate (Big Bag o casseformi per contrappesi) riempibili direttamente in cantiere, che gli consentono di realizzare strutture a sbalzo.

Chimera è una soluzione ideata, prodotta e brevettata da DEDALO.Tech, una giovane realtà veneta che sviluppa progetti specialistici per il settore delle opere provvisionali dei cantieri e utilizzata da EuroEdile, società del settore, che opera a livello europeo, specializzata nel fornire soluzioni innovative per i cantieri di grande complessità.

“In questo modo si velocizzano le lavorazioni – dichiara l’ingegnere Andrea Baron responsabile tecnico DEDALO.Tech – senza la necessità di smontare e rimontare il ponteggio all’avanzare dei lavori. Il carro è in grado di ospitare qualsiasi tipo di ponteggio e mantiene i piani di lavoro in posizione perfettamente orizzontale al variare della pendenza della base d’appoggio”.

L’idea nasce da un team di ingegneri che, dopo molte ricerche sul campo, lavorando a fianco di ponteggiatori esperti, è riuscito a creare questo innovativo sistema per rispondere alle esigenze latenti nei cantieri complessi.

Gli ingegneri di DEDALO.Tech hanno studiato un particolare sistema di stabilizzatori oleodinamici governati da PLC che consentono al carro di spostarsi lateralmente e di allinearsi al manufatto. Chimera integra un sofisticato sistema di autolivellamento che permette di mantenere il piano di lavoro perfettamente orizzontale anche nei casi di presenza di dislivelli stradali, longitudinali e trasversali, fino al 10%.

“E’ la prima soluzione – conclude Daniele Crosato della forza vendita di EuroEdile –   che evita la congestione viaria perché può essere allestita fuori dalla carreggiata; questo elimina i tempi morti mettendo nella condizione di lavorare, fin da subito e contemporaneamente, più persone”.

Rinnovabili.it lancia un nuovo podcast e mette in cuffia la sostenibilità

Dal venerdì 3 luglio su Spotify il nuovo appuntamento settimanale di Rinnovabili.it una rassegna per essere sempre aggiornati sul mondo dell’ecologia e della sostenibilità ambientale con il commento del direttore Mauro Spagnolo

Rinnovabili.it (www.rinnovabili.it), il quotidiano sulla sostenibilità ambientale diretto da Mauro Spagnolo, approda su Spotify con un nuovo canale, denominato il podcast di Rinnovabili.it, dedicato alla transizione ecologica e all’innovazione verde. La programmazione del Canale della storica testata inizia da questa settimana, venerdì 3 luglio, con il Notiziario di Rinnovabili.it – La voce sul futuro del pianeta – una rassegna delle notizie che maggiormente hanno infiammato il dibattito verde settimanale che sarà regolarmente pubblicata ogni venerdì. Un veloce e puntuale aggiornamento sulle potenzialità e gli ostacoli dal mondo delle rinnovabili, dell’edilizia verde, dell’economia circolare, dell’agrifood, della tutela ambientale e della mobilità sostenibile, cercando curiosità, novità e progetti in grado di sostenere la grande trasformazione in atto. Il notiziario “La voce sul futuro del pianeta” sarà accompagnato dal commento di Mauro Spagnolo e permetterà agli ascoltatori di tenersi sempre informati, con una modalità nuova e più flessibile, sui grandi temi della sostenibilità ambientale.

Il nuovo progetto audio renderà disponibile on-line anche un altro format: Le interviste di Rinnovabili.it, una rassegna di approfondimenti con i grandi personaggi del nostro settore – scienziati, imprenditori, politici – che racconteranno la loro “visione” sul processo di decarbonizzazione, le loro storie virtuose o le criticità poco conosciute nel mondo della sostenibilità in tutte le sue declinazioni.

Il podcast è già disponibile su Spotify con la prima pubblicazione, e da questa settimana anche sul sito del quotidiano, nella sezione dedicata.

Rinnovabili.it è la testata on-line sulla sostenibilità, l’efficienza energetica e l’uso delle fonti rinnovabili diretta da Mauro Spagnolo. Nata nel 2007, da oltre 13 anni fornisce ogni giorno un servizio informativo completo e puntuale nell’ambito di dieci sezioni tematiche (Ambiente, Energia, GreenBuilding, Economia circolare, Mobilità, Agrifood, Innovazione, Cultura, GreenEconomy, Turismo sostenibile) oltre a 16 Blog monografici, una newsletter settimanale e un periodico mensile. Attraverso la sua rete tecnica si occupa da anni di formazione, progettazione e innovazione tecnologica.