«No la differenza è proprio in questo. In Naked attraction c'è una normalizzazione del corpo umano, che per me è importante, vedrete un approccio molto onesto e soprattuto grandissimo rispetto da parte di tutti. A parte il primo impatto che può ovviamente destabilizzare poi quasi cnon ci fai più caso perchè vai oltre».
Chi sono i concorrenti che partecipano a Naked Attraction?
«Ci sono davvero persone diversissime tra loro, sia per orientamento sessuale, fisicità , professione, ecc. Ci sono ragazzi eterosessuali gay lesbiche transessuali tutta la varietà del genere umano senza nessun giudizio pregiudizio. Domenica 7 febbraio andranno in onda due puntate e nella seconda puntata c'è un ragazzo pansessuale che mi ha emozionata. La maggior parte dei concorrenti che hanno partecipato hanno una grande consapevolezza del proprio corpo, sono sicuri di sè, ma non sono tutti così. Quelli che mi hanno stupito sono i timidi, quelli che vivono male un "difetto" del proprio corpo e che invece sonoo stati scelti poi proprio per quello, perchè li rende unici. Per me è un bel messaggio di accettazione, di scommessa vinta su se stessi e con se stessi ».
Come si fa a parlare di romanticismo se in questi incontri si parte dalla fine?
«E' vero, partiamo al contrario dalla nudità completa per poi arrivare alla cena vestiti, eppure abbiamo assistito alla nascita di situazioni molto emozionanti dove percepisci delle vibrazioni non solo sessuali. Ecco ho fatto l'esempio prima sulla seconda puntata, è stata molto emozionante e si capiva proprio che c'era qualcosa in più. Poi non dimentichiamoci che si tratta di un gioco e partecipi anche perchè ti vuoi divertire, non è un'agenzia matrimoniale (ride ndr.)».
Questo è uno show che in Inghilterra è un caso, secondo lei il pubblico italiano è pronto a vedere un progamma in cui davvero si vede tutto senza censura?
«Io ne sono certa, nel senso che appunto di corpi nudi se ne sono visti quindi... Ora qui si parla proprio quasi di anatomia però non c'è mai volgarità, è una cosa molto tranquilla, devo dirti naturale Insomma poi anche anche questo Cioè io non ricordo imbarazzo».
I suoi primi passi nel mondo dello spettacolo passano tra programmi poi diventati cult come "I Viaggi di Nina" e Sex Education Show. Ha sempre cercato di "normalizzare" il sesso. La sua è una missione?
«Mi piace questa definizione di normalizzazione, ed è uno dei motivi che mi hanno spinto ad accettare proprio perché io tdovremmo parlare di più, dovremmo educare di più alla sessualità. Quindi quando me l'hanno proposto ho detto Ma sì!Non parlerei di missione ma di percorso di vita. Nel mio lavoro come ad esempio con i Viaggi di Nina ho incontrato donne e uomini incredibili che avevano un urgente bisogno di comunicare. Ero super curiosa di tutto quello che è in qualche modo lontano da me dalla mia sessualità e quindi ho iniziato a cercare storie e soprattutto credo di essere sempre stata rispettosa di queste storie. Con Sex Education per la prima volta abbiamo parlato su una tv in chiaro di sesso in modo esplicito».
Parliamo de Le Iene. Circolano voci di una sua rottura con loro, è vero? Non la rivedremo più?
«Ti dico solo che sto parlando con te con la divisa Iene perchè devo registrare un servizio. Ritorno con le Iene dal 16 febbraio, quindi andiamo in parallelo. Fare la presentatrice in diretta in prima serata è una bella botta, per mia natura sono più inviata da strada, però sto imparando davvero tantissimo. Alle Iene resto finchè non mi cacciano (ride ndr)».