Era stato spesso ospite di diverse trasmissioni televisive, come punto di riferimento delle cure domiciliari contro il Covid. Ma ieri è morto all’ospedale di Città di Castello, in Umbria. Il biologo Franco Trinca era tra i coordinatori del Movimento «Uniti per la libera scelta» composto da varie associazioni No vax. Ricoverato in ospedale da diverso tempo, era affetto da una polmonite bilaterale che è stata fatale.
Trinca era noto per le sue idee critiche sulla campagna vaccinale anti-Covid e strenuo sostenitore delle dell’idrossiclorochina e dei farmaci con vitamina C per curare i malati Covid. Il biologo è morto a 70 anni all’ospedale di Perugia dov’era ricoverato da circa due settimane a causa di una polmonite bilaterale causata dal SarsCov2. «Sentito e intimo cordoglio» è stato espresso dal Fronte del dissenso Umbria che in un messaggio inviato alla stampa ha definito il medico, che gestiva il Centro di educazione al dimagrimento di Corciano, «amico e instancabile combattente per la libertà».
Spesso ospite di trasmissioni televisive come Dritto e rovescio e Piazza pulita, aveva più volte spiegato le sue convinzioni sul Covid. Un virus che erroneamente, secondo lui, si cura a domicilio con farmaci quali l’idrossiclorochina e con vitamina C e flavonoidi. Il 69enne aveva detto di non essere vaccinato e di aver curato una famiglia di Mestre somministrando minerali, vitamine (tutto il complesso della B, C, D e della A), flavonoidi come la quercetina, e l’idrossiclorochina o il cortisone, tutti farmaci la cui efficacia contro il Covid è stata ripetutamente smentita da approfonditi studi.
A dare la notizia della scomparsa di Trinca è stato l’avvocato Alessandro Fusillo: «Il 4 febbraio 2022, ci ha lasciati per sempre Franco Trinca. Una perdita incalcolabile di un grande uomo, un ricercatore infaticabile, un amico, un fratello. Non conoscevo Franco Trinca da molto, da poco più di un anno, ma abbiamo trovato subito un’assonanza istintiva: con Franco bastava uno sguardo per capirsi. La triste stagione che stiamo vivendo ha avuto anche questo effetto. Sono moltissime le cose che ho imparato da Franco e gliene sarò grato per sempre. Per lui la scienza era, come dovrebbe essere, una ricerca continua, la necessità di leggere, di studiare, di approfondire, di non dare niente per scontato. Tutti conoscono le battaglie che abbiamo combattuto insieme e che sento il dovere morale di condurre a termine, anche per raccogliere il testimone che idealmente mi ha passato».
mi spiace molto per il collega scomparso
sono vicino ai familiari. ma un biologo dovrebbe dare credito alla cultura vaccinale che su tante malattie ha salvato un enorme numero di pazienti l. palmieri
Che bene fanno queste notizie. Speriamo ne diano mille al giorno.
un biologo sa meglio di tutti noi che vuole dire questo ”vaccino”. Chi sa?..magari aveva pure altri PATALOGI.
alcune teorie dei novax potrebbero essere anche difendibili ma,quando si arriva a capolinea a causa di queste teorie e ti accorgi che sono errate e’ troppo tardi…..