La speranza per Domenico Bandieramonte è finita questa notte: il bambino di quattro anni la cui mamma aveva denunciato attraverso un video un presunto caso di malasanità, è morto nella notte all’ospedale San Vincenzo di Taormina. Sui social si susseguono i messaggi di cordoglio per una vita spezzata troppo presto: «Riposa in pace piccolo angioletto, abbiamo pregato e sperato fino all ultimo. Non doveva finire cosi. Non si può morire a 4 anni e non si può accettare una cosa così. Adesso dai la forza alla tua famiglia di andare avanti e di sopportare questo dolore immenso». È solo uno dei tanti messaggi sulle bacheche e nel gruppo Facebook Giustizia per il piccolo Domenico vittima di mala Sanità.
La salma sequestrata
Domenico ha esalato l’ultimo respiro nella notte, proprio mentre in ospedale erano iniziate le pratiche per dichiararne la morte cerebrale. La salma è stata posta sotto sequestro e i genitori del bambino hanno presentato denuncia.
La denuncia della mamma Ambra
A sollevare il caso è stata la mamma del bimbo, Ambra Cucina: il piccolo ricoverato inizialmente al San Marco di Catania per un disturbo intestinale, in seguito all’applicazione di un sondino – sempre secondo i familiari – avrebbe contratto in ospedale un batterio, l’enterococco, che ha colpito tutti gli organi, dal cuore ai reni. «Voglio giustizia per mio figlio, e voglio che emerga la verità» ha ribadito la donna che ha denunciato il caso attraverso i social. Dall’ospedale San Marco non hanno voluto rilasciare alcune dichiarazione sulla vicenda. Ambra Cucina, nata e vissuta a Lampedusa fino a quando non si è sposata trasferendosi a Catania, ha altri due figli piccoli. «Mio figlio stava bene – ha ripetuto la donna – non posso credere che ora non c’è più. Lo avevo portato al pronto soccorso che vomitava e aveva mal di pancia, una semplicissima intossicazione. Me lo hanno ucciso, lo hanno devastato. Dal primo momento in cui gli hanno infilato in gola un sondino, non si è capito più nulla e non l’ho più potuto vedere. Mi hanno anche trattato male, come se fossi come una stupida. Non ho potuto neanche stare accanto a Domenico durante i suoi ultimi momenti di vita».