Un ragazzo di 24 anni di Milano è stato assolto dopo essere finito sotto processo a Milano perchè aveva dichiarato il falso nell’autocertificazione, ma la sentenza del gup ha stabilito che: “ Non c’è alcun obbligo di dire la verità nell’autocertificazione. Un simile obbligo di riferire la verità non è previsto da alcuna norma di legge“, scrive il gup nella motivazione della sentenza. “E’ evidente come non sussista alcun obbligo giuridico, per il privato che si trovi sottoposto a controllo nelle circostanze indicate, di dire la verità sui fatti oggetto dell’autodichiarazione sottoscritta, proprio perché non è rinvenibile nel sistema una norma giuridica“.
Il ragazzo assolto era stato fermato per un controllo alla stazione Cadorna lo scorso 14 marzo. Nella sua autocertificazione aveva scritto che lavorava in un negozio e che in quel momento stava tornando a casa. Dopo una decina di giorni dal controllo, un agente ha inviato una mail al titolare del negozio per verificare l’informazione ricevuta. Il proprietario dell’attività, però, ha risposto dicendo che il 24enne quel giorno non era di turno. Tuttavia, per il giudice il ragazzo non può essere incolpato, perché manca una norma specifica sull’obbligo di verità nelle autocertificazioni da emergenza Covid ed è incostituzionale sanzionare penalmente “le false dichiarazioni” di chi ha scelto “legittimamente di mentire per non incorrere in sanzioni penali o amministrative”.
Che ne pensate?
Dall’ huffingtonpost.it
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Mi pongo una domanda legittima:a questo punto cosa ci sta a fa il controllo anti covid, se poi uno dichiara il falso? Revochiamo i controlli. È una sentenza che può avere ripercussioni. Tutti saranno propensi a dichiarare il falso, pur di uscire senza motivo.
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Certo il rischio è questo, ma c’è anche da chiedersi se è giusto andare nel penale dover subire un processo vedersi la fedina penale macchiata perchè hai dichiarato il falso, evidentemente per questo magistrato no e anzi sarebbe anche incostituzionale, quindi sono state fatte norme errate e devono essere corrette
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concordo con entrambi i commenti: con una norma secondaria non si può comprimere la libertà personale, soprattutto per lunghi periodi. Analoga decisione in circostanze identiche, ma prima di questa summenzionata, per 2 coniugi emiliani, assolti dal giudice del tribunale di Reggio Emilia. Se non si rispettano i principi di temporaneità ed urgenza si rischia di commettere un abuso, infrazione forse ancor più grave di un falso.
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Scusate, ma non sono proprio d’accordo. E’ talemente inconcepibile che allora io se faccio una “autodichiarazione” per esempio delle mie generalità e dichiaro il falso non sono punibile? E’ folle! E’ il paese della non norma, tanto non succedee niente! Se per l’autodichiarazione delle generalità la norma esiste, si deve applicare un concetto di “estensione”! In ogni caso, la logica impone che se un giudice rileva una tale “inconguenza”, non deve decidere ma rinviare la decisione ad un organismo Superiore. Ma pare che la ghiotta occasione di protagonismmo di certi magistrati sia ormai infrenabile.